Sanità, Martini: “Macerata
non può fare l’asso pigliatutto”

Il sindaco di San Severino accusa Romano Carancini: "Ha raccontato la sua versione della Conferenza di Area Vasta. Scriverò una lettera aperta ai colleghi"

- caricamento letture
Cesare Martini, sindaco di San Severino

Cesare Martini, sindaco di San Severino

La sanità e le trasformazioni che interesseranno nei prossimi mesi gli ospedali della provincia di Macerata, oltre a preoccupare i cittadini, sono al centro del dibattito politico. Le scelte di Area vasta, in particolare, infiammano la diatriba tra i sindaci dei comuni interessati. E’ così che il Cesare Martini, primo cittadino di San Severino, torna sul piede di guerra e accusa Romano Carancini, collega del capoluogo di non essere stato sincero nel raccontare la Conferenza di Area vasta. «Il presidente di una Conferenza dei sindaci – accusa Martini –  quando parla da presidente, dovrebbe riportare la voce dell’assemblea e non la propria, quella di primo cittadino di un singolo Comune, seppure capoluogo di provincia. Peggio ancora se la voce che riporta, ovviamente da presidente, non corrisponde a quanto discusso dai colleghi sindaci nell’assemblea di cui egli è vertice e della quale si fa portavoce».
Il sindaco di San Severino preannuncia una lettera aperta a tutti gli altri componenti la Conferenza dei Sindaci.
“Nel corso dell’ultima riunione l’assemblea dei sindaci del Maceratese ha solo ribadito il principio delle reti cliniche che riconosce, fra l’altro, due eccellenze nel territorio, ovvero oculistica a San Severino e otorino laringoiatria a Civitanova, mantenendo comunque il ruolo di ospedale provinciale nel capoluogo e ribadendo il principio di ospedale diffuso. Questo è quello che è stato ribadito dai sindaci intervenuti. Non si è giunti alla votazione dell’atto solo per una critica politica nei confronti dell’assessore regionale che era assente alla riunione. Se Macerata un giorno, ma non mi pare che questo possa accadere di certo oggi, avrà la capacità di ricevere e inglobare tutti i servizi esistenti, eccellenze comprese, in un unico presidio e di garantire l’assistenza necessaria, compresi i trasporti e un’adeguata risposta alle emergenze dei pazienti utenti, allora saremo tutti ben lieti di festeggiare l’apertura dell’ospedale unico provinciale.

il sindaco di Macerata Romano Carancini

il sindaco di Macerata Romano Carancini

Oggi però Macerata non può permettersi di fare l’asso pigliatutto anche perché non è stato il sottoscritto, ad esempio, a definire il pronto soccorso maceratese una struttura da terzo mondo. Altro esempio è la struttura che ospita il reparto di pediatria. Non voglio dare una definizione, basta sentire quella che viene data da chi lo frequenta. Io non cerco polemiche ma le cose vanno dette come stanno. La Giunta comunale di San Severino sta valutando se ci siano gli estremi per una querela per dichiarazioni che sono lesive della professionalità degli operatori, dell’ospedale, e dell’amministrazione locale. Qualcuno sulla stampa in queste ore ha parlato di parti sotto i limiti imposti dalle leggi nazionali ed europee. Ricordo che a San Severino nel 2013 sono venuti alla luce 580 bambini per un totale di 572 parti. Ma ancora più assurdo è quello che ha dichiarato nelle ultime ore il sindaco Carancini – torna sulla questione il collega Martini, per ribadire – A dicembre del 2013 nel Piano d’Area Vasta si parla dell’oculistica del “Bartolomeo Eustachio” come di un’eccellenza. Concetto, questo, ribadito nel luglio 2014 dall’attuale direttore, Pierluigi Gigliucci, dove si incardina l’oculistica a San Severino. Nell’ultimo Piano che riguarda la riorganizzazione sanitaria territoriale, presentato ovviamente come sempre alla Conferenza dei Sindaci, è prevista a San Severino l’Unità operativa complessa di Oculistica nell’ambito del Dipartimento delle Specialità Chirurgiche. Ciò significa assegnazione di posti letto e reperibilità per la chirurgia elettiva e complessa. Dunque l’oculistica resterà a San Severino e che il primario sarà a San Severino, non mi risulta che abbia chiesto trasferimento. Le reti cliniche prendono atto di una situazione consolidata. Questo è quello che si è deciso. Quello che leggiamo – conclude Martini – sa tanto di campagna elettorale. In essa sono impegnati altri sindaci di altri Comuni, non il sottoscritto”.

Articoli correlati



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page
Podcast
Vedi tutti gli eventi


Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Matteo Zallocco Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X