Silvia Squadroni, candidata sindaco di SiAmo Civitanova
«Il miraggio di un grande centrodestra unito a trazione Ciarapica e con all’interno Maika Gabellieri, Fausto Troiani, Ottavio Brini (chi più ne ha più ne metta ), mi trova del tutto estranea, perché mai come in questa occasione Civitanova ha voglia e diritto di voltare davvero pagina». Sono le parole della candidata sindaca di SiAmo Civitanova Silvia Squadroni, che risponde così all’invito che ieri il commissario cittadino della Lega Giorgio Pollastrelli le aveva fatto su Cronache Maceratesi. In particolare, l’aveva invitato a superare quelli che lui considera “problemi personali” col vicesindaco Fausto Troiani in ottica elezioni per un centrodestra unito. «Onestamente – ribatte oggi la Squadroni – ignoro se il pensiero di Giorgio Pollastrelli corrisponda alla linea politica che la Lega manterrà per le prossime elezioni comunali, ma certamente rimando al mittente quel passaggio a qualcosa di personale che mi contrapporrebbe all’assessore Fausto Troiani, paragone esteso nell’intervento al qualcosa di personale che contrappone Maika Gabellieri al sindaco Fabrizio Ciarapica. Mi si fa quindi due volte torto: la prima riducendo a personale la critica politica e la seconda assegnandomi identica forza elettorale rispetto a quella dell’assessore silurata (da Ciarapica, solo all’indomani dell’indizione delle elezioni Regionali cui ha preso parte la Gabellieri). La critica politica si concentra sull’incapacità di una intera Giunta di espellere chi ha offeso le donne pubblicamente esternando un pensiero omofobo, sessista, violento. Procurandosi tre distinti procedimenti penali per reati commessi da un amministratore pubblico. Mi chiedo allora – continua la candidata sindaca – come il commissario della Lega non provi imbarazzo ad azzardare unità quando l’unità prevedrebbe ancora imbarazzanti presenze. E soprattutto come possa immaginare che il vicesindaco possa ancora partecipare ad una campagna elettorale che vede impegnate in prima persona le donne, le stesse che ha offeso. Ricordo invece che, dinanzi alla mia denuncia pubblica, anche la Lega – nel fare quadrato intorno al vicesindaco – firmò un comunicato di solidarietà (vergogna) e contro di me che avevo osato sollevare il problema. Nessuno, ad oggi, mi ha chiesto scusa, evidentemente continuando a pensare che si sia trattata di una boutade. E sfato un’altra favola che si sta facendo circolare in questi giorni: io non strizzo l’occhio a nessuno; se qualcuno crede di cooptarmi ha veramente sbagliato indirizzo, perché io ascolto proposte, le valuto, le analizzo, le confronto insieme al mio gruppo e alla mia squadra, cerco soluzioni ed eventuali finanziamenti per la realizzazione delle opere pubbliche che mancano».
Giorgio Pollastrelli, coordinatore della Lega di Civitanova
Squadroni ribadisce quindi la sua volontà di troncare con la vecchia politica, per ridare alla città una capacità amministrativa che ad oggi considera assente. «Io parlo di metodo e di realizzare cose che a Civitanova sono state dimenticate da anni – continua – progettualità, che nasce dalle idee, dalle esigenze e dalle istanze dei civitanovesi tutti. La persona deve essere il centro di interesse di un’Amministrazione: non coltivare gli interessi di pochi, discussi tra le quattro mura di Palazzo. Capacità di spesa di bilancio, sapendo attingere a fondi europei che mai come in questo momento arriveranno in Italia, creando un apposito ufficio con personale esperto e dedicato: sono già diversi i Comuni che si sono dati da fare per il Pnrr, mentre questa amministrazione sembra non sapere di cosa si parli. Dal fondo ‘strade sicure’ Civitanova ha saputo attingere solo pochi spiccioli per realizzare tre ‘stalli di parcheggio per biciclette’, posizionandosi come fanalino di coda dopo numerosi Comuni (anche molto più piccoli del nostro), che hanno ottenuto fondi per la sistemazione di strade e marciapiedi, per la realizzazione di rotatorie. E’ banale ed in stile ‘vecchia politica’ voler ricondurre la contrapposizione di metodo e programmi ad ipotetiche e sconfessate bagarre personali: non c’è nulla di personale contro questa Amministrazione – sottolinea – se non la chiara ed oggettiva analisi del fallimento di un’intera classe di amministratori, incapaci di ascoltare, progettare, dare priorità, realizzare. Ed io mi batterò fino alla fine per troncare con la vecchia politica. Se i civitanovesi, ancora una volta, subiranno decisioni romane con l’imposizione dall’alto di candidature e la riproposizione – pur di raschiare voti o evitarne la dispersione – dei responsabili del saccheggio di questa bellissima città, rispondo no grazie: Silvia Squadroni rappresenta altro. Cambiare si può e si deve».
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…”Divide et impera”, altro che la “vecchia politica”, qui torniamo addirittura all’antico, e attuale, per giunta. Chissà se nella sede del PD, e non solo, si staranno già sganasciando dalle risate!!? gv
Due amici si incontrano: “Sai, ho comprato un nuovo apparecchio acustico, è molto bello, tecnologico e costa anche poco…”. “Che modello è?”. “Sono le due e un quarto!”. AHAHAHAHAHAH Stop,basta ridere. Passiamo alle cose serie. Visto che può capitare di leggere e poi in maniera molto chiara che non si vuole avere niente a che fare, chessò, adesso tanto per fare un esempio con Ciarapica (Brini è sottointeso) o con altri personaggi che possono risultare non solo indigesti ma proprio nocivi, come quei due di prima compresi politici simili fino alla decima generazione…. ma va beh, tranciamo che si fa prima, può sorgere un piccolo dubbio tipo: “ Ma che si può essere ciechi a quello che si legge o sarebbe più corretto dire..sordi?”. Aho, se ciò che si presenta alla lettura è talmente chiaro da non poter dar spazio a checchessia fantasia, non è che non si è né ciechi e né sordi ma forse solo un po’ tonti? Se mi proponi l’impossibile e magari ci credi, forse sei tagliato per la politica ma quel tipo di politica per cui basta leggere i nomi precedentemente da me immortalati qualche rigo su, per inquadrarla. Va bene che si stanno preparando le grandi manovre, ma se si parte con il voler obbligare di pensarla in una certa maniera con cinque anni di ridicola conduzione amministrativa di cui ci sono tanti di quei fatti a dimostrarne il limite, beh, viene anche il dubbio che forse sarebbe meglio essere muti. Ho fatto un po’ di confusione? Dopo aver letto l’articolo precedente comprese le “ pacifiche “ richieste di innominabile attribuzione, consiglierei non di resettare il tutto ma di spostare le proprie attenzioni per più rilassanti obiettivi.