Quei trenta parcheggi
che paralizzano il centro storico

MACERATA - Importanti spunti di riflessione sono emersi nel corso del partecipato incontro promosso da Cronache Maceratesi. Commercianti sul piede di guerra per ottenere posti per la sosta veloce in piazza della Libertà. La proposta non piace all'amministrazione e alle associazioni del coordinamento. Il sindaco Carancini: "Importanti novità per i grandi contenitori tra i quali l'ex Upim, il primo piano dell'ex Oviesse e i palazzi Trevi Senigallia e Conventati

- caricamento letture

 

cemtro storico vivo o morto 0

Da sinistra Pacifico Berrè di Confartigianato, il sindaco Romano Carancini, Patrizia Sagretti del coordinamento Centro Storico, gli assessori Stefania Monteverde e Enzo Valentini

di Cristina Grieco

(GUARDA LA REGISTRAZIONE DELLA SERATA)

Culturale o commerciale? Questa la profonda differenza di vedute sul centro storico, emersa durante l’animato confronto, ieri sera nella sala convegni della Confcommercio.

Il mondo è cambiato o è ancora possibile pensare che le esigenze di un polo commerciale possano sposarsi con la volontà di mettere in risalto la cultura identitaria di un centro storico?

Per l’amministrazione comunale, che ragiona in un’ottica di integrazione, la risposta è positiva. Non così per i commercianti che evidenziano come il centro storico paghi, rispetto ad un centro commerciale, lo scotto della scomodità: scarsità di parcheggi, costi di ingresso e “ansia da ticket scaduto” sono tutte circostanze che fanno crollare le vendite e portano i negozi a chiudere. “Dietro ad ogni attività chiusa – commentano – c’è un dramma in una famiglia”.

L’incontro pubblico “Centro storico: vivo, morto o x” è stato organizzato da Cronache Maceratesi proprio per consentire un confronto aperto sul tema così da far emergere i diversi interessi in gioco e le diverse esigenze. Seduti al tavolo: Elisa Bolognesi (Confcommercio), Pacifico Berrè (Confartigianato), Andrea Venturino (Confesercenti), Patrizia Sagretti (Coordinamento del centro storico), il sindaco Romano Carancini, gli assessori Stafania Monteverde ed Enzo Valentini e il consigliere Deborah Pantana (Pdl)Di fronte una nutrita platea di commercianti, artigiani e alcuni residenti, presenti nonostante la neve.  

Elisa Bolognesi, presidente di Confcommercio

Elisa Bolognesi, presidente di Confcommercio

A moderare la serata i giornalisti Maurizio Verdenelli e Alessandra Pierini. Volutamente strutturato con la formula del talk show, l’incontro ha dato la possibilità a tutti di esprimere idee e proposte. Dall’incontro sono emersi dati importanti e una certezza. Nel ‘popolo’ di residenti, commercianti e famiglie gli interessi spesso non coincidono, anzi sono esattamente agli antipodi! Accontentare una parte significa dunque scontentarne un’altra e, nel frattempo, il centro storico continua a soffrire.

Vivibilità o fruibilità. Pagine che iniziano ad essere scritte negli anni ’80 e che, come ha fatto notare Maurizio Verdenelli aprendo il dibattito, caratterizzano da allora la storia politica della città ma, ancora, niente è cambiato.

L’incontro è stato suddiviso in tre momenti fondamentali durante i quali sono stati approfonditi le questioni che oggi rappresentano il nodo gordiano del problema. Pedonalizzazione, movida e “ricette” per l’immediato futuro.

 

 

L'intervento di Amedeo Patrassi, commerciante del centro storico

L’intervento di Amedeo Patrassi, commerciante del centro storico

A PIEDI O IN MACCHINA? Questo è il punto nevralgico sul quale gli indirizzi dell’amministrazione si scontrano con le richieste e le necessità dei commercianti che sottolineano: “Precludere l’accesso al centro storico delle auto significa aggravare, in modo determinante, la crisi che stiamo vivendo”. Uno dei problemi principali rimane quello dei parcheggi. Per questo tra le proposte che stanno maggiormente a cuore ai commercianti la richiesta di trenta posti auto all’interno di Piazza della Libertà da riservare ai clienti delle attività del centro storico con un meccanismo di sosta veloce.   

A riguardo l’assessore Monteverde ha tuttavia precisato: “La pedonalizzazione del centro storico può non essere la strada migliore ma è certo la più sicura. Comunque da parte dell’amministrazione non c’è alcuna intenzione di blindare il centro storico ma solo di creare zone pedonali sicure”.

Andrea Venturino dell'associazione commercianti centro storico e la consigliera del Pdl Deborah Pantana

Andrea Venturino dell’associazione commercianti centro storico e la consigliera del Pdl Deborah Pantana

Ribattendo Andrea Venturino  ha sottolineato: “Nell’orario in cui il centro storico è aperto al traffico le attività commerciali  ne traggono beneficio da un punto di vista di fatturato”.

Contraria alla pedonalizzazione Deborah Pantana, che ha presentato una delibera sottoscritta da 14 firmatari, con la quale ha richiesto alla giunta l’attuazione di un piano organico per il centro e decisioni chiare. Fino ad allora la proposta del consigliere del Pdl è la completa apertura del centro alle auto almeno fino al 31 gennaio.

Sul punto si è espressa anche la ConfcommercioElisa Bolognesi: “Visto che contribuiamo a pagare le iniziative per rendere il centro più attrattivo dobbiamo avere voce in capitolo. Trenta posti auto in piazza della Libertà, riservati, con sosta veloce possono recare beneficio alle attività che stanno soffrendo e che continuano a chiudere”.

Al contrario, favorevole alla pedonalizzazione, il gruppo per il Coordinamento del centro storico. Patrizia Sagretti: “La città chiede di essere vissuta a piedi”. E – riferendosi al problema del parcheggio, ha sottolineato: “E’ l’esistente che deve essere sfruttato al meglio”.

L’assessore Valentini propone invece una visione integrata: “Non può ragionarsi in una direzione univoca. Bisogna adottare un’ottica che cerchi di comporre le diverse istanze: quella di pedonalizzazione e di consentire l’accesso alle auto. Bisogna cercare di massimizzare l’esistente. Ecco perché stiamo lavorando, tra l’altro, per cercare di garantire l’apertura del Parksì”.

Della stessa opinione anche la Confartigianato che grazie all’incontro di ieri, è stata invitata direttamente dall’assessore Monteverde al tavolo di concertazione, al quale finora non aveva mai partecipato. Peraltro la Confartigianato ha già preso posizione sull’argomento e ha presentato all’amministrazione un piano dettagliato per il rilancio del centro storico (leggi l’articolo). Pacifico Berrè al riguardo ha evidenziato: “Bisogna puntare sulla residenzialità”.

Molti gli intervenuti

Molti gli intervenuti

Propositivi i commercianti che hanno lanciato diverse idee. Da Federico Ferretti Lelli (proprietario della Galleria d’arte lungo le scalette) che ha ribadito la proposta dei trenta posti auto ordinati con sosta veloce in piazza della Libertà per favorire il giro di clienti e il ricambio, ad Amedeo Patrassi (titolare di diversi esercizi all’interno delle mura) che suggerisce di eliminare il sovraprezzo per il ticket del parcheggio scaduto e consentire di pagare unicamente la differenza. Concorde con la proposta Elisa Bolognesi che ha suggerito di consentire la riscossione diretta della differenza da parte degli ausiliari del traffico o attivare la possibilità del pagamento on line.

Non è così per il sindaco Romano Carancini: “Il centro storico  è di tutti: appartiene alla città. Affrontare il problema solo dal punto di vista dei commercianti porta ad adottare una metodologia sbagliata e fuorviante. L’amministrazione ha idee molto precise a riguardo. Confartigianato ha fatto un lavoro meritorio nel redigere il piano di risanamento che ci è stato presentato e contiene molti spunti interessanti. Il centro storico è un valore culturale dentro al quale convivono le diverse esigenze. Tuttavia è prima di tutto un valore. Occorre far riappropriare la città della propria identità, innanzitutto attraverso  iniziative culturali. Per questo abbiamo proposto un programma ad hoc, intenso”.

Poi, di fronte alla rimostranze dei commercianti che hanno sostenuto che le attività culturali non sono una soluzione, Carancini ha replicato: “Sono state organizzate moltissime iniziative dopocena che hanno visto la partecipazione di diverse centinaia di persone ma i negozi sono rimasti quasi tutti chiusi”.

Carancini ha poi disegnato lo stato dell’arte e i progetti della giunta: “Stiamo provando ad investire sul turismo. Nessuno vuole blindare il centro storico ma non può piacere Piazza della Libertà ridotta ad un parcheggio. Bisogna tenere conto di tutte le sensibilità in un’ottica di integrazione. Palazzo Buonaccorsi quest’anno ha registrato 14 mila visite. Stiamo cercando di lavorare per l’orologio di Piaggia della Torre. Anche questo potrebbe essere un volano turistico che richiama presenze. La sosta veloce può essere una possibilità ma non all’interno di Piazza della Libertà”.

La consigliera del Pdl Deborah Pantana

La consigliera del Pdl Deborah Pantana

A frenare l’entusiasmo Deborah Pantana: “E’ un momento di profonda difficoltà l’ideologia deve essere messa da parte, servono risposte concrete”.

Le fa eco anche Luigi Mosciatti (commerciante): “Vivo molto male questa situazione. Deve essere chiara la scelta dell’amministrazione. Se si vuole che la città diventi un museo a cielo aperto basta dirlo ma in questo modo è chiaro che si perde l’attrattiva commerciale. La crisi economica unita al blocco degli accessi ci sta soffocando. Si fa troppa filosofia ma il mondo è cambiato e anche l’idea del centro storico è cambiata”.

MOVIDA O DORMITORIO? Un altro annoso tema che coinvolge Macerata, città universitaria per tradizione.

In questo caso si è alzato un coro unanime favorevole alla movida a patto che venga regolamentata. Il rispetto delle regole e l’esigenza di controllo appaiono due necessità fondamentali tanto per i commercianti, che spesso si ritrovano le vetrine danneggiate a causa di atti di vandalismo, quanto per i residenti che si dichiarano contenti che venga consentito ai giovani di vivere la città in modo pieno ma che di contro chiedono il rispetto degli orari e delle emissioni della musica.

Nel corso del dibattito sono emerse alcune proposte per garantire la sicurezza: delle forze dell’ordine impegnate nel pattugliamento notturno per scongiurare i vandalismi, al controllo dei locali che organizzano serate per garantire il rispetto delle regole. A riguardo il sindaco ha infatti evidenziato: “Se vogliamo i residenti nel centro storico dobbiamo garantire che la movida sia regolamentata”.

QUALI LE RICETTE PER L’IMMEDIATO FUTURO? L’assessore Monteverde: “I nostri obiettivi sono di aumentare i servizi e soprattutto i parcheggi, istituire il servizio navetta, promuovere una strategia partecipata ed esaminare la proposta della sosta veloce”.

Il sindaco Romano Carancini

Il sindaco Romano Carancini

Decisamente diversa la ricetta di Deborah Pantana: “Le telecamere che regolano l’accesso devono essere spente. La videosorveglianza deve servire solo per la sicurezza e non per fruttare ogni mese 30 mila euro di proventi dalle sanzioni al Comune (ooh! corale di indignata meraviglia da parte dell’assemblea ndr). I vigili devono lavorare anche di notte. Bisogna cambiare gli orari degli accessi e prevedere la sosta veloce”.

Particolarmente interessanti le conclusioni del sindaco Carancini che ha illustrato i progetti sui grandi “contenitori vuoti” che da tempo aspettano una destinazione. Dal palazzo sede della Banca d’Italia all’Upim passando per l’Oviesse, il bar Faraoni, palazzo Conventati e palazzo Trevi Senigallia.

“Ci sono progetti per spostare gli uffici del Giudice di Pace in centro nei locali di Palazzo Trevi Senigallia. Questo creerebbe certamente  movimento. Inoltre l’ateneo  sta per lasciare Palazzo Conventati. Anche questi uffici potrebbero essere reimpiegati. Per ciò che riguarda l’Oviesse, c’è la conferma che la parte superiore dello stabile  sarà presto di nuovo occupata. Inoltre la Provincia ha messo a bando i locali dell’ex bar Faraoni. Stiamo lavorando per riportare l’Upim in città: questo attrarrebbe anche investitori del nord. Per il palazzo della Banca d’Italia la situazione è più complessa perché è chiaro che l’istituto d’emissione vuole trarne il massimo profitto”.

Il dibattito si chiude però con una domanda importante rimasta senza risposta. Perché il centro storico è chiuso di giorno e aperto di notte? Silenzio. 

 

Articoli correlati

 



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page
Podcast
Vedi tutti gli eventi


Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Matteo Zallocco Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X