Cna incontra tre candidati sindaci
e detta la linea: «Economia e lavoro fondamentali»

MACERATA - L'associazione, tramite la referente Federica Carosi, ha illustrato a Roberto Cherubini, Sandro Parcaroli e Narciso Ricotta alcuni punti e spunti programmatici ritenuti decisivi per il bene della città

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Federica Carosi

 

«Macerata, come gran parte dei medi centri italiani, è in trasformazione: le necessità di aziende e cittadini stanno rapidamente mutando al pari delle condizioni economiche di alcune fasce di popolazione. Cna ha quindi voluto incontrare i candidati a Primo cittadino del capoluogo di provincia per condividere con loro le idee ed i progetti emersi dal quotidiano rapporto con imprese e cittadini». Con queste parole l’associazione comunica di aver incontrato Roberto Cherubini, Sandro Parcaroli e Narciso Ricotta. A raccogliere le istanze e ad organizzare i confronti Federica Carosi, referente per Cna della città: «Chi si candida ad amministrare Macerata, è oggi obbligato a pensare in modo estremamente concreto ed a confrontarsi periodicamente con le parti sociali». 

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Federica Carosi, Giorgio Ligliani, Roberto Cherubini e Luciano Ramadori

Sicuramente nuova, innanzitutto, la formula scelta per gli incontri; è stata infatti la Cna ad illustrare a Parcaroli, Ricotta e Cherubini alcuni punti e spunti programmatici ritenuti fondamentali per la città, anziché il contrario. Accogliendo in pieno lo spirito della campagna di ascolto in atto da parte dei candidati, Federica Carosi ha quindi illustrato gli argomenti strategici dell’associazione per l’economia, le infrastrutture, i servizi. Al primo posto il tema che fa girare tutta la macchina della comunità locale: l’economia ed il lavoro come presupposti fondamentali per il benessere e il buon vivere del nostro territorio.

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Federica Carosi, Giorgio Ligliani, Sandro Parcaroli e Luciano Ramadori

Il presidente di Cna Macerata Giorgio Ligliani ha così accolto i candidati: «Macerata è una città storicamente a vocazione terziaria con il commercio e il settore dei servizi che si distinguono sugli altri ma è anche una città che insiste su un territorio regionale a grande slancio produttivo. Anche Macerata, quindi, deve proiettarsi verso un futuro di congiunzione tra tradizione e innovazione. Bisogna incentivare la nascita di aziende innovative che attraggano giovani non soltanto nei luoghi ad esse dedicati, come il bellissimo neo nato Matt, ma anche nelle vie centrali, accanto all’offerta culturale di cui potrebbero mettersi a supporto». Negli incontri, si è parlato poi di riqualificazione degli edifici e dei molti locali sfitti. «Il momento è particolarmente propizio – ricorda Ligliani – occorre approfittare dei vari bonus attualmente disponibili, adesso o mai più. È necessario attivare quindi un dialogo più attivo con i proprietari privati ed aiutarli a raggiungere tutte le agevolazioni; il fine deve essere anche di ripopolare le zone del centro storico di attività produttive, capendo il perché ci sono tutte quelle saracinesche abbassate». Centro storico dunque come fulcro dell’economia della città insieme ad un ripensamento del ruolo di quartieri e frazioni.

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Luciano Ramadori, Federica Carosi, Narciso Ricotta e Giorgio Ligliani

«Le periferie – secondo il presidente Cna – hanno bisogno di progetti integrati e condivisi che le rendano funzionali e ad alta vivibilità. Qui molte attività debbono trovar cittadinanza, non solo le grandi attività commerciali ma anche l’artigianato, la cultura, lo sport, la natura e quanto altro la città potrà e saprà offrire. Occorre una sanità pubblica efficiente e di prossimità, con investimenti nella prevenzione del disagio sociale in modo che nessuno sia lasciato indietro». La Cna vede Macerata come una comunità in continua evoluzione, con una politica urbanistica che segue le mutevoli esigenze sociali e produttive. Ancora Giorgio Ligliani sull’argomento: «opere importanti come la riqualificazione del Centro Fiere di Villa Potenza, il Convitto Nazionale, via Mattei/la Pieve devono essere portate a termine con cognizione e determinazione. Occorrono decisioni amministrative certe ed un progetto di città che abbia una visione per il lungo periodo. Faccio un esempio: centro storico con o senza Ztl? Troppe volte questa scelta è stata modificata seguendo le pressioni del momento e con compromessi che hanno quasi sempre scontentato tutti. Per il cittadino non avvezzo alla lettura quotidiana dei giornali l’accesso in centro è diventato una incognita, al punto che si preferisce non rischiare e non andare più in centro perchè lo si considera un luogo chiuso. Poi, i modi per renderlo aperto sono molteplici e non dipendenti dal solo traffico veicolare». Infine, visto il grande lavoro che ci si attende per riparare i danni causati dal sisma e per sfruttare al massimo i bonus ristrutturazioni, si è condivisa con i candidati sindaci la necessità di privilegiare nei lavori le aziende del territorio, con un’azione di selezione in elenchi privilegiati e possibilità di aggiudicarsi i lavori per piccoli lotti «in tal modo – conclude Ligliani – sarà l’interna comunità che contribuisce alla sua stessa rigenerazione».

 

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