Silvia Squadroni
«Voglio sperare che i coordinatori regionali, quelli provinciali e quelli comunali dei partiti tradizionali escludano questo signore da ogni coalizione rifiutandone qualsiasi appoggio, poiché un soggetto che offende ed insulta le donne, la cancelliera tedesca, l’ex Presidente della Camera, giornaliste ed opinioniste e financo il Papa, non può partecipare ad alcuna competizione elettorale. Fausto Troiani è sotto processo per reati infamanti le cui prove sono pubblicate sul web. Se non ha avuto il buon gusto di dimettersi e l’arroganza di farsi parte proponente di una lista è bene che si sappia che non tutti sono disponibili a tollerarlo». Sono le parole di Silvia Squadroni, già in campo per le prossime elezioni amministrative di Civitanova come candidata sindaca della civica di centrodestra SiAmo Civitanova, che commenta l’uscita del vicesindaco Fausto Troiani. Il numero due della giunta ha infatti annunciato che la lista Vince Civitanova sarà della partita alle Comunali, ma con posizione più moderate.
«Ho visto con un certa ilarità – continua la Squadroni -. che l’attuale vicesindaco di Civitanova noto per le proprie posizioni estremiste, razziste e sessiste si sarebbe oggi convertito alla moderazione ed al centrismo nel duplice tentativo da un lato di convincere i giudici della conversione sulla via del Tribunale di Macerata e dall’altra l’elettorato che gli consenta in futuro di eleggere due/tre consiglieri a guardia da occhi indiscreti sulla gestione attuale dell’Assessorato. L’uomo che si andava ad ispirare in quel di Predappio accompagnato dalla capo segreteria del sindaco Fabrizio Ciarapica per poi negarlo, sputtanandosi, ignora forse che il centrismo è una visione o una posizione politica che implica l’accettazione e il sostegno di un equilibrio di uguaglianza sociale e un grado di gerarchia sociale, mentre si oppone ai cambiamenti politici che si tradurrebbero in un significativo spostamento della società fortemente a sinistra o a destra. Comprendo la scarsa conoscenza delle dottrine politiche così come della recente storia italiana poiché a rileggere l’excursus troianesco ripercorso da Cronache Maceratesi il 13 novembre 2018 (leggi l’articolo), vi sarebbe ben poco da sorridere: “frocio”, “troia”, “culona inchiavabile”, sono taluni dei termini moderati abitualmente utilizzati sul web dall’assessore all’Urbanistica, per i quali si è guadagnato ben tre processi attualmente in corso».
Fausto Troiani
Per questo la Squadroni ritiene che sia incandidabile. Ma l’ex presidente dei TdC non si ferma al solo Troiani e mette nel mirino anche Vince Civitanova e la possibile ricandidatura di Fabrizio Ciarapica. «Che cos’è poi Vince Civitanova? – aggiunge – La stessa lista che nel 2017 candidò personaggi come Alfredo Perugini, dimessosi solo pochi mesi dopo l’elezione a consigliere comunale, per evidente incompatibilità di vedute con questo sindaco e con i rappresentanti della propria lista in giunta? Paolo Nori o Fabiola Polverini, che hanno deciso di abbandonare il gruppo e passare l’uno a Fratelli d’Italia e l’altra a Lega Nord? L’ex assessore Maika Gabellieri, cacciata dal sindaco in vista delle elezioni regionali che oggi si autoripropone? Alberto Mobili, dimessosi dalla carica di presidente della Civitas, dopo la burrasca che ha coinvolto la società e che né il sindaco né la giunta hanno saputo gestire? E poi , quali sarebbero le “voci diffuse ” – così come dichiara il vicesindaco – che parlerebbero della ricandidatura di Fabrizio Ciarapica? Quali coordinatori provinciali o comunali o regionali dei partiti di coalizione hanno mai parlato di questa ricandidatura? Fuori i nomi ed i comunicati ufficiali. Non ci sono. Perché nelle segreterie tutti sanno che il gradimento di Fabrizio Ciarapica a Civitanova è prossimo allo zero assoluto. Nulla è deciso né ipotecato poiché se poco poco Fabrizio Ciarapica venisse proposto per il secondo mandato, nel centrodestra – assicura la Squadroni – si aprirebbe un fronte contrario così ampio da consigliare le segreterie nazionali dei partiti tradizionali a restarsene a Roma e l’intelligentissimo e diplomatico presidente Acquaroli a guardare da lontano ciò che accade a Civitanova, senza rischiare immagine e credibilità. La candidatura forzata di Fabrizio Ciarapica potrebbe portare persino alla formazione di una ampia coalizione che riunisca da centrodestra a centrosinistra tutti coloro che voterebbero un programma ed una donna o un uomo il cui nome sarebbe davvero spendibile. Se così dovesse accadere, ebbene, voglio proprio vedere in faccia e contare ad uno ad uno tutti i nomi illustri della società civile e dell’imprenditoria disposti a legare il loro destino ed il loro futuro agli uomini che hanno guidato la peggior amministrazione comunale dal dopoguerra».
“Baldracche”, “cessi”, “checche” Troiani su Facebook ne ha per tutti Altro che «leggerezza»
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stupisce che in un momento in cui si discute vivacemente di ‘ergastolo ostativo’ si prendano posizioni contrarie alla partecipazione alla vita politica di una persona senza prima magari accertarsi se la stessa non sia sinceramente e pubblicamente pentita dei suoi comportamenti illeciti pregressi.
Si sa che Troiani è un buontempone, nostalgico del bel tempo che fu, vezzosamente menzognero come il leggiadro viso della Maddalena, sorella del sicario Sparafucile nel Rigoletto e per non cambiare artista andiamo anche su Traviata, peripatetica, oppure un romantico salto sulla chiattona debordante priva di sex appeal, diverso, sessualmente orientato ad altra sponda. Insomma per un moderato, tanti sono i gentili aggettivi e gli eufemismi da usare per poter ferire l’animo ma senza far traboccar lacrima o scandalo. Si diceva fosse lui a comandare a Civitanova e non Ciarapica. Ma che importa, ci fu differenza? non si sa. Un po’ di confusione nel gioco delle parti questo sì, e pure allargato. Non è difficile credere che le segreterie romane si trasformerebbero in robuste e sicure segrete dove condurre “il recidivo” se osasse, ma oserà, con uno dei suoi tanti volti politici, amori mai dimenticati, amori nuovi ma non troppo, riesumazioni di vecchie carcasse dal passato remoto, recente , trapassato e mettiamoci pure un po’ di gerundio e un partecipato da non confondere con participio. Però, alla fin fine non bisogna essere egoisti, rinnovare sì il mobilio a Civitanova ma senza lasciare in dote il vecchio che deve andare subito in demolizione senza passare neanche per la discarica. Dico questo, così tanto per dire, magari per averlo sentito e avergli dato quell’importanza che merita ed è importantissima. Insomma per farla breve bisogna evitare che tra poco quando ci sarà la super sfida tra il tenero Parcaroli e l’ineffabile Ciarapica per la Presidenza della Provincia e visto che i due sono già d’accordo, bisogna evitare che non sia l’almeno conosciutissimo pirata della Costa , ad assumere questo incarico. Talaltro più pagato e i cui risultati che ivi si potrebbero ottenere sarebbero per il maceratese l’addio ai monti, non quello manzoniano ma quello fisico con la sparizione dei Sibillini venduti a qualche pianura che ne faccia richiesta. Purtroppo se ne parla poco e la cosa non è certo meno importante del problema civitanovese .