Da sinistra Giulio Silenzi, Pier Paolo Rossi e Stefano Mei
di Laura Boccanera
«Comune incapace di spendere i fondi Covid assegnati dallo Stato, l’assessorato ai servizi sociali di suo non ha messo un euro per le famiglie in difficoltà. Di 4 milioni di euro solo le briciole, il sindaco deve revocare le deleghe all’assessore Barbara Capponi, ha dimostrato incapacità gestionale». I consiglieri di opposizione Giulio Silenzi, Stefano Mei e Pier Paolo Rossi chiedono le dimissioni dell’assessore ai servizi sociali dopo aver analizzato il bilancio e presentato i numeri relativi ai trasferimenti statali erogati al Comune per l’emergenza Covid nel 2020. «Emerge una situazione assurda in cui le famiglie in difficoltà hanno ricevuto solo una parte dei buoni spesa e il Comune non è riuscito a spendere tutti i soldi ricevuti. Di contro, della manovra economica e finanziaria annunciata da Ciarapica, in realtà il Comune non ha messo un euro e ha rendicontato allo Stato tutti i contributi erogati» sottolinea Giulio Silenzi. Nel 2020 lo Stato centrale eroga in favore dell’ente 4 milioni e 802mila euro in due tranche, a maggio e novembre: «di questi 4milioni e 800mila euro ne hanno spesi solo 2 milioni e 600mila e la restante parte è stata portata come avanzo vincolato nel 2021. Ma il Comune non solo non ha messo un euro in più, ma nemmeno ha erogato i fondi alle famiglie. Ci sono 1.181 famiglie che durante l’emergenza Covid si sono messe in fila per ricevere i buoni spesa: in totale per questa emergenza lo Stato ha erogato 262mila euro in due tranche, inizialmente il comune ne aveva erogati a rinforzo altrettanti, ma poi li ha rendicontati allo Stato e quindi di suo non ha messo nulla. La restante parte dei 2milioni di euro vengono utilizzati per esenzione e sgravi Tari (200mila euro), 140 mila euro per il centro vaccinale, 321mila euro al Cosmari per una maggiore spesa e poi a società sportive, cassa integrazioni, contributi a parrocchie ed attività rimaste chiuse. Ma nelle tasche di quelle famiglie bisognose non è entrato più un euro. Rimangono 500mila euro di cui 335mila sono stati destinati ai servizi sociali che però li ha utilizzati per l’attività ordinaria dell’assessorato e non per l’emergenza Covid. L’assessore Capponi in consiglio comunale ha sostenuto che a distanza di sei mesi chi ha fatto la fila adesso non aveva più bisogno di quelle risorse. Possiamo esserne certi? E allora perché non sono stati destinati alle famiglie seguite dalla Caritas. Alla Capponi bisogna ritirare le deleghe – concludono all’unisono i consiglieri – ha dimostrato incapacità gestionale».
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Bisogna chiarirla questa situazione. Ciarapica non fa altro che dire che elargisce continuamente soldi a famiglie in difficoltà. Poi viene fuori che gli aiuti vanno a ben altre categorie. Adesso ci sarà, credo, l’immancabile risposta senza capo nè coda, in pratica la solita risposta sconclusionata che cerca di dare una visione completamente diversa e mai convincente. Eh basta…