“Macerata è una città che ha bisogno di stringere un nuovo patto di alleanza con i giovani, spingendoli ad impegnarsi in prima persona nella gestione della cosa pubblica”. Con queste parole, il Vescovo di Macerata Nazzareno Marconi si è rivolto a Sandro Parcaroli, candidato sindaco del centrodestra, durante l’incontro che si è svolto questa mattina presso la Curia, in piazza Strambi. A riferirlo lo stesso Parcaroli, secondo candidato sindaco entrato in “confessionale” dopo l’incontro di ieri con Roberto Cherubini (leggi l’articolo).
Il patron di Med Store dice di aver accolto con piacere le parole di monsignor Marconi: “Un sindaco deve ascoltare tutti, trarre da ogni esperienza l’occasione di una crescita personale. Il bene della città che governa passa attraverso la condivisione di intenti e valori con tutti i rappresentati delle sue istituzioni. Per questo sono stato felice di incontrare il vescovo Marconi. Una persona di grande cultura e raffinata sensibilità, con la quale ho potuto parlare a cuore aperto di tutto”.
Parcaroli ha spiegato all’alto prelato alcune parti del programma che nei prossimi giorni presenterà ufficialmente alla città. “È innegabile che il futuro di Macerata appartenga ai giovani. Non possiamo escluderli dalla costruzione di un progetto che rilanci la città. Troppi giovani se ne sono andati negli ultimi anni. Dobbiamo invertire la tendenza, approfittando delle nuove tecnologie per trasformare Macerata in un luogo dove si possa lavorare in modo competitivo rispetto ad altri contesti internazionali”, ha detto Parcaroli. “Il lavoro”, un sindaco non lo crea direttamente, ma indirettamente. Nel senso che un sindaco ha come primo dovere quello di costruire progetti in grado di attrarre investitori. Se non lo fa non è un sindaco, bensì un semplice amministratore dello status quo. Un sindaco deve creare visioni a lungo termine, occupandosi di questioni che vanno oltre l’ordinarietà”.
Il vescovo Marconi ha poi invitato Parcaroli a valorizzare tutti i quartieri della città, facendoli sentire parte di un unicum territoriale. Per farlo ha citato l’esempio della “Grand Paris”, un progetto che mira a trasformare Parigi e la sua agglomerazione in una grande metropoli mondiale del XXI secolo, capace di migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti, di correggere le ineguaglianze territoriali e di costruire una città sostenibile. Parcaroli ha molto apprezzato il parallelo. “È evidente che Macerata non è Parigi, ma il progetto della Grande Macerata va oltre quello di una grande Macerata”, ha detto. “L’idea del Vescovo coincide con la mia e prevede la realizzazione di un progetto che faccia tornare Macerata ad essere quel capoluogo di provincia capace di guardare oltre le proprie mura. “Del resto”, ha concluso Parcaroli, il concetto di centro storico come anima della città deve essere allargato a tutta Macerata, anche alle frazioni, per un grande disegno globale che la faccia essere protagonista del suo futuro, rendendola più moderna e funzionale alle vere esigenze dei suoi cittadini”.
Al termine dell’incontro Parcaroli ha espresso grande stima nei confronti del Vescovo. “Nazzareno Marconi è un uomo dotato di grande intelligenza, oltre che di vera umanità. Ascoltarlo è stato istruttivo. È un Vescovo che guarda ai veri problemi della gente, esattamente come me. Ha una profonda conoscenza della città, che osserva con gli occhi colti di chi ha fatto anche esperienza del mondo, viaggiando e conoscendo culture differenti dalla nostra. La sua presenza a Macerata è un valore aggiunto per tutta la comunità, non solo religiosa. Lo ringrazio di avermi ispirato con le sue parole”.
Ieri sera Parcaroli ha invece incontrato i commercianti del centro storico: “Dopo averli ascoltati a lungo nei giorni scorsi, ho risposto alle tante domande che avevano. L’ho fatto con il cuore, perché sono uno che quando parla in pubblico di certe cose si emoziona – ha scritto Parcaroli su Facebook – Sono un imprenditore e sono il proprietario di molti negozi. Nessuno più di me sa quanto è difficile oggi portare avanti un’attività commerciale in Italia. A Macerata, in questi 20 anni, le politiche sono andate nella direzione di creare tanti e tali ostacoli ai commercianti che chi se ne è andato ha fatto solo la scelta più razionale. L’unica sensata, numeri alla mano.
Chi è rimasto lo ha fatto solo per amore di questa città, per non arrendersi a chi, in qualche modo, questo amore lo voleva negare. Avrei voluto dire loro molte più cose di quelle che ho detto, ma per tante ragioni ho promesso che fino alla presentazione del programma renderò note solo le linee generali del mio pensiero. Mi è molto chiaro cosa va fatto per aiutare i commercianti. Ci sono cose semplici e attuabili da subito, che avrebbero come immediato effetto quello di dare ossigeno a quelli che ancora resistono. Tanto più in questo momento di forte contrazione economica. Ma poi ci sono i progetti concreti, quelli che sto studiando insieme a consulenti ed esperti e che puntano a rendere Macerata accogliente, sempre più internazionale e capace di attrarre nuovi investitori.
So di alcuni commercianti che hanno proposto di abbellire le vetrine dei negozi chiusi. È giusto certo. Ma lo scopo di un Sindaco che guarda al futuro deve essere sopratutto quello di riempire quei locali chiusi di nuove attività, favorendo lo sviluppo delle aree interessate. Ogni luogo ha una particolare specificità e vocazione. Vorrei lavorare per costruire nuove identità e far emergere il potenziale inespresso di ogni quartiere, a cominciare dal centro storico, cuore sociale della città”.
Ricotta e Parcaroli al “confessionale” Entusiasmo per l’invito del vescovo
Mi sembra che abbia molto senso nel 2020 in uno stato laico: i candidati ancora passano a riverire il vescovo in campagna elettorale, poi però ci sono categorie di persone a cui non frega niente a nessuno. Benvenuti nel medioevo!
Fidarsi del vescovo è proprio un atto di fede
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Ci sarà pure, mi auguro, qualche candidato che sia andato o vada dal vescovo in forma privata, quindi senza dirlo in giro…
Macerata deve risorgere dopo 12 anni di buio grazie alla sinistra.
Sig Iacobini, il vescovo Marconi ha inviato i candidati sindaci pubblicamente!
Per la signora Grandoni. Grazie.
Mi correggo, “il vescovo Marconi ha invitato. . .
Macerata ha toccato il fondo demoniaco con la vicenda di Pamela. Gli inquirenti guardano i fatti visibili e non tengono conto – perchè non hanno la gnosi – dei risvolti invisibili. La vicenda di Pamela è un fatto misterioso, ma pure chiaro in una cittò che, oltre ad essere di Maria, è pure di quella parte occulta oscura, interpretata magnificamente in qualla scultura, artisticamente criticata da artisti locali, compreso Sgarbi – così mi hanno detto – ma molto comprensibile a livello esoterico. Su quella scultura c’è riportato il volto occulto di chi si contrappone a Maria.
Macerata è una capitale dello spaccio. Macerata è la città dell’accoglienza di africani che non fuggono da guerre e carestie, ma che sono organizzati per sbarcare in Italia. Forse il vescovo dovrebbe informarci che fine fanno quei bambini soli e i neonati di quelle donne incinte che arrivano qui. Scompaiono anche loro? Per finire dove?
Parcaroli fa parte di un partito che difende l’identità e la cultura della civiltà italiana ed europea. Nella sede della Lega per Salvini di Macerata è appeso un cocefisso.
Ricotta, invece, fa parte di un partito che garantisce i diritti e i desideri di tutti, compresi di quelli che vogliono distruggere la nostra identità e la nostra civiltà millenaria fondata sui principi del Vangelo, che sono i principi non negoziabili della chiesa cattolica. Inoltre Ricotta, con la legge Zan-Scalfarotto vorrebbe tappare la bocca a chiunque non è d’acccordo sulla imposizione del Gender nelle scuole, con cui si vuole fare il lavaggio del cervello dai bambini delle scuole dell’infanzia in poi, privilegiango la visione omosessuale della vita. Inoltre la proposta di legge del PD tapperebbe la bocca a tutti i contrari a questa legge totalitaria e disumana e tapperebbe la bocca perfino a San Paolo, e a chiunque non vuole consegnare allo Sato il diritto di genitore di educare i suoi figli al di fuori delle visioni atee e nazibolsceviche del PD. E’ una visione talmente allucinata della vita che pensarla nel PCI, pur ateo, era impensabile. Un tempo un vescovo non avrebbe parlato con un “senza Dio”. Oggi, però, c’è la bugia che Cristo si è immolato sulla Croce per tutti, per cui anche i seguaci di Aleister Crowley del “fai ciò che vuoi sarà tutta la legge” entreranno nel Regno dei Cieli.
Invito Parcatoli a mettere nel suo programma il tentativo di difendere la famiglia formata da un padre e una madre, di cercare di ostacolare l’espansione della droga a Macerata e, poichè si riferisce ai benefici dell’Arte, ricerchi quegli artisti non allineati con il potere demagogo della Sinistra, che però hanno le idee chiare per come sviluppare l’Arte, pure in abbellimento di piazze ed edifici maceratesi. Mi piace citare lo sculltore Sandro Piermarini, che in decenni ha fatto proposte in tale senso alle amministrazioni comunali, ricevendone in cambio il silenzio.
condivido pienamente quanto scritto dai Signori: Aldo Iacobini e Geppo Capasso.
Viene da chiedersi come mai Gesù non abbia mai pensato di incontrare il tetrarca per dialogare su programmi e progetti per la crescita e il benessere della Galilea e dei suoi diletti giovani…
Continua la prevista passerella elettorale….
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Però qui cominciamo a fare le cose per bene.
Qui nulla è lasciato al caso e si vede il notevole distacco con l’improvvisata infantile di Camille Roberto Desmoulins.
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Qui si vede che la scenografia è curata ai massimi livelli: abbiamo al seguito il fotografo che fissa, nel suo obiettivo, l’incontro.
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Oltre le consuete e consunte ovvietà {{lo sapevamo già che il vescovo era persona notevole, dotato di cultura, non serviva di certo la conferma di Bianconiglio}} notiamo che adesso i “saggi”, che lo circondano, sono stati retrocessi e declassati a semplici “esperti” e “consulenti”; magari prima o poi ne sapremo anche i nomi, e ne scopriremo delle belle…
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Non volendo assolutamente entrare nel merito di come vede le cose (Grand Paris??? Ma cosa è rispetto a Magerata Granne!!!!) mi permetto di far notare una particolarità piuttosto ricorrente: 3 incontri, nello stesso luogo, in pochi giorni..
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Forse che il centro nevralgico della campagna elettorale di Bianconiglio è il suo ristorante????
Quindi, sembrerebbe, che tra piatti e forchette ci sia il comitato elettorale?
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Oppure è solo una casualità che, gira che ti gira che ti rigira, sempre viene speso il nome [[sia della sua attività che quello]] del suo ristorante poiché, business as usual, e quindi la pubblicità è l’anima del commercio????
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Chissà a questo punto quali mirabolanti effetti speciali ancora ci attendono negli incontri…
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Chissà se l’Amico del popolo porterà all’incontro i suoi sanculotti e…
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E….soprattutto, chissà se anche Armand-Jean Narciso du Plessis de Richelieu porterà i suoi fotografi e suoi cineoperatori…
Forse mi sfugge qualcosa, ma l’Italia è uno stato laico, come la Francia, oppure ancora sotto stretto controllo del Vaticano? C’è bisogno di andare a prendere direttive dal vescovo per sapere le problematiche della città e che i nostri giovani, tra cui i miei,sono costretti ad emigrare per trovare lavoro? Ma che c’entra la curia con i problemi di Macerata? Benvenuti nel medioevo,a quando la santa inquisizione? Ed in ogni caso occorrerebbe pensare che ancora qualcuno non ha intenzione di prendere direttive da rappresentanti della Chiesa Cattolica.
anche Parcaroli si è adeguato!
Non nascondo la mia delusione e coerentemente non faccio sconti a nessuno, ciò che penso lo esprimo!
Condivido Signor Guido Della Costanza.
Caro Gianfranco, come nel mio precedente intervento, ribadisco che prima Cherubini e poi Parcaroli abbiano fatto non bene, ma benissimo a non disattendere l’invito del Vescovo. L’invito è un invito e basta, non è un ordine. Quanto alla giusta questione relativa alla laicità dello Stato che totalmente e sostanzialmente condivido, io, ma è mia soggettiva opinione, ritengo che si debba andare “oltre”, ben oltre. Riflettevo, infatti, sul termine “stare in ginocchio”… Tutti sanno, ma forse sfugge, che i Partiti, di ogni ordine e grado, tutti, dico tutti, nessuno escluso, non esitano ad “inginocchirsi” davanti a ben altri Altari. La grande finanza e suoi derivati…Europa docet. E’ questa che lima e “subordina” e appiattisce i Partiti, tutti, nessuno escluso. L’Economia e il suo Sinedrio sono la nuova Teologia, sono un Dogma. Purtroppo, aggiungo. Ai partiti, qui come altrove, non rimane altro che parlare di biciclette, piste ciclabili, buco dello’ozono, il “verde” e altre gustose amenità. Non esiste una critica della Economia, purtroppo.
@ Garufi
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No Guido, non ci siamo proprio.
Mescoli 2 discorsi differenti, distinti e distanti.
Sull’economia, il mercato globale, i grossi imperi finanziari, e chi più ne ha più ne metta, con tutto il cuore e la volontà da Macerata chiunque di noi potrà fare ben poco.
Per una serie molteplice di ragioni.
E quindi perdersi dietro genuflessioni mondiali sarebbe, da Macerata, fare a cappellate con i passeri…
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Ben diverso invece è un “invito” locale perché chi è il soggetto invitante ha comunque un suo peso in città.
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Avesse mandato, l’invito, il pizzicagnolo sotto casa, il cameriere del bar o il fruttivendolo tale invito sarebbe stato assai molto di più relativo.
Invece, se lo stesso invito, arrivasse da un personaggio importante, questo invito avrebbe nei fatti ben più peso e valore.
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Perché seppur sempre un invito dipende anche da chi invita e, sebbene non sia un ordine, a certi inviti (figuriamoci se poi sono pubblici) in città come Macerata NON si può dire NO, o fingere di avere mille cose più importanti da fare e declinare..
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Pertanto questo è, nei fatti, solo un pessimo tentativo (da parte di tutti) di non indisporre l’invitante e, al contempo, evitare discorsi che potrebbero indirettamente far perdere qualche voto.
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Interessante invece, nel cercare di comprendere gli scenari futuri, invece gli ammiccamenti di qualcuno, quella pelosa ruffianeria del distinguere il candidato (bravo) dalla coalizione (cattiva) che sembra essere un piccolo escamotage per poi dire al ballottaggio chi votare…
Per la serie: questo candidato che rimane sempre buono (io l’avevo detto prima che i cattivi erano la coalizione, ma non lui) contro l’altro che (per esclusione) non può che essere cattivo..
Per il signor Garufi. Le vecchie iscrizioni presenti nel portico del municipio di Recanati testimoniano in modo inequivocabile che uomini vivevano appena due secoli fa. Altro che gli attuali ciambellani!