Trasferimento Oculistica, un enorme disagio per i pazienti

prima di prendere decisioni, è necessaria un’analisi accurata delle provenienze, delle patologie, delle malattie concorrenti che necessitano di terapie

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Donatella Donati

Donatella Donati

di Donatella Donati

Stupisce che tra le voci ascoltate dai dirigenti dell’Asur e dai sindacati manchi quella dei pazienti e in questo caso dei pazienti del reparto di oculistica di Macerata che nell’ultimo anno hanno dovuto affrontare anche per l’inerzia della direzione problemi gravi come quello dell’interdizione dell’uso dell’ avastin per le maculopatie e l’indicazione pressoché obbligatoria dell’uso del lucentis 40 euro il primo 2 mila euro il secondo con un aggravio della spesa sanitaria regionale elevatissimo e con la riduzione degli interventi di cura.
C’è voluta una sentenza del tribunale di condanna alle ditte farmaceutiche Roche e Novartis con pesantissima multa perché la Regione Marche consentisse dopo quasi un anno di tensione l’uso dell’avastin per le maculopatie senili.
All’inizio della contesa invece tra le due case farmaceutiche che si è scoperto poi essere solo un frutto illegale di accordo non si aveva preso ad esempio la regione Emilia Romagna che aveva continuato imperterrita ad autorizzare l’avastin, ma se ne era ridotto quasi a zero l’uso.
Ed ora un altro colpo per i pazienti che vengono a Macerata attratti dall’efficienza e accuratezza delle terapie e dalla competenza degli operatori: il loro prossimo ritrovo dovrebbe essere San Severino che come storia di ospedale ha una recente letteratura ed è emarginato rispetto alla grande quantità di clienti di Macerata, provenienti della costa giù giù fino all’Abruzzo.
Si è pensato mai di fare un’analisi accurata delle provenienze, delle patologie, delle malattie concorrenti che necessitano di terapie oculistiche? Dopo la disposizione dell’uso obbligatorio del lucentis si parlò come cosa molto imminente di una sperimentazione che sarebbe stata fatta in tutta Italia su quel farmaco ed addirittura era stato fissato nel numero di 160 il gruppo di quelli afferenti alla nostra regione. Qualcuno ne ha più sentito parlare?
Intanto in prossimità di una campagna elettorale il presidente della Regione esalta l’efficienza dei conti della sanità delle Marche. E allora perché non portare a termine con una spesa sicuramente modesta la messa a norma del sesto piano dell’ospedale dove sono ammucchiate le nuove apparecchiature di oculistica che in quel piano avrebbero dovuto essere usate e che attualmente convivono con letti messi qua e là dove sono state trovate finanche a dormire famiglie di poveracci e dove vengono collocati provvisoriamente in attesa di scendere all’obitorio i defunti dei vari reparti?
Il discorso è macabro, ed è vergognoso l’uso che si fa di un piano destinato nel progetto iniziale ad essere la sede del reparto di Oculistica e che potrebbe ancora diventarlo se si vuole come dice Spacca non rispondere a interessi privati ma solo al risparmio, all’efficienza e ai diritti dei malati.

 

 



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