di Maurizio Verdenelli
In tempi ormai non più recentissimi l’ultraottuagenario avvocato Oscar Olivelli, al termine di un’udienza di quel Tribunale di Macerata che lo onorava da tempo immemorabile come ‘dominus’ tra i legali e che lui continuava a frequentare con entusiasmo giovanile, dovette un po’ costernato prendere atto che una delle sue cause fosse aggiornata di ben due anni. Il presidente un po’ scusandosi, gli disse: «La prenda per lei come un ottimo auspicio di vita, Avvocato» alludendo affettuosamente agli anni di Olivelli. Non ricordiamo se il grande Oscar ebbe modo di riprendere in mano quella causa, ma uguale simpatia non credo sia stata spesa per il paziente ottantenne che si è visto nei giorni scorsi fissare un esame clinico nello stesso spazio temporale di un biennio. In questo caso c’è poco da scherzare visto che di salute propriamente si tratta e non di un’udienza a Palazzo di Giustizia. Ma tant’è: ormai si deve fare i conti, per esami ed analisi, con due calendari. Dell’anno corrente e del successivo, sperando come nel famoso dialoghetto de Lo Zibaldone che l’anno che verrà dovrà essere per forza migliore, perché nessuno –ammonisce Leopardi- se la sentirebbe di ripetere quello alle spalle.
Tuttavia la ricetta è già pronta. La troviamo affissa negli albi pretori, anche volanti, all’ingresso dell’ospedale di Macerata che la sera si popola di badanti con invariabilmente in mano una poltrona pieghevole (necessaria per passa ‘a nuttata, a pagamento s’intende, accanto al malato cui il campanello spesso non rappresenta un presidio sicuro). Ebbene in questi fogli sono minuziosamente indicate le alternative alla sanità statale. Pagando, s’intende, come pagando si possono magicamente (?) accorciare le code di quella pubblica. Anche nella sala d’aspetto della guardia medica una ‘grida’ riguardo alla richiesta di iniezioni (non possibile fare, prego) si segnala all’ultima riga la presenza di ‘infermieri a pagamento’. E questo mentre i servizi vengono sempre più decimati, migrando quelli ‘superstiti’ da un ospedale all’altro. A San Severino ‘rischia’ adesso fortemente il servizio di dermatologia e chirurgia plastica, retto dall’ottimo dottor Elio Grilli Cicilioni. Il quale, un po’ scorato, si appresta ad andare in pensione dal 1° dicembre (passerà alla Clinica Marchetti di Macerata) avendone data comunicazione agli uffici competenti sin da maggio-giugno. Mesi fin qui passati invano. Solo ora a pochissimo dall’addio del professionista pare che si tenterà una sostituzione per i tanti pazienti dell’ambulatorio cui non pochi devono far ricorso anche tre volte la settimana.
E se la sanità pubblica talvolta un po’ sonnecchia, quella privata corre, sempre più amerikana anche se da noi a differenza degli States la crisi morde. E si risparmia non solo sul pane ma si scommette pure sulla salute, sperando vivamente che i suoi tempi di tartaruga possano battere quelli del pie-veloce Achille secondo il Paradosso di Zenone di Elea, esposto da Aristotele. Già, è proprio il caso di prendersela con filosofia…
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Egr. Dr. Verdenelli, i medici ospedalieri è un pezzo che se la prendono “con filosofia”… nella sanità pubblica tra il personale sanitario (sempre più ridotto) e l’utenza ci sono il personale amministrativo e i politici regionali: fino a qualche tempo fa il rapporto amministrativi/sanitari era doppio di quello medio europeo, il che significa che basterebbero la metà degli amministrativi… quanto ai politici regionali, oltre a prendere vitalizi dopo una sola legislatura, ogni volta che in TV si parla di malasanità ne compare uno che puntualmente dice “i responsabili pagheranno e saranno puniti”… sono solo gli operatori i responsabili o anche chi dovrebbe organizzare i servizi, che spesso prende stipendi molto più alti ma non è che lavori molto di più o molto meglio, anzi…
Cordialità !!!