Un reparto in emergenza di personale da oltre 10 anni. Questa la situazione a Pneumologia e Area Critica dell’ospedale di Macerata. A porre la questione in evidenza è la totalità degli infermieri e degli operatori socio sanitari (oss) attivi nel reparto, ormai stremati da una turnazione insostenibile. Il personale si appella a Pierluigi Gigliucci, direttore dell’Area Vasta 3, chiedendo un intervento urgente per garantire il numero minimo dei dipendenti necessari al mantenimento del servizio. Il reparto ha bisogno di cinque nuovi infermieri di ruolo da aggiungere ai 19 già presenti sulla base di un calcolo non arbitrario ma legato al numero delle ore di assistenza al paziente. Ogni infermiere mancante determina per il personale un monte di ore straordinarie che in alcuni casi ha raggiunto dei numeri elevati.
«Il reparto è di estrema importanza ed è l’unico di tutta la regione che prevede la presenza di una semi-intensiva respiratoria – afferma Lorella Rastelli caposala di pneumologia e area critica – questo significa che abbiamo dei pazienti in condizioni critiche non sedati. Questi pazienti sono i più delicati e imprevedibili per questo è necessario assicurare la presenza del numero necessario di infermieri poiché ad esempio è complicatissimo affrontare più emergenze contemporaneamente. Finora il personale non ha mai abbassato il livello di guardia e assistenza, dimostrando una professionalità e una passione veramente ammirevole, però siamo arrivati ad un livello di sconforto e di stress tale che rende la situazione non più sostenibile». Il reparto offre un servizio fondamentale da vari punti di vista. Per il trattamento del malato si prestano delle cure poco invasive che non aggiungono ulteriori sofferenze al paziente. Da un punto di vista economico permette un risparmio notevole sui costi di ospedalizzazione. Se per una giornata di rianimazione i costi si aggirano tra i 1.500 e 2mila euro al giorno, stando al personale in Area Critica i costi si dimezzano con un notevole risparmio per tutto il circuito ospedaliero. «Il reparto è sempre stato in queste condizioni – afferma una delle infermiere – sin dall’apertura, circa 10 ani fa, il personale è stato calcolato su un monte ore inferiore a quello reale, questo probabilmente perché rappresentava una novità e non si poteva presupporre la situazione attuale. Ora però è necessario adeguarsi a quello che impongono le regole, assumendo il personale mancante nel numero minimo di 5 infermieri che dovranno poi entrare a far parte del personale di ruolo e non essere dirottati in altri reparti come è successo in passato». Gli infermieri rivolgono questo appello al direttore Pierluigi Gigliucci invitandolo anche ad andarli a trovare in reparto e ascoltare di persona tutte le situazioni critiche che sono costretti ad affrontare quotidianamente per carenza del numero minimo di personale.
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Come mai queste denunce arrivano sempre dal personale infermieristico o tecnico sanitario? Possibile che il lato oscuro di una mal gestione venga evidenziato solo da un personale così “poco scolarizzato”? Come mai il capo o primario di una divisione, reparto e servizio non contraddica o avvalli?
Caro Bellini, perché chi ha responsabilità conosce perfettamente la situazione ma non può/vuole fare niente. Del resto la spoliazione dell’Ospedale di Macerata passa anche per queste situazioni: raddoppiano, spesso triplicano le esigenze; si dimezza, talora anche di più il personale. Non ci sono soldi e non c’è volontà di andare incontro alle esigenze del nosocomio maceratese. Perdipiù il reparto di Pneumologia accoglie pure l’Area Critica, che è una sorta di… terapia intensiva di serie B, che richiede ulteriore attenzione e qualificazione per seguire i pazienti che hanno la sfortuna di essere in condizioni molto gravi. Con l’aumentare dell’età media, con le recidive di neoplasie e con l’arrivo di persone immigrate con patologie da noi rare (es.: TBC), la situazione è diventata insostenibile. E pensare che con la metà degli stipendi degli “apicali” si potrebbe assumere diverso personale qualificato!!
…a proposito: qual è stato l’impegno del tra poco ex Sindaco per il nostro Ospedale!?
SIGNOR VINCENZO MA SECONDO LEI A COSA SERVONO I PREMI E INCENTIVI VARI???
CREDO CHE IL PERSONALE, DA LEI DEFINITO ERRONEAMENTE “POCO SCOLARIZZATO”, E’ COSTRETTO A LAVORARE SOTTO RICATTO E PER NON RISCHIARE TRASFERIMENTI O TURNI ASSURDI, DEVONO TACERE E SUBIRE.
QUANDO UN REPARTO FUNZIONA ANCHE CON POCO PERSONALE E QUANDO RISPARMIA SUI MATERIALI, I VARI PRIMARI E DIRIGENTI VENGONO PREMIATI CON FIOR DI SOLDINI PER AVER SPESO MENO DEL PREVISTO!!
AMMAZZA CHE SFORZO!!
Sig Bellini per Sua informazione gli Infermieri da lei considerati poco scolarizzati , sono persone in possesso di una Laurea in Infermieristica , taluni della laurea in specialistica ed altri con diversi master acquisiti, quindi di competenza , conoscenza, professionalità da vendere. La Pneumologia è e sarà un fiore all’occhiello dell’ospedale civico come del resto altre unità lo sono.
Per le altre sue considerazioni tenga conto in quale realtà sanitaria Macerata ha vissuto negli ultimi 10 anni e come di solito in italia si fà carriera, ne vogliamo parlare pubblicamente ?
Sandro Scipioni Presidente IPASVI (collegio degli Infermieri )
ho avuto la “sfortuna” di aver ricoverata nel reparto una persona a me cara, nel periodo natalizio.. ho visto grande professionalità da parte di tutti gli infermieri/operatori, competenza, cortesia, educazione… il problema credo sia il solito: a fronte di uno stipendio di 100 per infermiere/operaio c’è ne uno di 10000 per il dirigente/padrone… che nel caso degli ospedali sono tantissimi… troppi?.. soluzione: se proprio non vogliamo mandarli via, tagliamo loro lo stipendio ed assumiamo altro personale.. troppo facile, per questo inattuabile nel nostro paese..
L’opinione di Nanà.
Che la crisi che stiamo vivendo non può essere definita solamente economica, spero che ormai tutti ne siamo consapevoli. E’ epocale e tocca tutti i settori: economico, sociale, energetico, ecologico, formativo, ecc….
Ma quest’appello dei dipendenti “poco scolarizzati” (non credo che il sig. Bellini volesse offendere nessuno, ma semplicemente porre l’accento sul silenzio dei grandi dirigenti plurititolati) che attraverso i mass media si rivolge direttamente al direttore generale dell’AV3 è estremamente significativo sulla funzione ormai persa di coloro che un tempo erano deputati a tutelare i dipendenti e lo stato sociale.
Dopo la recente battaglia delle RSU per primeggiare nella rappresentanza, il ruolo dei SINDACATI sembra essere sempre più quello del “cane da pagliaio”. Abbaia di tanto in tanto (sempre meno), a volte ringhia e sembra che aggredisce, ma poi sa di essere attaccato alla catena e torna a cuccia.
Uno dei problemi della nostra sanità è la distribuzione delle risorse. Si pensi ad esempio alla situazione dell’ARS dove si ha 1 dirigente ogni 1.5 dipendenti. Quanto ci costano tutti questi dirigenti? Quali obiettivi hanno raggiunto? I reparti sono alla canna del gas, i pronto soccorso sono al collasso. Questa è la sanità che ci ha regalato il governo Spacca. Cambiamo verso!
http://www.newsmarche.it/index.php?option=com_content&view=article&id=17672:sanita-marchigiana-troppi-dirigenti-pochi-infermieri&catid=11&Itemid=229
cmq TUTTI BRAVISSIMI dai dottori agli infermieri agli oss !!!
Bella situazione nel nostro Ospedale…sempre peggio.
Bella la situazione sarebbe se tutte le problematiche finissero solamente con il reparto di Pneumologia; così purtroppo non è. Molti sono i reparti in affanno, dove ci sono molti professionisti capaci che offrono la loro opera anche sopra le forze. Non solo a pneumologia si lavora con un numero di personale sottodimensionato ma anche in altri reparti; per certo sò di PEDIATRIA dove oltre al normale reparto vengono effettuati accessi esterni, a tutte le ore del giorno (notte compresa), e dove spesso accade di rischiare la propria incolumità fisica in quanto i genitori spesso non sono così “pazienti”. Non sta me dire cose che sono sulla bocca di tutti ma, se siamo arrivati a questa situazione, la colpa non è di una sola persona ma di una molteplicità di persone, che nei tempi passati, non ha amministrato al meglio le risorse o le energie poste a loro disposizione. Penso fermamente che l’Ospedale di Macerata perderà la sua centralità territoriale a discapito di una vasta area di utenza; questo decadimento mi sembra oramai irreversibile.