Da una parte le associazioni e i residenti del centro, dall’altra i commercianti: in mezzo la politica. Negli ultimi anni sono stati questi gli schieramenti che si sono contrapposti nel suggerire le ricette per il salotto buono della città,ma forse nel consiglio comunale aperto di domani (leggi l’articolo) le cose potrebbero andare diversamente.
Residenti e commercianti stanno cercando di trovare una sintesi: non è facile, visto che nel coordinamento delle associazioni sono rappresentate diverse sensibilità, e tra gli operatori economici che lavorano all’interno delle mura urbiche esistono divisioni storiche. Nel Consiglio comunale aperto che si terrà domani alle ore 20 nella Sala Consiliare, però, potrebbe essere ufficializzata un’inedita alleanza: associazioni e commercianti stanno cercando da tempo una sintesi tra le loro posizioni e pure di produrre un documento unico da sottoporre all’Amministrazione comunale.
Il grande problema è il solito: l’accesso alla ztl. C’è chi vuole la completa pedonalizzazione del centro, chi il parcheggio in piazza della Libertà, chi invece chiede che i varchi elettronici siano mantenuti, ma con orari differenti. Le proposte, spesso, fanno i conti senza l’oste: pedonalizzare tutto renderebbe inutile il permesso pagato dai residenti, che potrebbero utilizzare i parcheggi a struttura solo se fossero aperti 24 ore al giorno e 7 giorni su 7.
Ma questa proposta si è già scontrata in passato con la realtà dei fatti. Se il privato non vuole tenere aperto non c’è nessun Consiglio comunale che possa obbligarlo, così come non si possono obbligare i proprietari di immobili a praticare prezzi più bassi per chi vorrebbe affittare un locale in centro. Visto che però, sia chi vive in centro che ci lavora, vuole una città vivibile e vissuta, per arginare lo spopolamento sono state pensate (e verranno presentate) proposte condivise circa il numero e la qualità degli eventi da organizzare all’interno delle mura cittadine. Anche alla luce della Notte dell’Opera dello scorso anno, o della settima edizione della Festa dell’Europa (leggi l’articolo) che hanno fatto registrate moltissime presenze nonostante il centro storico chiuso al traffico, associazioni e commercianti vorrebbero aumentare il numero delle iniziative che possano richiamare persone a Macerata.
C’è accordo anche su una migliore gestione del trasporto pubblico e sul decoro degli arredi urbani, per rendere la zona più bella e attrattiva. Insomma, se sul nodo parcheggi e sul punto “quiete notturna” (ma al di là degli schiamazzi i residenti hanno lamentato spesso bottiglie di vetro spaccate in giro, danni alle auto in sosta e alle proprietà) si riuscirà a trovare un’unità di intenti, la politica potrebbe essere “costretta” a recepire le istanze dei cittadini. Altrimenti, ci sarà gioco facile nel continuare con lo status quo, sfruttando sia le divisioni sia interne che tra i diversi gruppi interessati alla vita in centro storico.
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GLI INTERVENTI
Sulla necessità di trovare soluzioni condivise e votate da tutti per il centro storico interviene Deoborah Pantana (Pdl), vicepresidente del Consiglio Comunale e presidente dell’Associazione Idea Macerata: “Più volte abbiamo saputo di incontri dell’amministrazione con una o con un’altra associazione di commercianti o di residenti del centro storico che però di fatto non ha prodotto un cambiamento di sistema del centro storico. E’ ovvio che nessuno di noi è portatore di una sola verità però è vero anche che riteniamo passato il momento dei proclami, ci vogliono atti concreti che aiutino chi investe nel centro storico sia esso commerciante che residente. Quindi che il consiglio comunale del 21 maggio diventi un’occasione concreta per mettere sul tavolo tutti i problemi e che si parta seriamente da un documento condiviso che preveda tra l’altro la nascita di un gruppo di lavoro quasi permanente che faccia da regia tra commercianti , residenti e Comune, per favorire un disegno d’insieme. Per questo il movimento Idea Macerata continuerà a dare il suo contributo e il suo apporto, in quanto riteniamo che la salvaguardia e il rilancio del nostro centro storico sia una delle priorità per la nostra città”.
Marco Guzzini ribadisce le sue proposte sul futuro del centro storico (Ztl dall’una di notte alle 12.30 dal lunedì al venerdì, telecamere spente la mattina dei giorni festivi, realizzazione di posti auto in piazza della Libertà) e sottolinea l’importanza del Consiglio comunale aperto: “Si tratterà di una giornata storica per la città. Una giornata che dovrà segnare un nuovo inizio e un nuovo modo di rispondere alle tante esigenze del territorio maceratese. Prima del dibattito consiliare, una cosa è certa: di fronte ad un evidente ” letargo ” operativo manifestato dalle giunte comunali negli ultimi anni, è nato in città un grande movimento civico che ha interessato tutti gli attori protagonisti del centro storico. Una grande voce del territorio che ha coinvolto molte realtà associative della città e che ha tentato in questi ultim anni anni di stimolare e suggerire interventi da parte dell’amministrazione comunale. Un grande lavoro svolto da chi tiene alle sorti della città di Macerata e non intende rassegnarsi alle grandi difficoltà che l’attuale crisi economica impone a tutti. Il patto di cittadinanza che è stato elaborato ha prodotto notevoli spunti di riflessione in merito ad una nuova funzionalità dei servizi e della zona a traffico limitato ed in merito alle proposte di pedonalizzazione di alcune vie del centro storico”.
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Un amministrazione che riceve continue segnalazioni di violazioni del regolamento del comune che amministra (schiamazzi notturni e rifuti lungo la pubblica via) e che, avendo a disposizione i soldi dei contribuenti e le forze della polizia municipale, non mette in atto quanto previsto dalla legge dovrebbe solo dimettersi in quanto non è in grado di soddisfare l’obiettivo principale del suo mandato e cioè la salvaguardia della salute e del giusto riposo dei cittadini.
Scusate se mi permetto: MA, COSA DICONO GLI ATTIVISTI DEL MOVIMENTO 5 STELLE IN MERITO A QUESTO PROBLEMA CHE INIZIAI A SOLLEVARE NEL LONTANO 1964, PROPONENDO UN PARCHEGGIO SOTTO E LUNGO LE MURA DI TRAMONTANA ?
Credo che un argomento simile debba essere affrontato da chi vuole parlare a nome dei Cittadini…
Non è così, caro Gianfranco Cerasi? Almeno tu fai sentire spesso la tua voce… Ma gli “altri”?
Vivo in centro storico da sempre. Lo conosco in ogni sua piega, architettonica e umana. Credo che soffra problemi che non si risolvono con un consiglio comunale aperto, né con l’apertura o la chiusura alle auto (questo è un falso problema).
La malattia di cui soffre il centro storico di Macerata (lo dico e lo scrivo da oltre dieci anni) è il progressivo trasferimento altrove da parte dei suoi residenti. In assenza di una popolazione stanziale, è giocoforza che chiudano i negozi, che gli uffici si spostino altrove. Il centro si trasforma inesorabilmente in un teatro che apre il sipario per gli eventi che qualcuno organizza, ma poi lo richiude cinque minuti dopo gli applausi finali.
La prima, fondamentale cura del centro storico di Macerata consiste nel favorire il ripopolamento. Ci vogliono incentivi di ampio genere: uno potrebbe essere quello di prevedere agevolazioni o contributi, ad esempio per le giovani coppie che intendano venire a stabilircisi. O anche agevolazioni per i proprietari che accettino di registrare gli affitti in modo regolare, pena controlli e multe salatissime per i furbi.
Solo una popolazione stanziale è in grado – con naturalezza – di costituire un freno alla microcriminalità notturna; solo una popolazione stanziale può – con naturalezza – favorire l’integrazione degli stranieri onesti; solo una popolazione stanziale può – con naturalezza – riattivare i commerci. Le notti bianche-verdi-blu, le castagnate, etc., vengono dopo, come un di più: gradito ma accessorio.
Invece, da decenni si è sposata – a livello amministrativo – la progressiva spoliazione del cuore battente del centro storico: nessuna misura per calmierare l’aumento degli affitti, nessuna misura per frenare l’alienazione dei palazzi storici (all’Università, tanto per dirne una), nessuna misura per garantire la fruibilità delle rampe d’accesso pedonali ogni giorno ad ogni ora (ascensori chiusi nei festivi, parcheggi chiusi dopo le 21, la favola antica ormai ridotta a barzelletta del parcheggio a terrazzamento – ossia il più economico – sotto Rampa Zara, la progressiva e sistematica riduzione dei posti auto per i residenti – nonostante la mancata parallela diminuzione della tassa per la ZTL -, la vessatorietà dei Vigili urbani, etc.).
Ovviamente, in assenza (o quasi) di residenti nel quartiere-centro-storico, diviene un giochino facile facile. I pochi rimasti – sia commercianti che residenti – sono invitati a scannarsi reciprocamente sui problemi minori (quelli cioè che dovrebbe risolvere un’ordinarissima amministrazione: buche nel pavè, erba murana nei camminamenti, pedonalizzazione sì, pedonalizzazione no, pedonalizzazione ni, etc.). Bisogna invece puntare sul problema maggiore: la residenza in centro storico.
Per risolvere quel problema serve l’impegno politico (prima che partitico): servono, cioè, le idee (che possono essere le nostre, avere cioè un taglio culturale, storico, imprenditoriale, etc.) applicate alle leggi e alle fattibilità (e qui entrano in campo – o almeno dovrebbero – le abilità e le inventive dei politici).
Leggevo, in una lettera inviatami via mail per conoscenza, dell’intenzione di alcune associazioni riunite di costituire un osservatorio permanente sui problemi del centro storico: un altro baraccone. Li abbiamo già eletti, i nostri rappresentanti. Se non sono in grado di fare il loro mestiere, sarà meglio sostituirli la prossima volta che si voterà. Allungare il brodo creando nuovi organismi mi fa pensare a quegli studenti che il giorno prima dell’esame mandano a mente un centinaio di nozioni; la fretta le incolla nella mente con l’obiettivo di superare l’esame. Il giorno dopo l’esame, però, il calo di tensione le spazza via in due e due quattro.
Questo corpo gravemente malato, che è il centro storico di Macerata (ma, a seguire, tutti gli altri quartieri, tutto il resto della città) ha bisogno di un cambio di rotta strutturale: c’è da fargli una trasfusione di sangue. Ogni flebo ricostituente, benché funzionante, viene dopo.
Tanti buoni propositi, ma neanche questo consiglio comunale aperto riuscirà a risolvere la situazione; il fatto è che il sindaco non vuol vedere il problema, di conseguenza non mette in atto le misure necessarie a dare una svolta a questo caos. E’ necessario che tutte le forze che ruotano intorno a questa questione decidano di voler provare (almeno provare) a cambiare lo stato di degrado che è ormai dilagato nel centro storico: sono anni che viene detto e ripetuto, ma nessuno ascolta i residenti né i commercianti; un centro storico non può convivere con un night – discoteca, sono anni che il problema è stato urlato a gran voce e anche ultimamente il disagio di chi vive o frequenta il centro è sotto gli occhi di tutti, sui giornali. Droga, schiamazzi, danni… l’elenco è sempre quello e purtroppo anche le teste sono sempre quelle… Si parla di accesso al centro: ma mi dite perchè i pilomat posizionati all’uscita di via Garibaldi non hanno praticamente mai funzionato?? A chi fa comodo che siano perennemente abbassati?? Perchè non li togliete direttamente ed installate una bella telecamera come in via Don Minzoni?? In fondo qui il problema degli orari non ci sarebbe, carico e scarico terminano la mattina ed il resto del giorno è isola pedonale. Basta. Ma neanche le cose più semplici sembrano realizzabili a Macerata, neanche da coloro che le hanno volute! Fatevi un’analisi di coscienza, perchè i problemi li conoscete da un pezzo, ma dovete unire le forze di amministrazione, vigili urbani e forze dell’ordine e… che Dio ce la mandi buona!