«Il pronto soccorso di Macerata è un accampamento, anziani che piangono dal dolore, messi su di una barella ad attendere per ore, infermieri e medici che si affannano per riuscire a gestire tutte le emergenze, persone che ad un certo punto iniziano a strillare, esasperate per l’attesa, persino inseguimenti e persone che svengono». Questa la sintesi di oltre 12 ore trascorse al pronto soccorso di Macerata dal fotoreporter Guido Picchio per stare accanto ad una parente, e che è poi divenuto un reportage su ciò che quotidianamente si vive, non in qualche teatro di guerra – che il fotografo conosce bene avendo seguito spesso i militari italiani nelle loro missioni –, ma a Macerata. Una giornata cominciata alle 10 di ieri, un venerdì, quando «sono arrivato con l’ambulanza del 118 al pronto soccorso, con mia mamma di 84 anni che dalla notte soffriva di un fortissimo mal di testa, tanto che piangeva dal dolore» racconta Picchio. Giunti al pronto soccorso «i medici hanno dato a mia madre un codice verde, senza visitarla per niente, ma solo in base alle informazioni che avevo fornito io chiamando il 118. L’hanno caricata su di una barella, e insieme ad altre sei o 7 persone, l’hanno messa all’interno di una stanza del pronto soccorso.
Durante la mattinata, mentre aspettavo che venisse visitata, vedevo queste infermiere che andavano avanti e indietro, cercando di stare dietro a tutti. Nel frattempo, passate un paio d’ore, nessuno si faceva vedere. Mia madre dal dolore piangeva, mi chiedeva di tornare a casa. Era andata in ospedale per essere curata e non per stare lì abbandonata». A peggiorare le cose è arrivato un uomo «accompagnato da due vigili (doveva essere sottoposto ad un tso) che, agitatissimo, continuava a fare su e giù lungo il corridoio, cercando di divincolarsi e di scappare. Tutto questo in mezzo alle barelle con sopra i malati. Fino a quando non si è messo a correre lungo il corridoio per scappare e un vigile nel tentare di prenderlo è inciampato e si è fatto male ad una spalla (leggi l’articolo). Una baraonda. Dopo tutto questo è uscito il medico che lo ha sottoposto al tso. Poi sono passate altre ore, sempre in attesa della visita e mia madre seguitava a piangere dal dolore. Come mia madre altre persone: una signora che era stata dimessa mercoledì per un ictus, ieri è tornata al pronto soccorso e una parente ha iniziato ad urlare dicendo che erano 8-9 ore che stava lì in attesa che qualcuno facesse qualcosa perché l’anziana stava molto male. Si lamentava che anziché stare lì ferma, doveva essere portata in reparto. Per via delle urla sono state chiamate le guardie dell’ospedale». Verso le 18, dopo 8 ore di attesa sulla barella, tra lacrime e sofferenze, «hanno fatto una flebo a mia madre per placare il dolore e poi le hanno fatto la tac. In quel momento sono arrivate le donne delle pulizie che si sono messe al lavoro lungo il corridoio tra i pazienti sdraiati sulle barelle e con le flebo nelle braccia» continua il racconto del fotoreporter. Intorno alle 20, dopo la tac, mia madre è stata portata in una stanzetta in attesa della risposta.
Nel frattempo il dolore non era passato. C’erano persone che attendevano risposte da ore e ore e ogni tanto qualcuno si alterava, si sentivano strilli di chi alla fine aveva perso la pazienza. La risposta della tac di mia madre è arrivata alle 21. Con lei che piangendo mi chiedeva disperatamente di portarla a casa. Quando sono venuti a darmi la risposta, si sono accorti che la flebo non aveva fatto niente e il dolore non le passava, così hanno fatto una flebo più potente. Ma che stava male e soffriva se ne sono accorti solo alle 18 e poi alle 21 dopo così tante ore che stava in pronto soccorso, immaginate il dolore che una persona può aver sofferto per tutto quel tempo. Alla fine, verso le 22,30, finita l’ultima flebo, ancora con il mal di testa, mia madre mi ha chiesto di andare a casa, disperata, e così ho deciso di accontentarla, e ho chiesto le cartelle per farla dimettere prendendomi le mie responsabilità. Mentre attendevo le cartelle una donna su una sedia è svenuta perché erano molte ore che stava lì in attesa di una risposta di una tac. Un’altra donna, invece, mi ha raccontato che era dalle 16 del pomeriggio che aspettava un medico specialista che doveva visitare il marito, ma ancora non si era visto. Un’altra signora ancora si è messa a strillare perché la figlia, una ragazza sui 20 anni, era in attesa da ore e ore e anche in questo caso è intervenuta la sicurezza per calmarla». Finalmente alle 22,45 «sono uscito da quell’incubo involontario perché c’è tante gente che lavora e si impegna, ma non ce la fa a seguire tutti quei pazienti. Io non ce l’ho con il personale del pronto soccorso perché sono persone che tutti i giorni cercano di fare il massimo per aiutare chi soffre.
Io e come me credo altre persone, rivolgiamo un messaggio all’assessore regionale alla Sanità, Almerino Mezzolani, il direttore dell’Asur Area vasta 3, Pierluigi Gigliucci e al direttore generale dell’Asur Marche Gianni Genga, di passare una giornata con queste persone all’interno del pronto soccorso, come è successo a me, per vedere come vivono, quanti sacrifici fanno questi medici e infermieri per aiutare le persone e che, a causa della mancanza di personale, non sempre ci riescono. Tutto questo mentre i vertici della sanità continuano a parlare di nuovi tagli. Ma mi domando se lo farebbero ancora se succedesse a loro di portare un familiare in pronto soccorso e vederlo soffrire senza che nessuno gli dia una mano, se non dopo diverse ore».
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Fatelo sapere a spacca che si vanta della sanità nelle marche.
Lo sa, lo sa, ma non je ne frega un gorbu che je spacca
Spacca anziché presentare fatture ballerine pensa ai nostri malati….
Ora venite a chiedere i voti voi del PD. …
Vergognatevi
Da anni ormai è così. E guarda caso, che coincidenza,la pubblicazione avviene poco prima delle comunali. Ma che strano……. ma veramente dici, ma veramente pensi, ma veramente fai diceva una mia amica. Io non sono di Macerata e non voto quindi per questo comune, ma uso questo ospedale. Far uscire ora questa novità è come annunciare la scoperta dell’acqua calda.
Che c’azzecca il comune con l’ospedale? A civitanova è lo stesso
Il nuovo sindaco, chiunque sia, dovrebbe impegnarsi più del precedente per pretendere, perlomeno, che quantopromesso dalla regione venga realizzato.
Questi signori se andranno al Pronto soccorso non faranno alcuna fila e quindi non vedranno le difficoltà
Bella scoperta!!
E pensa, Guido, che finché stanno al Pronto Soccorso possono contare sull’aiuto di medici bravi. Non ti dico quante ne ho sentite (e spesso viste) nei reparti…
Da infermiera ti ringrazio delle parole, molti pensano che sia colpa del personale scansafatiche se i tempi di attesa in pronto soccorso sono così lunghi. Ti ricordo solo una cosa: il codice colore viene SEMPRE assegnato da un infermiere adeguatamente formato (infermiere di triage).
Confermo due settimane fa sono andatta al pronto soccorso per forte emorragia a gli occhi …non vi dico un vero affollamento senza parole …
Certo che si vanta, ce magna sopra (vedi la società partecipata che gestisce l’elisoccorso…)
Io confermo perché nel giro di pochi mesi mi è capitato tre volte di andare al pronto soccorso sia Civitanova che Macerata un incubo è vero riguardo al personale confermo quello che si è detto si danno molto da fare ma è insufficiente x tutte queste persone
Quando ci decidiamo ad imporre il problema alla politica…o speriamo che intervenga il Padreterno ???!!!???
Rivotateli!!
Ci sono passato…. È una vergogna
@ Picchio
Abbiamo anche un consigliere regionale maceratese del PD ,
Non conosce il problema del Pronto Soccorso ??????
La sua poltrona ……………….dovrebbe rappresentarci in Regione !!!!!!
confermo, ho vissuto una esperienza similare, però ho fatto una segnalazione scritta facendo nomi e cognomi vediamo che succede
Non solo lo deve sapete. Spacca. Pettinare dove vive???
Concordo in pieno mi è successo più di una volta. …anche con esiti tristi. I medici stessi sconsigliano di andare al pronto soccorso
Ci siamo passati in molti sono anni che le cose stanno in questo modo…faranno qualc’osa per farle cambiare ?Sono pessimista ho paura che peggioreranno.
Lo sapete quanto guadagnano i manager citati nell’articolo? Non aggiungo altro.
Picchio come sei riuscito a farti pubblicare l’articolo ?
Non ho mai letto che un medico del Pronto Soccorso si sia mai lamentato.
E’ tutto voluto…..Non e’ lontana la nascita dei primi pronto soccorso privati….
Quasi tutto il personale medico mi fa pena ,perchè deve lavorare in condizioni veramente pietose, ma sinceramente mancano un po’ d’organizzazione , a volte nn serve far fare 12 ore di fila per una semplice radiografia o cose simili !!! E poi se qualcuno passa molto tempo al bar e come lo vedo io lo vedono tutti, deve esssere fatto presente al direttore sanitario sempre che a lui interessi !!!!
Il 90% delle persone va al pronto soccorso impropriamente, invece di recarsi alla guardia medica o dal proprio medico di base
Non mi meraviglia più niente….ho vissuto la stessa cosa un anno e mezzo fa con mia madre di 94 anni all’ospedale di Civitanova Marche………!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Forse però siamo tutti un po’ troppo passivi; aspettiamo che altri facciano per noi, ma nulla cambia.
La sinistra regionale e locale sta distruggendo la sanità cittadina, non è il caso che ci organizziamo per cercare di sensibilizzare il problema propio sotto elezioni ????
Un grosso nodo da sciogliere è che purtroppo i tagli fatti in sanità riguardano soprattutto il personale medico il personale del comparto ed i posti letto e non riguardano purtroppo il personale amministrativo…fatevi un giretto nei vari uffici della asur e tra dirigenti ( che guadagnano un botto di soldi per fare solo i burocrati) ed impiegati vi verrà semplice fare la proporzione di come sono stati fatti i tagli…ma questo gli amministratori regionali non lo vogliono proprio vedere e valutare…troppo scomodo per il loro bacino elettorale??…intanto però la gente nei pronto soccorsi si trova a vivere nel girone infernale.Vergogna!!
Grande stima e rispetto per il personale tutto del pronto soccorso (medici ed infermieri) che si fanno in quattro per risolvere ogni nostro problema. Purtroppo queste sono le conseguenze di un sistema che per risparmiare (?) vuole chiudere i piccoli centri ospedalieri (ad esempio Cingoli) andando così ad intasare ospedali e pronto soccorsi pensati e costruiti per servire un bacino di utenza più contenuto.
Il personale e” bravissimo e competente, ma poverini fanno turni assurdi … Manca il personaleeeee
in passato ho vissuto esperienza da dimenticare con mio figlio all’una di notte
Ehm…… ricordo che, qualche mese addietro, lessi la notizia che i dirigenti-burocrati dell’ospedale si divisero un bel premio in denaro ……. chissà se li meritavano!
Il personale medico è fantastico e lavora tantissimo! Ma l affollamento è troppo,io preferisco sempre andare a Tolentino finché possibile!
sono anni che è così. comprendo anche le difficoltà economiche e non,ma non mi spiego i premi annuali ai dirigenti
Non preoccupatevi, ci penserà il rottamare, hahahaha………..riso amaro!!!
Ricordatevi signori che tutto è partito con quel ciambotto del Sig. Monti che ha fatto chiudere tutti i piccoli ospedali e pronto soccorso trasformandole in case delle salute per gli anziani.
E la realtà è sotto gli occhi di tutti…. ospedali sovraffollati, pronto soccorso al collasso, per fare una TAC o una visita specialistica devi attentere 1 anno cioè fai in tempo a morire e resuscitare 10 volte.
Avevamo piccole centri specializzati per interventi chirurgici, con macchinari costati mln di euro, tutto all’abbandono, tutto smantellato, tutto chiuso. Adesso se ti vuoi curare devi pagare come si fa in America.
Purtroppo a ROMA ci sono delle lobbies che comandano e finchè non si farà una rivoluzione e si resetterà tutto da zero, nel futuro sarà sempre peggio.
Ho vissuto un’esperienza simile con mio padre che una volta accertato che necessitava di essere ricoverato in reparto, è rimasto parcheggiato per 3 giorni su una barella in attesa che si liberasse un letto in reparto.
Avete mai provato a stare 3 giorni e 3 notti su una barella con un materasso (se così si può definire) di 3 centimetri di spessore senza acqua ne cibo, malato (perché altrimenti non necessitava il ricovero) in attesa che si liberi un letto nei reparti, pensando che ai piani superiori ci sono reparti chiusi?
Ai profughi diamo vestiti e viveri prima ancora che sbarchino, e ai nostri malati nel pronto soccorso non spetta neanche un bicchiere d’acqua perché non risultano ancora ricoverati, anche se l’attesa può durare pure 3 giorni.
UN PLAUSO SPECIALE A MEDICI E INFERMIERI DEL PRONTO SOCCORSO che veramente si fanno il mazzo tutti i giorni………sembra di stare a Kabul!!!!!!!!!!!!
La responsabilità va imputata prevalentemente ai medici di base, che dovrebbero essere il filtro e inviare al pronto soccorso solo i casi che devono essere ricoverati. Un paziente oggi è fortunato se riceve la visita domiciliare del suo medico. E’ verissimo che oggi siamo noi i veri extracomunitari. Non per riaccendere una vecchia polemica, ma i migranti rappresentano una miniera d’oro per le cooperative o pseudo tali. Se ogni famiglia italiana che ha un figlio disoccupato ricevesse, come chi ospita i migranti, 35 euro o 45 euro al giorno…
Campagna elettorale o no, questa è la triste realtà di un pronto soccorso….mi è capitato 2 volte ed è stato davvero assurdo aspettare ore ed ore mentre vicino a te vivi il dolore atroce di un familiare…
Diciamo che come soccorso non è poi così Pronto …
Secondo me,bisognerebbe avere un incontro ravvicinato con questi signori che organizzano e gestiscono,come direttori ecc..ecc…dargliene tante..ma tante da mandarli al pronto soccorso tutti rotti e dare codice verde…poi sedersi accantona loro ed aspettare ore…ed ore….così capiscono…
I signori da lei citati che dovrebbero farsi un’idea passando una giornata come la sua, purtroppo, l’idea ce l’hanno ben chiara ed in caso di bisogno utilizzano canali diversi per accedere alle cure di cui necessitano. Lei crede veramente che questi fanno anticamera in pronto soccorso? Non è così. Chiedetelo a chi lavora, agli operatori.. se è così. All’italiana.. La vergogna è l’omertà e la mancanza di canali sicuri dove poter denunciare ed infine la mentalità che in questo triste paese sembra non voler cambiare mai.
I signori direttori ai vertici della sanità e i loro familiari (ma anche delle altre istituzioni) hanno dei canali privilegiati per accedere alle prestazioni (ci sono prove che possono essere tranquillamente prodotte e rese pubbliche), ecco perchè non hanno la più pallida idea di quello che avviene negli Ospedali o, in ogni caso, se ne disinteressano completamente. Teniamo presente che grazie ai soldi risparmiati gli vengono elargiti fior di premi.