La sanità e il futuro dell’ospedale di Macerata è, in questi giorni, tema particolarmente caldo, soprattutto in seguito all’esternazione, da più parti delle preoccupazioni per il trasferimento del reparto di Oculistica a San Severino, negato dal direttore dell’Asur Pierluigi Gigliucci che parla di uno spostamento negli uffici dell’ex Inail. Certo è che il sesto piano del nosocomio del capoluogo è pronto, ormai da tempo, per ospitare il reparto con tanto di attrezzatura ma ad oggi resta desolatamente vuoto. mentre i pazienti esprimono il loro malcontento (leggi l’articolo), gli ultimi accadimenti relativi alla sanità maceratese e le ipotesi di riorganizzazione sono sorvegliati speciali della politica e dei sindacati, intervenuti per chiedere al direttore Gigliucci maggiore chiarezza . Gli stessi sindacati si sono confrontati con gli esponenti della lista civica Pensare Macerata. Nei giorni scorsi i rappresentanti della funzione pubblica delle sigle sindacali confederati CGIL Matteo Pintucci e CISL Sistino Tamagnini hanno incontrato gli esponenti della lista civica Pensare Macerata e in particolare il capogruppo in consiglio comunale Massimiliano Sport Bianchini, il presidente Paolo Angeletti e Fabio Angeloro.«Nell’ occasione – si legge in un comunicato della lista civica – si sono toccati diversi punti dolenti (anzi forse molti) ed analizzato altrettante potenzialità non sfruttate del nosocomio cittadino e dell’Area Vasta 3 in generale.
I problemi evidenziati sono stati quelli del pronto soccorso, i cui lavori di ampliamento sono iniziati ma avranno lunghi tempi di esecuzione , la situazione del personale infermieristico, medico ed OSS, che, a causa dei continui tagli, deve sostenere turni di lavoro imbarazzanti che mettono a rischio la salute degli operatori sanitari e quella degli stessi pazienti.
Durante l’incontro si è evidenziato altresì come, malgrado le tre sigle sindacali abbiano sottoscritto alcuni anni fa un piano di riorganizzazione dell’Area Vasta 3 mai realizzato, esso non sia stato mai messo in pratica, né tanto meno come vengano prese delle decisioni senza il loro parere. Dove sono andate a finire le “case della salute”? La riconversione degli ospedali limitrofi per non parlare della mancanza continua dei posti letto.
Ultimamente preoccupa l’ipotesi di delocalizzazione degli ambulatori del reparto oculistica all’ex palazzo Inam, acquistato dall’Asur, se non addirittura lo spostamento del medesimo all’ospedale di San Severino. Stessa situazione per il reparto di otorino, riguardo il quale si vocifera una sua delocalizzazione in altra sede, quando all’interno della struttura cittadina vi sono intere aree non utilizzate.
Un ospedale come quello provinciale di Macerata, anziché specializzarsi in alcuni settori, sta diventando sempre più generico e, come sta accadendo da anni a questa parte, subisce lo scotto dell’area vasta anconetana e fermana.
Vi saranno in regione tagli per 7 milioni di euro e questo preoccupa non poco il personale già ridotto all’osso: ricordiamo infatti come negli ultimi tre anni siano stati persi circa 400 posti di lavoro. La città perde pezzi, ed è evidente, ora cerchiamo solo di invertire questo trend e far tornare il capoluogo maceratese centro della provincia».
Intanto il responsabile della Funzione Pubblica Uil Maurizio Piccioni prende le distanze da quanto comunicato ieri in una nota stampa, firmata dai responsabili delle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil (leggi l’articolo). In un ulteriore comunicato rivendica l’esistenza di un confronto con la direzione dell’Area vasta “difficile visto che sul tavolo ci sono anche questioni di difficile condivisione, ma che comunque va avanti” spiega Piccioni. «Sicuramente le problematiche connesse alla gestione delle risorse umane – continua il comunicato – alle evidenti disparità di trattamento del personale dell’Area Vasta 3 , che a fatica si sta cercando di rimuovere sono da tempo sotto gli occhi di tutti e della Direzione stessa. Le questioni che sono in campo sono sicuramente molto importanti e strategiche per il futuro della sanità maceratese . Esse tuttavia discendono da un disegno più ampio e articolato che parte da lontano e che per questo impongono alle organizzazioni sindacali di assumere un ruolo di interlocutori ancora più attenti e responsabili oltre che sempre liberi da ogni possibile strumentalizzazione la quale ha poco a che fare con il sindacato, la garanzia dei servizi rivolti all’utenza e con le tutele dei diritti dei lavoratori».
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Sento l’obbligo di inviare a CM una lettera di riconoscimento ad un reparto del nostro Ospedale Provinciale, scritta dal nostro concittadino Tullio Moneta.
Questa è la lettera:
“A causa di malattie tropicali, ferite di guerra, incidenti d’auto, colpi di karate e infortuni durante le riprese di film d’azione senza controfigura, il mio fisico si è ridotto piuttosto male. Sono stato in cura nel reparto di Neurologia dell’Ospedale di Macerata per diverso tempo e devo ringraziare i dottori De Dominicis, Pucci, le dottoresse Mavacci, Ceschini e tutto il personale, in particolare Fiorella, per l’attenzione dovuta al mio caso, avendone benefici innegabili. Una “copia” dell’Ospedale di Macerata, in cui italiani ed extracomunitari vengono gratuitamente curati, è impossibile trovarla in Africa, a Cuba e perfino negli Stati Uniti. In Sudafrica, a Cuba, negli USA trovi cliniche private efficientissime per ricchi e gerarchi di regime, ma a costi proibitivi per il cittadino comune. Che viene ospitato in ospedali di fronte ai quali quello di Macerata è una reggia. Ho ascoltato, durante la mia degenza, critiche sul sistema sanitario e sul vitto da parte di pazienti italiani. Gli italiani parlano così perché non hanno mai sperimentato altrove ospedali per poveri e indigenti, in cui sei un numero, quando riesci a trovare un posto. Figuratevi come possa essere la situazione negli altri Stati africani indipendenti… Naturalmente, non sto parlando di ospedali tenuti da religiosi missionari. Quindi, auguriamoci che rimanga la sanità ospedaliera così come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi. Cordiali saluti. F.to Tullio Moneta”
Pensare macerata da veramente da pensare a Macerata: hanno il vicesindaco e 2 consiglieri al comune di macerata; hanno l’assessore provinciale alla cultura; dunque con una mano governano ogni livello territoriale, ma con l’altra pretendono di dissociarsi dal malgoverno del centrosinistra! I maceratesi non hanno l’anello sl naso!!
A ben vedere BIANCHINI sembrerebbe ispirato e interessato alle questioni ospedaliere. Peccato che del suo attivismo (pre-elettorale) non sappiamo proprio cosa farcene. ORAMAI NON INCANTA PIU’ NESSUNO! Sappiamo tutti che il suo interesse e’ mettere il “culo” su qualche poltrona regionale!
mi domando ma questi signori sanno che per gli interventi di oculistica occorre che la struttura sia dotata di una rianimazione? per informazioni sia al direttore Gigliucci che la Direzione sanitaria che il direttore sanitario vedete “ATTI APPROVATI
DALLA COMMISSIONE MINISTERIALE
SULLA CHIRURGIA AMBULATORIALE OCULISTICA
(istituita con Decreto del Ministro della Sanità del 4 agosto 2000)
Società Oftalmologica Italiana Associazione Medici Oculisti Italiani
• Decreto di istituzione della Commissione Ministeriale
del Ministro della Sanità
• Relazione generale della Commissione Ministeriale
inviata al Ministro della Sanità con identificazione
delle chirurgie prioritarie in oculistica
• Chirurgia ambulatoriale oculistica:
requisiti minimi strutturali, tecnologici ed organizzativi
• Elenco delle procedure chirurgiche eseguibili
in regime ambulatoriale ed in regime di day surgery
o in ricovero ordinario in chirurgia oculistica
• Chirurgia refrattiva:
requisiti minimi strutturali, tecnologici ed organizzativi
• Raccomandazioni clinico-organizzative per la chirurgia
della cataratta non in regime di ricovero ordinario
inoltre mi domando dovete risparmiare e pernsate che lo potete fare tenendo aperte tutte le strutture?
tenere aperta una struttura come quella di San Severino comporta costi di gestione elevatissimi e ora mi rivolgo ai sindaci con poca visione per il futuro ma ai vostri cittadini cosa serve nel territorio l’oculistica o avere un posto dove possono fare gli esami più importanti ( TAC, RISONANZA, ESAMI RADIOLOGICI, ESAMI SANGUE ECC) e nel caso possano rivolgersi in caso di un emergenza e quindi punto di primo intervento con annesso reparto di medicina d’urgenza?
……..Ma che ci stiamo a raccontare ?????………Questi signori pensano?????? Davvero????? 😀
Si ma a cosa ??????? Ai C..i loro………… E poi per le poltrone….ne suggerirei almeno 2……per la stazza ovvio ………A proposito di PENSARE……perché non PENSANO a come hanno ridotto questa
città………dopo una gestione scellerata come la loro…….spediamoli a Mosul li cercano dei bravi amministratori……e noi gli mandiamo il meglio del meglio ;-D