Santucci: “Le reti cliniche
vanno applicate a tutti,
non solo all’ospedale di Macerata”

Continua il dibattito sul trasferimento dei reparti di Oculistica e Otorinolaringoiatra. Il segretario del Comitato per la difesa dell'ospedale “Bartolomeo Eustachio” Chirielli: "Il presidio di San Severino è un esempio". Marangoni (Forza Italia) presenta 5 interrogazioni e una mozione sull'hospice del capoluogo

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Marina Santucci

Marina Santucci

Sanità maceratese nel ciclone. Dopo il botta e risposta tra i sindaci Romano Carancini di Macerata e Cesare Martini di San Severino, sostenuto anche dal collega di Civitanova Tommaso Corvatta (leggi l’articolo), ognuno arroccato sulla sua posizione a difesa del proprio comune, la parola passa alle associazioni e ai singoli cittadini.

MACERATA , SANTUCCI: “I CONTI NON TORNANO” – Marina Santucci, funzionario della provincia di Macerata, che era già intervenuta sul tema (leggi l’articolo), basandosi sui numeri, torna a criticare la politica assente o claudicante.

«Giorni fa  – scrive la Santucci – si era fatto notare che l’ospedale di Macerata ha dei flussi maggiori di pazienti rispetto a San Severino e Civitanova, e che il principio delle reti cliniche ha coinciso, qui, con la chiusura dei piccoli Ospedali e con la falcidia dei reparti in quelli rimasti.
Nell’ambito della discussione sul presunto trasferimento “a metà” di oculistica a Macerata ( il direttore di area vasta Gigliucci ha dichiarato che tale spostamento dovrà essere solo “temporaneo” in vista della messa in opera del sesto piano dell’ospedale di Macerata – abbandonato da anni – ), il sindaco di San Severino, Martini, ha recentemente dichiarato che i dati diffusi sulla stampa in questi giorni sull’ospedale di San Severino, riferiti ad ostetricia, erano sbagliati.
Ebbene, Martini ha riferito che i parti a San Severino nel 2013 sono stati 572 e risulterebbe interessante, a questo punto, conoscere quale sia la sua fonte. Risulta infatti alla ARS (Agenzia regionale sanitaria, che ha i dati ufficiali, gli unici che contano) che i parti a San Severino nel 2013 siano stati 393, ossia al di sotto della soglia minima di 500, poichè la Regione nella nella delibera del 2013 “Riordino delle reti cliniche della regione Marche” ha scritto ” i punti nascita con parti inferiori a 500, privi di una guardia medico – ostetrica, anestesiologica e medico/pediatrica h 24 andavano chiusi entro il 2011″.
Inoltre , nella stessa delibera si raccomanda che, nel triennio successivo, occorrerà uniformarsi alla direttiva generale, che prevede un numero minino di parti di 1000 all’anno (Macerata ne ha avuti circa 1100, e risulta il secondo punto nascita delle Marche dopo il Salesi di Ancona). C’è quindi evidentemente qualcosa che non torna perchè leggendo la delibera in questione sembrerebbe che l’attuazione delle “reti” sia stata attuata, fin qui, solo nella parte in cui c’era da spolpare quello che è tutt’ora l’Ospedale generale provinciale, ossia Macerata.

Quindi, delle due l’una: o il principio delle reti cliniche vale per tutti ( e quindi anche per ostetricia di San Severino, che oltretutto non ha un reparto specialistico di neonatologia), oppure non si spiega perchè solo Macerata debba essere privata di Otorinolaringoiaria e della Chirurgia di oculistica, nonchè perchè si trovi nel mirino di una serie impressionante di altri tagli, che nulla hanno a che fare- è bene sottolinearlo – con le “reti”, e che sono solo il frutto di tagli orizzontali della spesa (o forse sarebbe meglio dire dei servizi per i pazienti); ricordo, a costo di risultare ripetitiva i tagli su Macerata: chirurgia vascolare, dei posti letto decimati per le malattie infettive, Padiglione Urbani abbandonato a se stesso, presunto declassamento di emodinamica, pronto soccorso al collasso per mancanza di lavori di adeguamento , lavori per la messa a “norma” di là da venire, etc…
Quello che è certo, in questa storia, è che a dispetto di tutte le disposizioni, anche di legge, la politica può molto ma, certamente, se la politica – dal lato maceratese – è assente o claudicante, non ci possiamo aspettare nulla di buono non solo per l’ospedale di Macerata, ma per la sanità di tutto il territorio. Tuttavia la politica maceratese in questi anni, perlomeno in tema di sanità, non ha saputo esprimere nulla, per cui ci siamo ritrovati a dover digerire chiusure, strutture fatiscenti, taglio di posti letto, questioni e litigi fra sindaci che sono arrivati a trattare la questione quando il danno era in gran parte già stato fatto.
Bisognerebbe smetterla di puntare al ribasso; bisognerebbe, invece, cominciare a chiedere e ottenere strutture di alta specializzazione come quelle già finanziate per Pesaro ( Marche Nord), o ad Ancona ( Ancona sud). Se così non fosse la strada intrapresa porterà solo a svalutare tutto il territorio maceratese, soprattutto in vista della costruzione del nuovo ospedale di rete a Fermo che, non è difficile prevederlo, potrà solo drenare forzatamente i flussi di Macerata ( e di tutta l’area vasta) se la stessa dovesse essere ancora considerata per molto tempo una “terra di nessuno”».

 

L'ospedale San Severino

L’ospedale San Severino

SAN SEVERINO, CHIRIELLI: “E’ VERGOGNOSO CHE ALL’OSPEDALE DI MACERATA SI PAGHI IL PARCHEGGIO” – Sulla questione interviene anche Mario Chirielli, segretario del Comitato per la difesa dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio”,  che invece se la prende con Macerata e i maceratesi.

«Il 30 ottobre – commenta in un comunicato –  la Conferenza dei sindaci non ha votato la riorganizzazione dell’Area Vasta 3 per protesta nei confronti dell’Assessore regionale Mezzolani che non era presente. Si è avuta una astensione unanime. Le polemiche circa questa riorganizzazione continuano dallo scorso mese di agosto. Polemiche sollevate soprattutto da Macerata e dai maceratesi che non sopportano il trasferimento dei reparti di Oculistica ed Odontoiatria dal Capoluogo rispettivamente a San Severino  e Civitanova . Quando si subiscono dei tagli è normale che ciò susciti dello scontento, questo è quanto avvenuto nel capoluogo. Tuttavia ultimamente questa discussione ha oltrepassato il limite.  L’impressione che si ha leggendo i giornali e i siti internet è che a Macerata, in quanto Capoluogo di Provincia, ci sia la pretesa di accentrare all’interno del proprio ospedale tutte le specialistiche.
Tuttavia, visti i disagi di cui quotidianamente gli utenti danno testimonianza, appare chiaro come ciò sia impossibile perchè strutturalmente inadeguato. Una delle carenze più evidenti è il parcheggio per gli utenti e per chi li assiste: esso oltre a non essere sufficientemente ampio è anche a pagamento. Mettere le mani nelle tasche di chi ha bisogno di cure, e questo non avviene solo a Macerata, è vergognoso. Al contrario, da questo punto di vista il presidio di San Severino è un esempio: esso dispone di un ampio parcheggio completamente gratuito. Inoltre numerose sono state le segnalazioni dello scempio che avviene quotidianamente nel pronto soccorso del nosocomio provinciale, definito da molti da terzo mondo. Per finire c’è chi si chiede come mai i locali che dovevano ospitare il reparto di Oculistica non siano in ordine. L’importanza di un ospedale non dipende dal numero di abitanti della città dove è ubicato nè dal numero delle specialistiche presenti , ma dalla qualità del servizio offerto.
Molti maceratesi hanno esternato la loro preoccupazione circa il tempo che impiegherebbero per raggiungere San Severino, considerato anche il dissesto delle strade. Ma che considerazioni sono queste? Per noi settempedani e quanti vivono nelle zone montane è forse semplice recarsi nel Capoluogo? Cosa si crede, che con il passare del tempo e con l’abitudine ci si adatti ai continui disagi e alla mancanza di servizi? Anche noi siamo dei contribuenti.
Il vero problema di Macerata è che fa fatica a guardare al futuro. La burocrazia ha condizionato la città impedendone uno sviluppo adeguato e danneggiando di conseguenza il suo territorio, soprattutto le zone montane. Ma allora che senso ha mantenere l’istituzione Provincia? Io ritengo sia necessario per il bene di tutti liberarsi da quei giochi di potere che ci hanno messo in questa condizione. Ora il mio auspicio è che si abbassino i toni e che la politica permetta a chi amministra la sanità di lavorare, impedendo a chi è più grande di fare la voce grossa con i più piccoli allo scopo di sottometterli. E’ inoltre mia convinzione che tra gli scettici di oggi tanti impareranno ad apprezzare il “Bartolomeo EustAchio”.

Enzo Marangoni, consigliere regionale di Forza Italia

Enzo Marangoni, consigliere regionale di Forza Italia

MARANGONI PRESENTA 5 INTERROGAZIONI E UNA MOZIONE PER SBLOCCARE LA VICENDA DELL’HOSPICE  – La diatriba sulla sanità approderà presto in Consiglio regionale. Enzo Marangoni di Forza Italia ha presentato i 5 interrogazioni regionali su varie e gravi problematiche dell’Ospedale di Macerata. «Si inizia dallo spostamento del reparto di infettivologia che è stato inglobato in quello di urologia. Marangoni evidenzia il rischio per i pazienti non infetti di trasmissione di patologie per via aerea. Un’altra criticità è quella dell’attività di Chirurgia Vascolare che era un fiore all’occhiello del nosocomio maceratese». Oltre alla vicenda degli ascensori ancora rotti e all’assenza di garanzie per la sicurezza di pazienti e personale, Marangoni interviene sulla situazione dei lavori al Pronto Soccorso. Nell’interrogazione Marangoni chiede se la consegna del nuovo Pronto Soccorso avverrà nei tempi stabiliti e cosa intende fare l’Area Vasta 3 per far si che i lavori procedano nel rispetto dei tempi stabiliti nell’appalto medesimo. Nella mozione regionale dedicata alla situazione dell’Hospice: Marangoni denuncia il fatto che la struttura sia pronta da tempo e completamente arredata ma ancora chiusa. «E’ necessario un intervento rapido della Regione poiché si potrebbe configurare il danno erariale e non è più accettabile che pazienti nel loro ultimo periodo di vita siano costretti a terminare la loro esistenza lontano da casa».

 

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