Sandro Parcaroli alla prima del Don Giovanni allo Sferisterio
«Non so parlare in pubblico, ma sono un uomo del “fare”, come hai sempre riconosciuto pubblicamente anche tu. Per questo ho fiducia che le mie idee possano ridare speranza a chi oggi non ne ha abbastanza per credere nel futuro». Per la prima volta dall’inizio della campagna elettorale Sandro Parcaroli, candidato del centrodestra di Macerata, si è rivolto al sindaco uscente (di centrosinistra) Romano Carancini. Mai citato fino a ora ma nominarlo, del resto, in questo caso era inevitabile dato che l’intervento di Parcaroli è una lunga lettera – pubblicata su Facebook – che commenta le parole del sindaco durante la relazione di fine mandato nella quale l’imprenditore è stato criticato. Nel mirino di Carancini anche un video pubblicato da Parcaroli che puntava il dito contro le condizioni del sottopassaggio che porta allo Sferisterio. Di seguito la lettera di Parcaroli a Carancini.
«Caro Romano, ho appreso dai giornali il contenuto del bilancio di fine mandato che hai presentato ieri pubblicamente. Delle 140 pagine che raccontano i tuoi dieci anni da sindaco sento il bisogno di commentarne solo una, quella in cui, in riferimento alla campagna elettorale in essere, parli della linea editoriale da me scelta, criticandone alcuni contenuti. Tutti sanno che in questi anni sono stato uno dei principali sponsor dello Sferisterio e di altre iniziative a favore della città. Sai bene, perché tante volte ci siamo trovati fianco a fianco nelle cerimonie ufficiali, che l’ho fatto con il cuore. Tu, più di chiunque altro, conosci l’amore che ho per Macerata. Ho puntato su questo, al di là di ogni pregiudizio politico. Ho tenuto da parte valori e idee personali, perché il suo bene andava oltre ogni altra cosa. La scelta di candidarmi a sindaco è stata la sublimazione di questo amore. Dici (cito testualmente) che “è troppo facile fare campagna elettorale parlando male degli altri”, ma io non ti ho mai citato neppure una volta, ho solo messo davanti i fatti.
Sandro Parcaroli e Romano Carancini durante una conferenza stampa nel 2019
Ho una mia idea di città, come è ovvio e giusto che sia. È mio compito evidenziarla, affinché i maceratesi possano conoscerla e giudicarla. È normale che lo si faccia partendo dall’esistente e certe immagini non sono all’altezza del valore che attribuisco a Macerata. Non puoi prendertela con me per un video pubblicato, ma solo con te stesso per non aver capito quali fossero le reali esigenze della gente e non aver tu per primo posto loro rimedio. Ma il problema è il video o il sottopassaggio in condizioni vergognose? Non ho mai pensato che essere un imprenditore mi elevasse ad una posizione più elevata degli altri. Ma non posso neppure negare il mio percorso professionale e di vita, perché qualcuno ancora lo avverte come una minaccia al buon governo di un’istituzione pubblica. Come se un imprenditore non fosse capace di farlo o lo facesse per chissà quale motivo recondito. Chi è che parla per stereotipi? Io o tu? Non ho mai dichiarato che il modello ideale per amministrare fosse quello dell’imprenditore. Ho solo detto che sono un imprenditore, traendo da questa mia condizione l’esperienza necessaria a farne anche un servizio per la comunità. Lo trovi inappropriato?
Mi ricordi che fare l’imprenditore è diverso dall’essere un amministratore pubblico che gestisce 40 milioni di euro di bilancio, lo fai dichiarandoti non interessato a sapere quanti ne sposta l’imprenditore, eppure dovresti interessartene, visto che sono quei fatturati a reggere il mercato del lavoro e a distribuire ricchezza per tutti. La mia azienda, quest’anno, farà 120 milioni di euro di fatturato, nonostante il lockdown. Tre volte quello del Comune da te amministrato. Che dici? Ne saprò capire di finanza pubblica?
Già nell’ultimo (credo) consiglio comunale hai evidenziato come a parlare non fossi io, ma qualcuno che per me scrive e comunica. Hai addirittura detto che io, certe cose, non sono neppure capace di pensarle. Non ho replicato, perché detesto i conflitti e perché credo sempre, forse un po’ ingenuamente, che le persone debbano giudicarti per i fatti e non per le parole. Mi sembra giusto dirti, tuttavia, che non sono arrivato dove sono arrivato senza avere la capacità di un pensiero autonomo. Ci sono arrivato studiando, lavorando sodo e cavalcando l’onda di tanti cambiamenti. Credo di meritare il tuo rispetto. Come io rispetto te. Concludo esprimendoti ancora una volta il mio. Non so parlare in pubblico, ma sono un uomo del “fare”, come hai sempre riconosciuto pubblicamente anche tu. Per questo ho fiducia che le mie idee possano ridare speranza a chi oggi non ne ha abbastanza per credere nel futuro. A me, in fondo, interessa solo quello. Un caro saluto. Sandro».
Il post di Sandro Parcaroli sul sottopassaggio
L’eredità di Carancini in 140 pagine «Dal 2010 città profondamente migliorata»
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L’umiltà di Parcaroli merita un plauso contro l’arroganza di Carancini. Complimenti Parcaroli, avanti che c’è bisogno di cambiamento e di lavoro.
Speriamo che a Parcaroli qualcuno abbia detto che amministrare
40 milioni con la tegola del patto di stabilità non è la stessa cosa
del fare 120 milioni di fatturato in una azienda dove si comanda e
si fa quel che si vuole e basta. Per carità con tutti i distinguo
possibili e immaginabili, ma fare un parallelo di quel genere me lo
fa tanto assomigliare a qualcuno più Imprenditore di lui che però
nel 1994 fu abbattuto da un ometto molto più piccolo, non per
un patto di stabilità, ma per un patto che capì solo dopo di aver
firmato senza averlo mai neppure pensato. Sì parlo di quei patti
che in politica ti fanno capire solo dopo che anche se mai firmati
puoi non condividerli con chi in quel momento te li impone. La
politica, signor Parcaroli, è la politica, bella solo negli intenti pre
elettorali, ma che poi diventa brutta, molto brutta. Buona fortuna
a Lei e a tutti noi Maceratesi, che comunque a mio parere anche
senza piscina e senza la Lube poi così male non siamo stati. A
parte l’essere arrivati secondi dietro Parma nella competizione
italiana di città della cultura, a parte l’essere considerati la
provincia marchigiana dove si vive meglio, a parte essere stati
sempre al diciannovesimo posto o giù di lì, Macerata è la città
italiana dove si vive meglio e anche dove tre sottopassi sono stati
considerati innovativi a livello di murales o arte applicata ai muri,
che lei stando a Piediripa o allo Sferisterio magari non ha ancora
visto. Se ci capita la prossima volta li percorra…
Sono rimasto molto colpito favorevolmente della quanto mai signorile, decisa e circostanziata risposta che Sandro Parcaroli ha dato a Carancini ma, senza entrare in inutili fastidiose argomentazioni poco gentili.
Conosco Sandro da molti anni ovvero dalla nascita della sua attività imprenditoriale e ho sempre stimato il suo spirito di rinnovamento con visioni molto avanzare che gli ha permesso di creare questa realtà imprenditoriale nella nostra città, e che nell’ambiente informatico viene sempre riportata come modello di intelligente imprenditorialità avanzata.
Sono certo che Sandro saprà portare alla città di Macerata un vento di rinnovamento costruttivo ed efficace anche grazie allo staff che lo affiancherà, uno staff efficiente, fortenente motivato e rispondente in pieno alla proprie funzioni e fini, sono certo che sarà questo il punto di forza dell’Amministrazione guidata da Parcaroli.
Non posso fare altro che formulare i migliori auguri anche per il coraggio per essersi messo in gioco, senza reconditi motivi ma spinto per l’affetto che Sandro ha sempre dimostrato per la Città di Macerata.
Ad meliora!
Alcune semplici considerazioni sulla lettera del candidato Parcaroli. Apprezzo che egli scriva di voler portare serenità alla città. Premesso che non mi pare che Macerata in questo momento manchi di questo requisito, penso comunque sia il desiderio di tutti i candidati sindaco. Non riesco a vedere il contrario. Comunque l’altra sera ho avuto modo di ascoltarlo su Emmetv in occasione di un incontro promosso da Agorà, ACLI e La Tenda e quindi la mia riflessione parte da questa circostanza. I cinque candidati invitati dovevano dare risposte su tre temi proposti riguardanti le povertà, la cultura e il lavoro. Ottima occasione per mostrare alla città i propri intenti.Ho ascoltato da parte dei vari candidati alcune cose ovvie, alcune interessanti, ma dal candidato Parcaroli, che tra l’altro mi pare se ne sia andato insalutato ospite prima del termine, ho avuto intanto la sensazione che non abbia neppure sfiorato i tre documenti, frutto di un lungo ascolto di tante associazioni presenti a Macerata, che erano stati inviati a tutti i candidati sindaci. Dai suoi tre interventi poi ho sentito parlare più che altro di se e della sua esperienza come imprenditore, ma forse alla gente interessava più sentir parlare di come affrontare i temi concreti della città e quelli proposti dalle tre organizzazioni erano esiziali. Parcaroli scrive che è poco portato a parlare, ma i cittadini per sapere quello che intende fare dovranno solo leggere qualche documento scritto da altri? Mi pare un po’ poco.
Sig. Brunetti leggendo il suo commento mi domando in quale città abbia vissuto in questi dieci anni, non certo a Macerata. Per smentire la Sua tesi basta leggere l’ottimo articolo scritto dal direttore Zallocco in questi giorni sulla fallimentare esperienza del decennio Caranciniano, ma, aggiungo io, anche di tutti gli assessori conniventi e complici; dei danni arrecati alla città, delle occasioni perse, delle promesse fatte e mai mantenute. L’unica cosa che ci consola é che Macerata ha superato la peste del trecento e la seconda guerra mondiale e supererà anche questa sciagura se eviteremo di prolungare la presenza nel palazzo comunale del luogotenente di Carancini.
Sig Ardiccioni avendo avuto modo di leggerla in altre occasioni mi sento di poter dire che il suo orientamento politico e di pensiero, per sintesi e senza volerla offendere, appartiene al mondo ‘cattocomunista’. Non mi meraviglia quindi che non comprenda un imprenditore che usi la sua esperienza di vita per dialogare con il.mondo del terzo settore. Sono certo che se lei provasse ad abbassare la sua barriera ideologica e ascoltasse senza pregiudizi il sig. Parcaroli scoprirebbe che rappresenta una fantastica occasione anche per il mondo del volontariato maceratese che con lui potrà venire valorizzato per l’apporto che può dare alla nostra comunità e non più unicamente strumentalizzato come utile riserva di voti.
A volte anche i principi del foro fanno buchi nell’acqua, quella liquida.
Fra Sandrino, per speranza, serenità, carità, magnà no non basta per tutti, possiamo pregarlo direttamente o sarebbe meglio inviare le nostre giaculatorie all’Abate con il presepe in mano e tutte quelle perline con cui fa collanine e braccialetti? E poi da oggi siamo tutti figli suoi, ben sessanta milioni di italiani, quelli che vengono prima ma di cui non c’è effettivamente mai stata una selezione a dimostrazione. Questo miracolo è frutto del suo sacco oppure si è auto promosso e magari adesso crede veramente di avere pieni poteri. Giovedì si può venire vestiti ordinariamente o con il vestito della Domenica?
Renato Coltorti. Mi riferivo ad una trasmissione, probabilmente lei non l’ha vista, in cui il candidato Parcaroli non ha minimamente risposto alle esigenze poste dagli interlocutori.Potrò essere anche di parte, anche se il termine cattocomunista non mi appartiene per formazione culturale, ma la mia è, in questo momento, una critica oggettiva. Guardi magari il filmato e se ne renderà conto. Per inciso, quando ha parlato delle povertà, ha letto un foglio, che probabilmente leggeva per la prima volta con le conseguenze immaginabili. Qualche amico, che ha il suo stesso orientamento, me ne ha semplicemente dato atto a tu per tu. Buona giornata.
Parcaroli o Ricotta… questo è il problema.
Credo che il Sig. Brunetti sia vissuto nella mia stessa Macerata,che poi è quella di tutti noi.Visto che altri credono che la Città sia quella descritta dai vari Opinionisti(Opinioni appunto)forse dovrebbero cercare di leggere i vari articoli con uno spirito più critico e non credere sempre a chi grida al lupo!al lupo!
Sig. Coltorti.. in questi ultimi dieci anni e anche nei precedenti dieci..ho avuto la fortuna di girare per lavoro buona parte del mondo e dell Italia e le posso assicurare che ogni volta che sono rientrato nella mia città Macerata .. non l’ho trovata così malmessa..Poi se debbo renderla felice, per questioni che nulla hanno a che vedere con quello che è un mio semplicissimo punto di vista, fatto anche paragonando Macerata a tutte le altre città di pari livello da me vissute, bè cosa vuole che le dica…si dia credito al suo verbo e a quello di Zallocco..Comunque il mio commento conteneva anche altre valutazioni …e pr ciò che mi riguarda io la chiudo quì !!!
se macerata non e’ mal messa penso che qualcuno abbia bisogno di un buona visita oculistica e neurologica…
E’ chiaro che gli imprenditori siano amici del potere e che spesso vi prosperino alla sua ombra, ed in questo la vicinanza passata di Parcaroli a Carancini è perfettamente comprensibile. Si capisce anche la scelta del centro destra di candidare Parcaroli, perchè non avendo nessuna idea di progresso sociale ed economico da presentare alla città di Macerata, e divisa in lobby com’è, l’unico modo di scegliere un candidato Sindaco che li rappresenti è appunto un imprenditore di successo. Ma siccome un Sindaco non è l’A.D. di una azienda e deve necessariamente misurarsi con problemi molto più difficili, che quelli di vendere computer di marca o di vendere software , la scelta Parcaroli è perdente in partenza , perchè per fare il Sindaco ci vogliono competenze giuridiche, culturali, conoscenza della Città amministrata, dei suoi problemi e soprattutto avere idee. Che Parcaroli si accorga ora che il sottopasso di P.zza N.Sauro è un pò squallido e contesti Carancini per questo è francamente risibile. Il modello Berlusconi venti anni dopo il suo fallimento politico ed economico riproposto a Macerata è solo provincialismo. Altro che speranza; è certezza di fallimento come lo è stato per L’Italia Berlusconi. Lei Parcaroli può impegnarsi a studiare da Sindaco, ma mi creda, noi cittadini non abbiamo bisogno di uno studente di diritto pubblico o amministrativo, per questo abbiamo una valida Università e altrettanti laureati, ci serve scegliere un buon Sindaco che guidi una città in forte declino e che sappia arrestarne la caduta. Le sue promesse sono solo intenti che può rivolgere a se stesso e non certo ai cittadini Maceratesi che sono con le valigie in mano. Non si angosci più di tanto se la sua oratoria non è all’altezza, il suo amico Carancini ci ha messo vent’anni per migliorarla senza riuscirvi appieno. L’alternativa a Lei, Parcaroli, ed al suo amico Carancini, c’è ed è il candidato Sindaco Cherubini, che è stato con il gruppo 5 stelle l’unica opposizione a quel potere che Lei oggi contesta, dopo averlo condiviso.