Dall’associazione Maceratiamo, riceviamo:
Il centro storico a Macerata, come probabilmente in molte città di Italia, è un tema molto sentito. Chi lo vede in pericolo, chi lo dà oramai per morto, rimane comunque un nodo centrale, al punto da esser considerato da tutti come una parte fondamentale nella definizione dell’immagine della propria città.
La sua crisi, che è poi la crisi della città tutta, la si potrà iniziare ad affrontare quando riusciremo a riconoscere la necessità di superare i due meccanismi attorno cui ruota l’attuale funzionamento della città; due meccanismi degenerativi che di fatto condannano alla rovina tutta la città esistente: il primo impone che il Piano Regolatore Generale (il famoso PRG) sia uno strumento utile solo per prevedere e quindi realizzare nuove edificazioni, il secondo è quello che impone l’automobile come mezzo unico per muoversi all’interno della città.
Macerata dispone attualmente di un piano regolatore degli anni 60, ripetutamente aggiornato con successive varianti solo nelle sue capacità edificatorie (si leggano a tal proposito le relazioni su cui sono state impostate le recenti varianti, quella del Piano Casa e quella della Minitematica). Mai una previsione che interessasse il lavoro, la socialità, l’attività produttiva; è come se in questi ambiti fossimo rimasti ancora agli anni sessanta. È sin troppo facile intuire, senza grandi sforzi di immaginazione, il posto occupato dalla città costruita (quindi anche del centro storico) in uno scenario in cui tutto ruota attorno alla necessità di costruire sempre qualcosa di nuovo. Sicuramente non è in cima alle preoccupazioni di chi amministra la città. E, ovviamente, di chi in essa investe, costruttori ed istituti bancari in primis.
Se il piano regolatore di Macerata è decisamente datato, il Piano Urbano del Traffico è del 1997: più recente ma completamente inattuato. In esso sono indicate le strategie (probabilmente da aggiornare) per organizzare in modo efficiente la mobilità, il modo di spostarsi in città. Il piano prevede, tra i vari interventi, l’inversione del senso di marcia della circolazione intorno alle mura; scelta questa anche accennata in qualche campagna elettorale degli anni successivi ma mai presa seriamente in considerazione. Ma se un Comune adotta un piano di qualsiasi tipo (e l’adozione significa che se ne condividono obiettivi e mezzi per perseguirli) per poi non far niente per attuarlo, per quale motivo lo adotta? Solamente per ottemperare ad un obbligo di legge?
Ammesso che sia così, pensiamo forse che i legislatori che prevedono la redazione di determinati piani, lo facciano solo per far produrre carta alle pubbliche amministrazioni e per far lavorare professionisti più o meno professionali? Oppure lo fanno per rispondere alla naturale esigenza di razionalizzare l’utilizzo di un bene in modo che ogni cittadino ne possa godere in maniera equa? “La seconda che hai detto”, risponderebbe un personaggio di Guzzanti, ma gli effetti dell’accantonamento sostanziale del piano urbano del traffico, a Macerata, sono sotto gli occhi di tutti, con i pedoni che devono destreggiarsi tra le troppe auto, perfino quando si trovano sui marciapiedi. E con un centro storico in cui una parte sostanziale dei suoi utilizzatori non riesce nemmeno ad intravedere gli evidenti limiti dimensionali delle sue vie.
Il recente incontro organizzato da Cronache Maceratesi sul centro storico proponeva un ulteriore momento di incontro, ma anche di scontro, tra gli interessi particolari dei cittadini, siano essi residenti, commercianti o semplici frequentatori del centro storico, organizzati più o meno in associazioni, e la visione necessariamente generale e complessiva della politica, quella della maggioranza, rappresentata dal sindaco Carancini e dagli assessori Monteverde e Valentini, come quella dell’opposizione, rappresentata dal consigliere Pantana.
Per la cronaca rimandiamo agli articoli già usciti o alla ripresa che CM ha fatto della serata. Ci preme però sottolineare alcuni aspetti.
Anzitutto è da evidenziare il recente riordino degli oneri di urbanizzazione fatto dal Comune con due delibere di settembre; riordino che prova a rendere meno costosi gli interventi di recupero, con l’evidente obiettivo di agevolare la riqualificazione delle parti più degradate della città costruita. Effettivamente un miglioramento è stato raggiunto (non stiamo qua a spiegare come, e chiediamo al lettore un minimo di fiducia su questa affermazione) e la cosa non è di poco conto in una città cementificatrice come la Macerata di questi ultimi anni. Per completezza c’è da aggiungere che, con il sistema precedente, gli oneri da pagare erano più leggeri per gli interventi di nuova costruzione e più pesanti per quelli di recupero, mentre con il sistema in vigore oggi, per i due tipi di intervento gli oneri si equivalgono.
Alla nota positiva corrisponde però una ben più pesante nota negativa che riguarda il famigerato parcheggio di rampa Zara. Quando c’è da costruire tutta la politica, sia essa di maggioranza o di opposizione, è sempre d’accordo: che si costruisca! Che si parli di Piani casa, di Minitematiche o di Valliverdi, un accordo di trova sempre. Sarebbe strano se così non fosse anche per il parcheggio di rampa Zara, un parcheggio la cui utilità è visibile solo ai politici. Nemmeno i commercianti, i maggiori sostenitori della presenza delle auto in centro, ne vedono la necessità: a cosa serve un nuovo parcheggio se i tre parcheggi principali esistenti (Garibaldi, Sferisterio e ParkSi) posti a ridosso del centro storico, quasi mai vengono utilizzati per la propria capienza? Non si sa. Di sicuro un nuovo parcheggio aggraverebbe ulteriormente la situazione di un altro quartiere storico come le Fosse, pressoché abbandonato a sé stesso, che invece meriterebbe tutt’altra attenzione. Dalla sua salita è possibile ammirare uno degli scorci più belli sul centro storico, e dalle sue strade si accede a Fonte Maggiore, uno dei monumenti più antichi di Macerata: c’è proprio bisogno di trasformare tutto questo nell’ingresso di un inutile parcheggio?
Nella proposta del parcheggio di rampa Zara emerge in tutta la sua forza la totale mancanza di una prospettiva, quella prospettiva di cui parlavamo all’inizio dell’articolo. Con questo approccio qualsiasi discussione sul centro storico non può che trasformarsi nel solito scontro, piuttosto sterile, tra sostenitori ed oppositori della sua pedonalizzazione, in cui ha gioco facile la politica, dotata di quell’organizzazione interna, necessaria e sufficiente per portare avanti una posizione che appaia, almeno in parte, di carattere generale. La pedonalizzazione di una parte di città non è un obiettivo fine a se stesso (e di questo c’è bisogno che se ne convincano, per primi, i suoi sostenitori) ma un mezzo per raggiungere un fine definito. Cosa vogliamo che sia il nostro centro storico? Un museo? Un centro commerciale? Un mega parcheggio? Un luogo di incontro? Il problema è che sembra che nessuno si ponga tale domanda. La risposta, nei vari dibattiti, volteggia in aria, si fa intravedere. Ma rimane sempre confinata sullo sfondo. È come se abitassimo in un palazzo in pericolo di crollo imminente e, invece di discutere su come consolidarlo continuassimo a dividerci sul colore con cui tinteggiare le pareti del vano scala.
La politica forse ha interesse che quel palazzo crolli (per poter fare un nuovo edificio al suo posto) ma noi cittadini abbiamo il dovere, oltre che la possibilità, di progettare il nostro centro storico. Vogliamo finalmente iniziare ad immaginarlo e a lavorarci sopra?
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Rendiamo gratuito il park si x sabato pomeriggio ( a fronte di acquisto di minimo euro 5 presso un qualsialoc. negozio che aderi
Apriamo il park si anche la domenica (. 3 ore gratuite a fronte di acquisto minimo presso negozio / esercente che aderisce)
Proviamo almeno x questo natale. Che serve un parcheggio vuoto o con poche auto ?
MA MACERATIAMO NON ERA FINITO?????
Si erano fusi nel 5 stelle Macerata, poi quando hanno visto che non c’era trippa per gatti contro i grillo-comunisti maceratesi hanno riaperto il vecchio partito???????
NO COMMENT: VELO PIETOSO SULLA POLITICA MACERATESE!!!!!!!!!
L’opinione di Nanà
Non ho potuto partecipare all’ incontro proposto da CM su un tema di così grande attualità per Macerata, ma da quello che leggo, i risultati mi sembra che confermano una limitatezza delle idee che ruotano quasi esclusivamente sulla ZTL ed i parcheggi.
Allora come non accogliere l’invito di Maceratiamo nel lavorarci sopra?
Bene. Seppure sono estremamente sconfortato dalle posizioni politiche estreme sulla ZTL, che vanno dalla completa chiusura alla completa apertura (contrapposizioni da secolo scorso, quando la travolgente crisi epocale che stiamo attraversando in questo scorcio di primo millennio non era così evidente (oh, …per intenderci: si parla sempre di crisi economica ma, spero che tutti siamo coscienti del fatto che la crisi che sta attraversando il mondo occidentale non è solo economica, ma …politica, …ambientale, …energetica, …familiare, …educativa, …culturale, …razziale, …ecc. …ecc.; sostanzialmente è una vera e propria: “crisi sociale”)), mi permetto di fare una proposta che ritengo un equo compromesso con l’obiettivo di coniugare rispetto per l’ambiente e incentivo per la cultura: apertura della ZTL, senza vincoli di transito e sosta, solo per le auto elettriche o ibride in tutti i giorni dell’anno e apertura della ZTL per le auto l’epoca, senza vincoli di transito e sosta, nei giorni festivi e prefestivi. Ritengo che possa essere una proposta di sviluppo in senso economico che ecologico in quanto incentiverebbe la diffusione di mezzi elettrici o ibridi da parte di chi il centro storico lo frequenta quotidianamente come professionisti/commercianti/residenti, trainando un settore oggi in forte crisi, come quello automobilistico, ma che sta investendo moltissimo sull’ibrido (quasi tutte le case europee avranno mezzi ibridi in listino entro l’anno prossimo, in quanto il primo passo possibile concretamente per arrivare all’elettrico) e, sono sicuro, non me ne vorrà il noto gruppo proprietario di quasi tutti gli impianti di metano del circondario, in quanto non rappresenterebbe una concorrenzialità rilevante mentre favorirebbe una riduzione importante delle emissioni. Il conseguente aumento del traffico nel centro, al momento, sarebbe limitatissimo, ma possibile.
Il transito dei mezzi d’epoca, invece, potrebbe essere un’interessante attrattiva culturale permanente che coniuga passato e presente guardando al futuro, il tutto, sono sicuro, con una possibile ed auspicabile rilevanza sui rotocalchi nazionali. Che ne pensate?
La progressiva pedonalizzazione del centro storico, portata avanti dall’amministrazione e dalla maggioranza del Consiglio Comunale di Macerata, con l’apertura dei parcheggi h. 24 e l’istituzione di un servizio navetta efficiente che colleghi l’esterno le mura cittadine con l’interno del centro storico, è la politica adottata da tutte le città italiane ed estere per valorizzarne il turismo, il commercio, la cultura e la vivibilità dei residenti. Non rappresenta una chiusura totale ma ne limita notevolmente la circolazione. Chi propone il contrario è contro il centro storico. Con il dovuto dialogo con i soggetti interessati, deve andare avanti man mano che si creano le condizioni indispensabili dei servizi necessari di supporto e sostegno. La circolazione libera nel centro storico rappresenta una scelta incivile che degrada la storia e un bene prezioso della nostra città.
Parole sante
Tranquilli, il parcheggio sotto rampa zara è un bluff. Il Comune non lo fa perchè mancano i soldi e il privato perchè prima deve trovare chi si compra le autorimesse (e di questi tempi la vedo dura).
Le automobili sono il male dell’Italia intera, non solo del centro storico di MC.
Ma anche quà, se non cambiamo NOI DAL BASSO credo che poco-nulla cambierà.
le automobili sono un male indispensabile in una societa’ che ti costringe a tempi sempre piu’ stretti per effettuare mille operazioni.E parlare di mezzi alternativi come le famigerate navette ,inesistenti cosi’ come il servizio pubblico urbano che definire inadeguato e’ dir poco,peraltro servizio che e’ a questi livelli da sempre ,e’ anacronistico e assurdo.Il centro storico va’ vissuto non con modi e metodi dell’eta’ della pietra e proporre che solo quelli che investono in nuove forme di trazione possano usufruire del permesso di cricolare in centro e’ decisamente stupido…se io mi devo recare velocemente alle poste o presse le caserme o alla sede centrale di BDM non posso dover perdere una mezza giornata solo perche’ devo andare a parcheggiare in piazza garibaldi perche’ altrimenti vengono spiumato vivo dai ticket per etc….aprite gli occhi o mettere delle belle e spesse lenti a contatto!!! a meno che,e lo ripeto,chi lancia in resta porta avanti questo discorso non sia A) pensionato B) dipendente bancario/postale o stastale e quindi con decisamente parecchio piu’ tempo a disposizione di noi poveri mortali che lavoriamo nel settore privato….
per la cronaca a scanso di equivoci…in casa nostra il parco auto e’ composto da due veicoli bifuel metano benzina ed il sottoscritto si spara ogni giorno 100 km per andare e tornare dal lavoro ed il tempo libero per !passeggiare” in piazza e’ proprio una chimera…..