di Luca Patrassi
Il prossimo 18 dicembre rischia di segnare la fine di un’epoca per gli eredi della “balena bianca” di democristiana memoria: dovrebbe uscire di scena, si parla di scena politica, il presidente della Provincia Antonio Pettinari, ultimo esempio di Udc ancora al vertice di un Ente locale importante nel territorio maceratese. La data per l’elezione del presidente della Provincia e del Consiglio è infatti stata fissata ed ora si attendono “solo” la convocazione dei comizi elettorale (questione di ore) e la presentazione dei candidati alla presidenza e al Consiglio. Non è che ci siano grandi movimenti rispetto a questo appuntamento, i partiti marciano nel più assoluto silenzio, silenzio e non riserbo nel senso che non risulta si siano riuniti con all’ordine del giorno la questione delle elezioni in Provincia. Dunque, salvo cataclismi e nuove pandemie che portino ad ulteriori proroghe dei mandati in corso, Antonio Pettinari uscirà a fine 2021, primi del 2022, dalla Provincia il cui portone ha varcato per la prima volta nel 1985, prima come consigliere, poi come assessore, poi ancora come vicepresidente ed infine dal 2011 come presidente: barra, quella di Pettinari, sempre al centro, a variare sono le rotte una volta lungo i mari del centrodestra, un’altra su quelli del centrosinistra. Bene, c’è attesa per la presentazione dei candidati presidenti.
Di sicuro sarà della partita il primo cittadino di Macerata Sandro Parcaroli che in queste ultime settimane sta tessendo una rete di relazioni e di approcci con diversi sindaci ed esponenti politici del territorio provinciale maceratese. Parcaroli, del resto, non ha mai fatto mistero della volontà di volersi candidare per porre con maggiore forza sul tavolo la questione maceratese, vale a dire la necessità di arrivare ad una sinergia di tutti gli attori politici, economici e sociali per intercettare i finanziamenti ed investire in modo proficuo i fondi sul territorio, risorse per dare occasioni di sviluppo e benessere. Reti contro i campanili, operazione che presenta qualche rischio stante che già all’interno dei Comuni si combatte tra un quartiere e l’altro. Sembra meno interessato di prima all’ipotesi presidenza Provincia il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica che si dice sia al lavoro per favorire la candidatura del primo cittadino di un piccolo Comune.
Ciarapica in questa fase appare più concentrato sulla sua città, l’azione prevalente è quella legata al bis da primo cittadino e al disegno di creare sì una rete territoriale ma delegando l’operazione ad un altro sindaco. Poche settimane di tempo per definire liste e candidati, visto che appunto le elezioni sono state fissate ed incombe il termine per la presentazione delle candidature. Due i sindaci outsider di cui si parla con insistenza: il primo cittadino di Sarnano, Luca Piergentili, in quota Lega, e il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci che gode del sostegno del governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli e, di conseguenza pur non immediata, di Fratelli d’Italia. Il presidente della Provincia viene eletto dai consiglieri comunali che esprimono un voto più o meno pesante in base al Comune che rappresentano e al numero dei residenti. Evidentemente il sindaco di Macerata gode di un indubbio vantaggio di partenza rispetto a candidati di piccole municipalità, ma appunto la partita della Provincia è appena agli inizi e deve disvelarsi completamente per poter essere leggibile. Si parla anche di una lista unica istituzionale che comprenda candidature dei vari fronti politici, tutti insieme appassionatamente. Potrebbe anche essere un bel segnale se il punto di partenza fosse una condivisione degli obiettivi e non la volontà di evitare di contarsi.
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Era ora. Ed ora speriamo che anche l'altro eterno "poltronista" se ne vada.
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Perché non candidare un soggetto estraneo alle correnti politiche,giovane,preparato,di sicuro affidamento.
Certe occasioni come i treni si presentano o passano una volta sola. Ha avuto l’occasione di diventare sindaco e con molti appoggi che non ha più e se cercherà di prendere il treno per il bis, con l’ausilio del suo nuovo partito molto probabilmente lo perderà, magari per un pelo che staccandosi pure bruscamente un lamentaccio dolente glielo causerà. Niente in confronto a quelli che ha causato lui in cinque anni. Talaltro neanche si può definire un trasformista, questo è proprio un mago, non fai in tempo a girarti che te lo trovi candidato deputato per Europa +. Anche se un po’ sfortunatello lo è, tanto che dopo aver aspettato la coincidenza che arrivando dal municipio di Civitanova lo avrebbe dovuto portare ad Ancona per fare tana ad Acquaroli, fu avvistato dall’accorto macchinista che immediatamente, dava una sgassata che la stazione ancora trema. Ma visto che la strada ferrata non gli confà, fa lo gnorri. Non dice apertamente ma ambiguamente che mezzi userà. Sappiamo che durante lo storico” Trattato del Cosmari” si è spogliato di tutto con la promessa di avere in cambio dai cospiratori intervenuti la Presidenza della Provincia. Ora fa il disinteressato e l’ho già detto, pronto persino a scaricare Parcaroli per un sindaco con meno consiglieri votanti e questo se ben analizzato non nasconde assolutamente ma mette in mostra la ciarapecchiana furbizia , altro chi i machiavelli del fiorentino. Lui, qui fa sapere all’avversario che usando il famoso consiglio” mezzo avvisato, mezzo salvato ma non troppo” che in teoria e volendo anche in pratica, che se non sarà lui il prossimo Presidente Provinciale si darà da fare per un sindaco di paese che poi si sa come vanno queste cose, gli sarà eternamente grato (uso l’avverbio soppesando la durata del Pettinari ). Quindi come dice Mieli: “Passiamo alle conclusioni”. No sindaco bis, treno perso per Ancona, e l’ultima possibilità per rimanere in ballo e che gran festa sarebbe, è la Provincia, altro che Civitanova che già aveva tentato di lasciare… certo che se quel macchinista si fosse fermato, come John Wayne si sarebbe allontanato e probabilmente di lui non avremmo più sentito parlare… Quindi tirando le somme, niente treni, no autostop e poi con i tempi che corrono, sapendo perfettamente che se perde anche “l’Ultimo tram chiamato Desiderio” , dovrà ritornare, lui si a fare il bibitaro e non in maniera sporadica….. non resta che augurargli come ai pescatori che si apprestano a lanciare le lenze “ Buona fortuna.
Una persona fuori dalle correnti politiche? Giovane? Addirittura preparato e competente? E perché no, magari onesto? Ah ah ah! Dovrebbe cioè prendere decisioni solo per il bene dei cittadini? Senza soggiacere ai poteri forti (politica, massoneria ecc.)? In Italia? Ah ah!
Io non capisco, i commenti con scritto: un giovane fuori dalle correnti politiche, questa è una carica politica non è un dirigente o un incarico pubblico, è normale che deve essere un politico altrimenti trasformiamo la Repubblica o cambiamo la costituzione….mah