Centro storico: le idee per il rilancio

L'ASSEMBLEA PUBBLICA A MACERATA - Si punta con decisione sulla pedonalizzazione. Appello all'unità dei commercianti da parte di Letizia Carducci: "Dobbiamo superare le divisioni". I residenti chiedono di tenere sempre aperti i parcheggi con ascensori. Il prof. Adornato: "Questa non è una città universitaria"

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OV4D0803di Filippo Ciccarelli

“Noi il turismo culturale non lo trattiamo mica tanto bene: la gente che arriva scende dal pullman e non trova nemmeno i gabinetti. L’ufficio dello Sferisterio chiude alle 20, gli spettacoli iniziano alle 21 e se c’è bisogno di qualsiasi informazioni si trova una porta chiusa: per promuoverlo e per promuovere Macerata farei un accordo con gli imprenditori calzaturieri e metterei un depliant pubblicitario all’interno di ogni scatola di scarpe”. E’ la voce di Gerardo Molinari, una delle tante persone che hanno parlato a margine dell’incontro sui problemi del centro storico che si è tenuto al Cineteatro Italia, nella centralissima via Gramsci e che come il signor Molinari hanno portato il proprio contributo – o le proprie lamentele – legate alla questione della vita nella parte storica della città. L’assemblea pubblica voluta dal coordinamento delle associazioni e dai commercianti ha visto la partecipazione dei residenti e degli OV4D0791operatori economici: presenti anche molti esponenti politici, a partire dal sindaco Carancini che però ha lasciato la platea al momento del dibattito.

RIFIUTI ED AREE VERDI – L’associazione la Grondaia ha introdotto due dei temi principali della serata. Il porta a porta che non funziona, perché i sacchetti vengono messi fuori dalle case fuori orario e spesso portati davanti agli ingressi di altre abitazioni oppure lasciati in zone franche dove non rappresentano un bel biglietto da visita per il salotto buono della città. E’ stato ricordato anche lo stato di abbandono dell’orto delle Clarisse (ex carceri) di via Illuminati, dove da anni un muro separa la via che collega via Mozzi con via Garibaldi e il cortile di proprietà dell’università. Nei progetti originari dell’Ateneo e dell’Amministrazione un giardino pubblico, nei fatti uno spazio spoglio e inaccessibile. Anche la questione della quiete pubblica che viene meno nelle ore notturne è stata portata all’attenzione delle persone intervenute e, soprattutto, degli esponenti politici presenti.

assemble pubblica centro storico cinema italia (8)PARCHEGGI E ZTL “La zona a traffico limitato non serve quasi a niente così com’è, perché vengono rilasciate ogni anno migliaia di permessi ed è attiva 7 ore e mezza su 24 – spiega Alberto Cicarè – tra l’altro pagando due euro chi riesce può parcheggiare all’interno del centro praticamente per un tempo illimitato. Noi proponiamo la pedonalizzazione del centro storico, perché Macerata dal punto di vista della viabilità è una città confusionaria e scomoda. Intorno ai giardini Diaz e in dentro le mura c’è il festival del parcheggio abusivo. Vanno potenziati e incentivati i parcheggi a struttura come il Parksì, che è ancora più facile da raggiungere da quando è stata aperta la galleria delle Fonti: per essere utili però devono funzionare 24 ore su 24. Anche il trasporto pubblico è deficitario, i due terzi dei bus viaggiano vuoti o semivuoti. Bisogna prendere atto che il mondo è cambiato, 30 anni fa era pieno di gente in centro ma non esisteva la concorrenza dei centri commerciali”.

assemble pubblica centro storico cinema italia (4)RIPORTARE LA VITA IN CITTA’ – Spopolamento del centro e abbandono delle attività commerciali al centro dell’intervento di Alessandra Battistelli del Forum paesaggio Macerata. “Stop alla decentralizzazione degli uffici e dei servizi dal centro storico – dice la Battistelli – bisogna riportare l’Università, le botteghe artigiane in centro, anche il Tribunale. E puntare sull’offerta culturale, perché la popolazione di studenti che c’è a Macerata non è stanziale, va via nei weekend. Molte città che erano in condizioni peggiori di Macerata hanno rivitalizzato i propri centri storici grazie ai fondi europei, che spessissimo, purtroppo, non sono utilizzati. Propongo inoltre degli affitti calmierati da proporre per l’edilizia privata e commerciale per chi ha locali sfitti da più di 12 mesi, con riduzione dell’imu ai proprietari con immobili in locazione”.

IL CINEMA ITALIA – Maurizio Rinaldelli Uncinetti ha esposto la situazione del Cinema Italia, che gestisce insieme ad altri soci: “Abbiamo preso un mutuo da 30.000 euro per rimettere in condizioni la struttura, due soci hanno dovuto tirare fuori 5.000 euro a testa per chiudere quel mutuo. assemble pubblica centro storico cinema italia (10)Gestiamo questo spazio pubblico con soldi privati e andiamo avanti grazie ai bandi: vorremmo rendere questo il cuore pulsante del centro storico, con eventi dal pomeriggio fino alla sera, ma solo di riscaldamento paghiamo oltre 6.000 euro l’anno, per il proiettore digitale acquistato grazie a un bando della Regione abbiamo impiegato circa 12.000 euro. Siamo in pochi però, e la gestione è sempre più difficile. La presenza del sindaco mi conforta, spero che si possano trovare soluzioni per permetterci di continuare l’esperienza del cinema Italia”.

APPELLO AI COMMERCIANTI – Letizia Carducci è intervenuta alla fine, per esporre la posizione dei commercianti (o almeno, di una parte rilevante della categoria): “Ho il privilegio di ricordare che la nostra è una splendida città. Vivo e lavoro nel centro storico da oltre 30 anni, vorrei ricordare anche l’orgoglio che si prova ad essere operatori economici in un centro storico. Le mura sono un tratto identitario irripetibile. Dobbiamo prenderci cura di questo tessuto molto delicato. La questione delle auto dentro le mura ci divide: alcuni sono a favore della pedonalizzazione, altri no. In ogni caso io invito i assemble pubblica centro storico cinema italia (9)proprietari d’immobili e anche le agenzie immobiliari ad essere più responsabili, perché il prezzo degli affitti è troppo alto. Ogni vetrina che chiude è un pezzo di città che muore: i commercianti come me sono intimoriti, per questo voglio rivolgere un appello ai miei colleghi, per superare questo momento di crisi serve l’unità di tutti”.

GLI INTERVENTI – Secondo Guido Strinati “Macerata soffre di una mancanza del fare. E’ mancata la politica nel centro storico, i piani di recupero pensati negli anni ’80 non sono mai stati messi in pratica. Serve un controllo della mano pubblica sui cantieri edilizi abbandonati nonostante la legge, e sugli abusi compiuti. La politica rinunciataria ha portato a una mancanza di residenti e quindi all’affondamento delle attività commerciali”. Di decoro architettonico parla anche Marta Massetani: “Bisogna avere più cura delle facciate dei propri palazzi, alcune sono fatiscenti e il centro storico è sciatto. Non c’è un fiore in giro, le uniche piante sono di plastica, i privati devono impegnarsi di più ma anche l’Amministrazione deve dare il buon esempio”.  Dirompente l’intervento di Carlo Cambi: “I maceratesi sono straordinari, hanno fondato la nuova città di Macedonia, unendo Macerata e Corridonia. Bisogna bloccare lo slittamento a valle del nostro comune. Chiedo anche un referendum per bloccare il piano casa e per non fare lo svincolo di San assemble pubblica centro storico cinema italia (7)Claudio: riguardo al centro storico vorrei che si pensasse agli anziani con azioni di volontariato, perché sono dimenticati da tutti. Oltre alle prostitute e agli stranieri, sono loro i veri abitanti del centro. Un centro che è sempre più isolato e buio, nonostante le tasse che paghiamo per avere sacchetti dell’immondizia in strada e scarsa illuminazione”. Andrea Piscopo auspica un maggiore coinvolgimento degli studenti nella vita di Macerata e più collaborazione verso gli universitari da parte dei cittadini, Eleonora – residente in un vicoletto – chiede invece maggior decoro perché spesso le vie più piccole sono coperte da escrementi nonostante le famiglie che vivono in quelle zone, mentre la signora Ivana se la prende con “la breve memoria storica dei commercianti che hanno sfruttato il cambio dell’euro a 1.000 lire” ma anche con il sindaco “che se n’è andato, ignorandoci”. Il professor Francesco Adornato, preside di Scienze Politiche, residente in via Costa, si definisce un “extracomunitario” e punta il dito contro Macerata città (non) universitaria: “La città è cresciuta senza idee nuove. La crisi del commercio nasce anche dal comune vicino che concede una licenza per fare un nuovo centro commerciale. Bisogna puntare sulla cultura, Macerata deve essere una città assemble pubblica centro storico cinema italia (11)creativa. Invece qui c’è il gusto all’autodenigrazione, quando si è parlato di proporre Macerata come capitale della cultura c’era la corsa a sminuirsi”. Stefano Ciccarelli ha proposto l’apertura dei palazzi storici e delle bellezze architettoniche del centro,come palazzo Bonaccorsi, palazzo Ricci, la sala della Specola della biblioteca, sul modello di altre città italiane: “A Vicenza a capodanno ho cenato in quattro palazzi storici. Qui è sempre tutto chiuso. Macerata sembra essere l’ideale città massonica: piccola, silenziosa e irraggiungibile”.
Giuseppe, commerciante, accusa i proprietari immobiliari: “Gli affitti sono altissimi, ma il 70% degli edifici del centro è in mano a 4-5 persone. La politica ha abbandonato il centro storico, io non voglio la carità, voglio che sia consentito alla mia generazione l’accesso al credito. Voglio che la generazione dai 18 ai 40 anni possa investire questi soldi, l’economia è allo sfascio e i problemi del centro storico non si risolvono parlando di decoro o cene nei palazzi storici”. Amedeo Patrassi, commerciante, si è espresso contrariamente alla pedonalizzazione “Perché il centro storico è già difficile da raggiungere così. Invito inoltre i miei colleghi a tenere aperto anche la domenica, perché ormai è un giorno dedicato allo shopping, la gente va nei centri commerciali o negli altri negozi della città che sono aperti. Domenica pomeriggio e sera c’è tanta gente che passeggia in centro, ma non trova aperto quasi da nessuna parte”.



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