di Filippo Ciccarelli
Avremmo potuto stupirvi con effetti speciali, ma non l’abbiamo fatto. Questa l’estrema sintesi del Consiglio comunale aperto sul centro storico di Macerata. Un consiglio anestetizzato dai consueti (per chi è avvezzo a presenziare agli incontri che si tengono in sedi anche non istituzionali) relatori, in cui sono state ripetute analisi e ricette per sbloccare la situazione del cuore cittadino. Prosegue la concertazione, avanza il confronto, aleggia la condivisione, impera l’ascolto ma balugina pure il sospetto che tutto finirà con l’ennesimo nulla di fatto. Eppure realizzare quelle poche cose che non costerebbero soldi e fatica, come la pedonalizzazione di corso Matteotti lasciando aperta al traffico via Gramsci (soluzione su cui tutti sembrano essere d’accordo), non dovrebbe essere complicato. I lavori si aprono con la potente – ma un po’ inquietante – voce fuori campo del sindaco Carancini, collegato da Milano (da qui è partito alla volta di Madrid per via del Macerata Opera Festival) tramite Skype e “sparato” nella gremita Sala Consiliare dagli altoparlanti montati in aula.
Qualche intervento memorabile, a dire la verità, c’è stato: ma prima di arrivare al make up proposto dall’imprenditore Arrigo Antolini, alle convinzioni divine del consigliere Carbonari o all’autocoscienza del suo collega Garufi, andiamo con ordine. L’Assessore Stefania Monteverde, fresca di delega al centro storico (ereditata dall’Onorevole Irene Manzi) ha indicato il Consiglio comunale aperto come la tappa di un percorso fatto di confronti anche aspri, iniziato tre anni or sono. E ha propugnato una visione del centro storico non limitata alle mura, ma allargata a corso Cairoli e corso Cavour. Il Magnifico Rettore dell’Ateneo maceratese, Luigi Lacchè, è portavoce di un approccio al problema del centro storico “plurale, integrato e multidimensionale”, garantendo la volontà dell’Università di essere sempre più presente e integrata nel contesto del centro. Un segnale, dice Lacchè, “viene dalla Carta degli Studenti e dal Wi-fi libero”. Un primo passo per una integrazione sempre maggiore, ci permettiamo di suggerire, potrebbe essere quello di rimettersi a tavolino con il Comune per vedere cosa fare dello spazio abbandonato di via Illuminati, che giace da anni nell’insieme dei progetti rimasti in sospeso.
Massimiliano Sport Bianchini è intervenuto come Assessore provinciale, manifestando l’interesse dell’Ente verso le sorti della città e anche l’intenzione di finanziare opere strategiche come la bretella Mattei-La Pieve, ma anche la volontà di riportare in centro alcuni uffici che sono stati decentralizzati. Bisognerà fare presto, però, perché con l’aria che tira la spending review potrebbe tornare ad abbattersi sulle Province italiane, e questa volta il rischio cancellazione potrebbe essere ben più concreto. Il presidente dell’Apm Francesco Pallotta ha invece spiegato che, nonostante i tagli al trasporto pubblico locale, la Linea 11 e la Circolare C sono al servizio del centro storico, e l’azienda sta pensando di acquistare altri due autobus, uno di 8 e uno di 11 metri, oltre a misure come l’apertura del parcheggio Garibaldi (e dei suoi ascensori) anche nelle giornate festive. Elisa Bolognesi di Confcommercio Macerata, si è lamentata delle nocive divisioni tra gli operatori economici della città e pure dell’immobilismo delle Amministrazioni che si sono susseguite. E se “abbassare i prezzi praticati dai negozi non è una soluzione, come non servono le operazioni di marketing di breve periodo come per esempio la notte dell’opera”, la Bolognesi vede come efficace la sosta gratis il sabato in centro storico ed il parcheggio mordi e fuggi per la durata di 20 minuti, perché “la gente preferisce i centri commerciali in quanto lì la sosta è gratuita”.
Con il tema accessibilità irrompe nella serata l’evergreen Rampa Zara. Serve? Non serve? Con l’eccezione di Tacconi, favorevole a chiunque voglia costruirlo (soggetto pubblico o privato), i consiglieri non optano per la chiarezza. Alberto Cicarè, dell’associazione Ciclo Stile, dice chiaro e tendo che secondo lui quel parcheggio non serve, perché “ce ne sono altri esistenti e sotto utilizzati” e poi esprime preoccupazione per l’eventualità che i progetti condivisi da commercianti e associazioni, realizzabili in un lasso di tempo di sei mesi, svaniscano per il progetto Rampa Zara che “se va bene sarà pronto in due anni”. Dalla Sala si leva una spontanea risata, pensando al fatto che del mitico parcheggio a Nord se ne parla da alcune decadi. Ma pure una considerazione; chi ha mai visto transitare qualcuno in bicicletta per il centro storico?
Patrizia Sagretti (coordinamento associazioni) chiede un “censimento degli immobili non utilizzati, come l’Upim, l’Oviesse, il cinema Corso” e spinge per la pedonalizzazione del centro, unita all’apertura costante degli attracchi meccanizzati.
Vivace l’intervento di Arrigo Antolini, dell’associazione Idea Macerata, per cui la città non mostra chiari segni vitali. “Il centro di Macerata non suscita interesse, non è attraente né godibile. Analizziamolo come fosse un centro commerciale: i parcheggi sono insufficienti o mal dislocati. Certo, la situazione potrebbe cambiare, ad esempio con il parcheggio di Rampa Zara. La debolezza nel connettere centro e parcheggi sta nel fatto che le vie di collegamento sono scomode, lontane e con percorsi insoddisfacenti”. Per un attimo balena l’idea che per rendere più “attraenti e godibili” le insoddisfacenti vie del centro possano venire proposte le donnine recentemente avvistate in zona Don Bosco come ragazze immagine, ma per fortuna l’idea non salta fuori. Antolini prosegue con le sue idee: “L’offerta commerciale è insoddisfacente, gli orari di apertura dei negozi sono gli stessi degli anni ’70, la cosa non è più possibile. Abbiamo 14mila studenti, ma il Mc Donald’s è al Corridomnia. Manca una ristorazione contemporanea, fatta anche dai fast food. Se si vuole competere coi centri commerciali, bisogna pensare al centro storico come un centro commerciale. L’accessibilità va migliorata, le telecamere vanno spente alle 11.30 e non alle 12.30, il pomeriggio alle 18 e non alle 19, servono parcheggi gratuiti dalle 18 lungo le mura e dalle 13 alle 16 nel Silos”.
Andrea Venturino, portavoce dei commercianti: “Noi sposiamo il patto di cittadinanza al 99%, logicamente sulla pedonalizzazione e sull’accesso al centro storico, specialmente in un momento come questo, non siamo d’accordo. Chiediamo 40-50 posti auto in piazza della libertà ben delineati, e il parcheggio veloce, cioè della durata di 45 minuti o un’ora. Ora come ora si pagano di 2 euro per entrare, e si può sostare anche per 4 ore, la situazione è stagnante, serve movimento per dare ossigeno al commercio”. E‘ scoppiata la pace, visto il 99% di condivisione delle proposte sul centro storico? No. Perché, quell’unico punto percentuale di disaccordo pesa più delle intenzioni, pur nobilissime, ampiamente condivise dalle 11 associazioni. “Sembra che la nostra, dei commercianti, sia quella cattiva – conclude Venturino – perché siamo gli unici a non voler pedonalizzare, ma noi nel centro traiamo il sostentamento, chi ci vive no”.
Pedonalizzazione no, dunque, ma anche dove il traffico veicolare scorre le cose non vanno meglio. In corso Cavour, dove la sosta è consentita sul lato sinistro e la sera anche su quello destro, c’è il problema del “cecchinaggio dei vigili urbani”, pronti ad appioppare i fatidici 41 euro di multa, come spiega Luigi Mosciatti che lì ha aperto un negozio lo scorso 6 dicembre. Mosciatti nota anche come sia difficile portare gente a Macerata “se la domenica è tutto chiuso”. Carlo Cambi, noto giornalista e residente in centro, fa notare che “se tra le corsie dei centri commerciali ci potessero passare le auto nessuno andrebbe a comprarci”, suscitando la ferma ma brevissima protesta di alcuni commercianti sistemati in fondo alla sala strapiena.
Il tempo scorre. Complice l’ora tarda, dai banchi della politica si levano voci sincere. L’ingrato compito di informare per primo sul vero fine della serata spetta al consigliere Giorgio Ballesi: “guardate che questo consiglio comunale aperto al massimo produrrà un ordine del giorno, che non vincola l’Amministrazione a fare nulla di concreto”. Traduzione: non solo non vi stupiamo con effetti speciali, ma stiamo pure recitando un copione leggendo interventi già scritti prima di sentire chicchessia, perché sapevamo già chi avrebbe detto cosa e d’altra parte non fare una mazza è meno rischioso di proporre cose che potrebbero scontentare o chi in centro ci lavora e porta movimento, ricchezza, soldi o chi in centro continua a viverci e a pagare fior di Imu, Tares e altri costi che non hanno un corrispettivo in servizio ricevuto pari al prezzo pagato, vista la situazione di strade, arredi urbani e immondizia a chiazze in giro per la città.
Siccome la finalità della serata non è quella di trovare soluzioni, ci si concede un bel tuffo nel passato. Perché è da lì che nascono tutti i problemi di Macerata, e qui l’accordo è bipartisan: l’opposizione critica il centrosinistra, il centrosinistra critica il vecchio centrosinistra. Il nuovo pensa a proposte con un costrutto ma un po’ arzigogolate che, tanto, “devono piacere al Pd” come sentenzia il consigliere Andrea Netti. Ma è con l’intervento del consigliere Pistarelli che si infiamma il dibattito: il capogruppo del Pdl parla del centro storico specchio del “declino” della città. Non l’avesse mai fatto: i suoi colleghi si sono scatenati nel fare diagnosi sulla città. Viva
o morta?
Giuliano Meschini: “Macerata non è morta, qui il turismo è in crescita, in controtendenza con le altre realtà”. Ivano Tacconi agogna i fasti dei tempi antichi, quando “Pesaro e Ascoli ci invidiavano (ma perché poi proprio Pesaro e Ascoli?), di questa città ci si innamora. Lasciamo però perdere altre realtà come Bolzano, che è irraggiungibile”. Guido Garufi soffia via la spirale del declinismo: “non siamo una necropoli. Paradossalmente la nostra storia è reclinante da quando hanno realizzato la superstrada, Macerata non è più quella di 20 o 40 anni fa. Io sono romantico a casa mia e propositivo qui in Consiglio. Capisco che le multe siano sgradevoli, ma anche a Pioraco, Esanatoglia e Forlì si vive di multe perché ormai i Comuni sono degli esattori”. L’argomento multe, sollevato dal commerciante Mosciatti, fa presa in Garufi che se la prende un po’ con le multe e un po’ con la magistratura: “Un cocainomane entra in carcere ed esce dopo due giorni e un cittadino sul parcheggio si piglia all’anno dai 150 ai 200 euro di sanzioni, altro che Imu! Questi 41 euro di multa per un parcheggio sono una gogna”. Poi lancia un messaggio criptico: “Fumo perché voglio morire”. Infine, Garufi propone di smascherare i consiglieri, chiedendo di votare una mozione che presenterà a breve, una bomba che rivitalizzerà il centro storico: spostarci gli uffici del Giudice di pace.
Garufi sfora nelle tempistiche, come tutti. Ma il suo roboante intervento ha ipnotizzato l’assise, pure il presidente del Consiglio comunale Romano Mari, che rinuncia a ricordargli il rispetto dei tempi col suo classico piglio istituzionale. E se Garufi riaccende il microfono con puntuale naturalezza, il dibattito su Macerata viva-morta prosegue. Claudio Carbonari lamenta le poche voci dei cittadini che si sono fatti avanti in Consiglio “perché in strada hanno critiche molto più precise e forti di quelle udite stasera”. Poi però sentenzia la morte di Macerata. Ma c’è una speranza: “la possiamo resuscitare, però servono azioni forti e decise che può prendere solo chi governa la città”.
Anna Menghi è più prudente, e rinunciando all’idea che i 40 consiglieri comunali di Macerata abbiano capacità divine, dice che la Macerata e il suo centro sopravvivono, forse perché “la città è consacrata alla Madonna”. La diagnosi sullo stato di salute del malato non è dissociata dagli errori del passato: “la rinuncia al parcheggio interrato di piazza Mazzini è l’esempio di una politica democristiana, non fu fatto per non scontentare qualche commerciante. La nostra è una città strana, probabilmente perché anche i maceratesi lo sono. Per anni abbiamo pagato mutui su piscine e interessi per opere che non vedremo mai, probabilmente, e nessuno si
è stupito di questo. La politica ha giocato sulle paure delle persone. Lo Sferisterio è il nostro fiore all’occhiello, suggerisco di sfruttarlo per più tempo nel corso dell’anno”. Per Fabrizio Nascimbeni il centro è meno vivo perché “è più difficile e costoso vivere in centro. Tante giovani coppie comprano casa altrove, oppure si spostano di pochi chilometri, a Corridonia, perché risparmiano. Se non ci sono agevolazioni e incentivi per la residenzialità in centro storico, il centro morirà”. Poi il consigliere di Macerata è nel Cuore fa una riflessione: “Se veramente si vuole bene al centro, perché non proponiamo un referendum per abolire minitematica e piano casa? Perché si è pensato ad aumentare la cubatura fuori dalle mura?”. E ancora: “Piazza Mazzini è l’emblema della politica che vuole accontentare tutti. Metà è pedonalizzata e metà no”. Stefano Blanchi sollecita un trasporto pubblico più efficiente, una navetta per portare la gente dai parcheggi in piazza, i suoi colleghi Tartabini e Ciarlantini provano a mettere dei distinguo sull’azione dell’Amministrazione, suscitando la reazione del sindaco.
Il primo cittadino, rimasto attento ascoltatore dal suo temporaneo alloggio meneghino, ha già resuscitato Macerata, compiendo il miracolo da Milano: “Smettiamo di dire che siamo in declino, che non va bene niente, perché non è vero. Da fuori ci invidiano” afferma, forse con una punta di ottimismo. La gente si guarda un po’ spaesata, qualcuno ipotizza che il sindaco si sia confuso con Macerata Feltria o Macerata Campania. Deborah Pantana si mette le mani nei capelli. “Macerata non è affatto morta – prosegue Carancini – il centro storico non si sta desertificando. Nel 1985 il centro storico aveva 2.587 residenti. Nel 1990, 2.513. Nel 2001, 2.224. Nel 2009, 2.377. Nel 2012, 2.315. In 25 anni questo spopolamento in realtà non c’è stato. C’è stato un calo fisiologico, ci sono possibili scelte sbagliate come penso che non aver fatto il parcheggio sotto piazza Mazzini sia stata una scelta sbagliata e che ancora oggi paghiamo. Ma serve ancora oggi attaccarci su scelte che valgono 20, 30, 40 anni fa?”. Il sindaco, evidentemente stufo pure lui di aver fatto la mezzanotte, si fa una domanda e si dà una risposta: “Ma si possono ascoltare interventi come quello di Tartabini (il consigliere tra le altre cose aveva detto che non avrebbe votato il bilancio se non ci fossero stati precisi capitoli di spesa per decine di migliaia di euro sul centro storico, ndr) ? Ottocentomila euro per il palazzo Buonaccorsi, il Wi-Fi libero, la Festa dell’Università, dell’Europa, della Musica, la Controra, il MOF, Musicultura, l’apertura delle iniziative a corso Cairoli e Cavour sono niente per il centro storico?”. E ancora: “Non possiamo farci domande? Forse manca anche la capacità di poterci rinnovare. Gli stessi commercianti hanno capacità di rimettersi in gioco? Ognuno deve fare la propria parte, noi con la crisi che c’è non abbiamo concrete possibilità di investimento. L’Upim dopo 10 anni non riesce ad essere aperto perché le richieste dei privati sono fuori mercato. Perché non ce lo vogliamo dire che non possiamo incidere sui privati? E poi dico alla Ciarlantini che gli spazi di aggregazione non sono diminuiti, sono aumentati. Basta piangersi addosso”. Fortunatamente la maggioranza dei commercianti era fuoriuscita quando il sindaco ha pronunciato queste parole, altrimenti avremmo scommesso su un dibattito infuocato ma sterile. Però le considerazioni del sindaco meritano una riflessione ampia. Nelle pagine e pagine dei documenti presentati, non c’è mai stato un minimo di autocritica o di autoanalisi da parte dei commercianti, che lamentano la stagnazione della vita in centro.
Associazioni e operatori economici chiedono al Comune di rinunciare a cospicue entrate economiche, anticipando l’orario di ingresso nella Ztl, o trasformando in gratis parcheggi che oggi sono a pagamento in determinate fasce orarie (oppure sempre, nel caso di breve sosta). Ma sembra non siano disposti ad altrettanti sacrifici per sostenere aperture domenicali (che sottraggono tempo alla vita privata, oppure costano soldi per pagare dipendenti che tengano il negozio aperto) o a rivedere la politica dei prezzi praticati. Elisa Bolognesi di Confcommercio dice che sarebbe inutile intervenire sui prezzi, ma almeno bisognerebbe spiegare perché lo stesso tipo di merce che si trova in centro può costare molto meno nello giro di pochi chilometri. E’ possibile che queste domande se le siano poste anche i commercianti: non lo sappiamo perché di queste scelte private non si parla. Eppure al Comune si chiede di aprire gli ascensori 24 ore al giorno, o di calmierare i prezzi degli affitti, cioè di intervenire sulle stesse scelte di altri privati. Ma è possibile questo, in un libero mercato? Evidentemente no, per la stessa legge della domanda e dell’offerta che spinge chi
ha un negozio o un ristorante o un qualsiasi altro tipo di attività a praticare prezzi più alti o più bassi.
In questo senso la vera novità è che la domanda di cambiamento viene da alcune, timide parole di imprenditori come Arrigo Antolini (“gli orari di apertura sono gli stessi di 40 anni fa”) o commercianti come Luigi Mosciatti (“perché la gente dovrebbe venire a Macerata invece di andare verso il mare se è tutto chiuso la domenica?”) riprese dal sindaco Carancini quando ha parlato della capacità di innovarsi da parte dei commercianti del centro storico. Chi si aspettava soluzioni dal Consiglio comunale aperto rimarrà deluso. Ma i fan di Luciano Ligabue saranno soddisfatti: per oltre tre ore si è discusso della salute di Macerata. Viva, morta oppure X? Il rocker di Correggio se l’era chiesto 18 anni fa…
(Foto Cronache Maceratesi – Vietata la riproduzione)
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Ma chi ci invidia che i giovani non vedono l’ora di andarsene????
ahahhaah bellissimo il titolo! per me è X @Carancini: conosco gente dell’entroterra rimasta male venendo a Macerata, vedendo i negozi chiusi, ricordando com’era il centro storico anni fa! Forse ha ragione Menghi…
Un fast food c’è stato a Macerata,proprio nei pressi dell’Upim,eppure nonostante la maggior vitalità dell’epoca chiuse in poco tempo.Considerare il centro come un centro commerciale è una iattura bella e buona.Bisogna renderlo vivo e vitale,non solo per i negozi aperti (e visto la tipologia non sono certo da grandi numeri),ma principalmente per iniziative culturali e turiistiche.Abbiamo una splendida città,barattare la nostra storia e trattarla come un ripiano per vendere della merce è alquanto deprimente.
Credo che ben poche soluzioni concrete siano mai venute fuori da incontri pubblici come quello di cui si sta parlando dove al più si può capire la tendenza generale . Per fare le cose concrete poi bisogna mettersi a lavoro con la disponibilità a trovare soluzioni . Per quanto mi riguarda credo che a) la verità come sempre sia nel mezzo fra chi come Carancini afferma che va tutto bene e chi parla di città morta b) che la visione dei commercianti sia (potrebbe essere diversamente ?) di breve periodo e focalizzata sui propri interessi , ma non si può fare a meno del loro impegno e devono essere coinvolti in un processo in cui vedano chiaramente dove si vuole arrivare c) che la visione deve essere necessariamente di lungo periodo perché è impensabile che problemi che si sono “caricati” con scelte di decenni possano essere risolti con pochi mesi, ma poi si deve da subito dare un segnale concreto di cambiamento (anzi più segnali). Alla base di tutto ci deve essere a mio parere la visione della città , di quel che è e di quel che dovrà essere fra 10 anni in un contesto radicalmente in cambiamento. Il centro storico è parte della città e del territorio e non può essere rilanciato senza una comprensione del suo ruolo nei confronti del tutto (la città, il territorio). Il centro storico ovviamente non può essere paragonato ad un centro commerciale ; su questa base i centri commerciali vinceranno sempre 10 a 0 per mille motivi (li i parcheggi sono gratis anche perché l’ambiente è stato saccheggiato, cioè cementificato, a costi zero o quasi) Il centro storico deve aggiornare la sua funzione ed il suo ruolo che è radicalmente diverso da quello di un centro commerciale. E la nostra crescente povertà culturale ed economica è forse anche frutto di un modello che ci è estraneo e che vuole trasformare i centri commerciali in centri storici .
Mettendo da parte tutte le varie strumentalizzazioni
provenienti da un po’ tutte le parti,
a me pare che il problema sia talmente grande e complesso ,
da far si che nessuno sappia esattamente come lo
si possa, non dico risolvere , ma almeno attenuare !!!!!!!
Vorrei proprio sapere chi è che ci invidia
Il problema è facile da risolvere invece: BASTA MANDARE A CASA QUESTA AMMINISTRAZIONE!!!
Tralasciamo per un attimo le varie ricette ed anche le molte vecchie-nuove discussioni che si sono fatte sul centro storico.
E tralasciamo pre gli interventidi ieri sera, molti dei quali prevedibili.
Tralasciamo infine le discusisoni fatte qui su CM, negli ultimi 18-24 mesi (interessanti discussioni, intrventi, dibattiti che, probabilmente, hanno sviscerato meglio l’argomento -qui su CM- che la serata di ieri in Comune)
Nessuno, mi sembra, ha posto l’accento sulla assenza del Primo Cittadino, collegato via skype (con una voce che a tratti sembrava giungere dall’oltretomba, colpa/causa probabilmente dei pessimi collegamenti via internet, fermi in Italia alla preistoria dell’era tecnologica).
Ma come si fa un Consiglio Comunale sul centro storico (dibattiti che tiene banco da sempre Macerata) ed il Primo Cittadino è fuori????
Ieri a Milano a presentare la Stagione, oggi a Madrid…. E ieri sera assente in Consiglio.
Visto che si andava a presentare una stagione lirica, era proprio neessario che il Sindaco (con un Consiglio Comunale alle porte aperto alla città) fosse a rimorchio del Direttore Artistico???
Oppure, visto che il Consiglio Comunale aperto, era solo un contenitore vuoto dove non sarebbe stata presa alcuna decisione ecco che quindi quello che poteva sembrare, a prima vista, essere un inutile rimorchio del Direttore Artistico sembra trovare qui una sua giustificazione:
perchè il Primo Cittadino doveva essere inutilmente presente a Macerata quando, come Presidente del’Associazione Sferisterio, aveva la scusa per trovarsi altrove?????
E di questa assenza (che poteva anche presumibilmente essere scambiata per menefreghismo degli argomenti e disinteresse verso i cittadini presenti), dall’opposizione, non mi sembra essere giunto nemmno un lamento….
Nemmeno un intervento che chiedesse come mai il Sindaco (che avrebbe potuto variare/modificare il Tour) ha preferito esere altrove, ma solo in diretta skype a Macerata….
Siamo al solito tira e molla, ognuno ha la sua magica sfera di cristallo ma si continua a discutere sul “sesso dei lombrichi” e nulla cambia, insomma cambiare per non cambiare. Con troppi galli a cantare non si fa mai giorno.
una domanda al sindaco Carancini: chi ci invidia il centro di Macerata??? è abbandonato a se stesso, non si pensa assolutamente a rivalutarlo in nessun ambito, né dal punto di vista culturale, sociale ed economico. La maggior parte dei negozi stanno chiudendo e raramente vengono fatte iniziative di qualsiasi genere. Non vi ponete minimamente il problema dei numerosi immobili abbandonati per cercare di adibirli ad altre attività, l’unica soluzione diventa La CEMENTIFICAZIONE SELVAGGIA. Alla domanda fatta da Cicarè circa la reale necessità di costruire il parcheggio di Rampa Zara, quando si potrebbero utilizzare gli altri parcheggi già presenti a Mc, che spesso restano vuoti per gli orari ristretti (spesso chiusi i giorni festivi, per i feriali chiusi dalle h 21 in poi), se ci pensiamo un pò …………….a quale costruttore maceratese è stato affidato l’incarico dei lavori di Rampa Zara????
“Se non ci sono agevolazioni e incentivi per la residenzialità, il centro storico morirà”. Con queste parole, Fabrizio Nascimbeni – rielaborando un mio concetto – dimentica due cose fondamentali: 1. la residenzialità non c’è praticamente più, è ridotta all’osso e spolpata in ogni maniera possibile; 2. il centro storico è già morto. E’ un cadavere non putrescente perché – con gli eventi e le castagnate – gli iniettano la formalina. Ma il sangue non circola più, il cuore si è fermato da almeno vent’anni.
Cari concittadini,
avete da farci voi che ci siete andati, al consiglio comunale aperto; ossia, all’ennesima inutilità. Qui ci vogliono solamente fatti, ossia quelli che non ci sono, specialmente da quando si è insediata la presente amministrazione. E i fatti per ridare un po’ di fiato al morto, sperando che il massaggio cardiaco funzioni (perché non è nemmeno detto) stanno nel favorire in vario modo il ripopolamento stanziale del centro storico. Tutto il resto è fuffa.
Volete venire a vivere al centro storico? Bene: vi abbassiamo le tasse. Volete affittare i vostri appartamenti sfitti del centro storico con regolari contratti? Ottimo: vi pratichiamo degli sconti. Volete aprire attività commerciali al centro storico? Fantastico: vi costruiamo altri centodue parcheggi con attracchi aperti 24 ore su 24, proprio come fanno in altri capoluoghi collinari (come Fermo, ad esempio). E se siete attività ristorative, vi abbattiamo il costo dell’occupazione del suolo pubblico. Vi favoriamo in tutto!
Tutto il resto sono chiacchiere.
ci invidia da fuori……..perchè nn è dentro!!!! ahahahahahahahah
Non sono d’accordo con Cerasi riguardo l’inutilità della presenza del Sindaco (non per la persona ma per la funzione) nella promozione della Stagione Lirica . Siamo tutti d’accordo credo che la Stagione lirica è uno dei migliori “prodotti” che la nostra città può vendere. Dove ciò che si propone non è solo la stagione ma la città che gli sta dietro giusto ? . Se è cosi La promozione di un “prodotto” riesce certamente più efficace quando è appoggiata direttamente dal “titolare d’azienda” che in questo caso è il sindaco. Per cui bene che il Sindaco ci sia , nel caso da spostare era il Consiglio Aperto.
Per quanto riguarda l’ultimo intervento di Davoli appare un po’ contraddittorio perché nella sua foga polemica afferma che il centro è morto ormai da venti anni e poi su questo cadavere propone di investire ingenti quantità di denaro . Sappiamo tutti che è l’amore per la sua città che lo fa parlare cosi e lo “perdoniamo” . Ma gli esempi che propone sono quasi tutti giusti . In effetti se il recupero si deve fare bisogna investire per rendere di nuovo vivere e lavorare al centro storico (consumare verrà di seguito e non sarà più quello di prima ).
se il Mc Donald’s è a Corridonia, chi ci vuole andare prenda la macchina o il pulmann ( ne partono tantissimi fino a Piediripa) e ci vada, dov’è il problema? Pensavate che quella catena potesse aprire incentro storico a MC? I McDonald’s vengono aperti dove c’è GIRO, dove c’è movimento, tutto ciò che nn c’è a MC.
Il centro è morto, VIVA IL CENTRO. Ma quali parcheggi! Quelli che ci sono, sono tutti vuoti, a parte quelli gratuiti. Siamo circondati da centroi commerciali e da negozi di ogni tipo senza salire fino al colle di Macerata, e che ci veniamo a fare????? Vogliamo un ristorante? Ce ne sono a centinaia senza venire a MC, ed anche buoni. Vogliamo il cinema? Tra Piediripa e Tolentino ne abbiamo quanti ne vogliamo. Vogliamo acquistare una macchina? La maggior parte delle concessionarie sono fuori da Macerata. Discorsi inutili. Verba volant. Ma il progresso corre e non aspetta il centro storico di Macerata (neanche fosse il centro di Ascoli o di Urbino o di Firenze o Perugia!).
@ Jonathan Compagnucci:
Parli di entroterra??? Ma oggi l’entroterra è il centro storico di Macerata. Gli altri paesi sono tutti più sviluppati. Vai a Piediripa/Zona industriale di Corridonia, via a Trodica/Morrovalle, vai a Montecosaro/Civitanova, vai anche verso la montagna, a Tolentino. Qualunque destinazione sarà più VIVA di Macerata.
@ mario iesari
Credo (ma faccio presente che la mia è pur semrpe un’opinione personale) sarebbe stato assai peggio se a presentare l’Opera fosse “mancato” il Direttore Artistico in quanto, poi, nello specifico è lui (esperto) che deve decantare la bellezza della nostra produzione, fin nei particolari…
Sugli aspetti tecnici-musciali-scenografia-regia-ecc.-ecc. il “direttore d’azienda”, come dice lei, mi sembra sia (come il 99% di noi maceratesi) un principiante assoluto.
Inoltre, visto che si trattava di un tour organizzato (e non di partecipazione ad una fiera, con date imposte) si poteva benisismo spostare/slittare/modificare le date di partenza, ed essere presenti, visto che il Centro Storico (e sua morte o sua vita) valgon bene una messa….
Infine visto che non mi sembra che si navighi nell’oro forse qualche viaggio/pubblicità dovrebbe essere limitato allo stretto necessario (cioè “tecnici” che vanno a pubblicizzzere l’Opera e non “politici” che vanno a far presenza)
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Interessante notare, a margine, che la pubblicità/marketing del MOF (che non mi sembra costi 2 lire) sembra essere fatta in modo molto contrastante: da un lato molto viene speso in pubblicità/propaganda localissima (e in Regione TUTTI sanno che abbiamo una Stagione Lirica) e dall’altro si va a pubblicizzarla fuori Italia in situazioni in cui il ritorno turistico (salvo rarissimi casi) molto probabilmente sarà quasi nullo….
Mi ritorna in mente il viaggio, di qualche anno fa, a New York che fece Capponi per “spingere” la Stagione: non vorrei errare ma, il ritorno di pubblico USA fu prossimo allo zero assoluto; non vorrrei che, a parte 4 gatti, anche dalla Russia e dalla Spagna rischieremo di non vedere arrivare frotte di melomani….
@filosofo
l’idea di “sviluppo” a cui fai riferimento in quella lista di periferie anonime tutte uguali /centri commerciali / parcheggi /capannoni vuoti / autolavaggi / scheletri di costruzioni incomplete o abbandonate…. non è di quelli imperdibili! Non ho la puzza sotto il naso ma se in tanti stanno chiedendosi in che modo rivitalizzare i centri storici (e non solo quello di macerata) beh evidentemente è perché ci siamo accorti che qualcosa ci manca , qualcosa di molto importante lo stiamo perdendo . Quella cosa che si chiama identità e cultura , senso di appartenenza ad una storia di cui andare fieri . Qualcosa di molto difficile da ritrovare fra un Mcdonald’s ed un Superlavaggio.
la crisi del centro storico è l’emblema dell’incapacità dei nostri politici
@cerasi
il capo d’azienda non è il tecnico che fa il prodotto ma “l’imprenditore ” che ci crede . Il Direttore artistico saprà tutto del prodotto artistico ma tutti qui sappiamo bene che la stagione allo Sferisterio è (o almeno dovrebbe essere) molto di più . la citta che si presenta e che vende i suoi musei , i suoi palazzi e perché no i ristoranti, i bar e la sua gente. Il direttore artistico c’entra meno con questo ; inoltre il Dir. artistico cambia mentre la città resta e visto che non possiamo andare tutti insieme che ci vada il sindaco a presentarci e rappresentarci . Questo è il suo lavoro. Se poi dopo non lo sa fare e/o è sbagliata la strategia io non lo so (e forse anche tu non ci metteresti la mano sul fuoco in un senso o nell’altro) . ma sul motivo del nostro contendere sono abbastanza sicuro.
Ho letto tutto l’articolo: mi ci è voluto tempo ma ne è valsa la pena. Proporrei il consigliere Garufi per una menzione d’onore, il suo intervento è certamente il più simpatico anche se non raggiunge la verve comica del sindaco quando dice che da fuori ci invidiano…!
L’assunto di base su cui si è articolata tutta la discussione e su cui si fondano le proposte (di vario tipo) per “rilanciare” il Centro Storico è sbagliato e non può sortire alcun effetto. Questo è il mio parere che ho già avuto modo di spiegare. Pensare ancora al centro storico come baricentrico per la Città, punto di riferimento in grado ancora di attrarre interesse, significa inseguire un passato che non esiste più. I centri di interesse e di aggregazione sono fuori e decentrati. Ed è rispetto a questi che bisogna ragionare rigenerando e riqualificando le periferie della Città (Villa Potenza, Collevario, Sforzacosta e Piediripa) e con un processo indotto ravvivare anche il centro strorico in modo spontaneo e compatibile con i suoi vincoli fisici che non si possono certo modificare.
Caro Mario Iesari,
il “mio” morto è il centro storico che ho conosciuto da piccolo e in cui sto diventando vecchio. E’ diventato un “morto che cammina”, un morto tenuto in vita dalla buona tempra del suo cuore (di certo non dalla capacità dei medici). Oserei dire che resiste per dispetto, ma certo è molto provato.
Con amministratori che si ostinano a fare opera di marketing dialettico con noi residenti (che le magagne le conosciamo tutte) c’è poco da sperare per il futuro: si devono essere convinti che quelle quattro cacatine che hanno organizzato per gettarci fumo negli occhi siano il massimo ideabile in tutta l’Europa unita (e forse oltre). Ahinoi…
Mi piace il commento di Placido Munafò, che parte da presupposti diversi dai miei e con una formazione chiara e riconosciuta nel settore urbanistico. Mi piacerebbe che sviscerasse il suo pensiero. E’ solo di fronte a pareri alti e circostanziati che volentieri sono disposto a ritrattare le mie posizioni.
parlo da persona ignorante… prima cosa un sottopassaggio davanti al cimitero, seconda cosa carro attrezzi x chi parcheggia con le 4 freccie lato dx corso cairoli tranne persone diversamente abili con tesserino esposto visibilmente, 3 cosa fare in centro corsi di gelato, vendita abbigliamento qualsiasi cosa nei negozi presenti in centro sotto superr visione dei proprietari o gestori degli stessi,4 un minimo di educazione da parte di tutti noi cittadini,5 che lo stato o comuni o come si chiamano invece di chiedere sempre facciano meglio il loro lavoro,FATTI NON ………..
Ci invidiano la posizione della nostra città, di certo non la nostra giunta comunale!!
Sono assolutamente d’accordo con quanto sostenuto da Placido Munafò: il centro storico di Macerata per la sua caratteristica fisica di essere “sul cucuzzolo”, male collegato e senza parcheggi non potrà essere mai una vera attrattiva da un punto di vista ludico e commerciale, a meno che la gente non ce la spingiamo con grandi eventi di qualità (non il barattolo per intenderci)… Anche volendo per un momento pensare ad una strategia per “ripopolarlo” non vedo come una maggiore pedonalizzazione possa favorire ciò. E non mi si venga a dire che tutti i centri storici sono chiusi al traffico… Perché a memoria ne conosco veramente di pochi. Stiamo ancora a parlare dei centri commerciali che rovinano il commercio cittadino… A Civitanova, di centri commerciali, ce ne sono 3 (fra poco 4) ma i negozi del corso non chiudono perché la gente si sposta altrove. Se chiudono è per il calo generalizzato dei consumi… A Macerata la crisi non c’entra nulla, a meno che non parliamo di crisi di intelligenza politica… allora si…
@ mario iesari
Nel suo esempio Il Primo Cittadino non è un imprenditore.
Non può esserlo, visto che Macerata non è sua, ma solo la rappresenta.
Quindi è e resta un semplice “direttore d’azienda”, per di più temporaneo e senza quote…. Cioè un dipendente.
Gli azionisti (che hanno il 100% delle quote) sono i cittadini e il “direttore d’azienda” dovrebbe -forse- ricordarsi più spesso che è stato chiamato a dirigerla, questa azienda, da una maggioranza di quote risicatissima e che, comunque, lui rappresenta (attraverso la carica che ricopre temporaneamente) tutti i suoi datori di lavoro.
🙂
Chiacchiere, ancora chiacchiere, logorroiche insopportabili inutili defatiganti chiacchiere. Tutti, anche i sassi (quelli senza paraocchi ideologici, s’intende) hanno capito la causa del problema e cosa bisogna fare. Ma ancora si fanno chiacchiere. Evidentemente ai maceratesi piace così, altrimenti avrebbero preteso un’inversione di tendenza. Motto cittadino: “Continuiamo a farci del male” …….
A mio avviso di attività a Macerata se ne fanno, basti vedere in ordine di tempo l’Unifestival e la Festa dell’Europa poi sul fatto che i commercianti chiudono penso che anche loro si devano porre un po verso il cittadino magari con promozioni tipo tu compri da me hai lo sconto nell’altra attività commerciale e quant’altro e non credo che l’amministrazione comunale possa far molto visto che i soldi i cittadini non li ha. Gli appartamenti e i locali commerciali in centro sono sfitti non per colpa dell’amministrazione ma dei proprietari degli stessi che pretendono affitti assurdi e preferiscono tenerli chiusi invece magari di abbassare un pochino i canoni li affitto e favorire l’economia. Poi di tutti quelli che parlano tanto della morte del nostro bellissimo capoluogo voglio vedere in quanti magari a costo di non muovere un po le “chiappe” preferiscono parcheggiare avanti al centro commerciale oppure invece di farsi una birretta la sera nei nostri locali preferiscono andare nei vippissimi locali marittimi dove li si che ci sta gente di classe.
ma basta con le chiacchiere! politici e commercianti mettano in atto iniziative concrete e la smettano di fare il gioco dello scaricabarile. Ma fate ancora finta di non accorgervi che i cittadini non sopportano più la inefficienza della politica e la presunzione dei commercianti?
……………. Conosco ………………. per esperienza ………………. I MURI DI GOMMA…………. Vi dice niente mi sento nei comuni dove regna il muro di gomme cioè al sud come diceva pirandello io lo parafrasò FARE PER NON FARE NULLA
Comunque ci sono più suggerimenti soprascritti nei commenti che nel consiglio di ieri sera
COMPLIMENTI A TUTTI SIA AI POLITICI CHE AGLI ELETTORI CHE LI HANNO VOTATI……..
POICHE’ LA MADONNA NON CE LA FA PIU’, SIGNORE GESU’, A MACERATA, AIUTALA TU.
Tutti i centri storici risentono della CRISI GENERALE…..nord, centro, sud (isole comprese)……le zone ad alta densità turistica…..risentiranno meno della crisi….durante la stagione turistica…..ma al di fuori di essa, anche per loro il centro storico è DEFUNTO……NON CREDO vi siano turisti che visitano VENEZIA a GENNAIO…..anche per loro il commercio LANGUE…..qui è tutta UNA MORIA GENERALE…..ormai i TEMPI ANDATI NON VI SONO PIU’…..del resto se non arriviamo alla fine del mese per il necessario, come possiamo pensare al superfluo…..?….se sono calati gli ACQUISTI nei generi alimentari e nei farmaci…..figuriamoci se non calano gli acquisti nello shopping e nel divertimento
@ Francesca Acquasanta: mica vorrai paragonare Macerata a Venezia????
Non ci sarebbero turisti a Venezia a Gennaio? Ma ci sei mai stata a Venezia a gennaio? Altro che turisti cii sono!!! Comunque, ripeto, il paragone non è proprio opportuno.
Vanno risolti prima i problemi della “periferia”, cioè dove si lavora, produce e si contribuisce a mantenere tanti carrozzoni. I commercianti devono adeguarsi alla “dura legge del mercato”, in periodi di crisi “volano gli stracci”! Tutto il resto è noia, come gli interventi dei nostri rappresentanti, come i commenti più disparati che si leggono e che, penso, vengano scritti perché non si sa come ammazzare il tempo. Così è……….
Il problema sono gli affitti troppo alti. Quando i negozi inizieranno ad essere tutti sfitti i proprietari (che sono solo una decina) vedranno diminuite drasticamente le loro entrate E saranno costretti ad abbassare gli affitti. A quel punto il centro però sarà già morto. Quindi: SBASSATE SI AFFITTI FINO A CHE SIETE IN TEMPO!!!
Ammesso e non concesso che la colpa di tutto sia il problema parcheggi, l’amministrazione comunale, l’apertura o chiusura dei negozi la domenica ecc.ecc., ma una domanda ai nostri illustri commercianti la vorrei fare, qualcuno sa spiegarmi perchè alle 14:30 passate di un qualsiasi giorno infrasettimanale i negozi sono ancora chiusi? Una volta non c’era l’orario invernale dalle 15:30 alle 19:30 ed estivo dalle 16:00 alle 20:00? Vogliamo parlare dei prezzi e della simpatia di chi ci accoglie? Un esamino di coscenza no?
VENEZIA e non solo …..l’ho veduta solamente in TV….oppure su YOUTUBE….VENEZIA….era per fare un’esempio….non sono molte le persone che girano per CALLI e CAMPIELLI e visitano LA CHIESA DI SAN MARCO con l’acqua alta….rispetto ai mesi ESTIVI….nei periodi invernali ….le città turistiche LANGUONO….personalmente preferisco visitare il BATTISTERO a FIRENZE a SETTEMBRE….piuttosto che a dicembre….se vi è movimento INVERNALE nelle città di ARTE è il fine settimana….ma il commercio PEDALA anche dal LUNEDI’ al VENERDI’….nel caso ci andiamo insieme a VENEZIA…..carissimo signor….filosofo di vita….
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=crisi%20del%20commercio%20in%20italia&source=web&cd=2&cad=rja&ved=0CDQQFjAB&url=http%3A%2F%2Fwww.repubblica.it%2Feconomia%2F2013%2F03%2F15%2Fnews%2Fil_buco_nero_del_commercio_in_due_mesi_persi_167_negozi_al_giorno-54602065%2F&ei=DzKeUdbTKYW0PPL-gPAF&usg=AFQjCNGMBPtRv__GKaVmwMTfcSDOAlR8Vg
Venezia – Calo di turisti a Venezia, albergatori, commercianti e ristoratori insoddisfatti, ma anche nascita di una nuova tendenza che punta alla qualità (Francesca Iuculano
http://youtu.be/pSoYHCq_V7I
http://youtu.be/oZv_HE5Md2Q
grosso modo siamo ritornati all’epoca di MARIA ANTONIETTA….la crisi economica partendo dalla crisi personale è globale…..LA COLPA non è di chi governa attualmente o di chi ha governato in passato…..PERCHE’ TANTO SONO TUTTI UGUALI…..MA E CHE TUTTI CI SIAMO LASCIATI andare…..DOPO ovviamente aver esagerato….PERCHE’ ci hanno fatto esagerare….perchè non eravamo abituati ad esagerare….30 anni fà…..spendevamo perchè ci davano modo di spendere….oggi non spendiamo perchè non ci danno modo di spendere…..30 anni fà vi erano negozi ovunque….ora non vi sono più….quei negozi, all’epoca chi li ha fatti aprire….e perchè oggi non vi sono più…..e se sono andati in crisi loro con l’arrivo dei primi centri commerciali…..figuriamoci noi….siamo TUTTI IN CRISI…..quasi quasi mi faccio portare dal FILOSOFO al FLORIAN….(http://youtu.be/WqBApuN2_yU)
Caro Filosofo,
andare al Florian con la gentile Francesca Acquasanta varrebbe la pena. Fidati di me… Mi intendo di persone intelligenti.
Avete ambedue ragione: i governi nullafacenti (salvo il latrocinio istituzionalizzato), l’idiozia del mondialismo, del multiculturalismo, della globalizzazione, che ci hanno distrutto socioeconomicamente, la crisi economica, l’individualismo dei Commercianti, la fiducia cieca nella DC prima e nel PD poi, ed in Berlusconi, e centomila altre cause ci hanno ridotto come ci hanno ridotto.
Comunque, siamo noi che ci siamo creati questo destino, questo karma.
Filosofo, prendi Corridonia. E’ più vuota e disastrata che mai. Già un prestigioso commerciante ha portato la sua attività a CorridoMnia (sembra che il celebre supermercato abbia, purtroppo licenziato personale. Dove sono i 300 posti di lavoro vantati in campagna elettorale?).
Facilitato da amministratori illusi, illusori e illudenti, incoscienti e disponibili per un piatto di lenticchie (non di bustarelle, signor sindaco dalla pistola facile; lo preciso a scanso di denuncie), il CorridoMnia ha levato attenzione al capoluogo, come l’ha levata a Macerata. Che già si è suicidata in parte con il Cityper, e con parte degli uffici della Provincia scesi a Piediripa; e avrebbe continuato nel suicidio con Valleverde, per ora in catalessi, salvo la CGIL, che i soldi per farsi la sede provinciale li ha avuti.
Comunque, Macerata è storicamente finita, come lo è Corridonia. Quella civiltà contadina sviluppatasi industrialmente, con la sua umanità e le sue tradizioni ha terminato il suo ciclo. Ciò che sta venendo avanti, una società tecnologica senza comunicazione reciproca e senza ideali, portata al materialismo più sfrenato e disinibito, ci sta portando al disastro. Per fortuna, io non ci sarò.
ma pensate ancora che il centro storico sia deserto per colpa di qualche politico?? io assolutamente NO
la realtà è che oramai vogliamo la vita comoda e andare in un centro storico in salita non è comodo mentre una serie di centri commerciali in pianura dove parcheggiare davanti all’ingresso e avere a portata di mano molti negozi (facendo la sfilatina) è un must!!!
la causa è a mio avviso, da ricercare nell’andamento della vita….possiamo non far pagare i parcheggi ma pensate che si possa risolvere qualcosa?? ma daje!!!!
il FILOSOFO è un’entità nascosta signor RAPANELLI….(presumibilmente forse LEI saprà di chi si tratta)….andiamo insieme signor RAPANELLI al FLORIAN….così mi racconta dei suoi viaggi in giro per il mondo…..