di Laura Boccanera
Nasce un nuovo movimento civico a Civitanova: si chiama “Collettiva Civitanova”, è composto da alcuni attivisti già presenti nelle “sardine” e ha l’obiettivo di stilare un programma politico.
Giorgio Mattiuzzo
«L’obiettivo civitanovese è quello di riportare il dibattito politico verso una maggiore concretezza e vicinanza ai cittadini al motto di “pensare globale, agire locale” proiettando quindi la nostra città ad un futuro di ripresa post pandemica ponendo l’attenzione sulla realtà in cui viviamo» sostengono i fondatori Giorgio Mattiuzzo e Giulia Gianfelici. Il collettivo però non diventerà una lista civica alla prossima elezione amministrativa per Civitanova. A garantirlo è proprio Mattiuzzo che fino a poco tempo fa è stato il coordinatore regionale delle Sardine Marche: «Il testimone è passato a Giovanni Perticaroli che sta lavorando a degli eventi, siamo assolutamente in buoni rapporti e lo aiuto quando serve. Collettiva Civitanova non si presenterà come lista – aggiunge – Questo non vuol dire che ognuno che ne entrerà a far parte non possa candidarsi liberamente, ma siamo in contatto con le varie realtà di centro sinistra alle quali poi presenteremo il risultato dei vari confronti che metteremo in atto. Ci interessano il metodo e le tematiche politiche non le dinamiche elettorali».
Il movimento sta già lavorando su eventi che tratteranno temi come l’immigrazione, la disabilità e il lavoro e allo stesso tempo hanno aperto un confronto su tematiche locali come accessibilità architettonica e tecnologica, piccoli e grandi interventi urbanistici, viabilità, trasporti pubblici, cultura, politiche giovanili e servizi agli anziani con l’intento di tradurlo in proposte concrete per Civitanova. C’è una pagina Facebook per chi vuole aderire: Collettiva Civitanova, per info [email protected].
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Sardine,le anime della sinistra non cercatele tra quelle che hanno ceduto Civitanova a Ciarapica passandola dall’inerzia con qualche punta di altissimo nepotismo allo squallore del novello palazzinaro, simile a uno squalo a cui hanno fatto mettere la dentiera a forza di craccate sui denti . Estrazioni senza anestetico fatte dagli ex soci che lo hanno portato alla vittoria e che ora stanno studiando il modo più doloroso per cacciarlo via. Solo brevi righe per ricordarlo in attesa che diventi quella persona che è, assolutamente incapace di governare e che dopo aver fallito non pensa che farsi tante fotografie sia alla fine letale per sfinimento completo visto che la maggior parte si accompagnano ad eventi del tutto futili. Avesse invitato Cingolo il cinghialotto che aveva scelto Civitanova per le sue vacanze, sarebbe stata una buona occasione per farsi ricordare, per Cingolo naturalmente, lui oramai è in fase di decomposizione politica totale. Certo deve essere una bella seccatura da sopportare da chi per mesi grazie alle sue non meglio identificate doti, voleva diventare presidente di regione. Nemmeno un semplice consigliere, cosa a cui alla fine ha inutilmente tentato cambiando con altro partito di grosso spessore: Forza Italia. Pare che secondo articoli giornalistici stia aspettando una telefonata da Gasparri per un doppio a ping pong essendo tutti e due abilissimi a rimbalzare da un partito all’altro. Si parla in questo caso di trasformismo ma se non c’è un minimo tocco di savoir faire diventa solo bieco opportunismo e che non è detto poi porti a qualcosa. Per il momento sappiamo che non lo porterà ad essere di nuovo sindaco fosse anche “risolato”. In occasione della divertentissima festa al Porto,( forse sarebbe meglio se non l’ha già fatto, di dare l’assessorato al turismo al primo che passa), dedico un piccolissimo presente ricordo di una vecchia lettura. Da ben quattro anni, tenta varianti basate su colate di cemento residenziali e commerciali così come meravigliose operazioni urbanistiche mirate a costruire palazzi sul lungomare al posto
di giardini . Poi , alla ricerca di riacquistare credibilità ,si sarebbe gettato nel più incredibile progetto che mente umana potesse partorire: in una piccola cittadina adriatica, l’innesto sul modello Dubai di una grandiosa opera architettonica che gli avrebbe cambiato il volto. Alberghi dorati a forma di vele gonfiate dal vento, palazzi senza ascensori ma con piste da sci per gettarsi direttamente in acqua in enormi piscine dislocate a varie altitudini, non distanti da meravigliosi yacht, rivenditori di costosissimi orologi, pellicce di orso bianco e profumi provenienti dalle nostre terre nei periodi di coltivazioni intensive con prodotti ed essenze naturali. Un ricordino a parte merita il progetto Strever con cui si sarebbe affittato per trentacinque anni a un gruppo abruzzese Civitanova che ne avrebbe esaltato quel che passava nella sua fervida mente, ma prima del Dubai Center. Di un tentativo di vendita del caro vecchio Polisportivo da ricostruire più bello che pria, se ne parlava, ma se ne dicono tante e per fortuna non gliene va bene una. Non dimentichiamo però, che primo sindaco al mondo, fece spostare un piccolo campetto da basket perché i rimballi rumorosissimi, immagino persino agghiaccianti, turbavano il sonnellino pomeridiano di un amico. Certo che se Tajani sogna per lui un posto al Parlamento perché lo giudica un gran sindaco, rimarrà a vita un’eterna promessa, anzi superato pure da Gasparri, insopportabile onta per chiunque. Ma questi sono di Forza Italia, ahó, qui non si scherza. Oggi tutti a firmare che questi non le abbassano le tasse, le tolgono proprio!
Ma anziché costituire un “…gruppo di lavoro…” perché non fare “un’officina”, piuttosto che un “laboratorio” da ultimo un “cantiere” magari il tutto gestito da una “cabina di regia”. Termini Sacri nel Vangelo secondo PD!!!
…CASPITA, che evento…”da una costola delle Sardine”…come nel 1921 (cento anni fa esatti, che coincidenza!!), quando al Congresso di Livorno, da una costola del Partito Socialista, nacque il Partito Comunista (italiano, in teoria, ma su ordine di Vladimir, il rivoluzionario!!). “Collettiva Civitanova” (in brodo di sarde, probabilmente…), ricorda, poi, proprio quegli anni gloriosi, quando si imponeva la collettivizzazione (abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione), per aiutare le classi più deboli, i contadini (qualche milione, poi, ne sparì pure, mi sembra di ricordare…), gli operai, in nome del glorioso comunismo rivoluzionario!! Poi sappiamo pure come è andata a finire, purtroppo. gv