Il gruppo di Macerata degli iscritti al Movimento 5 Stelle interviene nel dibattito sul centro storico:
“Martedì sera abbiamo assistito al Consiglio Comunale “aperto” avente come tema il rilancio del Centro storico del capoluogo (leggi l’articolo). Ricordiamo che l’attuale Amministrazione si è insediata circa tre anni fa promettendo di attuare, fra le altre cose, anche una serie di iniziative finalizzate proprio al rilancio del nucleo cittadino.
Durante la serata si sono succeduti interventi di varia natura e prospettiva.
Alcuni hanno riproposto la classica difesa di interessi di categoria: legittimo per carità, ma forse un po’ miope.
Altri hanno cercato di andare più in profondità, partendo da un’analisi storico-prospettica delle criticità e delle possibili soluzioni, tra questi sicuramente quello del Tavolo di Coordinamento delle 11 associazioni.
Su tutto ciò si è stagliato il silenzio assordante dell’Amministrazione comunale: nessuna proposta “concreta” presentata, dalla quale magari partire per una discussione “vera” e non di facciata.
A dir la verità, purtroppo, assordante non è solo il silenzio dell’Amministrazione.
Disarmante è stato anche il vuoto dibattito tra i vari Consiglieri. Il classico “gioco delle parti” a cui ormai non credono più nemmeno i giocatori stessi.
Tant’è vero che la classica e fuorviante contrapposizione destra/sinistra si è risolta, fondamentalmente, in una sostanziale contrarietà bipartisan alla pedonalizzazione del Centro storico.
Un dubbio sorge spontaneo. Siamo proprio sicuri che il cittadino, adeguatamente informato, preferisca un delizioso centro storico medievale invaso dalle auto?
Dal lavoro svolto dal tavolo delle Associazioni sul Centro storico emergono alcune proposte certamente condivisibili, che dovrebbero essere ascoltate, approfondite e strutturate per rispondere alle esigenze della cittadinanza. Non sarà certo questa amministrazione, spaccata al suo interno, a poter dare queste importanti risposte. Il gruppo degli iscritti al M5S di Macerata ritiene che solo con la partecipazione attiva di noi cittadini si potrà arrivare ad un reale miglioramento della situazione e nelle prossime settimane proporrà alla cittadinanza la creazione di un luogo reale di discussione sul Centro Storico in cui creare una proposta condivisa da presentare alle prossime elezioni”.
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e il futuro sindaci di macerata li bello pomposo in prima fila che pensa di fare???
io suggerisco di mettere in pratica la proposta che fece la buonanima d pistarelli tre anni fa: togliamo le serrandine dalle finestre della prefettura e il declino di macerata si arrestera’
Scusate, ma al silenzio assordante avete contrapposto un frastuono ovattato, dal momento che questo intervento, condivisibile nelle premesse, non contiene alcuna proposta concreta.
Quando nel 1994 ritornai a Corridonia, un Verde ambientalista disse: “Finalmente! Così, tu Verde, farai la battaglia per chiudere il centro storico!” Al che, risposi: “Sì, va bene, ma poi je dai tu a magnà a Franco de Tilò?…” Ossia, a Franco Canullo, detto de Tilò, il gestore di uno storico bar del centro storico.
Anche io feci la battaglia per chiudere il centro storico di Macerata. Un tempo il centro storico viveva perché, oltre al fatto che non esisteva il Cityper e CorridoMnia, c’erano i negozi, c’erano bar e ristoranti, c’erano gli uffici comunali, provinciali e statali, c’erano le scuole, c’erano le banche. C’erano meno auto.
Oggi, molto di tutto ciò è scomparso, o portato altrove. Certi negozi sono andati a CorridoMnia, vedi Oviesse, che ha chiuso a Macerata. Il centro storico sarà bello senza auto, ma sta morendo.
Ora, se gli attivisti di 5 Stelle vogliono proporsi alla guida di Macerata, dato che – giustamente – chi ha amministrato la città da quaranta anni a questa parte ha collezionato errori e inefficienza, devono dirci cosa propongono, con dati certi: centro storico senza auto, ma come farlo rifiorire? Soprattutto, quali sono le cose da fare e quanto costano al Comune?
Vedete, un conto è criticare, un altro è governare, o proporre come governare: se ne stanno accorgendo al Parlamento, che tra il dire e il fare non è attraversare lo Stretto di Messina, ma l’Oceano Atlantico.
La mia opinione è, che di fronte al fatto che nelle zone periferiche e comprensoriali esistono strutture di vendita ben fornite e con capaci parcheggi gratuiti; che non esiste un parcheggio sotto Rampa Zara, o addirittura sotto il centro storico di Macerata; che senza uffici comunali e pubblici, senza le banche e senza i negozi Macerata diventa solo un “dormitorio” per sonni tranquilli dei residenti ed coma profondo per il centro storico stesso;
– a mio parere, in attesa che il Comune riporti qualche ufficio al centro, non elimini almeno il Cinema Italia in forma polivalente, e’ urgente che si riapra IL CENTRO STORICO ALLE AUTO, nei modi e nei tempi che i Commercianti e i gestori delle varie attività lo indichino.
Non riesco a capire come persone che vivono in periferia e fanno attività diverse dal commercio possano esprimere un parere in base alla loro mancanza di conoscenza della cosa e del terreno. Un po’ come quei buontemponi che hanno fatto ministro dell’immigrazione una nera congolese che nulla ha a che spartire con la nostra Cultura, mentalità, storia e civiltà. Lo stesso vorrei dire agli attivisti di 5 Stelle: se non siete commercianti del centro storico e se non siete voi stessi commercianti, come potete dare un giudizio su qualcosa di cui non avete cultura, mentalità e storia?
Risposta a Andrea Marchiori il 25 maggio 2013 alle 20:17
Ciao Andrea, forse ti è sfuggita l’ultima frase:
Il gruppo degli iscritti al M5S di Macerata ritiene che solo con la partecipazione attiva di noi cittadini si potrà arrivare ad un reale miglioramento della situazione e nelle prossime settimane proporrà alla cittadinanza la creazione di un luogo reale di discussione sul Centro Storico in cui creare una proposta condivisa da presentare alle prossime elezioni.
Le idee ci sono, ma per diventare proposte devono essere partecipate e condivise da tutti. Francesca Tozzi.
Vorrei chiedere a chi dice che nel M5S non ci sono commercianti e competenze connesse al loro escursus vitae ma siete certi? pensate che siano solo quelli che pensate VOI che siano?
Forse avrete delle sorprese come quella dei risultati delle ultime elezioni.
@ Francesca Tozzi
Grazie anzitutto della risposta.
Come forse sai non sono un fan sfegatato della attuale amministrazione, ma cerco di valutare l’azione senza pregiudizi.
Ebbene, penso che la Giunta si e’ impegnata sulla questione “centro” ma con risultati a singhiozzo perché difetta di un progetto coerente e coraggioso (oggi facciamo questo, domani si vedrà! Tanto per capirci, intanto asfaltiamo Valleverde poi speriamo che qualcuno ci metta la prima pietra).
Il Consiglio aperto e’, comunque, una forma istituzionale e democratica di partecipazione ed allora, a mio giudizio, era opportuno per il M5S presentarsi a quell’appuntamento con un programma concreto, condiviso e generato dal basso, tale da mettere alle strette l’Amministrazione che, a ragione, criticate.
Ai cittadini interessa il presente e non la pre-campagna elettorale ed il Movimento non credo debba solo preoccuparsi di programmare le prossime elezioni.
Per concludere, credo sia un bene per la città che ci siano persone libere che si interessino del c.d. “bene comune”, purché siano una volta tanto veramente “libere” e disinteressate dal “potere”.
In tutti i ragionamenti c’è un fattore di cui non si tiene conto: il fattore tempo.
Il tempo è un componente fondamentale di tutti i processi dinamici, ma la sua tortuosità e la sua imprevedibilità lo rendono indeterminabile e per questo motivo non ne si tiene mai conto.
Litigavo con dei contadini in procinto di estirpare piantagioni di uliveto, perché OGGI è improduttivo produrre olio. Il problema è che OGGI non significa DOMANI, ma se la pianta l’hai estirpata OGGI e se tra qualche tempo il mercato dell’olio d’oliva ridecolla, ti attacchi… visto che l’olivo ci mette decenni a raggiungere una piena produttività.
Il discorso è traslabile ai centri storici. Non so voi, ma noi in famiglia siamo passati da 3 auto a 2. Se considero la famiglia allargata con i parenti più stretti, siamo passati da 7 auto e 2 moto a 5 auto e una moto. Se tanto mi da tanto tra qualche tempo non ci sarà più la necessità di limitare la circolazione veicolare, visto che non ci saranno più tante macchine in circolazione. Un buon incentivo alla riduzione della circolazione di auto potrebbe essere la teoria del picco del petrolio, ammesso sia scientificamente verificata.
Il problema del centro storico, però, è un altro. Una volta il centro storico era il luogo di concentrazione di servizi e risorse. Il centro aveva uffici, terminal dei trasporti pubblici, ma soprattutto residenti. E ovviamente attività commerciali.
Sono poi arrivati i centri direzionali, la delocalizzazione degli uffici, la fine dell’epopea del trasporto pubblico. Cosa sono oggi i centri storici? Contenitori vuoti, contenitori fragili di fronte alle calamità naturali, contenitori obsoleti rispetto le nuove tecnologie, contenitori sottoposti a talmente tanti vincoli che li rendono immutabili e condannati ad una fine di stenti e vecchiaia.
Però, di fronte alla crisi, il centro batte la periferia. Anche qui il tempo ci ha riservato una sorpresa inattesa, questa crisi che ha sbugiardato anche il più pessimista degli esperti di economia. Ho contatti con dei gestori di una importante struttura commerciale, mi dicevano che sono in grosse difficoltà: la loro cattedrale è progettata per funzionare con certi fatturati che non possono calare sotto una certa soglia. Lo spazio sfitto in galleria non ti produce utile e inoltre ti costa anche per il riscaldamento, le spese che hanno sono incomprimibili. Hanno iniziato a ritardare l’accensione del riscaldamento, a posticipare il gelido dei condizionatori. Qualche lampadina fulminata fanno finta di non vederla, ma i costi ci sono e le entrate diminuite e quelle residue più incerte.
Il tempo potrebbe, alla fine, riportare gente in centro, ma ad alcune condizioni:
1) Cessare con la politica diffusa delle “belle arti”. Le cose belle vanno preservate, le cose solamente vecchie (e vecchio raramente è bello) devono poter essere abbattute per adattare i centri storici alle esigenze moderne
2) Ritorno dell’equo canone per la locazione degli spazi commerciali e delle abitazioni
3) Blocco dei piani regolatori per i prossimi 20 anni, o almeno finché il tasso di edifici sfitti non scenda sotto il 10%.
Il problema delle auto, alla fine, è relativo. Potendo ridisegnare l’urbanistica si potrà individuare un viale pedonale e due strade carrabili in adiacenza. Con opportune strutture per il parcheggio. Basterebbe rinunciare qualche vecchio rudere elevato a rango di monumento nazionale.
Non per saccenteria, ma i grillini dovrebbero sapere che di medioevale nel centro storico sono rimaste appena delle tracce alla “Cocolla”, dove le auto non possono circolare. Per il resto il centro storico è sei/settecentesco. Questo non significa che non bisogna tendere alla pedonalizzazione, anzi di isole pedonali ce ne sarebbe bisogno in tanti quartieri, compresi quelli nelle frazioni dove il numero dei pedoni investiti dalle auto è decisamente superiore che in centro.