La sanità e le trasformazioni che interesseranno nei prossimi mesi gli ospedali della provincia di Macerata, oltre a preoccupare i cittadini, sono al centro del dibattito politico. Le scelte di Area vasta, in particolare, infiammano la diatriba tra i sindaci dei comuni interessati. E’ così che il Cesare Martini, primo cittadino di San Severino, torna sul piede di guerra e accusa Romano Carancini, collega del capoluogo di non essere stato sincero nel raccontare la Conferenza di Area vasta. «Il presidente di una Conferenza dei sindaci – accusa Martini – quando parla da presidente, dovrebbe riportare la voce dell’assemblea e non la propria, quella di primo cittadino di un singolo Comune, seppure capoluogo di provincia. Peggio ancora se la voce che riporta, ovviamente da presidente, non corrisponde a quanto discusso dai colleghi sindaci nell’assemblea di cui egli è vertice e della quale si fa portavoce».
Il sindaco di San Severino preannuncia una lettera aperta a tutti gli altri componenti la Conferenza dei Sindaci.
“Nel corso dell’ultima riunione l’assemblea dei sindaci del Maceratese ha solo ribadito il principio delle reti cliniche che riconosce, fra l’altro, due eccellenze nel territorio, ovvero oculistica a San Severino e otorino laringoiatria a Civitanova, mantenendo comunque il ruolo di ospedale provinciale nel capoluogo e ribadendo il principio di ospedale diffuso. Questo è quello che è stato ribadito dai sindaci intervenuti. Non si è giunti alla votazione dell’atto solo per una critica politica nei confronti dell’assessore regionale che era assente alla riunione. Se Macerata un giorno, ma non mi pare che questo possa accadere di certo oggi, avrà la capacità di ricevere e inglobare tutti i servizi esistenti, eccellenze comprese, in un unico presidio e di garantire l’assistenza necessaria, compresi i trasporti e un’adeguata risposta alle emergenze dei pazienti utenti, allora saremo tutti ben lieti di festeggiare l’apertura dell’ospedale unico provinciale.
Oggi però Macerata non può permettersi di fare l’asso pigliatutto anche perché non è stato il sottoscritto, ad esempio, a definire il pronto soccorso maceratese una struttura da terzo mondo. Altro esempio è la struttura che ospita il reparto di pediatria. Non voglio dare una definizione, basta sentire quella che viene data da chi lo frequenta. Io non cerco polemiche ma le cose vanno dette come stanno. La Giunta comunale di San Severino sta valutando se ci siano gli estremi per una querela per dichiarazioni che sono lesive della professionalità degli operatori, dell’ospedale, e dell’amministrazione locale. Qualcuno sulla stampa in queste ore ha parlato di parti sotto i limiti imposti dalle leggi nazionali ed europee. Ricordo che a San Severino nel 2013 sono venuti alla luce 580 bambini per un totale di 572 parti. Ma ancora più assurdo è quello che ha dichiarato nelle ultime ore il sindaco Carancini – torna sulla questione il collega Martini, per ribadire – A dicembre del 2013 nel Piano d’Area Vasta si parla dell’oculistica del “Bartolomeo Eustachio” come di un’eccellenza. Concetto, questo, ribadito nel luglio 2014 dall’attuale direttore, Pierluigi Gigliucci, dove si incardina l’oculistica a San Severino. Nell’ultimo Piano che riguarda la riorganizzazione sanitaria territoriale, presentato ovviamente come sempre alla Conferenza dei Sindaci, è prevista a San Severino l’Unità operativa complessa di Oculistica nell’ambito del Dipartimento delle Specialità Chirurgiche. Ciò significa assegnazione di posti letto e reperibilità per la chirurgia elettiva e complessa. Dunque l’oculistica resterà a San Severino e che il primario sarà a San Severino, non mi risulta che abbia chiesto trasferimento. Le reti cliniche prendono atto di una situazione consolidata. Questo è quello che si è deciso. Quello che leggiamo – conclude Martini – sa tanto di campagna elettorale. In essa sono impegnati altri sindaci di altri Comuni, non il sottoscritto”.
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Scusi martini ma il suo intervento appare privo di senso di realtà. San severino ha poco più fi 10.000 abitanti e l ospedale ha un bacino di utenza minimo, ed è raggiungibile con strade a volta neanche praticabili.
Per fare un esempio, recanati è il terzo comune della provincia e ha dovuto subire lo smantellamento del proprio ospedale.
La sua è una visione miope che danneggia tutto il territorio.
Macerata ha 42000 abitanti e il suo ospedale e ha un bacino di utenza decisamente superiore che proviene anche da fuori provincia.
Lei non comprende, o fa finta di non comprendere che depotenziare un ospedale provinciale per piccoli interessi elettorali significa declassare l intera sanità del territorio a vantaggio delle altre province che ben si guardano si praticare queste scelte suicide ( vedi ancona pesaro e fermo)
mi creda con questo suo intervento lei non fa il bene della sua comunità.
Eila’ che scrivere forbito, Macerata granne !
E’ vero che l’ospedale di Macerata presenta gravi carenze ma delocalizzare alcuni reparti significa aumentare i disagi dei pazienti-utenti. Non sarebbe meglio concentrare le risorse per realizzare un unico polo provinciale di eccellenza? Chi avesse bisogno contemporaneamente di cure specialistiche diverse (es oculistiche e otorinolaringoiatriche) dovrebbe fare il giro della provincia per farsi curare? Si vuole questo? Si lascino da parte i campanilismi e ci si adoperi per eliminare i disservizi dell’ospedale maceratese.