Dai consiglieri comunali Fabio Massimo Conti (Lista Conti – Macerata vince), Francesca D’Alessandro e Fabrizio Nascimbeni (Macerata è nel cuore) riceviamo:
«E’ nostra intenzione intervenire riguardo la situazione che sta vivendo il centro storico di Macerata e i problemi ad esso legati quali la viabilità, i parcheggi, il commercio e la sua progressiva desertificazione.
E’ sotto gli occhi di tutti che oramai anche nei giorni in cui solitamente la parte antica della nostra città vedeva il maggior numero di presenze di concittadini e non, queste non sono più quelle di una volta. Ad esempio il mercato settimanale del mercoledì, da rivedere nella sua organizzazione, è diventato un appuntamento per pochi.
I colpevoli hanno nome e cognome, e sono gli amministratori che hanno governato la nostra città negli ultimi 15 anni. Non è un caso, infatti, che nel lungo periodo il centro sia stato privato di importanti uffici statali, della Banca d’Italia (unica sede marchigiana chiusa) e di alcuni istituti di credito.
Enti ed esercizi commerciali sono stati costretti a spostarsi a causa di lucide e mirate scelte dettate da precisi interessi che non hanno fatto altro che spegnere la vitalità del centro ed il fervore economico e commerciale. Sono purtroppo evidenti i risultati di queste scelte scriteriate, e non ci meravigliano affatto lo spopolamento del centro storico e la chiusura di importanti attività commerciali quali, solo per citarne alcune, l’Oviesse, Intimissimi, lo storico bar Pierino che cambia gestione, ed altri ancora. Di questo passo il centro propulsivo della città è destinato a spegnersi definitivamente.
Questa amministrazione e il suo partito di maggioranza, il PD, non hanno infatti alcuna progettualità per il centro e sono i veri colpevoli. Come potrebbe infatti trovare una soluzione chi ha voluto coscientemente che si arrivasse a questo punto? Di certo il centro non si salverà con eventi sporadici, male organizzati e più funzionali ad una spicciola propaganda che ad una seria politica volta a contrastare una situazione di crisi. Condanniamo duramente la fase di lassismo di questa Amministrazione di centro sinistra, che vede colpevoli politicamente tutti coloro che ne fanno parte, perché se si amministra e si ama la propria città si devono impegnare le migliori energie e si deve avere la volontà politica di affrontare i problemi per risolverli».
***
Dall’associazione Maceratiamo riceviamo:
«Qualche istantanea per descrivere il centro storico di Macerata. Via don Minzoni, uno dei percorsi più importanti perchè tracciato per collegare i due nuclei principali della nascente Macerata, è oggi una strada difficile da percorrere, con pedoni che passano in mezzo a furgoni malamente parcheggiati e automezzi che transitano a singhiozzo, tutti che non possono accorgersi che su di essa si allineano i palazzi più importanti e più belli della città; stesso discorso per via Garibaldi, il cui aspetto attuale è frutto di eventi importanti per Macerata. Via Mozzi e via Crispi sono un susseguirsi di persiane chiuse, troppe volte in edifici sempre più vuoti e fatiscenti. Via Crescimbeni desolatamente percorsa dalle sole automobili, mentre in via Berardi l’ingresso alla prestigiosa Accademia avviene tra buche di asfalto e cemento conseguenti ai lavori di restauro della stessa Accademia. Piazza della Libertà è un grande parcheggio mezzo pieno (o mezzo vuoto, se si è pessimisti) accessibile a pochi privilegiati mentre Piazza Vittorio Veneto (o San Giovanni, che dir si voglia) rimane in parte vuota di auto (ma anche di persone) solo perchè è stato montato un filare irregolare di dissuasori in ghisa; piazza Mazzini soffre della stessa crisi di identità e il cantiere del palazzo Legato – Filati non è servito a restituirgliela.
La buona volontà dei singoli e la riuscita delle occasionali manifestazioni che vi si svolgono non bilanciano questo quadro desolato in cui sono purtroppo quasi completamente assenti residenti e fruitori del centro.
Quanto detto sinora non vuole essere l’ennesima lamentela del cittadino insoddisfatto ma il punto di partenza, anche se doloroso, per proporre un ragionamento sul Centro Storico di Macerata. La prospettiva che si assume è basata sull’analisi della gestione della politica urbanistica maceratese.
Il Piano Regolatore Generale (P.R.G.) è lo strumento attraverso il quale tale politica si attua ed anche l’elemento che ne verifica l’efficacia. Macerata ha un P.R.G. del 1966, aggiornato con successive Varianti (ultima la cosiddetta Minitematica del 2011). Trait d’union di tutte le varianti è la risposta ad un’unica necessità: quella di prevedere nuove volumetrie edificabili. Da notare come al contempo non si siano verificati sostanziali aumenti della popolazione (dal 1984 al 2007 la popolazione maceratese è diminuita da 43.618 a 42.896 unità, mentre le superfici di territorio coperte da edifici sono aumentate di oltre il 16%, passando da 728,79 a 908,21 ettari, dati certificati della regione Marche).
In soldoni, la politica urbanistica maceratese, da oltre cinquant’anni a questa parte, si è occupata quasi esclusivamente di definire nuovi insediamenti, tralasciando completamente la gestione di quelli che pian piano diventavano vecchi, come se tutto il costruito funzionasse perfettamente, abbandonando al proprio destino anche il Centro Storico, il suo nucleo originario. Vediamo ora quali sono i contenuti degli strumenti che regolano la vita e l’organizzazione del Centro Storico.
Il primo a cui far riferimento è il Piano di Recupero. Di fatto un rilievo dell’esistente, o poco più, che si limita a normare gli interventi edilizi realizzabili per ogni singolo edificio: sono previsti tipo di finiture esterne, coloriture degli intonaci, degli infissi, etc. Per quanto riguarda gli spazi aperti, il piano non indica nessun tipo di scelta, ma compie una descrizione dello stato attuale attraverso una loro classificazione dimensionale (al massimo contiene delle previsioni sui materiali da utilizzare).
Anche nel P.R.G. si rivela l’assoluta mancanza di prescrizioni di carattere funzionale degli spazi aperti della città costruita. Le sue Norme Tecniche di Attuazione e il Regolamento Edilizio Comunale sanciscono solamente i relativi aspetti quantitativi (definendone le dimensioni minime) ma non toccano minimamente, anche perchè non è loro compito, la qualità e le funzioni.
L’unico strumento che compie delle scelte qualitative sugli tali spazi è il criticato Piano Urbano del Traffico (P.U.T.) del 1995, le cui direttive e le cui scelte (legate comunque alla sola mobilità veicolare, e non ad altri tipi di fruizione degli spazi) sono ad oggi inattuate quando non superate da frammentarie ordinanze della polizia urbana o da delibere Comunali.
In conclusione, gli strumenti con cui si dovrebbero compiere delle scelte legate alla vita della città e alla sua gestione riescono a riconoscere solo questioni di carattere edilizio. Lo spazio aperto, sia esso una strada o una piazza, non è considerato, come se la città fosse costituita dalla semplice sommatoria di singoli edifici affiancati, trascurando completamente le relazioni esistenti o da creare tra le diverse parti e tra i suoi abitanti. I problemi legati alla congestione del quartiere di Santa Lucia o quelli del quartiere La Pace o del Centro Storico di fatto non esistono nella pianificazione urbanistica attuata sino ad oggi perchè i suoi strumenti non sono utilizzati in maniera adeguata per cogliere le questioni e i problemi della città costruita (se l’utilizzo fosse appropriato, quegli strumenti sarebbero capaci di rilevarli e risolverli).
Quando si parla di Centro Storico abbandonato a se stesso ci si riferisce alle istantanee iniziali, e non è un semplice slogan per definire un malessere generico che non sempre riusciamo a spiegare. La strada, la piazza, la via, sono i luoghi in cui il motivo fondante di ogni città, cioè la vita in comune, si realizza: non avere strategie per affrontare i problemi di quei luoghi (o evitare di averle) così come oggi sta avvenendo significa in pratica negare le possibilità di vita della comunità cittadina, della sua civiltà. Non a caso le parole città e civiltà hanno un’etimologia comune; la parola civiltà, a detta di qualcuno più intuitivo di chi sta scrivendo, in fondo significa niente più che vivere nella città… Avere un Centro Storico abbandonato come quello di Macerata significa vivere in una città incivile, una contraddizione di fatto non più sostenibile e risolvibile soltanto approntando una seria riflessione sugli spazi aperti e sulla possibile vita che in essi auspichiamo.
***
Ieri l’intervento del consigliere del Pdl Marco Guzzini (leggi l’articolo)
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Bensvegliata opposizione!!!!!!!!!!!!
A primavera partirà il progetto “io amo il centro”, una serie di iniziative organiche per aree tematiche volte al rilancio della vivibilità e vitalità del centro storico. Alcuni esempi:
Area immobili: dopo un tavolo di lavoro al quale hanno partecipato rappresentanti dei proprietari, affittuari e agenzie immobiliari, sono stati individuati parametri di congruità dei canoni di locazione anche per uso diverso dall’abitazione (in media € 15,00 al mq per locali senza servizi ed € 20 con servizi igienici – per l’uso abitativo circa € 350 per 80 mq); i proprietari che rispetteranno i parametri pagheranno l’ici minima.
I conduttori che non dispongono di garage avranno diritto ad un permesso sosta gratuito.
Area commercianti: potranno occupare gratuitamente una piccola area antistante il negozio con poltroncine conformi ad uno stile concordato rispetto alla via, con l’intenzione di creare dei salotti urbani.
Area parcheggi: il venerdì e sabato i parcheggi a pagamento cesseranno alle 19,00 su tutta la città.
Area intrattenimento: molte sono le iniziative programmate dal venerdì alla domenica.
“La loggia degli artisti” ad esempio coinvolgerà bambini e ragazzi assieme a maestri d’arte che spiegheranno come si avvia l’arte della pittura e della scultura facendo lavorare gli stessi ragazzi.
“Che spettacolo”, per i più piccoli all’ingresso dell’ex Upim gli animatori proporranno giochi e visione di cortometraggi.
“Moda e tendenze” ovvero sfilate serali dedicate all’abbigliamento, acconciatura, maquillage, ecc.
“Note di notte” concerti degli artisti locali negli angoli caratteristici del centro.
…questo a tanto altro ancora a primavera.
La primavera, però, arriva dopo l’inverno e noi purtroppo da vent’anni siamo fermi all’autunno cupo … magari non sarà quest’anno ma prima o poi arriverà!
Prima parte solita aria fritta di chi si sente corresponsabile. Seconda parte interessante e condivisibile. Città di Maria? Città della pace? Città della speculazione edilizia!
Autolesionisti!
Non è vero che il centro stroico si sta spopolando; per ogni abitante che se ne va c’è una del “corriere incontri” che prende il suo posto. Se suoni un campanello a caso, al 70% ti apre una mignotta
come darti torto!
Non è più tempo di criticare ma di collaborare tutti insieme per il bene comune del centro storico di Macerata.
Nel recente passato insieme al compianto Arch. Mario Crucianelli abbiamo ripetutamente chiesto di riportare il proletariato nel centro storico, diminuire la costruzione di case popolari nelle frazioni e investire attraverso l’ex Istituto Autonomo Case popolari nei palazzi vuoti del centro di Macerata,qualcosa fu fatto in Via Costa piccoli appartamenti a disposizione del Comune. Solo riportando le famiglie il centro storico può riprendere la sua vivacità. Cari colleghi consiglieri riprendiamo insieme quelle battaglie, molte cubature sono vuote possiamo ancora farlo. La città va spalmata dal centro verso la periferia.
@ i due gruppi in particolare, e altri movimenti dell’opposizione:
I consiglieri comunali Conti (Lista Conti – Macerata vince), D’Alessandro e Nascimbeni (Macerata è nel cuore).
Questa e la prova del nove, non dico che non e un problema, il caso del centro storico, potete affrontarlo, ma i problemi seri sono altri. L’attuale amministrazione favorisce la corruzione dei palazzinari, che strozzano i cittadini di Macerata. Come già ho accennato in un altro commento. Vorrei far vedere i giochi di prestigiò che sono stati fatti negli uffici di urbanistica di Macerata, sia nella precedente amministrazione, che questa attuale. Dopo tanta sfacciataggine dei dirigenti all’urbanistica ho dovuto spedire un esposto alla procura di Macerata. Purtroppo come ho già commentato, non solo non esiste un’opposizione all’attuale amministrazione. Ma ci sono anche casi di malagiustizia, PM che non sa riconoscere abusò in atti di Ufficio, o fanno vedere di non riconoscerlo. Evidentemente sono stati fermati dall’attuale Regime in cui Macerata e i Maceratesi sono vittime.
Dove sta quest’opposizione, fatevi avanti, non fate solo retorica!
Se davvero volete fare una vera opposizione, fatevi avanti, prendete anche questi casi di segnalazione. Non solo quello che voi volete scegliere. Questo non e rivolto solo ai vostri due gruppi ma a tutta l’opposizione.
Caro Tacconi,
non sai che soddisfazione leggere dalla tua “penna” le cose che vado scrivendo e ripetendo da anni ed anni.
Marchiori a me sembrano misure ridicole, servono grossi investimenti,
è come se si vuole curare uno in coma con l’aspirina!!!
Il centro è pieno di mignotte? Ma allora è pieno di vita, di cosa vi lamentate?
Il primo comunicato è banale non offre nulla ; il resto è più interessante e costruttivo. Riflettere sul Centro Storico significa impostare la visione sul ruolo che dovrà avere Macerata post spesa pubblica e post bolla edilizia. Non si può emerginare nessuno da un discorso del genere. La condivisione ed il coinvolgimento degli interessi e delle competenze è fondamentale. In altri ambiti che conosco si sta utilizzando il format degli Stati Generali per coinvolgere tutti i portatori di interessi nell’analisi e sopratutto nelle proposte concrete da presentare e far acquisire poi al decisore politico . Potrebbe essere una idea anche per questa sfida.
Inutile tirare fuori il passato.
E’ chiaro che l’assurdo sogno di un centro storico totalmente pedonalizzato portato avanti per anni dalle precedenti amministrazioni è miseramente fallito.
Ero tra i giovani che popolavano il Corso di pomeriggio e di sera qualche annetto fa, quando Maulo chiuse deliberatamente ogni accesso. Ricordo benissimo che il centro si svuotò di passeggio in due settimane e che tutti andarono via.
Ogni volta abbiamo dovuto sentirci dire che a Perugia fanno così ( ma hanno un parcheggio contenitore con attracco meccanizzato) che a Milano fanno così ( ma hanno un bacino d’utenza di milioni di persone) che a Ascoli fanno così (e infatti sono messi come noi).
Penso solo che la politica sognatrice praticata fino ad oggi sia giunta al suo capolinea. Il centro Storico è il cuore e l’immagine della città e come tale deve poter essere fruito come ogni altra sua parte.
Non sono tre o dieci manifestazioni all’anno che ravvivano una città. Il centro deve vivere ogni giorno e non solo ai Sepolcri.
Soluzioni?
Tre fasi, la prima veloce per rimediare ai danni:
1) Via la telecamera ( non ce ne sono a Piediripa…)
2) Apertura del centro alle macchine dalle 15,00 in poi ( se non trovo parcheggio mi faccio un giro). Adesso è aperto la sera e chiuso di giorno! Tutti quelli che vogliono godere il centro a piedi lo faranno di mattina.
3) Fatto questo, agire con un po’ di sano marketing, facendo capire agli utenti (che siamo tutti noi) che non è un incubo arrivare a Macerata, ma che ci si può riuscire.
Seconda fase:
1) Riportare gli uffici in centro ( ma che immagine diamo avendo la sede della Provincia di fianco al magazzino di scarico del Cityper???)
2) Aiutare i giovani a riabitare il centro ( sgravi fiscali, affitti agevolati, accesso garantito con l’auto)
3) Potrei dire aiutare i commercianti, ma da commerciante mi basterebbe solo un po’ di passeggio in più davanti alla vetrina, il resto per fortuna lo sappiamo fare.
Terza fase
1) Il mitico parcheggio di Rampa Zara
Naturalmente questa era la prima cosa da fare prima di chiudere il centro.
Ricordiamoci che gli studenti e i loro affitti ci hanno permesso di tenere occupate moltissime delle case, studenti che negli ultimi anni sono calati drasticamente. Adesso ci sono tante case piccole libere…
Allora ha ragione Paride, perchè purtroppo è verità.
Basta sogni assurdi è ora di agire.
E’ vero, basta sogni assurdi.
Come quello di immaginare che sarebbe sufficiente riaprire al traffico il centro storico per farlo tornare allo splendore di un tempo.
Ma, visto che ci sono tanti disposti a credere all’impossibile, proporrei di fare una prova sperimentale, riaprendo il centro storico al traffico veicolare privato per un mese.
Un tempo sufficiente, credo, per togliere definitivamente ogni dubbio al riguardo.
Che la soluzione giusta sia riportare le famiglie ad abitarlo è, invece, un’ovvietà.
Con un unico inconveniente: che le famiglie, anche se proletarie, hanno la maledetta pretesa di decidere liberamente dove andare ad abitare.
Caro Moby Dick,
quindici anni per ucciderlo e un mese per risanarlo?
Proviamoci, per un’anno e poi valutiamo.
Un saluto
Sono uno dei favorevoli al centro storico pedonalizzato.
Non possiamo incolpare gli attuali amministratori di scelte scellerate fatte negli anni precedenti da diversi enti. Portare fuori dal centro le scuole superiori (Scientifico e Ragioneria) fu il primo errore, seguito poi dallo spostamento dei vari uffici della provincia e di quelli comunali. Poi la mazzata dell’Upim seguita dalla Standa.
@ Tacconi
Ristrutturare le vecchie abitazioni del centro sarebbe bello ma non è semplice. Se si tratta di ristrutturazioni non strutturali la cosa è possibile senza grandi spese, ma se bisogna intervenire strutturalmente (come sarebbe necessario nella maggior parte dei casi) la nuova legge sismica fa lievitare notevolmente i costi e conviene costruire il nuovo fuori. Ho progettato la ristrutturazione strutturale dell’Accademia delle Belle Arti e vi posso assicurare che i costi sono aumentati per le sorprese che si sono trovate durante l’esecuzione dei lavori.
Infine vorrei dire che l’errore maggiore sarebbe quello di aprire al traffico il centro, servirebbe solo a far respirare gli scarichi delle macchine a chi ha una carrozzina con un bambino !!!
Perchè le carrozzine con i bambini di Corso Cairoli o di Corso Cavour dovrebbero essere diverse da quelle del centro storico???
Che sono bambini di serie B quelli di via Roma?
Se la motivazione della pedonalizzazione sono i bambini allora chiudiamo il traffico dappertutto, principalmente a Piediripa, dove le mamme vanno a fare spesa, noncuranti delle migliaia di macchine che ci passano.
Magari ci vanno, sprezzanti del pericolo, perchè possono parcheggiare vicino al posto che gli interessa, senza pagare un euro di parcheggio, senza l’ansia del biglietto che scade, senza telecamere, regole da seguire e ricordare e senza doversi fare Piaggia della Torre con il passeggino.
Il bello è che tutti parlano ma la macchina non la lascia nessuno!
Ritengo che chi governa una città ha l’onore di farlo , ma certamente ne ha anche l’onere! È un DOVERE di un’amministrazione seria affrontare i problemi e, quanto meno, tentare di risolverli! Le soluzioni possono essere condivise o meno, ma la buona volontà di risolverli è almeno apprezzabile ed evidente. Come altrettanto evidente è una non-volontà, o ancora peggio una non- capacità?! Delle due l’una! Sta di fatto che i risultati fallimentari di questa amministrazione litigiosa e superba, sono sotto gli occhi di tutti. Che cosa deve o dovrebbe fare una opposizione degna di essere chiamata tale è essenzialmente vigilare e denunciare ciò che ritiene essere una cattiva gestione della cosa pubblica. Altro non può fare. O meglio può essere proponente attraverso mozioni, interrogazioni, ma sappiamo tutti che, purtroppo la maggior parte delle volte lasciano il tempo che trovano. La politica oggi deve essere fatta in mezzo ai cittadini e con i cittadini. Come vostri rappresentanti siamo aperti e a disposizione per qualsiasi iniziativa si possa fare insieme per il bene della città e di chi ci abita. Tra le proposte, per esempio, più volte suggerite e mai ascoltate in Consiglio da noi consiglieri, c’è stata quella di riqualificare i parcheggi esistenti, trascurati, cari, scomodi e non sempre aperti. Voci al vento! Macerata sta diventando così sempre meno accessibile e “appetibile”. Invece di buttarci, a scadenze fisse, fumo negli occhi con il Parcheggio Rampa Zara, perché non fanno ciò che immediatamente e fattivamente si può fare. Il ragionamento sul centro avrebbe bisogno di essere approfondito, studiato e realizzato in brevissimo nelle opportune sedi. RESTITUITECI MACERATA!
Riqualificare i parcheggi esistenti, trascurati, cari, scomodi e non sempre aperti.
Riqualificare strade e piazze, anche, no?
Riqualificare chiese e monumenti, pure, no?
E vogliamo tralasciare le vecchie case e le vecchie botteghe abbandonate?
Ma qualche idea precisa sul come, quando e con quali soldi, c’è o no?
@Pieroni
Un centro storico di impianto medievale non può sostenere la mole di traffico veicolare attuale.
Può piacere o no, ma è un dato di fatto.
Caro Moby,
un amministratore con una visione a lungo termine lo avrebbe previsto che il centro medievale non sarebbe sopravvissuto all’era delle macchine e sarebbe intervenuto nel tempo per trovare una soluzione quando i soldi c’erano.
Sono venti anni come minimo che si parla di parcheggio di Rampa Zara…
Le riqualificazioni di cui parli andavano fatte negli ultimi dieci anni.
Parli di parcheggi, ma ti rendi conto di come siamo messi?
I principali parcheggi di Macerata (Sferisterio, Garibaldi e Diaz) hanno l’ingresso almeno a 1 km dall’area che dovrebbero servire.
Prova a venire in Corso Cairoli e a spiegare a uno che non lo sa come si entra nel parcheggio Sferisterio. In linea d’aria è a 50 mt, l’ingresso è a un km e mezzo.
Stessa cosa il Garibaldi ( ingresso sotto il Papavirtus) o Diaz ( ingresso in via Mugnoz)
Spero solo che non facciano il parcheggio di Rampa Zara perchè come minimo metteranno l’ingresso dietro la chiesa della Pace
@Riccardo Pietroni. L’inquinamento può essere lo stesso, ma in Centro non ci sono i marciapiedi e le strade non sono adatte per il transito contemporaneo di molte auto e molti pedoni/acquirenti.
Nelle strade fuori dal centro si transita anche per raggiungere altri luoghi, le strade del Centro Storico non servono per raggiungere altri luoghi.
Non servono esperimenti per capire cosa accadrebbe riaprendo completamente al traffico. Lo si può constatare fin da ora.
Mi dite quali sono le strade veramente chiuse al traffico? Ma veramente volete transitare con l’auto per il “Corso”? A che pro? Già ora si transita a piedi con difficoltà, figuriamoci poi. Eppure so benissimo che ci saranno i soliti prepotenti che parcheggeranno a fianco della strada, daventi alle vetrine, sopra le fioriere, i tavoli dei bar …. ma con le quattro freccie accese!
Caro Pietroni,
guarda che il mio riferimento alle riqualificazioni dei parcheggi era (voleva essere) ironico.
Ho ripreso, infatti, le parole dell’intervento della D’Alessandro.
Per il resto, posso anche condividere la critica alle scelte del passato.
Ma i rimpianti non servono a risolvere i problemi e, mi dispiace dirlo, ma, arrivati a questo punto, credo che per il centro storico di Macerata ci sia ben poco da fare.
Perdono… non avevo colto.
@Riccardo Pietroni: lascia stare. E’ una battaglia persa. Per uno come te (e come me) che dice le cose ovvie che dici tu (e sono anche io – grazie al fatto che probabilmente siamo coetanei – fra quelli che affollavano il centro nell’era “a.M.”, cioè “ante Maulum”) ci sono schiere di maceratesi masochisti pronti a dirti che sei un troglodita che vorrebbe andare in macchina anche al gabinetto, travisando i fatti, le affermazioni, e, soprattutto, non avendo alcun reale contatto con la realtà. Ho commentato altri articoli dicendo cose (assolutamente ovvie e scontate) molto simili alle tue, ed ho raccolto anche l’opinione contraria di un sedicente “grande urbanista” che frequenta il centro maceratese una volta al mese, dicendo ovviamente che va chiuso, e chiaramente ignorando del tutto le esigenze di chi in centro ci vive e magari – come ho fatto io per 18 anni – ci lavora. Lui però il suo studio ce l’ha in una tranquilla via periferica della città dove lavora. Della serie: “armiamoci e partite”.
Racconto invece una scena che ho visto stamattina alla garitta di Rampa Zara, che tutti potranno valutare per le loro conclusioni: una povera crista con evidente accento romano cercava di spiegare all’impiegato in garitta che un vigile urbano le aveva detto che probabilmente era entrata in uno dei varchi della z.t.l. soggetti a telecamere, e spiegava di averlo fatto per errore seguendo il navigatore satellitare, cercando di far capire quale dei varchi poteva essere quello superato per errore; questo per cercare di rimediare preventivamente ad un eventuale verbale. Dopo dieci minuti di tentativi, desisteva dall’idea e se ne andava; non era riuscita neppure a far capire dove era successa la cosa e quindi si era rassegnata all’idea di prendersi una multa.
Ecco, dopo una scena così, la domanda che mi sono fatto è stata questa: ma chi glielo ha fatto fare, a questa povera disgraziata, di venire a Macerata?
Poi non meravigliamoci se la città muore e se l’immagine del maceratese in giro per l’Italia è quella del gretto inospitale. Con buona pace dei grandi urbanisti.
Vado a memoria;
-1994 Il ministro Merloni, a seguito di mozioni e interrogazioni parlamentari revoca di fatto la concessione per la realizzazione della strada nord a Macerata (tangentopoli), che resta incompiuta. Si salva solo Ancona che riuscirà a completare il proprio programma di opere stradali con i finanziamenti della legge sulla ricostruzione post-bellica;
-1995 la Regione Marche, in sede di approvazione della variante generale al PRG del 1990 stralcia tutti i tracciati viari fondamentali previsti (strada nord, svincolo di S. Claudio ecc.) e sconvolge di fatto la struttura portante del Piano dove restano solo le lottizzazioni di Corneto e le vergini (naturalmente senza strade di collegamento). Contemporaneamente il Ministero LL.PP. mette l’ultimatum per l’utilizzo dei pochi soldi rimasti del consistente finanziamento iniziale della legge sulla ricostruzione;
-1995/96 l’Amministrazione Maulo affida l’incarico per una variante tematica sulla viabilità che prevede la famigerata “galleria delle fonti” e altri tratti (che non potranno essere fatti per i noti crolli), nonchè il rinterramento delle strutture incompiute della strada nord. Contemporaneamente la SINTAGMA di Perugia incaricata del piano del traffico, afferma che il problema dell’attraversamento intervallivo della città è un falso problema, non c’è bisogno di nuove strade e il tema della mobilità è risolvibile in altro e mistrioso modo. Intanto l’Anas, che aveva già finanziato il progetto per lo svincolo di S. Claudio (15 Mm) rinucia all’opera;
-1997 l’Amministrazione Menchi, per non perdere definitivamente il finanziamento, approva la già adottata variante tematica sulla viabilità, inserendo anche il tracciato via Mattei-pieve;
– 2000/2005 l’Amm.ne Meschini rinucia al finanziamento della Quadrilatero per la via Mattei-Pieve (ce la faremo da soli!). Intanto si fa redigere dall’U.T. comunale con la consulenza esterna di esperti il Piano del colore per il centro storico, il piano per le pavimentazioni, per le cornici ecc..
Settimana scorsa – la regione Marche finanzia, tra centinaia di progetti presentati da molti comuni tra cui Macerata (case popolari, Bonaccorsi, parcheggio a nord, minimetro ecc..) solo quello del comune di Ancona;
Ieri- La Regione Marche sottoscrive un’accordo di programma con la QUADRILATERO per la strada Pieve-Superstrada, ancora non prevista nell’attuale PRG.
Caro Antonio Maria Golini lei non dice cose scontate. Lei non dice altro che occorre aprire il Centro alle auto. Qualcuno ha cercato di spiegarle perché aprire quelle due o tre vie chiuse non risolverebbe il problema della vita del Centro, ma lei sa solo polemizzare senza mai rispondere a tono. Molti almeno ci provano a trovare soluzioni che riescano a conciliare accessibilità e vivibilità. Lei invece ossessionato dal fantasma del povero Maulo, dimostra di non avere alcuna idea concreta, tranne quella dei tram, dei parcheggi sotterranei in Piazza e dei parcheggi non a pagamento. Lei é solo testardo e miope. Cosa ha da dire a quel signore che dice di non avere mai avuto problemi a parcheggiare per andare a farsi i capelli? Solo ironie ma nessuna osservazione decente. Ma se anche venisse aperto il Centro un professionista e i suoi clienti dove potrebbero parcheggiare?
Sono convinto che il problema per alcuni é solo la visibilità e il caffettino al bar.
@ Francesca D’Alessandro
Le chiedo ma questa sua citazione: (Che cosa deve o dovrebbe fare una opposizione degna di essere chiamata tale è essenzialmente vigilare e denunciare ciò che ritiene essere una cattiva gestione della cosa pubblica. Altro non può fare. O meglio può essere proponente attraverso mozioni, interrogazioni, ma sappiamo tutti che, purtroppo la maggior parte delle volte lasciano il tempo che trovano. La politica oggi deve essere fatta in mezzo ai cittadini e con i cittadini. Come vostri rappresentanti siamo aperti e a disposizione per qualsiasi iniziativa si possa fare insieme per il bene della città e di chi ci abita.) e rivolta anche al caso del sottoscritto che vi ha invitato come opposizione a fare il vostro dovere, invitandovi per nome, e movimento del partito?
Egregio Robert Children, ennesimo anonimo con nome di fantasia, lei semplicemente di ciò che ho scritto non ha capito niente e mi fermo qui: vada a rileggere.
Qui nessuno – e ribadisco nessuno – ha il monopolio della veritá o può ‘spiegare’ ad altri perché bisogni fare in un modo oppure in un altro.
Qui al massimo tutti – e ribadisco tutti – esprimiamo legittime opinioni diverse e non dobbiamo insultare gli altri per questo.
Sul tema del centro c’é un dato di fatto oggettivo: che il centro – detto sbrigativamente – é ‘morto’ e sono vent’anni che si pratica una certa disciplina dell’accesso.
Ora ci sono almeno due ipotesi: continuare così o cambiare radicalmente sistema.
Cosa fare? Secondo me l’esperienza ed il buon senso danno risposte obbligate.
I topolini da cavia, negli esperimenti sull’apprendimento mediante esperienza, quando toccano la mela collegata alla corrente, prendono la scossa: in genere dopo qualche tentativo capiscono che devono toccare la mela ‘giusta’ e la scossa non la prendono più.
I maceratesi o meglio l’amministrazione maceratese ed i suoi esagitati supporters, come per esempio alcuni commentatori di CM, se mi si consente il paragone, sono 20 anni che continuano a prendere la scossa andando a toccare sempre la mela ‘sbagliata’. E ci fanno pure i saccenti!
Sembra che tutti abbiano a cuore la “sopravvivenza” o meglio il rilancio del Centro Storico di Macerata. Leggendo gli articoli apparsi su CM e i successivi commenti, appare chiaro che la stragrande maggioranza degli intervenuti sia d’accordo sul fatto che l’attuale situazione è dovuta principalmente ad una cattiva amministrazione dell’Urbanistica, alla superficialità con la quale negli anni si è tentato di frenare la decrescita e l’abbandono del Centro, all’incapacità di gestire il mutamento dei costumi ed infine dal perdurare della attuale crisi economica.
Solo pochi sparuti commentatori hanno sottolineato la necessità di liberalizzare, almeno parzialmente, l’ingresso delle auto, interpretando credo il senso delle parole “vivo”, “viva” in maniera discutibile.
Le spiagge di Rimini, Cattolica e Riccione sono vive, ma chi le frequenta lo fa perché ne condivide pregi e difetti con tutti gli altri e soprattutto ne fa un uso comune.
Ma il Centro Storico di un Comune come Macerata copre diverse funzioni, quella commerciale, quella residenziale, quella culturale, quella di servizio, quella del divertimento, quella legata al turismo e allo svago ecc ecc.
Occorre trovare il giusto equilibrio tra le diverse funzioni, stabilire delle priorità e trovare le soluzioni, che non tralascino la necessità di salvaguardare la salute dei cittadini.
E’ demente addebitare “tutte” la cause del degrado e dell’abbandono alla chiusura di una o due strade. Gli uffici pubblici, le scuole sono state portate al di fuori del Centro non certo perché sono state chiuse le strade. Quando frequentavo il Liceo Scientifico scendevo insieme a tutti gli altri alunni fuori delle mura. Quando poi per lavoro ho dovuto frequentare alcuni uffici pubblici, nonostante le strade aperte ho sempre parcheggiato fuori delle mura. L’UPIM e la Standa sono scomparse ovunque. Le scuole dell’Aeronautica sono state chiuse ovunque. Quasigni giorno
@Antonio Maria Golini. Cosa ha detto di sbagliato Gianpaolo? Ha ragione Robert quando dice che lei sa solo polemizzare e non risponede mai a tono, come ha sempre fatto con il sottoscritto. Risponda a questa domanda: se le strade venissero aperte, tornerebbero gli uffici in centro e lieviterebbe il numero dei fruitori? Si? Bene, dopo i primi trenta, quaranta fortunati, tutti gli altri dove potrebbero parcheggiare? E lei per trenta , quaranta fortunati vorrebbe rendere impraticabile ai pedoni il Centro e avvelenare l’aria a tutti? Tornerebbero l’UPIM, la Standa, l’OVS? Maulo e gli Amministratori che lo hanno seguito, hanno mille responsabilità in merito alla situazione del Centro Storico, ma non quella di aver cercato di renderlo più a misura di pedone.
I commenti fateli brevi cari lettori che è piacevole leggerli e commentarli. detto questo il mio commento è che a Macerata NON C’è MAI STATO nessun amministratore che ABBIA fatto del bene a questa città. CHI HA GOVERNATO HA SOLTANTO FATTO GLI INTERESSI DI SE E DELLA PROPRIA FAMIGLIA. CI VUOLE GENTE GIOVANE E PERBENE A GOVERNARE QUESTO CAPOLUOGO, NO I SOLITI CHE ALLE SPALLE C’è SEMPRE LO STESSO FANTASMA VIVENTE………………….
@Cecco Angiolieri: vedo che con Robert e Silvano ha finalmente trovato una trinitá (uno e trino?) con la quale può darsi ragione reciprocamente, ed infatti gli interventi sembrano proprio delle difese d’ufficio dell’uno a favore dell’altro . Ne sono felice, ciò confermauanto affermavo sudi lei e sulla sua intolleranza. Non dovrei dire a lei in cosa sbaglia Silvano, a meno che non siate la stessa persona, ma solo per sfatare la sua affermazione secondo la quale io non risponderei (addirittura ‘a tono’), le dirò che:
-l’architetto e autodichiaratosi ‘grande urbanista’ Silvano ha sostenuto che per trent’anni si é recato al centro storico di Macerata una volta al mese per tagliare i capelli. Partendo da questo dato di fatto, che penso potremo definire una frequentazione men che occasionale, pretende di dettare sulla base della sua esperienza le ‘linee guida’ con le quali stabilire il livello di fruibilitá del centro per tutti. E questo é un errore: c’é infatti chi in centro ci lavora, chi ci va per diporto, tutti i giorni, una volta a settimana, più volte al giorno. In sostanza, anche io posso dire che una cittá dove ho passato tre ore è splendida, ma certo la mia opinione é meno credibile di chi ci vive o ci lavora. Io – come ho giá più volte detto – al centro di Macerata ci ho lavorato per 18 lunghissimi anni, desiderando sempre di più di andarmene. Perché? Perché sono pazzo, direte lei e l’urbanista, magari anche ‘grande psichiatra’. In realtá non é così: non potersi avvicinare al luogo di lavoro non più di 500 m, e poi dover per forza andare a piedi, e questo in salita, e questo con la pioggia, il sole, il vento, la grandine, l’afa, etc. etc., tutto ciò rappresenta una oggettiva difficoltá che l’urbanista Silvano non conosce né quanto a Macerata, perché come lui stesso ci dice ci viene una volta al mese per tagliare i capelli, ma nemmeno quanto a Corridonia, dove lavora lui, perché il suo studio, stando a quanto appare sul suo sito internet, é in una via della periferia, aperta (orrore!) al traffico veicolare,come pure a Corridonia é aperta al traffico la celebre piazza ‘metafisica’ progettata da celebre collega di Silvano. Quindi mi spiega perché io, che ho sperimentato sulla mia pelle e sulle mie gambe ciò che dico, dovrei fare ciò che dice l’urbanista, che non sa di cosa sta parlando? Perché io, che ho fatto le ‘scalette’ a piedi anche quattro volte al giorno per ANDARE A LAVORARE, dovrei dare retta ad uno che in cento ci va una volta al mese? E soprattutto, perché sbaglio se dico ciò che dico?
-sempre l’architetto ironizza affermando che uno che compra una giacca da 600 € se ne frega dei 2€ del parcheggio. Ed anche qui sbaglia, almeno 3 volte. 1) perché infatti non sa che in centro ci sono negozi che vendono prodotti da quattro soldi: per chi compra una sciarpa da 5€ in saldo da Bulli e Pupe probabilmente anche il parcheggio incide. O no? 2) perché proprio chi hai soldi non viene più al centro di Macerata, potendo comodamente raggiungere localitá più accessibili: il ragionamento é ‘ma chi me lo fa fare? Andiamo dove é più comodo’. 3) perché poi non si é accorto che infatti anche quei negozi che vendono giacche a 600€ sono tutt’altro che pieni ma anzi sono oramai, anche essi, tristemente vuoti. Ed infatti, capisco che lui non lo sappia, visto che a Macerata centro ci viene una volta al mese, per tagliare i capelli.
Ed allora, magari, rinunci a pontificare: ci porti la sua testimonianza, ci dica che questa é la cittá che magari va bene PER UNO CHE NE USUFRUISCE OGNI TANTO COME LUI, e non per tutti quanti.
Ora, immagino che anche quanto sopra non soddisferá i suoi esigentissmi canoni logico/dialettici, per cui aprirá ulteriori fronti di polemica e magari di insulto.
Io, personalmente, la saluto: non amo le riunioni di condominio, specie quando c’é quello che notoriamente e volutamente le fa finire in rissa. Me ne andrò in qualche pub della periferia maceratese, sperando, magari, di non incontrarlo pure lì (magari lì fa il bravo perché tutti conoscono il suo vero nome) ……..
@ KALLICRATES
Non serve la variante al PRG perchè la legge Obbiettivo va oltre !!!
Che piacere conteplare Antonio Maria ecc ecc mentre si scava la fossa da solo, prima di venire ricoperto dal ridicolo delle sue pseudo argomentazioni.
Io non ho fatto un interveno da Urbanista, ma da semplice fruitore del Centro Storico di Macerata. Occasionale? Dal momento A.M.G. ha fatto indagini sul mio conto, come fa a pensare, con il lavoro che ho svolto per quaranta anni, che io mi possa essere recato a Macerata solo “occasionalmente”?
E’ proprio un ingenuo. Ho studiato a Macerata, ho abitato a Macerata dietro il Campo dei Pini, ho praticato sport a Macerata, ho lavorato a Macerata, i miei figli hanno frequentato le scuole maceratesi, ho fatto acquisti alla UPIM, alla Standa, da Bulletti, da Bulli e Pupe, da …. ho acquistato libri in tutte le librerie del Centro, ho fatto colazione da Venanzetti, Pompei, …. mangiato pizze ovunque a cominciare da quella delle “scalette”. Sempre affollatissima quest’ultima anche se nessuno è riuscito mai ad arrivarci con l’auto. Ho mangiato in quasi tutti i Ristoranti …. Ho frequentato la biblioteca, partecipato a manifestazioni teatrali e operistiche …. basta?
L’abbandono dei certi storici per un certo tipo di attività è fisiologico, in un periodo in cui la vita si è fatta frenetica e sovraccaricata di ogni genere di interessi. A questo aggiungiamo miopia nelle scelte delle Amministrazioni e la crisi economica ed avremo le risposte che cerchiamo sui perché.
Anche con l’ultimo inervento A.M.G. non è andato oltre le solite argomentazioni prive di sostanza e soprattutto non ha risposta ad una domanda precisa di Cecco, le cui parti sostengo con piacere.
Mi sono dimenticato di confessare le mie inclinazioni masochistiche.
L’architetto Sbarbati afferma e si chiede: ‘come fa a pensare [il sottoscritto, n.d.r.] con il lavoro che ho svolto per quaranta anni, che io mi possa essere recato a Macerata solo “occasionalmente”? E’ proprio un ingenuo’
Glielo spiego subito: é proprio lei, architetto, che ce lo ha più volte detto, quando rivendicava che da trenta o più anni lei va tutti i mesi a tagliare i capelli al centro storico di Macerata. Punto.
Di più: in un commento ha anche aggiunto che l’unica volta che ha avuto problemi di parcheggio – sempre di ritorno dal barbiere – era perché un tizio si era messo in doppia fila dietro la sua auto.
É quindi lei che ci ha indicato i termini della sua frequentazione del centro maceratese, in più di un commento (alcuni molto simili, come concetti e stile, infatti le fece questa estate con uno pseudonimo).
Da quanto lei stesso ci dice, non vedo perché dovrei essere un ingenuo, a meno che lei stesso non riconosca in questo modo che é ‘da ingenui’ dare un qualche peso alle sue parole.
É possibile anche che sia così, visto che oggi cambia totalmente la sua versione e viene a darci tutt’altra versione che la vede improvvisamente frequentatore assiduo del centro storico maceratese.
Si, ma quando succedeva ciò? Lei parla di essere venuto a Macerata assiduamente per la scuola (immagino qualche annetto fa, vero architetto?), lei parla di Upim e Standa (idem), di quando faceva sport (idem), insomma, di diversi anni fa. Quando il centro e la cittá erano aperti, al contrario di oggi. Cosa c’entra questa sua felice esperienza – che tira fuori solo ora, solo dopo averci detto quello che ci ha detto – con chi ci va tutti i giorni per lavoro OGGI con tutti i problemi che molti sollevano?
Nulla, egregio architetto.
Io non ho fatto alcuna indagine sul suo conto, ma visto che lei si definiva ‘grande urbanista’ ho cercato il suo nome prima sul celebre Morini, magari vicino a quello di Peter (Pierre) Charles L’Enfant, poi visto che lì non c’era, sul più prosaico google, ed é uscito il sito del suo studio, comodamente attrezzato in una via periferica di un paesino della provincia maceratese. Bella coerenza! Beh, però ha ragione, ha fatto molto bene, per lavorare é molto più comodo così: vuol mettere ricevere i suoi clienti al cucuzzolo di Macerata, magari col fiatone per aver fatto le scalette a piedi sotto il sole a picco e con un borsone pieno di progetti ?
Però consenta a chi ha fatto per davvero questa vita di poterlo almeno dire ed almeno di potersi lamentare.
Lei stesso ci dice che é un architetto, grande urbanista, in pensione da anni, prima ci ha detto che va tutti i mesi a Macerata per il rituale taglio di capelli, quindi ci permetta di dare alle sue parole il significato che hanno, cioé che lei frequenta molto poco il centro maceratese. Fortuna sua. Oppure si esprima in modo più comprensibile e felice, e non se la prenda se non abbiamo capito ciò che lei non ci ha detto: il genio é incompreso ai più, probabilmente é questo il suo destino.
Quanto al ridicolo, però, non c’é nulla di più ridicolo di chi accusa gli altri di ridicolo, senza aver prima tolto il naso rosso da clown, e questo, con la deferenza dovuta ad un grande urbanista, lo dice un avvocato modestissimo, abituato però a leggere ciò che deve commentare.
P.S.: continua il mysterium trinitatis, ora pubblico e rivendicato …….
P.P.S. A Cecco non rispondo: ringraziando Dio non é un P.M. ed io non sono sottoposto ad alcun interrogatorio, e poi non c’é nulla da rispondere: quel che penso è chiarissimo e chi vuol capire lo capisce senza problemi
Ancora con l’apertura al traffico del centro? Cioè nel 2013 ancora parliamo di auto da far entrare per le stradine del centro storico?
Ma scusate, se uffici non ce ne sono, se scuole non ce ne sono, se intrattenimento non c’è, se a questo punto non posso neanche posso farmi una passeggiata senza rischiare di essere investito dal primo idiota che si mette a fare le corse per le vie del centro col SUV, mi dite in centro che vado a fare? No, datemi un solo motivo…
La colpa è di chi ha fatto nel passato scelte scellerate e da criminale: chi ha voluto Scienza della Formazione “sotto le Vergini”? Chi ha fatto quella scelta? CHi ci ha guadagnato?
Chi ha voluto portare gli uffici della provincia a Piediripa? A chi ha fatto comodo?
Partiamo da qui innanzitutto e magari vediamo se è possibile riportare qualcosa in centro (scuole, altri ufficio o aulee dell’Università, la provincia…..) ? Bisogna dare un motivo ai cittadini per ritornare… Di parcheggi (ParkSi insegna) in questo momento ce ne sono fin troppi… Se un domani (Magari!!!!) si dovessero rivelare insufficienti ben venga Rampa Zara…
Se si aprisse il Centro alle auto: quante macchine entrerebbero a trovare posto???
40 auto?
50?
Esageriamo: diciamo pure che 70 auto troverebbero posto, quindi ci sarebbero circa un 150/200 potenziali clienti in più che andrebero in giro per il Centro….
Poi ci sarebbero almeno altre 400/500 (e forse più) auto che continuerebbero a girare, in cerchio, nella vana speranza che si liberi un posto dentro le Mura….
Lasciamo stare la pericolosità (per i pedoni e i babini) di avere un torpedone di auto in centro per ore e ore di continuo…
Lasciamo stare l’inquinamento….
Lasciamo stare l’intasamento di ogni strada….
Lasciamo stare pure tutti i ragionamenti fatti per dire che invadere il Centro di auto è poco intelligente, al limite dell’imbecille cronico:
ma veramente veramente, verametne ma veramente: qualcuno crede che 70 auto (se va bene) in più parcheggiate dentro le Mura salveranno il Centro dalla desertificazione??
Se qualcuno crede veramente che 70 auto in sia la “ricetta giusta” per salvare il Centro di Macerata consiglierei vivamente all’Ufficio Elettorale di ritirargli la scheda per votare perchè dimostra, ampiamente, di essere poco capace di intendere e volere….
Allora premetto che i politici per me sono tutti (non dico parole volgari), ma per una volta, forse anche l’ultima, spezzo na lancia a loro favore.
Spetta a NOI CITTADINI riempire il centro storico di vita.
Loro non possono mica venire a casa nostra e prenderci con forza; è chiaro che cercano di promuovere attività e eventi più o meno inutili, ma cosaltro possono fare.
Sta a noi agire, QUINDI USCIAMO NOI UN PO DI PIU IN CENTRO IL WEEKEND
Valerio sono , in parte, d’accordo con lei… Ma il problema di fondo oggi rimane un altro e lo ripeto: perchè uno oggi dovrebbe andare in centro? A parte i due passi che uno (come dice lei) può fare per uscire un pò nel week end, quali altri motivi ci sono per andare in centro?
BE’, quando ero piccolo andavo sempre con gli amici “a spasso” per il corso il sabato pomeriggio, anche solo per vedere gente, per andare un po’ come si suol dire a gnocca, poi magari ogni tanto ci fermavamo al bar del preparatissimo Sig. Carciofo per un bell’aperitivo