Da sinistra Daniele Rossi, Ermanno Carassai, Massimo Belvederesi, Sandro Parcaroli, Fabrizio Ciarapica, Riccardo Sacchi, Roberto Ripari, Simone Merlini, Fausto Troiani e Tablino Campanelli
di Laura Boccanera
Dieci partiti per me possono bastare. Ciarapica lancia il bis dall’hotel Miramare, riempito per l’occasione da tutto il centrodestra provinciale. Per la fumata bianca arrivata dopo settimane di confronto serrato e spesso anche acceso sono arrivati politici da tutta la provincia. Comincia ufficialmente da oggi la corsa per il secondo mandato di Palazzo Sforza per il sindaco uscente appoggiato da 5 partiti e 5 liste civiche.
Da sinistra Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata, Fabrizio Ciarapica, e Riccardo Sacchi (coordinatore provinciale Fi)
Una coalizione allargata rispetto a quella del 2017 quando erano 6 i simboli in appoggio a Ciarapica. Non è l’unica differenza con il passato: allora Ciarapica correva da civico, enfant prodige creato da Vince Civitanova (che come ha avuto modo di ricordare Fausto Troiani “è stata la lista che alle scorse amministrative prese più voti) e che ha caratterizzato il mandato del sindaco. Ora si presenta come membro di una coalizione ricoprendo però un ruolo chiave come quello di vicecoordinatore regionale di Forza Italia. Il leitmotiv della campagna elettorale del centrodestra sarà: “tutti uniti, centrodestra compatto per una politica di filiera, dal governo al comune”. Questo il senso delle parole dei rappresentanti politici riuniti questa mattina. Per “incoronare” Ciarapica c’erano: il deputato Tullio Patassini, i consiglieri regionali Jessica Marcozzi, Pierpaolo Borroni, i colleghi sindaci Sandro Parcaroli (Macerata) già dato per presidente della Provincia, Giuseppe Pezzanesi (Tolentino) e Andrea Staffolani (Morrovalle). E poi i vari rappresentanti delle liste e dei partiti. Fra le novità una nuova lista, “Insieme per le libertà, composta dall’orbita di Ottavio Brini e che comprende Ermanno Carassai , l’ingresso di Udc e Noi con l’Italia il partito che fa capo a livello nazionale a Maurizio Lupi. C’erano poi Daniele Rossi per Noi con Ciarapica, Massimo Belvederesi (FdI), Riccardo Sacchi (Fi), Roberto Ripari (Udc), Simone Merlini (Lega), Fausto Troiani (Vince Civitanova) Tablino Campanelli (Noi con l’Italia). Della coalizione fa parte anche Insieme per Civitanova, la lista che portò all’elezione del presidente del consiglio Claudio Morresi ora transitato a Fi e Obiettivo Civitanova dell’assessore Barbara Capponi e di Agostino Basile però assenti. E poi consiglieri comunali (presenti anche Croia e Marzetti), ex candidati nelle liste e la presidente del TdC Francesca Peretti.
Fausto Troiani attuale vicesindaco (Vince Civitanova), seduto Simone Merlini (Lega)
«Questo è un centrodestra che rispetto a cinque anni fa ha aggregato ulteriori forze politiche – ha esordito Ciarapica – nel 2017 avevamo 3 partiti e 3 liste oggi la coalizione è allargata con Udc e Noi con l’Italia e Insieme per le libertà. In questi anni l’amministrazione pur con momenti di confronto serrato è sempre stata capace di fare sintesi e pur con spostamenti da civiche a partiti la coalizione è rimasta compatta. E’ un modello vincente che vogliamo portare avanti, solo con la compattezza si riesce a governare e raggiungere obiettivi importanti. Un’opportunità arriva dalla filiera politica. Vogliamo riconfermare un governo di centrodestra in provincia con Parcaroli, abbiamo una regione governata dal centrodestra e anche un comune. Questo legame non va rotto. Nel 2017 Civitanova era una città sporca, insicura in pieno degrado con accampamenti di rom e abusivi. L’abbiamo risolto con un lavoro importante, aumentando la videosorveglianza e il corpo della polizia locale. Gli imprenditori hanno investito su Civitanova e se la città è cresciuta è anche merito di questa maggioranza».
Ma non sarà una coalizione a trazione dei partiti con le civiche in secondo piano come rimarca il candidato sindaco e come lascia intuire anche Troiani nel suo intervento: «Ho fatto prima politica in un partito poi intrapreso un’ esperienza civica che mi ha portato ad essere sindaco poi un percorso mi ha portato a tornare in Fi – prosegue Ciarapica – oggi non sono il candidato di Forza Italia ma di tutta la coalizione. Essere entrato in un partito consentirà di portare a piani alti le nostre richieste, ma lo spirito è quello di 5 anni fa non è cambiato». «Vince Civitanova è la lista civica che alle scorse elezioni prese più voti – aggiunge Troiani – siamo soddisfatti di questa unione di civici e partiti e quindi è uscito dopo tante chiacchiere il nome del candidato sindaco che doveva essere Ciarapica che come sindaco uscente ha una sorta di prelazione».
Da sinistra Daniele Rossi (Noi con Ciarapica), Ermanno Carassai (Insieme per le libertà), Massimo Belvederesi (FdI). Sandro Parcaroli
Lancia la candidatura di Ciarapica anche Sandro Parcaroli sindaco di Macerata che parla già da presidente della Provincia: «con Ciarapica siamo divenuti amici in questi anni e da sindaci ci siamo capiti subito. La rivalità fra Macerata e Civitanova non c’è più. La valorizzazione del territorio passa dai comuni. Abbiamo più volte parlato anche di accordi e collaborazioni e c’è un confronto costante. Siamo consapevoli che davanti abbiamo anni importanti. A Macerata stanno arrivando tanti soldi il problema è fare i progetti, tutto il nostro territorio va valorizzato, la provincia di Macerata è la più bella d’Italia, da Castelsantangelo a Civitanova e occorre realizzare i progetti, fare le infrastrutture e tra queste anche il porto».
Soddisfatta alla fine anche Fratelli d’Italia che richiama però ad un cambio di passo: «Fdi crede nel cambiamento che è in atto – afferma Belvederesi – non teniamo in ostaggio il sindaco e nelle riunioni di approccio alla giornata di oggi con la schiettezza che ci contraddistingue è stata fatta una valutazione su ciò che abbiamo fatto bene e ciò che non ci è piaciuto. Abbiamo chiesto a Fabrizio di cambiare nel passo e nel metodo di approccio alla discussione dei problemi della città. Ci piacciono i progetti ma che siano condivisi con tutti. Prima il rispetto della squadra. Noi ci crediamo e faremo la nostra partita per un centrodestra unito e per un governo di filiera». «Per la prima volta che con 6 mesi di anticipo si sceglie il candidato sindaco. Il centrodestra ha trovato la quadra su idee e uomini – ha aggiunto Riccardo Sacchi – abbiamo saputo essere inclusivi e aggreganti con 5 partiti e 5 liste e si è creata la tempesta perfetta per avere dal Parlamento ai comuni l’occasione di portare i valori del centrodestra al governo di tutto il territorio. E poi il centrodestra è più bravo del centrosinistra quando va al governo».
Sugli avversari politici che Ciarapica si troverà ad affrontare su tutti spicca Silvia Squadroni, 5 anni fa al fianco di Ciarapica e ora sua spina nel fianco che potrebbe sottrarre al centrodestra voti e preferenze, ma per ora il candidato sindaco bis non si dice preoccupato: «Silvia ha fatto una scelta politica ed è un sua possibilità – ammette – è uno dei candidati con cui ci si dovrà confrontare. Ma il centrodestra non deve temere nessuno ma dobbiamo pensare a noi stessi. La campagna elettorale sarà fondata su ciò che faremo e non sarò mai denigratorio verso gli avversari ma propositivo». Non è esclusa una rentrée di Maika Gabellieri che seppur ancora non candidata a sindaco sta lavorando ad una lista. Su di lei il sindaco dice: «il perimetro della coalizione è aperto a tutti coloro che si riconoscono nel programma e negli obiettivi che ci siamo dati e che vuole il bene della città».
Infine qualche accenno ai temi che sicuramente faranno parte della campagna elettorale (su tutto campeggia il Pnrr come panacea di ogni male): dalla riqualificazione del centro e area portuale: «i progetti Strever e Antonelli sono sepolti – ha concluso Ciarapica – abbiamo risposto con gli atti. Sul Varco abbiamo dato un incarico al Politecnico Milano e non prevede un parcheggio sotterraneo, si sta ultimando il progetto definitivo e presto lo proporremo all’attenzione della maggioranza. Sul porto se ne occuperà l’Università di Camerino, tutto con governance pubblica. E quando un’amministrazione fa una scelta non può farne un’altra. Inoltre per il porto sono pronti i 12 milioni dalla Regione per la messa in sicurezza. Per il Varco cercheremo fondi nel Pnrr, abbiamo tante schede di progetto per intercettare risorse pubbliche».
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Sotto il vestito niente, film (rivalutato negli anni) di Vanzina
Certo che a Macerata, avete proprio scelto bene…
Il centrodestra certo che non dovrà temere nessuno. Finora si sono sempre scannati tra loro. Con la compattezza sottolineata da Ciarapica, adesso forse riusciranno a tirare fuori tutte quelle propostine che non stanno in fondo al cassetto ma ben in evidenza? Hanno preso in mano una fogna, Civitanova e l’hanno trasformata in un’altra fogna.
Certo che con la benedizione di Parcaroli che già gli piove in tutta la “diocesi “….. Poi aprirà un ristorante dentro il Donoma, lui che è così ligio alla movida maceratese…. Sì finché si scherza va bene, ma non può essere cambiato così, seppur diventare più salviniano di Salvini in poche ore possa essere molto traumatico. Anche prima di essere chiamato al soglio pontificante mi sa che era una bella lenza…