«Ciarapica vuole fare il presidente della Provincia e il deputato». A dirlo è Silvia Squadroni, che già un anno fa annunciò la sua discesa in campo come candidata sindaca per Civitanova e che offre un’analisi politica a seguito dell’inaugurazione della sede regionale di Forza Italia e delle parole del coordinatore nazionale Antonio Tajani che giovedì ha speso per Ciarapica parole di elogio: «è un fiore all’occhiello di Fi, ha la stoffa del parlamentare».
Silvia Squadroni
Parole che non sono passate inosservate alla Squadroni che fornisce però una lettura di quelle affermazioni, fra rapporti interni tesi all’interno di Fi e ambizioni comunali. «La fuga in avanti di Fabrizio Ciarapica autocandidatosi prossimo sindaco di Civitanova impone alcune riflessioni – sottolinea Silvia Squadroni, ex presidente dei Tdc e assessore della Giunta di centrodestra guidata da Mobili – è evidente che a fare il Presidente della Provincia e contemporaneamente anche il deputato. Come poi abbia fatto a convincere Antonio Tajani e Francesco Battistoni dopo la batosta delle scorse regionali è un autentico mistero. Se rispondesse al vero la telefonata del Cavaliere a Ciarapica definito un Sindaco che ha fatto bene, la catena informativa in Forza Italia sa tanto di minculpop».
Ma l’uscita pubblica a mo’ di incoronazione secondo la Squadroni rappresenta un’arma a doppio taglio che non sarebbe andata giù agli alleati, in particolare a Fratelli d’Italia con cui la Squadroni ha rapporti nella catena nazionale del partito: «Forza Italia – prosegue – senza sentire gli alleati impalma il sindaco per il secondo mandato. Ma se vuole andare a Montecitorio perché si ostina, dopo la batosta delle regionali regionali offerta proprio dai civitanovesi, a pretendere di essere ricandidato sindaco nella primavera 2022? Forse perché così uno dei tre posti se lo garantisce. Tuttavia la rielezione a sindaco è tanto improbabile quanto impossibile, ma evidentemente Tajani e Battistoni non lo sanno. O non lo vogliono sapere se su Civitanova, facendo inferocire molti dirigenti marchigiani, hanno spostato il coordinamento regionale del partito. Un partitino al 5-6 per cento che vorrebbe dettare l’agenda di Fratelli d’Italia. Questa perseveranza nel volersi autocandidare a tutti i costi lascia intravedere la contrattazione da una posizione di forza per un seggio parlamentare, unito alla pretesa di occupare anche la poltrona di Presidente della Provincia. E a Civitanova intanto vanno avanti i tagli di nastri, presenzialismo ad oltranza, progetti irrealizzati ed irrealizzabili. Eppure, ha perso Villa Eugenia, l’università, il liceo Scientifico, non è stata realizzata nessuna rotatoria, i quartieri diversi dal centro sono lasciati in stato di abbandono, per non parlare dell’incuria nella zona 2 industriale, Santa Maria apparente è ancora strozzata da problemi di traffico, così come l’ingresso alla città dalla superstrada».
Brava Silvia!
antichi
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Mi sembra un tentativo disperato di trovarsi un posto, quale che sia, per il periodo successivo alla consiliatura, a prescindere dai meriti effettivi, piuttosto inesistenti.
La nuova candidatura di Ciarapica a Sindaco o a deputato sarebbe un autogol per gli avversari.
Stasera all’Arena Tamurè il film: “ La Triade” con Ciarapica, Tajani e Gasparri. In caso di pioggia il film sarà proiettato lo stesso e il rimborso del biglietto col ciuffolo che lo vedete. Trama: Ciarra, dopo aver tradito tutti i compagni della vecchia banda, pardon, camerati, si rifugia a Roma, dove conosce Moijto al quale si Lega fino a che scoperto il suo gioco , due scartine più il due di coppe viene cacciato dallo stesso e braccato cerca rifugio in una nuova accozzaglia di biechi individui, disposti a tutto pur di raccontarsi e distribuire castronerie di ogni genere. Arriva però una misteriosa telefonata da Milano da una certa Mara che cercando di imitare il Capo ordina a Pupazzo Taj di trovare un nuovo rifugio, visto che sulle loro tracce si è messo Moijto, spaventato dalle notizie che arrivano dalla Fratellanza, organizzazione dedita allo stampaggio di notizie pazzesche, tra cui l’ultima che darebbe favorita alla Garbatella la potente Je Jè, inferocita dopo aver saputo dell’accordo per dividersi la piazza( xx settembre) tra Ciarra e Gaspar, ex fantasma ora pericolosissimo sperperatore di simpatia a prezzo scontato che rischia di mandare a monte non il piano ma tutta la Triade. Visto che qualkuno fa il nome di K2 che non è un agente segreto ma una collinetta dell’Himalaya , qualcuno comincia a sudare freddo. Ed è qui che tutto si complica, con l’ingresso in scena del Jolly, astutissimo e rimbalzante pallone gonfiato che dopo essere stato buttato da tutte le finestre, grazie a Ciarra te lo ritrovi sempre davanti a qualche porta: il famigerato ed odiatissimo Brno che dalla nascita tiene i contatti con la Triade. Brno non è solo il classico indagato di qualche Procura, ma è anche l’artefice di tutte le notizie false che arrivano al Capo sempre imitato dalla Mara e a cui con passaggi birboni e oramai non più in grado di essere decifrati, va raccontando in giro che Ciarra sarebbe non solo il sindaco ( nome con cui viene paurosamente conosciuto nella Triade) ma anche il probabile Spectrum, nome che viene affibbiato a chi riesce a superare il record del famoso Salto della Quaglia a cui bisogna esserci portati e senza guardare in faccia nessuno e a mò della Vispa Teresa, salti di palo in frasca fino a che qualcuno non ti ci lascia di brutto a brucare l’ erbetta mentre nella testa ti volano tante farfallette. Ed è qui che riscoppia un’altra grana, subito cosparsa su una spaghettata all’ambriaca prima che cali la fame su tutta la Triade, oramai completamente in balia di tutte le boiate raccontate, soprattutto per Ciarra che ancora non perfettamente inserito nella tresca che ancora deve essere ideata, pensa che diventare Presidente della Repubblica sia un modo intelligente di nascondersi senza dare nell’occhio. Brno, il Jolly, d’accordo con lui e con la promessa che comunque un posto da stalliere al Quirinale che pare abbia cinquemila impiegati, glielo troverebbe comunque e forse anche come cavallo vista la sua abilità a saltare dalle finestre. Ma i sogni presto finiscono, Moijto oramai preda di se stesso si mangia cosparso di Nutella, Je Jè, scomparsa a metà film e non più reintrodotta non si sa che fine ha fatto, Taj che nel film non compare mai non si vede neanche alla fine e per questo verrà candidato come attore non protagonista all’Oscar, Gaspar diventa purtroppo visibile con le conseguenze facilmente immaginabili e il film alla fine finisce con una scena che ridà fiducia allo spettatore dopo aver assistito ad un mondo più in piena notte che al suo crepuscolo: Ciarra, reggobbato, con una scatola di cartone contenete il suo vecchio lapis, una penna smangiucchiata, una gomma con cui vorrebbe cancellare tutto ma non funziona, qualche notifica accumulata nel tempo che va speranzoso verso la sua vecchia rivendita di gazzose senza sapere che sulla porta compare una grossa scritta con su scritto: Vietato l’ingresso a tutte le quaglie”.