Il vescovo Nazzareno Marconi
«Mi sento di dare questo consiglio agli elettori: con tutta libertà e responsabilità di coscienza scegliete guardando al candidato, valutando bene il programma che presenta, ma date anche uno sguardo attento al “contorno”, perché qualche mese dopo le elezioni non vi troviate con qualche boccone indigesto». Sono le parole del vescovo di Macerata Nazzareno Marconi, che ha concluso il ciclo di incontri con i cinque candidati sindaci: Narciso Ricotta (centrosinistra), Sandro Parcaroli (centrodestra), Roberto Cherubini (M5s), Alberto Cicaré (Strada Comune-Potere al popolo) e Lauretta Gianfelici (Popolo della famiglia). Il capo della Diocesi si dice soddisfatto dei faccia a faccia che ha avuto con ognuno di loro, così come gli stessi candidati avevano già espresso la loro soddisfazione. «La parola vescovo significa “colui che guarda dall’alto” e perciò dovrebbe anche essere “colui che guarda lontano”, quindi il Vescovo a servizio alla comunità credente deve guardare tutta la realtà, per cercare di comprenderla e magari di anticiparne l’evoluzione. Ritengo perciò di aver esercitato semplicemente il mio compito attraverso questi incontri, che si sono rivelati positivi e cordiali – continua Marconi – Vorrei mettere in guardia tutti gli uomini di buona volontà da alcune idee molto diffuse che però ritengo pericolose. Le enuncio con delle frasi così tanto ripetute che molti le accolgono senza chiedersi se siano vere e se magari nascondano un imbroglio. “La politica è una cosa sporca”. Questa frase è opposta alla frase di un grande santo contemporaneo, san Paolo VI, che disse: “la politica è la più alta forma di carità”. Infatti spiegava che: “se è carità dare un bicchiere d’acqua a chi ha sete, costruire un acquedotto che disseta una città è una carità ancora più grande”. Dietro l’idea che la politica sia sporca si nasconde l’assoluzione di chi la fa male e l’invito alle brave persone di tenersene alla larga. Così il male dilaga e si auto-assolve. Sulla scorta di questi incontri vorrei invece contribuire a svelenire il clima che si sta creando in città: nessuno dei candidati mi è sembrato una cattiva persona che si prepari a fare un “lavoro sporco”. Anzi sono convinto che ciascuno di loro, in buona fede, spera di fare il bene di questa città e ha il desiderio sincero di mettersi a servizio di questo obiettivo – ha specificato Marconi -Tutti per ora hanno espresso l’impegno di dialogare in futuro con le forze vive della città, per essere aiutati a trovare soluzioni buone e condivise. Tutti mi sono sembrati ben coscienti di alcuni problemi cruciali: il lavoro soprattutto per i giovani, il necessario legame tra la città ed il territorio, la promozione delle intelligenze ed energie migliori senza clientelismi, la cura dei più deboli con una amministrazione attenta e non trionfalistica delle risorse. Le ricette che propongono sono ovviamente diversificate, ma non opposte, non ho trovato persone con idee estremistiche e preoccupanti».
I cinque candidati a sindaco
“La fede è una cosa intima: non deve riguardare né la politica né gli affari”. È l’altra frase citata dal vescovo. «Tanto diffusa quanto pericolosa – spiega – perché di fatto impedisce che la fede sia elemento di unione tra le persone. La forza dei deboli e degli ultimi è solo nella loro unione e se si toglie la fede come collante sociale si facilita il dominio dei potenti e dei prepotenti. Già i latini insegnavano agli imperatori questo motto: “Tieni tutti divisi e potrai comandare come vuoi”. Poi la fede cristiana, la forza del Vangelo e dei Comandamenti, fondando su basi solide l’etica civile, possono alimentare una critica preziosa alle storture del mondo politico ed economico. Al mondo della politica e degli affari è giusto e buono ricordare che le parole della fede valgono anche per loro: non uccidere, non rubare, non dire il falso, onora e difendi chi è debole, tutela la vita della famiglia, garantisci il lavoro ed il riposo. Per ricordare tutto questo indico una mia paginetta su: “I comandamenti della buona politica”, sintesi di una conferenza di due anni fa (Qui linkata dal sito della Diocesi). Mia nonna – conclude il vescovo – era una contadina con la terza elementare, ma aveva la sapienza di don Camillo e Peppone messi assieme e mi ha insegnato: “La politica è come la cucina. Non basta che sia buona la pietanza, ma è importante che sia buono anche il contorno, altrimenti tutto diventa indigesto”». Oltre ai candidati il vescovo ha incontrato anche il nuovo prefetto Flavio Ferdani, «con il quale – sottolinea Marconi -sono certo continuerà la bella collaborazione istituzionale che c’è stata con i suoi predecessori. Il prefetto, che proviene da un servizio impegnativo come viceprefetto di Pavia, dove ha collaborato proficuamente anche con la Chiesa locale e i suoi vescovi, ha ribadito la convinzione dell’importanza che tutte le forze vive di una città si confrontino schiettamente per il bene dei cittadini, in particolare per la tutela e la difesa dei più fragili. A lui ho espresso a nome della comunità ecclesiale locale le felicitazioni sincere e un caloroso benvenuto nella nostra bella città».
Ricotta dal vescovo, incontro “top secret”: «Opportunità da non strumentalizzare»
Cicaré a colloquio col vescovo: «Posizioni differenti, ma sensibilità comuni»
Sandro Parcaroli ricevuto dal vescovo: «Restituiamo Macerata ai giovani»
Premesso che un candidato sindaco ha, secondo me, l'obbligo morale di ascoltare tutte le componenti della società che andrà ad amministrare... in questo caso però la "forma" di questi colloqui mi sembra tutt'altro che disinteressata, e mi riferisco ad entrambe le parti in causa, quella sacra e quella profana. Voglio sperare che i 5 candidati si siano ricordati, durante questi incontri, che stavano parlando con il responsabile marketing di un'azienda che vanta oltre 2000 anni di esperienza e quindi, come si dice, se li poteva magnà a colazione. Pace e bene concittadini, pace e bene....
Solo a Macerata, città di Maria in tutto e per tutto, si è visto sto scempio politico. Perché non si candida direttamente lui? Alla faccia dello stato laico! Da maceratese mi vergogno profondamente.
Si può anche non essere d'accordo con le parole del vescovo Marconi, per quanto a me sembrino parole semplici, equilibrate e di buon senso Ma commentare scrivendo certe banalità che senso ha? ( E perlomeno fate attenzione all'ortografia e mettete le H dove vanno)
Buongiorno dopo le sagge parole del vescovo, mi sento molto rassicurato, è vero mancano gli asterischi del gradimento, pazienza, nessuno ha rubato, ucciso, ecc. Perciò basta estrarre a sorte GRAZIE
Ma chi te lo ha chiesto!?...e pagate l'ici
"Con l'otto per mille alla chiesa cattolica abbiamo fatto grandi cose: a Macerata il vescovo ad esempio ha consultato tutti i candidati delle comunali. Ma questo è solo un assaggio. Grazie al vostro contributo ci stiamo preparando per riportare all'antico splendore lo Stato della Chiesa. Grazie, un miliardo di euro all'anno di grazie!"
Solo a Macerata
Date a Cesare quel che è di Cesare no vero?
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come volevasi dimostrare, dopo il consulto, ecco la propaganda, cosa vuol dire attenti al contorno. la chiesa deve rimanere fuori dalla politica. Ora molti chiederanno consiglio chi votare.
Ha fatto un chiaro riferimento alle colonnine dell’acqua di un candidato o sbaglio? Eeee no bono questa e’ politica!
Francamente non capisco perchè il Vescovo, che comunque rappresenta a livello spirituale una parte considerevole della città, debba essere criticato per aver chiesto, senza obbligare nessuno, di incontrare i cinque candidati, e perchè questi ultimi debbano essere altrettanto censurati perchè liberamente hanno accettato uno scambio di idee e un libero confronto, nella chiarezza e nella distinzione dei rispettivi campi di azione.
Anche nel comunicato finale, che rimane a livello di condivisibili principi di carattere generale, non mi sembra che vi siano tentativi di condizionare l’elettorato.
Senza entrare nel merito dell’intervento, dei motivi dell’intervento, delle conclusioni, delle riflessioni, ecc ecc del vescovo vorrei solo far notare che:
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visto che del vescovo si può dire di tutto, meno che non sia una persona di grande cultura e di grande intelligenza, risulta quanto meno singolare che (tra i mille richiami che si sarebbero potuti fare) ne scelga proprio uno che è, pari pari, lo stesso identico richiamo che poco tempo fa era stato, con molta enfasi, spiattellato da un candidato.
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Proprio perché il vescovo non è un ingenuo, ne uno che non riflette, e proprio perché di eventuali citazioni cattoliche (riguardanti la politica) sono piene le librerie appare veramente fuori luogo, anzi veramente sconsiderato, che cada sulla più classica buccia di banaba e citi Paolo VI.
Sempre che, lo scivolone, non sia cercato e voluto e provocato, e questo sarebbe veramente grave.
Una citazione di Paolo VI usata anche dal Parcaroli può essere un’astuzia, può essere un suggerimento, può essere una coincidenza. Nella Città di Maria lo saprete dopo le elezioni, fatte le dovute riunioni in sagrestia, per chi parteggiava il vescovo.
A riprova di chi comanda,ha comandato e comanderà a Macerata questa prova(quella della genuflessione)non è stata superata da nessuno dei Candidati visto che nessuno si è sottratto a tale vergogna(cristiano o meno)di sottomettere un Amministratore Pubblico rappresentante del Popolo ad una figura Ecclesiastica che proprio non dovrebbe aver voce nella Res Publicae!Speriamo in altre prove o nei programmi.
Ma l’Italia è uno Stato sovrano oppure no? I comportamenti del Vescovo, sia pure grande autorità spirituale, rappresentano un’inaccettabile invasione di campo. Poiché d’altronde non esiste una religione di Stato, per par condicio altre autorità religiose potrebbero a un certo punto accampare il diritto di dire la loro in fatto di politica interna italiana.
https://aforismi.meglio.it/aforisma.htm?id=1553f
Una chiesa partecipa al bene comune educando le coscienze ed esigendo, per prima, di non avere privilegi (cosa che la chiesa cattolica in Italia non fa mai); non incontrando a porte chiuse i candidati a sindaco o distribuendo pagelle (sempre agli altri, mai a sé stessa).
Il fatto che nessuno dei candidati abbia rifiutato quest’invito è rivelatore della modesta statura, morale e intellettuale, di tutti loro, nessuno escluso.
libera chiesa in libero stato, piu che mai attuale, che potrebbe essere elaborato in ..liberate lo stato dalla chiesa..
Matteo 10,41
”41 Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. 42 E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa.”
Il Vangelo consiglia caldamente di limitare l’accoglienza ai profeti e ai giusti e di privilegiare ai fini della carità i discepoli. Non sembra che Gesù si sia mai occupato di acquedotti… una fedeltà più rigorosa ai suoi insegnamenti sarebbe auspicabile…
Poloni. O dice ‘nella ‘ (nella cosa pubblica), o dice ‘nelle ‘ (negli affari pubblici).
Poloni. O dice ‘nella res publica’ (nella cosa pubblica), o dice ‘nelle res publicae’ (negli affari pubblici).
Il problema è che il vescovo è parte di quel contorno cui invita a fare attenzione…
Iacobini Scusi il ritardo ma grazie per le sue correzioni.Ma le posso assicurare(e si vede)che ai miei tempi(odio questa affermazione) il Latino era facoltativo.