Il dibattito sulla sanità provinciale e sui cambiamenti in via di attuazione è in pieno fermento e coinvolge, oltre a cittadini e amministratori anche gli addetti ai lavori.
Tra questi Stefano G. Gelsomini, pediatra, già primario all’ospedale di Macerata.
«Da giorni – scrive – su Cronache Maceratesi e sul resto della stampa locale si dibatte sul riordino della sanità nel maceratese, sino all’intervento di ieri del consigliere regionale Sciapichetti.
Da ex medico ospedaliero condivido la proposta di Sciapichetti dell’ospedale unico per tutta la provincia (come è d’altronde in Paesi come Germania e Olanda in cui esiste un ospedale ogni 300mila abitanti, guarda caso come la nostra provincia). La condivido non solo per i motivi che adduce ma soprattutto perché la medicina moderna è alta tecnologia (TAC, Risonanza Magnetica Nucleare, PET, medicina nucleare, ecc.), indispensabile non solo per le procedure diagnostiche ma anche per seguire il decorso di degenti affetti da gravi patologie e di tutti quelli che hanno subito interventi chirurgici di qualunque natura e specialità.
Per quanto riguarda i sindaci di Macerata, Civitanova e San Severino è con profonda tristezza che ho seguito le loro vane e insulse polemiche, perché hanno dimostrato di pensare a tutto fuorché alla salute dei propri concittadini. Al sindaco di San Severino vorrei ricordare che nel 2014 è assurdo, se non criminale, che si pratichi attività chirurgica (indipendentemente dal valore dei colleghi che la eseguono) senza la presenza di un centro di rianimazione a cui vanno affidati tutti i pazienti operati per le prime 24/48 ore, per cui, se veramente ha a cuore la salute dei suoi concittadini dovrebbe anzi adoperarsi per far cessare l’attività chirurgica nella sua città: si opererebbe lui o farebbe operare un suo parente in tali condizioni?
Al sindaco di Civitanova, che oltretutto è anche medico, mi limito a ricordare quanto ho già scritto sopra sulla necessità di alte tecnologie per seguire il decorso di patologie gravi e il post-operatorio, che sicuramente non esistono nell’ospedale della sua città.
Infine, al sindaco di Macerata, come capofila di area vasta, e agli altri due primi cittadini, dirò che mi ricordano i famosi polli di Renzo di manzoniana memoria: si accapigliano e non si accorgono (o fanno finta di non accorgersi e ciò sarebbe ancora più grave) che da quando è stata istituita la ASUR, la provincia di Macerata è spinta a diventare bacino di utenza della città-ospedale Ancona, perché il suo pletorico apparato sanitario può sostenersi, a mio parere, soltanto con il flusso di pazienti provenienti dal maceratese: Pesaro gravita più su Bologna ed Ascoli su Roma piuttosto che su Ancona. Quindi niente campanilismi ma identità di intenti, perché ai cittadini interessa essere curati e bene, ma non necessariamente sotto casa: è soltanto un problema di organizzazione».
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Grazie dott. Gelsomini per la chiarezza con cui ha evidenziato cosa significa avere a cuore la salute dei cittadini. Mi auguro che i signori sindaci, non solo quelli che lei ha nominato, imparino la lezione e lascino da parte ogni campanilismo . Debbono capire che la cosa importante non è rilasciare dichiarazioni per ricevere “applausi” dai concittadini, ma preoccuparsi in modo serio ed efficace della loro salute.
Sarebbe bello se tanti altri medici intervenissero a sostenere la tesi del dott. Gelsomini.
Il Dr Gelsomini avrá anche scritto cose sensate, ma per favore, teniamoci lontani dai paragoni con realtá completamente diverse dalle nostre!
Morfologia del territorio, viabilità, rispetto, densitá di popolazione, strutture, efficienza sono solo alcuni aspetti che andrebbero valutati se ci si propone il confronto con l’Olanda.
Noi abbiamo bisogno anche di strutture delocalizzate, si ne abbiamo bisogno anche per sopperire alla inefficienza dei medici di base.
@furio e basta
L’pionone di tutti è da rispettare, la sua però si basa su semplici intiuzioni personali a mio avviso generiche e “tanto per dire”.
Già troppi “tuttologi” su questa storia, a cominciare dalle più alte sfere politiche, hanno detto tutto ed il contarrio di tutto.
Cerdo che l’opinione di Gelsomini vada ascoltata, rispettata, cogitata.
Se ragionassimo,visto che non ci possiamo permettere un ospedale efficente,come pretenderebbe il vero diritto alla salute,per ogni centro della provincia,non dovremmo aver dubbi di sorta nel preferire una struttura centralizzata,valida al cento per cento,completamente attrezzata,al passo con i tempi,lasciando una diffusa rete di pronto soccorso per le minime necessità,al posto di tanti presidi ospedalieri malridotti e non all’altezza.E’finita la stagione della botte piena e la moglie ubriaca.Giovanni Bonfili.
Sono d’accordo con quanto espresso dal dott. gelsomini e anche con il commento della Sig.ra Pierangeli.. D’altronde la posizione di alcuni commentatori ci ricorda che gli interventi “campanilistici” dei sindaci trovano una logica in una opinione pubblica che in larga parte vorrebbe sentirsi dire che è giusto e soprattutto possibile avere un ospedale di elevata qualità a 5 minuti dalla propria abitazione. Su argomenti delicati e critici come la salute (ma non è il solo) credo che la capacità di governo richieda un dialogo continuo con i cittadini per informare su cosa si può fare e cosa no, sui cambiamenti della tecnologia e della organizzazione dei servizi. Un cittadino consapevole ed informato è in grado di comprendere una scelta serie e razionale, uno disinformato, “giustamente” viene attirato dalla soluzione apparentemente più vicina al suo interesse.
Io non ho criticato l’idea. Reputo che, da noi, non sia praticabile con la stessa efficienza e la medesima efficacia con cui é stata attuata nel Nord Europa. Perché? Perché siamo diversi, perché i paragoni con gli altri Stati europei, sono impietosi, ne usciamo sempre sconfitti. Le teste sono queste, anche quelle che dicono che alla base di tutto ci sia solo campanlismo, orticello personale, comodità, ignoranza.
Ovvie le cose sostenute dal dott. Gelsomini. Purtroppo altrettanto ovvi i meschini calcoli elettorali dei politici comunali e regionali. Di questo passo tutti i decreti salvaitalia, sbloccaitalia e via discorrendo serviranno solo a intasarci di leggi inutili e non applicate. Ma perchè non sopprimiamo invece le regioni che sono la vera fonte primaria degli spechi?