Macerata, che prezzi!

CENTRO STORICO - Oltre ai 2 euro della Ztl a scoraggiare gli acquirenti (forse) il costo della merce esposta: 300 euro per una sciarpa, 124 per un foulard, 231 per un portafoglio, 755 per una camicia. Il consigliere Borgiani: "Il cuore della città non è una vetrina per parcheggiare i Suv"

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Corso Matteotti

 

di Filippo Ciccarelli

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La garitta di Rampa Zara

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Piazza Cesare Battisti

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Uno degli ingressi della Ztl

Cosa ci compri, oggi, con 800 euro? Visto il periodo natalizio e il clima rigido, c’è chi approfitta per concedersi qualche giorno di vacanza in una località sciistica. Chi, invece, decide di risparmiare, anche perché il 17 dicembre scade l’ultima rata dell’Imu e la situazione economica non è certo florida. A Macerata, però, ci scappano un paio di scarpe con una sciarpa. Oppure una camicia, con un resto sufficiente per pagare i 2 euro della tanto discussa zona a traffico limitato (leggi l’articolo).  Più volte ci siamo occupati della situazione desolante del centro storico, abbandonato da tanti esercenti, costretti a barcamenarsi tra il crollo dei consumi – e quindi del fatturato – a fronte di spese alte, come quelle per l’affitto dei locali (leggi l’articolo). Questa volta abbiamo curiosato tra le vetrine dei negozi che vendono capi d’abbigliamento, scarpe e borse, anche per avere un’idea dei regali da fare a Natale. Merce di firma, di qualità, di pregio senza alcun dubbio: ma anche di prezzo. Tartassati dai rendimenti dei titoli di stato, abbiamo giocato a fare lo spread dei foulard: si va dai 95 ai 124 euro. Sono parecchi, certo, ma più accessibili rispetto ai 200 e 300 euro chiesti per una sciarpa. Abbiamo un piccolo tracollo, e un dubbio ci attanaglia: non sarà che, al di là dell’occhio elettronico e della penuria di parcheggi all’interno delle mura, a scoraggiare l’entrata in negozio siano anche i cartellini della merce esposta?

Proseguiamo il giro, l’occhio cade su una cravatta, un evergreen dei regali di Natale. Costa 100 euro, è allacciata ad una camicia da 280 e si sposa divinamente con quei pantaloni da 297; il pacchetto equivale alla paga di un precario “fortunato”, che comunque difficilmente potrà permettersi tutto l’insieme. Altri due passi (per fortuna nel centro storico di Macerata tutto è a portata di mano) ed ecco una vetrina appena allestita, pulita, che ha catturato l’attenzione di una coppia. Lei indugia sulle scarpe da 799 euro. Lui ammira il taglio à la page dell’abito: 2.200 euro. Qui si vendono anche accessori che, come i vestiti, sono di alta moda: le borse vanno dai 1.000 ai 1.450 euro. Anche gli altri negozi si fanno valere: un collo pelliccia va da 180 a 265 euro, un capospalla si compra con 1.195, per un portafoglio dal look classico servono 231 euro. Il differenziale tra collane oscilla dai 58 ai 155 euro. Ci sono vetrine molto più abbordabili, che vedono scarpe a 49 euro, pantaloni a 39 euro e abiti a 79: una minoranza rispetto ai 14 negozi che abbiamo censito. Insomma, per agevolare le vendite è possibile che aprire i parcheggi e consentire la sosta ovunque sia una soluzione (anche se non si capisce perché i residenti dovrebbero continuare di buon grado a pagare il permesso  con sempre meno posti a disposizione, compresi quelli a cui avrebbero diritto), ma se il problema economico per chi vuole far compere in centro è rappresentato dai 2 euro chiesti alla garitta di Rampa Zara – che consentono l’accesso ai varchi controllati dalle telecamere e alla sosta per un’ora – o l’euro e venti orario chiesto per sostare lungo via Armaroli, è bene che gli esercenti comincino a limare uno o due zeri dai cartellini della merce esposta in vetrina. D’altra parte l’Italia è un paese povero, stando alle dichiarazioni dei redditi dei propri cittadini: 10 milioni di contribuenti rientrano nella no-tax area, il reddito medio lordo è di 19.250 euro, e solamente l’1% della popolazione, residente per lo più al settentrione, dichiara più di 100mila euro.

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Corso della Repubblica

Ecco i prezzi che abbiamo rilevato nelle vetrine di 14 negozi nel centro storico di Macerata:
Negozio 1: Cappottino 135, maglia 125, jeans 165, cuffia 45, scarpe 210, gilet 199, maglia 180, jeans 125, scarpe 230.

Negozio 2: maglia 64, collana 58, golf 64, tuta 68.
Negozio 3: camicia 350, abito 1.230, sciarpa 300, scarpe 495, cravatta 100, pantalone 297, camicia 280, sciarpa 200, cappotto 1.230, pantalone 340, maglia 340.
Negozio 4: jeans 286, scarpe 365, polo 70, cardigan 199, cuffia 55.
Negozio 5: poncho 320, maglia 125, camicia 155, jeans 135, cappello 48, tuta 298.
Negozio 6:  jeans 190, camicia 135, foulard 95, Montgomery 450.
Negozio 7: cappotto 359, giacca 365, pantaloni 149, maglione 179, giubbotto 420, scarpe da 129 a 159.
Negozio 8: Giacca 199, camicia 69.
Negozio 9: canotta 59, pantalone 39.99, abito 79.99, scarpe 49.99.
Negozio 10: piumino 287, abito 139, cappottino 156, maglia 178.
Negozio 11: stivale 295, scarpe 280. abito 230, cappotto 350, collana 65, collo pelliccia 180.
Negozio 12: collo pelliccia 265, capospalla 1.195, abito 225, stivali 435, giaccone 930, borsa 575, cappotto 398.
Negozio 13: portafoglio 231, foulard 125, collana 155.
Negozio 14: abito 2.200, scarpe 799, camicia 755, borsa 1.450.

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I portici di piazza Vittorio Veneto

Intanto sulla questione relativa alle modifiche della Ztl in centro storico (leggi l’articolo) interviene anche capogruppo della Federazione della Sinistra al Comune di Macerata, Luciano Borgiani:

“Nel programma amministrativo votato dai cittadini maceratesi, è prevista tra l’altro, la completa pedonalizzazione del centro storico. L’operazione ebbe inizio a metà degli anni 90, ai
tempi dell’Amministrazione Maulo e aveva lo scopo di imprimere una svolta culturale verso una migliore qualità della vita. Come accade in tutte le città di tutti i Paesi civili, il centro storico deve essere un luogo dove si possa passeggiare senza respirare le polveri delle auto, incontrarsi, partecipare ad iniziative culturali e di svago, o semplicemente osservare le moltissime bellezze architettoniche che esso offre, ed anche luogo di commerci ed artigianato, ma non può essere considerato un parcheggio o una vetrina per mostrare il proprio Suv…. Da parte di alcune categorie sembrerebbe esserci un’errata interpretazione del concetto di centro storico. Infatti si ritiene che esso debba essere adibito a mero parcheggio per dar modo a potenziali clienti di fare shopping, credendo che le motivazioni della crisi attuale sia da ascrivere alla mancata possibilità di raggiungere gli esercizi dediti al commercio direttamente con le automobili (magari entrare in auto all’interno del negozio!).

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Il consigliere comunale Luciano Borgiani

Appare superfluo precisare che le motivazioni dell’attuale crisi vanno ricercate altrove; si guardi ad esempio alle masse enormi di visitatori nei vari centri commerciali, con tanto di parcheggi gratis, dove però si riscontra comunque una notevolissima contrazione degli acquisti e dei consumi, come d’altra parte non si può non considerare l’altrettanto enorme afflusso di persone nel nostro centro storico che partecipa alle numerose iniziative natalizie, estive ecc., ma che sono comunque insensibili alle offerte commerciali. Sono contrario agli ultimi provvedimenti sull’estensione delle ore di accesso al centro storico perchè è contrario ad ogni logica, sia essa ambientale, commerciale o culturale. Stigmatizzo il comportamento di certi consiglieri comunali che non perdono occasione di cavalcare qualche protesta, sia essa sportiva, commerciale o parrocchiale, per poter solo accaparrarsi qualche voto. Noi della FdS cerchiamo invece di coniugare gli interessi di tutti i cittadini maceratesi, al di là di ogni convenienza elettorale e personalistica”.

(Foto Cronache Maceratesi)

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