di Maurizio Verdenelli
Un altro pezzo del cuore (e ‘dell’anima’ direbbe il sindaco) di Macerata se ne va, dopo la scuola dei Salesiani. Una scuola, anche questa che ha formato generazioni e generazioni di maceratesi. Parliamo della ‘Montessori’ di via dei Sibillini, all’interno dell’istituto comprensivo “Enrico Mestica”. Una scuola elementare ‘storica’, nel nome della grande pedagogista marchigiana di Chiaravalle, che dal prossimo anno scolastico non riaprirà le iscrizioni alla 1. classe. ‘Sopravviverà’ data l’esiguità delle iscrizioni solo la 5. classe fino al prossimo giugno, s’intende. La notizia, con grande amarezza, è stata data questo pomeriggio dallo stesso dirigente della ‘Mestica’, prof. Enzo Salvucci, insieme con il presidente del Consiglio d’Istituto.
Un (brutto) annuncio che è arrivato a conclusione di un pomeriggio lietissimo, di perfetta integrazione, nel nome del folclore maceratese con il gruppo dei ‘Pistacoppi’ impegnatissimo insieme con gli scolari della ‘Montessori’ in un riuscito spettacolo fatto di ‘saltarelli’, mazurke, valzer ed esilaranti dialoghetti. Nel corso dei quali si sono visti scolari, nati in Romania, Albania e in Nord Africa, parlare l’inconfondibile dialetto maceratese con inflessione e cadenze perfette! Il futuro pare dunque assicurato: l’identità della ‘vecchia Macerata’ passa alle nuove generazioni che vengono dall’Est, considerato lo spopolamento del centro storico. Nell’amarezza grave del momento, il prof. Salvucci ha però gettato più di una speranza circa una possibile rinascita della ‘Montessori’ (e del consolidamento della media). “Infatti -ha detto il dirigente scolastico- la scuola dell’Infanzia, naturale serbatoio dell’istituto comprensivo, ha raddoppiato quest’anno le iscrizioni tanto che sè rivelata insufficiente l’unica sezione prevista. Per tre posti ci sono state, ad esempio, diciotto richieste”.
Un ottimo viatico alla ‘via maceratese del centro storico’ e quindi all’integrazione, è stato anche l’interesse di ragazzi e genitori intorno al progetto Folclore cui hanno collaborato i ‘Pistacoppi’ con il coordinamento dell’insegnante Manuela Leonori. A presentare lo spettacolo nel cortile della scuola elementare verso la chiusura (le maestre dei primi anni saranno trasferite in altri plessi scolastici) è stata l’insegnante Alessandra Caraffa che ha poi introdotto l’intervento del preside. Una doccia fredda che naturalmente molti si aspettavano visto il calo delle iscrizioni alla Montessori negli ultimi anni. E’ intervenuta anche la presidentessa del gruppo folcloristico, Manuella Ruffini, che ha lanciato anche lei una nuova leva di attori e ballerini nel segno di Macerata. “Il 13 giugno faremo uno spettacolo in piazza della Repubblica e tutti i bambini che vorranno cimentarsi nel saltarello e nel dialetto maceratese potranno essere iscritti” ha sollecitato la Ruffini.
Per il centro storico un giusto percorso di rianimazione quello rivolto ai giovanissimi. Anche se qualcuno scuote la testa, in senso opposto. E’ il prof. Silvio Craia, presente alla manifestazione della ‘Montessori’, in qualità di nonno: “Volevo regalare a Macerata e al suo centro un museo sull’arte contadina…niente. Lo apriremo a Pacigliano, contrada campeste di Corridonia”.
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Mobiliteremo la Regione pure per questa?
…e sarebbe più importante, no?
Macerata se struglie come neve al sole!!!!
Ammesso che di splendore si possa parlare Macerata lo ha raggiunto negli anni 80…poi da li stasi totale e quindi un lento ed inesorabile declino…..una citta non puo vivere solo di impiegati avvocati e preti….senza nessuna produzione…se solo Il Governo ci togliesse lo status di capoluogo di provincia, Macerata diventerebbe in poco tempo un paese grande piu o meno Corridonia.
Nota positiva…se non ricordo male per la scuola il Comune paga migliaia di euro di affitto alle Suore…soldi regalati alla Chiesa
@Fabrizio prima se la prendevano con gli extracomunitari perché erano troppi in classe, dovevano essere solo italiani, per quanto riguarda la mobilitazione quella va fatta in base alla pubblicità che porta o in base al numero dei voti che riesce ad incanalare, in Italia purtroppo non ci sono logiche certe per tutti molte volte si fanno delle cose che l’intelletto umano non riesce a capire solo due tre persone ne capiscono le motivazioni ed ecco per questo che forse siamo il secondo paese in Europa solo dopo la Romania per emigrazione verso altri paesi.
Se non si decide di invertire lo spopolamento del Centro Storico (spingendo per la ristrutturazione dell’esistente e l’ingresso di giovani coppie con figli) e si continua a divorare territorio con quartieri/dormitorio è inevitabile che l’andazzo sia questo.
🙁