Il dibattito sulla sanità maceratese e sul “Risiko” dei reparti di eccellenza continua e si sposta sul piano dei numeri e delle riflessioni legate ai dati statistici. ieri Donatella Donati ha sottolineato come sarebbe semplice prendere decisioni basate sui flussi dei reparti nei vari ospedali (leggi l’articolo), oggi Marina Santucci, funzionario della provincia di Macerata che domenica, con Barbara Arzilli di Ncd, ha consegnato al Ministro alla salute Beatrice Lorenzin un dossier sull’ospedale di Macerata (leggi l’articolo) interviene con un’analisi dei dati relativi ai reparti maceratesi.
«Nel dibattito che le varie forze politiche stanno portando avanti in vista delle prossime elezioni – scrive in una nota – c’è un argomento molto discusso, ma che per ora non ha sortito nemmeno l’effetto di ottenere una risposta chiara dai vertici della Asur regionale: il destino dell’Ospedale di Macerata.
Sorvolando sul fatto che l’Asur preferisce assumere nuovi dirigenti amministrativi (leggi l’articolo), e lasciare sguarniti i reparti e pronto soccorso di personale sanitario, viene da chiedersi come mai la politica maceratese (o una sua parte) consideri di secondaria importanza il tema della Sanità ( a parole è tutto un fervore, i fatti dimostrano il contrario); eppure questo è un argomento che riguarda tutti. Non a caso il sindaco di Pesaro ha ottenuto la costruzione di un grande polo sanitario denominato “Marche Nord”, Ancona ha la cittadella di Torrette (nonchè un ospedale di rete “Ancona Sud” nuovo in costruzione, oltre al nuovo Irca, sempre ad Ancona Sud, etc..), e il neo eletto presidente della provincia di Fermo, Cesetti, come prima dichiarazione dopo la nomina ha detto che “l’ospedale di rete ( a Fermo, ndr) è un nostro diritto, cui non rinunceremo mai”.
E a Macerata? A Macerata manca una visione di insieme e l’Ospedale generale provinciale cade letteralmente in rovina e viene smantellato pezzo per pezzo, in mezzo a molte chiacchiere e pochi fatti. A Macerata pare debba valere il principio delle “reti cliniche”. In teoria, il sistema di assistenza “in rete” prevederebbe per il paziente un team più allargato e competente di professionisti, per intenderci mi ricovero in cardiologia all’ospedale X ma il mio caso viene seguito anche dal medico nefrologo dell’ospedale Y che si è specializzato nelle nefropatie dei malati cardiopatici. In pratica, però, le “reti” qui hanno coinciso con la chiusura dei piccoli ospedali e il depotenziamento di quelli rimanenti tramite la falcidia dei reparti. Intanto altrove si costruiscono ospedali nuovi, funzionali e con reparti specialistici all’avanguardia.
I fatti sono chiari, ed è difficile smentirli: al pronto soccorso i lavori, appena iniziati, sono fermi; al sesto piano marciscono macchinari per oculistica nuovi di zecca ed un intero piano è inutilizzato (mentre da anni il personale di oculistica opera ai piani inferiori in locali spesso fatiscenti) e si preferirà, invece che metterlo in funzione, trasferire il reparto a San Severino, nel frattempo fornito di un Primario residente che a Macerata non c’è più da anni.
A proposito di Oculistica, mi domando che senso ha? Vorrei non essere uno dei tanti azzeccagarbugli che parlano sull’argomento, così ho cercato i numeri. Il reparto di Oculistica, a Macerata, registra -nel 2013 – 360 ricoveri, 304 interventi chirurgici e 12.721 interventi ambulatoriali; quello di San Severino , rispettivamente 248, 238 e 11.100. Riguardo invece, il bacino di utenza, Macerata ha registrato nel 2013, 16.279 ricoveri di cosiddetti “residenti”, più 453 ricoveri di persone provenienti da fuori distretto (e San Severino, rispettivamente, 4.700 n. 183); è lecito pensare che spostando il reparto di oculistica a San Severino, molti utenti della costa preferiranno strutture più facilmente raggiungibili, presumibilmente fuori provincia o fuori regione.
In pratica, con questo illogico smantellamento dell’ospedale provinciale, non si colpirà solo Macerata, ma l’intero territorio e, soprattutto, si andrà ad incidere sulla vita dei pazienti, che in questa vicenda sono tristemente stati declassati a ruolo di comprimari.
Un dossier sull’ospedale di Macerata è stato consegnato al ministro Lorenzin da Marina Santucci e Barbara Arzilli
A questo ultimo proposito ricordo, fra l’altro, che fra gli indici presi in considerazione da Il sole 24 ore o da Italia Oggi per stilare le classifiche della qualità della vita nelle province e nei capoluoghi c’è proprio “l’indice di migrazione ospedaliera”, ossia si conta quante persone, per cercare un servizio migliore, si rivolgano a strutture sanitarie diverse da quelle presenti sul luogo di residenza. Macerata, intesa come territorio, ( nel 2013 era ottava nella classifica generale sulla qualità della vita e 66^ in quella sulla “migrazione ospedaliera”, secondo Italia Oggi) è destinata a scendere in quest’indice, temo, se nessuno muoverà un dito, come purtroppo è stato fino ad ora.
Quali siano, poi, i motivi per cui questa “guerra fra poveri”, come è stata definita, veda soccombere sempre Macerata a scapito di Civitanova ( su cui già da tempo sono confluiti i pazienti e i medici di Otorinolaringoiatria, nonostante l’ospedale abbia dei flussi di ricoveri sostanzialmente della metà rispetto a Macerata) o San Severino, è un mistero; certo è che il principio dell’eccellenza e delle reti cliniche è solo il dito dietro il quale nascondersi, se si pensa, ad esempio che il punto nascita di San Severino ha contato, nel 2013 , 393 parti contro i 1.088 di Macerata, e non per questo il primo è stato chiuso, nonostante non abbia la neonatologia ( e neanche quindi la motivazione della “eccellenza “); pure non si spiega, se confermata, la dismissione del reparto di Chirurgia vascolare – angiologia dell’ospedale di Macerata ( stante che nel 2013 esso ha eseguito 1.491 prestazioni specialistiche ambulatoriali a fronte delle 430 di Civitanova e delle 355 di San Severino).
Potrei continuare , snocciolando altri dati, ad esempio quelli relativi al taglio di ” malattie infettive” ( ora “travasato” nel reparto di urologia/neurologia), alla mancata apertura dell’ Hospice pronto e arredato nel padiglione Urbani, al silenzio tombale intorno al mancato finanziamento dei circa 9 milioni per mettere a “norma” di sicurezza l’intero presidio ma mi fermo e mi domando : tutte queste considerazioni sono o no arcinote alla classe politica maceratese ? Che cosa ha espresso la classe politica dirigente in materia di sanità in questi anni? Nulla. Ennesima prova della inadeguatezza della attuale amministrazione e del Pd maceratese sulle questioni vitali per la nostra città.
A queste domande sarebbe retorico rispondere, per cui rilancio e dico che il difficile compito del nuovo sindaco, chiunque sarà, della città capoluogo non sarà litigare con i propri colleghi ( come purtroppo è successo) , ma fare fronte comune con loro e pretendere in sede provinciale e soprattutto regionale il riconoscimento e la valorizzazione del nostro Ospedale come confermato dai numeri sopra illustrati, piuttosto che sempre puntare al ribasso come è stato fatto in questi anni, a discapito – lo ripeto – non solo di Macerata, ma di tutto il suo territorio.
Del pari il presidente Spacca se vuole davvero puntare alla rielezione con il contributo anche dei maceratesi deve capire che deve fare scelte concrete per la nostra città a cominciare dalla sanità, lasciando perdere inutili “passerelle” come quelle viste recentemente per il tanto sbandierato accordo per la bretella Mattei-La Pieve privo di reale sostanza, o per l’inaugurazione del ponte di Villa Potenza.
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E pensare che questa dovrebbe essere una battaglia di 42000 persone, invece per pura ideologia …. nulla
Ottimo intervento, che poggia sulla forza incontestabile dei numeri e dei dati oggettivi.
Purtroppo a Macerata il nostro Sindaco, per la difesa dell’ospedale provinciale, non solo non è riuscito a fare gruppo con i suoi colleghi non dico della provincia, ma quanto meno del nostro ambito territoriale, ma ha fatto cadere anche la mano tesa di diversi gruppi dell’opposizione maceratese, che avevano proposto un’aggregazione unitaria di tutte le forze politiche maceratesi a difesa del nostro nosocomio.
Carancini ha preferito impegnarsi in una sterile ed isolata battaglia di campanile, che, come è noto e come si sta vedendo, non porta da nessuna parte.
Oddio a dire il vero quei dati non dimostrano poi tantissimo visto che per quanto riguarda oculistica la differenza fra S.Severino e Macerata non è’ poi tanto grande quanto ad esempio ci si può aspettare dalle dimensioni dei bacini di attrazione ( residenti) . ma rimangono tutti i dubbi già espressi nei giorni scorsi di una scelta che sembra non tener conto di popolazione residente, raggiungibilita , sistema ospedaliero ( questa storia della rete non convince proprio) e risorse inutilizzate .
Appunto, come più volte detto, 3 poli d’eccellenza (Pesaro, Ancona e Fermo) e poi una serie di “centri minori” dove (tra un traccheggio e l’altro) rischia di finire anche l’Ospedale Provnciale (??) di Macerata.
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Se la strada (segnata?) sembra questa evitiamo una battaglia di retrogurdia e spingiamo per avere più “presidi” in Provincia con la rianimazione e una presenza più capillare delle emegenze mediche.
… E visto che, per una riffa o un’altra, ci stanno lentamente scippando un pò tutto Macerata potrebbe essere la base per l’eliambulanza (illogico averne una ad Ancona e una a Fabriano) possibilmente operativa 24H
La nostra città e la nostra provincia perdono pezzi importanti e, come al solito, stiamo alla finestra.
Un capoluogo semi-isolato con l’autostrada più vicina a mezzora di macchina (praticamente l’unica città delle Marche senza casello).
Un raccordo verso una strada a scorrimento veloce, la 77, che verso Roma è interrotto da un passaggio a livello con a volte file chilometriche.
Se invece passi da Piediripa nelle ore di punta, con tutte quelle rotatorie, fai prima a passare per le strade di campagna.
La ferrovia?
Lasciamo perdere… Intanto vediamo se arriveranno le promesse nuove Automotrici Pesa Atribo… poi per andare nelle città più importanti, se va bene, cambi 2 volte treno e aspetti le coincidenze.
Banca d’Italia? Chiusa da anni.
Banca Marche? Problematiche gravi a parte, gli uffici più importanti… Lontani da Macerata.
Distretto Militare e caserma dell’Aeronautica, che sollevavano e non di poco i bilanci dei maceratesi… persi da lustri.
Tra poco perderemo anche la Prefettura-UTG.
Il tribunale s’è salvato solo perché è stato deciso di chiudere quello vicino di Camerino.
Ora tocca all’Ospedale Civile.
Non vorrei fare la Cassandra della situazione ma qui la situazione ha preso una piega tale che lascia ben poco spazio all’ottimismo.
Ci resterebbe solo l’Università con i suoi oltre 720 anni di storia (mi pare la 17° in ordine di fondazione a livello mondiale).
Visto come vanno le cose per la sanità regionale, se continua di questo passo non è che va a finire che quella sorta da nemmeno 50 anni (ovvero io c’ero e lei doveva ancora nascere…) si approprierà anche di tutti i nostri corsi di laurea?
SVEGLIA POLITICI!!!
@ iesari
lei che può di faccia chiarire tutti i dubbi al prossimo direttivo pd. Chiamate anche comi, già presidente della commissione regionale sanità, e visto che ci siete, se viene, fate prendere una posizione anche il sindaco.
Fatto questo fate conoscere la posizione ufficiale del pd in merito.
Si può fare?
Condivido pienamente le argomentazioni della Signora Santucci e il triste e veritiero elenco del Signor Menchi. In Consiglio mi sono battuto strenuamente, fino quasi al voluto vilipendio, relativamente alla questione dibattuta. Ho ampiamente analizzato il perché di questa paradossale situazione e ho a lungo parlato dell’asse Pesaro-Ancona che ci ha ridotto a meri esecutori di un “laboratorio” concertato altrove. Ho chiesto al Consiglio di aderire alla raccolta delle firme, ho trovato nebbia in val padana…Tutto questo è deprimente, avvilente, incivile. La forma Partito purtroppo prevede gerarchie e silenzi utili solamente a non turbare organigrammi e nomine già stabilite. Al contrario io credo che sia compito di ogni Consigliere comunale, indipendentemente dal suo colore e posizionamento, non ascoltare e disubbidire alle sirene doriche che troppo spesso per telefono si fanno sentire. Le sirene furono rifiutate dall’astuto Ulisse. Se le avesse ascoltate avrebbe portato tutti i suoi compagni verso la morte e il naufragio. La disobbedienza, a volte, è indice di dignità.
Le cose create
Ner monno ha ffatto Iddio ’ggni cosa deggna:
ha ffatto tutto bbono e ttutto bbello.
Bono l’inverno, ppiú bbona la leggna:
bono assai l’abbozzà, mmejjo er cortello.
Bona la santa fede e cchi l’inzeggna,
più bbono chi cce crede in der ciarvello:
bona la castità, mmejjo la freggna:
bono er culo, e bbonissimo l’uscello.
Sortanto in questo cqui ttrovo lo smanco,
che ppoteva, penzànnosce un tantino,
creacce l’acqua rossa e ’r vino bbianco:
perché ar meno ggnisun’oste assassino
mo nun viería co ttanta faccia ar banco
a vénnesce mezz’acqua e mmezzo vino.
@ Pierangeli
Gentile signora, ho seguito il suo invito. Posso farle un brevissimo punto della situazione , sulla base delle informazioni che ho raccolto. Poi credo di poterle confermare che il prossimo direttivo del PD di Macerata (nel giro di un paio di settimane) discuterà di questa situazione, e al termine dello stesso potremo descrivere quindi in maniera dettagliata la situazione e la nostra posizione a riguardo.
Dunque va detto che gli “spostamenti” di cui si è parlato molto negli ultimi giorni (Oculistica e Otorino) fanno parte di una serie più ampia di interventi di riorganizzazione della rete ospedaliera della nostra provincia . Altre decisioni di questo pacchetto in realtà vanno a rafforzare l’Ospedale di Macerata come ad esempio la costituzione del punto nascita provinciale per Ginecologia ed il rafforzamento dei servizi di Cardiologia .Inoltre per Oculistica rimarrebbe a Macerata la possibilità di realizzare gli interventi più complessi mentre sarebbero centrati su Sanseverino quelli di routine (cataratta ad esempio) Infine dovrebbero ripartire in tempi brevi i lavori di ampliamento per il Pronto Soccorso e anche per la messa in funzione del 6° piano (lo stop era stato provocato dai problemi delle ditte che si erano aggiudicate gli appalti). Insomma la situazione discussa nei media negli ultimi giorni potrebbe essere considerata incompleta. Ma come detto cercheremo di fare in modo che dopo il prossimo Direttivo sia fatta una panoramica più completa. Grazie