Non si può dire che i maceratesi non tengano al centro storico. Alla scarsa frequentazione lamentata dai commercianti, non corrisponde certamente la disaffezione di cittadini, imprenditori e amministratori che continuano ad analizzare la situazione e a proporre soluzioni ed interventi.
Proprio per mettere a confronto le diverse prospettive dei soggetti interessati Cronache Maceratesi ha organizzato un incontro pubblico dal titolo “Centro storico, vivo, morto o x” al quale prenderanno parte il sindaco Romano Carancini, l’assessore Stefania Monteverde, Deborah Pantana, consigliere del pdl che ha presentato una delibera di indirizzo per un piano di sviluppo, i rappresentanti delle associazioni di categoria, dell’associazione commercianti e del coordinamento centro storico. Il confronto che terminerà con il dibattito si svolgerà martedì 26 novembre nella sala convegni della Confcommercio in via Colle di Montalto.
Intanto si annunciano delle novità. Sono infatti in corso delle trattative tra l’Apm, azienda partecipata dal Comune e la Saba Italia che gestisce attualmente il Park sì per unificare la gestione. In sostanza l’Apm potrebbe gestire la struttura uniformando gli orari e le modalità di funzionamento agli altri affidati alla partecipata. «Con la Saba Italia – spiega il direttore generale Apm Stefano Cudini – ci confrontiamo spesso, sono gestori importanti, curano parcheggi in tutta Italia e hanno un’esperienza collaudata. Più volte hanno manifestato la criticità del Park Sì, sia per l’ingresso, sia per gli ascensori. Stiamo lavorando su alcune ipotesi per la gestione ma al momento di formale non c’è nulla e ad oggi non è stato definito niente. Non è possibile dire in questo momento se la cosa andrà avanti e come».
Intanto si aggiungono nuovi tasselli alla centralissima piazza della Libertà. A breve la Provincia di Macerata bandirà una gara per l’affidamento dei locali dell’ex bar Faraoni. In questo modo si andrebbe a rafforzare la trasformazione della piazza nel salotto buono della città, visto che il bar si aggiungerebbe a quelli già presenti, alla cioccolateria Magacacao e alla sala da tè “Sotto il ciliegio” che aprirà o battenti nei prossimi giorni.
Per quanto riguarda la questione degli affitti alle stelle, sollevata dalle associazioni che fanno parte del coordinamento Centro Storico (leggi l’articolo), Claudio Carelli, uno dei proprietari di negozi sottolinea: «Gli affittuari non sono tagliatori di teste, il prezzo è determinato dal mercato, da domanda e offerta». Carelli analizza anche la situazione economica attuale: «Le difficoltà del centro storico non dipendono dalla crisi economica, è un momento globale di transizione che stiamo vivendo. La colpa non è degli amministratori, nè dei commercianti, nè degli affittuari. Basta guardare al passato per rendersi conto che ogni secolo inizia con la crisi e lo rispecchia anche questo. Soltanto gli ultimi trent’anni del secolo si vive bene. Ci dobbiamo mettere l’anima in pace e basta».
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affitti alti. ..nooooo !!!!ma che dite
Il costo di vendita/affitto cala solo se il proprietaio/affittuario ha bisogno di denaro.
Poichè spesso chi vende/affitta non sembra essere a corto di denaro, nonostante la crisi, i prezzi scendono poco/quasi per nulla.
L’equazione è piuttosto semplice: ho pagato 100 per quel negozio/casa, adesso però vale 80…
Ma io non ho bisogno di soldi, quindi se lo vuoi lo prendi almeno a 100 (se non di più) perchè io non voglio rimetterci.
Se non altro, con la teoria del “Soltanto gli ultimi trent’anni del secolo si vive bene”, il pensatoio maceratese sui destini del centro storico – sulla scia di Giambattista Vico – ha già regalato alla filosofia della storia un importante contributo.
Apprezzo molto la lezione di storia dell’amico Claudio Carelli, di cui peraltro non condivido i contenuti. Mi fa piacere che abbia elaborato una sua teoria così pregnante del benessere sociale, ma gli ricordo pure che “gli ultimi trent’anni di un secolo” sono una convenzione storiografica e non un dato di fatto. Tradotto, l’andamento delle vicende dipende, in buona sostanza, dalle persone chiamate a vivere ogni singolo momento storico. Con buona pace delle giustificazioni a posteriori, tra l’altro consolidate dalla necessità di periodizzare gli eventi storici.
L’amico Carelli può aver ragione, in termini di prezzi di mercato; ne ha meno se, quel mercato, segna la corda e va rilanciato. Certo: se uno non ha bisogno di stare nel mercato per vivere, allora è normale che non ceda ai “ricatti” del periodo. Ma questo non vale per chi, invece, in quel mercato ha bisogno di starci per tirare avanti.
Da ultimo, mi piacerebbe tanto che si desse corpo a una manovra di controllo e riorganizzazione della politica degli affitti, soprattutto abitativi: per calmierarne i prezzi, per incentivarne la legalità, per punirne i furbi. In buona sostanza, per favorire il ripopolamento stanziale del centro storico, unico argomento solido e duraturo per la rinascita, anche commerciale, dell’intero quartiere.
Sono assolutamente d’accordo con Davoli che è necessario puntare a ripopolare il centro storico dal punto di vista abitativo ma dico anche lavorativo . E non penso solo ad uffici o banche . Per quanto riguarda il problema degli affitti, siccome siamo sempre in una economia di mercato , bisogna capire se l’amministrazione ha la possibilità di definire strumenti che facciano incontrare la domanda e l’offerta . Potrebbero essere incentivi ad affittare o al contrario disincentivi a mantenere sfitti i locali per i proprietari e/o dall’altra parte incentivi alla domanda di locali da affittare.
Per la redazione di CM. nell’articolo si parla di un incontro pubblico martedì 26 novembre , potete indicare l’orario ?
L’incontro si terrà alle ore 21.
Adesso se lo riprendono perchè devono aggiustarlo con i soldi dei cittadini sta cadendo a pezzi potrebbero farci la nuova fonte maggiore di nuova architettura moderna…
Trovate il modo di far venire la gente in centro… a me per fare un evento non mi hanno fatto il permesso per scaricare ho dovuto pagare.. vi sembra normale?
Dopo la lucida analisi del carelli circa il perche’ il centro e’ in grave declino, penso non sia opportuno far aprire un nuovo bar in piazza magari un’altra sala da te’ sarebbe piu’ prudente
Da tempo sono alla ricerca del “buonsenso ” da parte dei proprietari di negozi non affittati. Di troppo rigore si muore.
Per adesso in pentola c’è la mostra agli antichi forni che potete visitare visto che nessuno ci si caga ..lo dico a nome dei oltre 70 artisti e più … e gl ioltre 800 vsitatori che sono entrati… e a ttti coloro che hanno aprtecipato con l’arte
Continuiamo a parlare di intervenire sui privati ben sapendo che l’attuale sistema economico non ce lo consente sia per la legislazione vigente che per la scarsità di fondi da eventualmente mettere in ballo.
Allora consolidato ciò, perchè non pensiamo a mettere in pista iniziative culturali sportive ludiche etc… che possano dare risalto al centro non solo nel fine settimana ma anche durante la settimana. A Macerata ci sono decine di associazioni che sono chi più chi meno sovvenzionate dal comune, a queste deve essere chiesto di programmare ed effettuare una manifestazione pubblica nel centro storico, mi piacerebbe sapere quanti eventi si potrebbero generare, logicamente chi non aderisce non avrà la sovvenzione nel futuro. Non tutto sarà valido ed effettuabile ma sicuramente si crea fernmento e forse dal fermento si parte e si va avanti poi da piccole cose si generano manifestazioni più importanti magari coinvolgendo le sponsorizzazioni dei privati coordinati dal comune che non deve solo proteggere gli interìessi di alcuni privati ma fare anche gli interessi dei cittadini coinvilgendo se non tutti alcuni privati più vicini al comune ( ho utilizzato un eufemismo per non essere scortese e volgare). Per comune intendo l’amministrazione comunale.
Già so che saranno parole e idee buttate al vento, l’unica cosa che conta è che le piscine siano fatte da certi amici, che la gestione sia di certi altri che la Lube vada dove vuole visto che è sempre stata un fastidio, che salviamo qualche imprenditore che sta in difficoltà magari facendo il parcheggio a rampa Zara, che si risolva in qualche maniera il problema della lottizzazione Valleverde, che si mettano in pista fantomatiche trattative per il parcheggio dei Giardini e per il Centro storico nell’ottica delle ormai imminenti elezioni, e poi dopo le lezioni si ricomincia con gli amici degli amici. Certo che se per vedere una svolta dobbiamo aspettare il 2070 inizio degli ultimi 30 anni di questo millennio la prospettiva non è così immediata e allegra.