14 aprile 2010 – Giorgio Meschini e Romano Carancini nel momento del passaggio della fascia tricolore. Alle loro spalle Narciso Ricotta. Carancini vinse il ballottaggio con Pistarelli per 126 voti
di Matteo Zallocco
La piscina olimpionica a Fontescodella, il nuovo parcheggio per il centro storico a Rampa Zara, il palazzetto dello sport ampliato per la Lube, il grande insediamento produttivo a Valleverde, la conclusione dei lavori per la strada via Mattei – Pieve che finalmente risolve l’annoso problema del passaggio a livello di via Roma, Macerata che recita il ruolo di vero capoluogo di provincia dopo il terremoto del 2016. Stando ai programmi elettorali ci poteva essere anche questo nel rendiconto del sindaco Romano Carancini che oggi ha convocato la stampa per il bilancio di fine mandato 2010-2020 (leggi l’articolo) e per presentare la tanto attesa brochure (costata 45mila euro senza stampa e distribuzione) dal titolo fiabesco “Macerata. Tutti per una. Una per tutti“.
Dopo 10 anni di battaglie (personali) e dopo aver diviso la città in amici e nemici, ora Romano Carancini – sindaco più longevo della storia di Macerata per il rinvio delle elezioni dopo il Covid – dice che in questo decennio «la città è profondamente migliorata» e vuole far passare come una storia meravigliosa quella che nel 2010 presentò come “La nuova storia”. Mise all’angolo la vecchia (il precedente sindaco Giorgio Meschini e la sua Giunta) e indossò subito i guantoni da pugile rimanendo sul ring – senza alcuna capacità di incassare un colpo ma con una grinta invidiabile – per oltre dieci anni.
Un decennio da combattente in una guerra fredda con il suo partito (il Pd), con i vari segretari che si sono succeduti, e con chi poteva mettere in discussione il suo Impero: l’esempio emblematico è lo scontro con l’Università, da tutti considerata risorsa vitale per la città, ma che lui ha visto come concorrente del Comune arrivando a uno scontro acceso con il rettore Francesco Adornato, persona pacata, di grande cultura e dello stesso orientamento politico. Se oggi i locali dell’ex Upim non sono stati rivitalizzati da Unimc lo si deve al carattere spigoloso del sindaco. Se il Comune anziché realizzare un nuovo parcheggio per il centro storico ha speso 2,5 milioni di euro per uno che già c’era è grazie all’ascesa dell’uomo solo al comando che sarà ringraziato più da una società (la Saba) che dalla città. Nel programma elettorale 2010 di Carancini si leggeva: “realizzazione a nord del parcheggio di Rampa Zara con attracco meccanizzato per il centro storico“. E ancora: “Ci impegniamo a progettare e realizzare un percorso meccanizzato che da piazza Mazzini, o direttamente da viale Trieste, consenta di accedere al centro storico“.
Ha sempre indicato come “priorità delle priorità” del suo mandato il polo natatorio di Fontescodella. Nel 2012 disse: «Se non faremo le piscine mandatemi a casa visto che in campagna elettorale mi sono esposto in maniera assoluta su questo tema e su questo mi gioco la mia credibilità dal punto di vista amministrativo» (guarda il video). E’ andato avanti per otto anni di fila promettendo queste piscine, nonostante i consigli di tutta la maggioranza di fermarsi. Alla fine ha optato per un piano b dell’ultim’ora (proprio come per il parcheggio in centro storico) dicendo nell’ultimo anno che le piscine si faranno nelle nuove scuole alle ex Casermette. Quest’ultima resterà l’opera di punta dell’Amministrazione Carancini, realizzata fuori programma grazie ai fondi del sisma e dei benefattori del Qatar. Per lui un altro grande risultato è stato mettere d’accordo l’assemblea dei sindaci per l’ospedale provinciale alla Pieve, salvo poi approvare la variante al Prg dopo due anni e mezzo.
Al punto 1 del programma 2010 Carancini mette la parola “Partecipazione” che oggi rivendica nella brochure auto-celebrativa di 140 pagine come “filo rosso” della sua attività amministrativa: «La partecipazione non fine a se stessa ma capace di diventare sintesi politica», scrive. Questo dopo che per 10 anni il suo partito lo ha accusato di essere un “corpo estraneo al Pd”: «Ci troviamo a discutere su decisioni che sono state già deliberate dalla Giunta o se va bene ne veniamo a conoscenza un giorno prima, c’è dialogo solo attraverso qualche assessore» , dichiara il segretario cittadino Stefano Di Pietro la scorsa estate. Nel programma elettorale si parlava di partecipazione in maniera molto più estesa, dalle giunte itineranti (fatte solo per un breve periodo) fino al “patto di consultazione con le opposizioni in occasione di scelte di rilevante importanza per la città” (invece è stata esclusa anche la maggioranza, tranne i suoi “yes man”). Emblematiche le dichiarazioni datate novembre 2019 della vice-sindaca Stefania Monteverde, che per tanti anni è stata il braccio destro di Carancini: «Abbiamo visioni diverse, io sono per i palazzi della politica aperti. Il sindaco ha trascurato troppo il confronto con i cittadini».
Con l’arrivo del direttore artistico Francesco Micheli la stagione lirica diventa un festival popolare con diverse iniziative collaterali in città
La cultura in generale e lo Sferisterio in particolare sono stati sempre indicati come il fiore all’occhiello di questa amministrazione e in questi 10 anni la stragrande maggioranza delle attività comunicate dal Comune riguardano iniziative firmate dall’assessore Monteverde. Ma anche qui Carancini esagera: «Grazie a me l’arena è diventata un palco internazionale» ha detto durante un’inaugurazione di poche settimane fa. Non è proprio così: con la direzione di Francesco Micheli lo Sferisterio è diventato un festival popolare e grazie alle tante iniziative collaterali ha coinvolto la città, ma le file lungo viale Trieste di pullman che provenivano da tutta Europa non si vedono da tanti anni. Una crescita degli eventi c’è comunque stata e Carancini si è dimostrato un bravo anchorman, strappando tante risate con le sue battute in dialetto.
L’altra bandiera dell’amministrazione Carancini-Monteverde è la pedonalizzazione del centro, fatta senza un progetto e una visione d’insieme. Carancini oggi rivendica anche l’attenzione all’ambiente e la “zero volumetria aggiuntiva privata negli ultimi 10 anni”, ma va detto che non c’era più spazio per costruire dopo il piano casa triplicato dalla Giunta Meschini (l’attuale sindaco era il capogruppo del principale partito di maggioranza) con 1,5 milioni di metri cubi realizzati e qualche operazione riuscita piuttosto male: Nuova via Trento, Valleverde, piazza Pizzarello per fare qualche esempio di casi irrisolti.
Nel 2015 Carancini rimontò su Bruno Mandrelli dopo aver perso al primo turno e per pochi voti vinse le primarie
Oltretutto il sindaco oggi si intesta la creazione della Città micropolitana: «Sono anni, tra il 2010 ed il 2020, in cui la città si è riconquistata una centralità credibile e un ruolo di coordinamento politico innegabile nell’ambito provinciale. I fatti lo dimostrano e fanno giustizia dei luoghi comuni usati strumentalmente per negare cosa è accaduto nell’ultimo decennio», scrive nella sua brochure. Se sono strumentalizzazioni va detto che sono arrivate dai quattro candidati del centrosinistra alle primarie dello scorso febbraio: tutti – compresi il presidente del consiglio comunale Luciano Pantanetti e l’assessore Narciso Ricotta – hanno detto che la vera sfida sarà far recitare a Macerata il ruolo di capoluogo di provincia.
Carancini durante la conferenza stampa ha anche preso di mira un imprenditore che in questi anni gli è stato molto vicino: il candidato sindaco Sandro Parcaroli che ha osato pubblicare un video sul degrado del sottopasso che porta allo Sferisterio (sacrilegio!). La verità è che in un mese di campagna elettorale Parcacoli non ha incredibilmente mai nominato Carancini ed oggi è quest’ultimo a servirgli un assist con questo attacco. A scapito di Narciso Ricotta che continua a raccogliere i cocci di un centrosinistra che era ridotto in mille pezzi e che oggi il candidato sindaco ha ricucito creando otto liste, la stragrande maggioranza delle quali chiedono un cambio di passo e una visione totalmente diversa, maggiore collegialità, meno parole e più fatti.
Ma Carancini continua a voler rubare la scena, anche in vista delle elezioni regionali dove è candidato consigliere. Il suo ultimo slogan è #parlocoifatti e li elenca in questa brochure che doveva essere pubblicata e spedita nelle case lo scorso dicembre e che da oggi si può leggere sul sito del Comune. Evidentemente nonostante la spesa e il tempo c’è stata qualche dimenticanza. Che abbiamo voluto ricordare.
Fino al 2013 non correva buon sangue tra il capogruppo Pd Narciso Ricotta e il sindaco Carancini (al centro il fedele assessore-bodyguard Alferio Canesin). Ricotta entrò in Giunta dopo l’elezione in Parlamento della vicesindaca Irene Manzi
L’eredità di Carancini in 140 pagine «Dal 2010 città profondamente migliorata»
Carancini e il suo #parlocoifatti Le “perle” del sindaco dalla A alla Z
C'è un'infinità di soldi spesi dall'amministrazione comunale per opere che poi hanno dato un ritorno nullo o quasi. Cito solo i soldi buttati via per restaurare i Cancelli (>120.000€) e per il planetario della Torre di Piazza Libertà (>750.000€)
Marco Corsi aggiungerei gli 800 mila per le cancellate dell'Helvia Recina ed altrettanti per il campo da calcio ( ennesimo) a Villa Potenza. Ma i soldi per ampliare un palazzerto verusto ed inadeguato non si sono trovati. ROMAO TSE TUNG
Ma sul libro c è scritto come ha ridotto il centro storico?
Si è fatto lustro di aver decentrato le scuole. Le ha chiamate Campus. Mi sarei aspettata un colpo di coda da Sindaco Super ... già sognavo un Polo Sportivo, vista la carenza delle palestre per le scuole. E invece, in linea con la morte ... ha dato il via al taglio di alberi secolari per costruirci un supermercato. Puah! Sicuramente non lo rimpiangerò. E spero in un cambiamento fra un mese e mezzo. Macerata ha diritto a vivere il Nuovo. L’impasto di Ricotta è cotto, ricotto e scotto!
L’Atene delle Marche perde il suo Pericle!!!! Pensa che per evitarlo una città intera per dieci anni è stata in clandestinità. Ora ci sta che si risveglia!
Nata e cresciuta a Macerata per motivi di vita ora vivo altrove ma fino a marzo ho lavorato a Macerata... In questi anni mi ha fatto tanta tristezza vedere come una città così bella e gradevole da vivere sia stata ridotta al dire di amici parenti invivibile spero che chi venga dopo faccia qualcosa per far tornare a vivere la città dove sono nata e cresciuta
Il sagro romano impero.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Chapeau per l’articolo!!! Ma Parcaroli cosa aspetta??? I contenuti per iniziare a fare una campagna elettorale non mancano di certo.. Pensa di prendere voti a certi compleanni senza proporre nulla?
Carancini, dopo aver malgovernato per 10 anni con arroganza ed insipienza facendo arretrare la città a tutti i livelli, ora pensa addirittura di aver maturato i titoli per andare in Regione a rappresentare i maceratesi (veramente non c’è limite alla vanagloria!).
Io penso, invece, che dovrebbe chiudersi per almeno 20 anni in un convento a fare penitenza e mortificazione per tutto il male fatto a Macerata.
Carancini, il peggior sindaco di Macerata dal dopoguerra in poi, oggi è, al contempo, l’arma vincente di Sandro Parcaroli e un peso insostenibile per il candidato piddino Narciso Ricotta, il quale, benchè invitato più volte a segnare almeno una pur minima discontinuità con il decennio caranciniano, non ha mai inteso farlo e oggi addirittura porta avanti in sintonia con il mitico Romano la campagna elettorale, senza accorgersi che ad ogni apparizione comune perde consensi e voti. Sprofonderanno insieme.
non vediamo l’ora di vedere i tacchi di carancini
È diventata un’abitudine dire che l’ultimo sindaco è stato il peggiore mai avuto, sì potrebbe, però adesso preferisco “il dire” che ci può essere continuità senza tante diversità, peggio magari qui, peggiore lì, proprio un disastro là e tralasciando su e giù , in con per tra fra, basta vedere Civitanova dove Ciarapica supera maestri e affossa possibili allievi che difficilmente potranno surclassarlo. (Ci ritornerò, se capita Del resto la frase ” Al peggio non c’è mai fine”, sempre a dimostrare il dimostrabile, chi l’ha tocca, dovrebbero scriverla su tutte le sedi istituzionali.! Il prossimo sarà migliore, dipende, potrebbe essere simile, magari continuatore di una certa linea però amplificata con lavori più destinati ad una platea superiore ad “Uno ” o magari, per chi ci spera. completamente rinnovata dall’arroganza di chi ieri non sapeva di essere leghista ed oggi per fortuna non è il suo avvocato… o per sfortuna…mah. Comunque il colpo meglio riuscito di Carancini con tanto di scene disperate dopo il fatto è quella di essersi fatto scippare La Lube, incautamente abbandonata su una panchina del Parco aspettando nascosto dietro un albero che passasse Silenzi a scipparla. Un vero colpo di genio, qualunque sia l’eredità lasciata che poi, aho è in 149 pagine quindi voglio dire di beni ce ne saranno da spartire. Ahahah, ma auguratevi che sia Ricotta a continuare magari con qualche correzione l’amministrazione maceratese, almeno sempre tra voi ve la potete vedere. Mogli e buoi dei paesi tuoi specialmente se il bue è celtico e tende ad ingrassare a spese altrui.
@ Bommarito
.
Quindi ricapitolando ha vinto tutte le battaglie ma ha perso la guerra.
.
Ma il punto è un altro, anzi sono altri 2.
.
La destra maceratese in tantissime occasioni ha finto di non vedere o, addirittura, aiutava a tenere la porta del pollaio aperta.
Ed anche oggi mi pare che il candidato sia solo un mix di aria fritta e biacca.
.
La seconda cosa da tenere presente è come i 3 candidati che verranno esclusi dal ballottaggio daranno (ufficialmente o ufficiosamente) indicazioni di voto, perché qualcuno già pubblicamente ha espresso gradimento…
Per Gianfranco
Secondo me Carancini aveva perso la guerra già nel 2015, e allora solamente le divisioni del centrodestra, con la principale candidata avversa francamente inconsistente, permisero al centrosinistra di sfangarla e rimanere al governo per altri 5 anni.
Ma la guerra, a mio avviso, in città è stata ormai persa anche dal PD e dall’intero centrosinistra, che durante il decennio caranciniano non ha mai voluto o comunque non è mai riuscito a mettere un freno anche alle operazioni più assurde e più opache. Penso al Park Sì, alle piscine, alla Nuova Via Trento (e l’elenco potrebbe continuare), esempi non solo di insipienza amministrativa, ma anche di opacità, di mancata trasparenza, di scelte incomprensibili se non pensando male, di gravissimi danni pure economici a carico di tutti i maceratesi.
Narciso Ricotta, che è, singolarmente preso, una brava persona e un collega che stimo, si è ostinatamente presentato e continua a presentarsi come il continuatore della politica caranciniana e non ha mai voluto differenziarsi, quanto meno dalle storiacce più clamorose, dal mitico Romano, nemmeno con mezza parola, con una mezza riga scritta, con una presa di posizione appena accennata.
Personalmente l’ho invitato a farlo diverse volte (e lui, che è una persona onesta, potrà confermarlo), ma sempre inutilmente. Addirittura oggi Narciso lo vediamo girare in città, durante tutta questa campagna elettorale, sempre al seguito di Romano Carancini (che assurdamente pretende, dopo 10 anni di malgoverno, di avere diritto ad un seggio in Regione) e sempre in posizione ancora subalterna.
Allora oggi io penso che la città, giustamente voglia un cambiamento, e questo cambiamento non potrà certo venire da chi della politica caranciniana è oggettivamente e soggettivamente il dichiarato continuatore.
Ogni cittadino di buon senso e minimamente informato sulle vicende politiche e programmatiche dell’ultimo decennio, che riesca a guardare in faccia la cruda realtà cittadina senza adulcorarla e senza paraocchi ideologici, non può non constatare che Carancini sia stato il peggior Sindaco di Macerata nell’ultimo mezzo secolo di storia amministrativa. Le mancate opere, le iniziative intraprese, le relazioni interistituzionali ecc.., efficacemente riassunte nell’articolo sono solo una parte delle insufficienti e inadeguate azioni di governo, rispetto alla drammaticità della crisi, non solo economica, che ha investito come una tempesta perfetta la città dal 2010 ad oggi. Lo sforzo sovrumano dell’assessore Ricotta, oggi candidato a succedergli come Sindaco, nel mascherare tutto ciò con affannose, affrettate e costose opere di maquillage urbano da spendere subito nella propaganda elettorale in corso, presenta dei tratti persino commoventi quando cerca di difendere, con malcelato imbarazzo, non tanto l’operato di Carancini quanto una storica continuità amministrativa di antica origine democristiana.
@ Bommarito
.
L’apoteosi della gastronomia amministrative caranciniana è stata quella della favolosa e pirotecnica “Rivoluzione Culturale” [[della formula originale cinese manca, dopo culturale, “e Patriottica”]]; da qui il RoMao Tze Dong de Macerata, a testimoniare che, con le dovute differenze, “il grande timoniere” cittadino aveva perso oramai la bussola.
.
Anche gli incontri/confronti con i maceratesi (la favolose assemblee che ogni tanto venivano organizzate, la giunta itinerante, ecc) avvenuti in questi 10 anni sono stati dei fiaschi completi.
Più che programmi condivisi, erano riunioni in cui si avvisava di decisoni già prese altrove, quindi inutili nel confronto e nello scambio di vedute ed idee.
.
L’amico Ricotta, che per duttilità ed intelligenza politica mi ricorda il Cardinale Richelieu, non ha potuto differenziarsi come avrebbe (forse) voluto (o dovuto) in quanto lo slogan era già stato usato (la nuova storia) e quindi sta facendo di necessità virtù.
Comunque, anche se azzoppato dalla figura ingombrante, al momento sembra incarnare meglio lo spirito dei maceratesi, almeno rispetto agli altri competitors che non mi sembrano fulmini di guerra.
.
Prevedibilmente ci sarà un ballottaggio tra il centrosinistra e la destra (e poco centro) maceratese.
.
Ad esempio sarebbe interessante sapere PRIMA del primo turno per tutti i candidati sindaci quali saranno GLI ASSESSORI, per avere modo di votare con cognizione di causa.
.
Perché va da se che il candidato può essere “buono”, ma se la squadra è “pessima” (o non viene annunciata prima) il voto potrebbe/dovrebbe variare.
.
Anche sui programmi io li prenderei moooolto con la mollette.
Saranno (con nuove parole e nuovi aggettivi) un copia/incolla di programmi vecchi.
Anche qui, per avere una migliore condizione di voto, sarebbe utile comparare i programmi (con quelli vecchi) per vedere chi copia cosa.
.
Io posso, più o meno, risalire fino a quelli del 1985 ma credo che in tanti avranno la possibilità di confrontare i “nuovi” programmi con quelli “vecchi”, anche precedenti al 1985 e vedere similitudini ed eventuali differenze
Al momento leggo 8.853 letture,13 commenti.Pensavo quindi di trovare un plebiscito contro il Resoconto Caranciniano,ma a parte i Soliti Noti con le stucchevoli ripetitive polemiche,mi sembra che la Roccaforte non venga minimamente scalfita!La vera speranza per i fautori del cambiamento è l’unione del CDX e la Carta(La Matta) Parcaroli!Ma i Maceratesi abboccheranno?Perchè a votare non ci vanno solo le truppe cammellate!
Fermo restando che il candidato Ricotta e tutti gli assessori che si ripropongono sono corresponsabili della politica del sindaco uscente CARANCINI, io, per intanto, soffro nel vedere Macerata così “spenta”. Oggi paseggiavo come un automa per il centro storico cercando dei punti di “ancoraggio” che mi ricordasseso il passato. Quanti negozi chiusi! Quante persone scomparse! Sembravo un’anima in pena. Per fortuna, alla Romcaffè ho rivisto il caro volto di Pierino, che credevo in pensione, che ha scandito le mie giornate per circa 50 anni. Poi sono andato ad acquistare libri alla Bottega del Libro e la freschezza della giovane Chiara, che mi chiedeva della salute del maggiore Tullio Moneta, che non vedeva da tempo, mi ha dato la forza di rivolgermi alla piazza della Libertà, completamente vuota: una piazza “sorda e grigia”, che dovrebbe essere riempita di auto a ciclo continuo per fare riprendere vita ai commercianti e ai caffè e agli uffici pubblici da riportare al centro. Noi ambientalisti siamo stati dei teorici esaltanti lo splendore degli spazi vuoti. Ma oggi, con un centro storico diventato un cimitero, forse potrebbero essere le inquinanti e puzzolenti auto a ridargli la vita.
Chi vincerà le prossime elezioni? Non saranno gli uomini e i programmi a fare vincere. E neanche la valutazione dei cittadini. E’ sempre una questione alchemica. Se i cittadini a maggiorabnza sono “marci” allora vinceranno quelli che hanno ridotto Macerata nello stato in cui è. Se, al contrario, i cittadini sono a maggioranza “sani”, allora vincerà il cambiamento verso un nuovo corso.
@ Rapanelli
.
Lungi da me voler mischiare il sacro e il profano e non ho nessuna voglia di disquisire su demonio e santità.
.
Ma per un cattolico cattolicissimo cattolicamente cattolico mi pare che ti manchano i fondamentali, le basi, le prime lezioni…
.
Mi par di ricordare che, da qualche parte, è scritto che non bisogna giudicare.
.
Eppure da perfetto manicheo, dividi in “buoni” e “cattivi” e, addirittura, usi aggettivi molto, troppo, forti (sani e marci).
.
Eppure sarebbe cosa buona e giusta ricordare che, prima di guardare la pagliuzza nei denti dell’altro, bisognerebbe togliere la trave dai prori.
.
E a proposito, sempre se non ricordo male, si parlava anche di amarsi come fratelli, ma sembra che i fratelli marci non siano amati da te come dovrebbero.
.
.
Ahhh, per ultimo, in verità in verità ti dico che è stato scritto: chi è senza peccato scagli la prima pietra
Non entro nella polemica poiché la polemica ( da “pòlemos”) è “battaglia”. Invece ritengo che la “battaglia” appartenga, per ora, unicamente e “strategicamente” alla “captazione” della benevolenza e, quindi, dei voti. Giustificatissima dunque nel limiti della “comunicazione” e, più in generale, della pubblicità.A chi si occupa di questa materia che a me piace molto, per passione, invito a leggere la “Morfologia della fiaba” di Propp. Qui, e non altrove, si dimostra, carte alla mano, che occorre “creare” nel Pòlemos ( nella battaglia) “pubblicitaria” un Eroe ed un Antieroe. Un Rosso ed un Bianco, un Positivo e un Negativo. Tutto questo per aver “consenso”. Allo stesso modo, come insegna Mac Luhan, e come ho scritto per lo IULM a proposito dei “Etica dell’Impresa”, “per vendere una birra è necessario che nello spot, accanto alla bottiglia ci sia una bella donna”. E’ una questione di “seduzione” Dunque non è il “messaggio” che conta, quanto il Medium ( stampa, spot, TV, internet e via citando), dal quale parte la “comunicazione”. Se vi è “bombardamento” ( e dunque “ripetizione”, amplificazione “virale” del messaggio, la Birra si “vende” meglio. Io sto con Leopardi che avvertiva sulle “fandonie” delle “magnifiche sorti e progressive”, quando lui ( Leopardi) urlava contro la “funesta voce delle Gazzette”. Sono un conservatore, non comprendo il termine “progessista” e neppure “liberal-democratico”. Il Mercato ha schiacciato Valori e Idee. Tutti, dico tutti, hanno creato questa omologazione. Come Giorgio Gaber non so cosa sia destra e sinistra.Quindi “so si non sapere”, la penso come Socrate e non come un Economista, che è il Nuovo Teologo.Chiedo scusa, non è uno sfogo, ma la verità, desideravo andare oltre i parcheggi e i sogni da sognare.
Poco da aggiungere se non il fatto che oltretutto ha sempre negato l’esistenza e la possibilita’ che Macerata avesse problemi seri di droga..e qui mi fermo…
13.132 letture,20 commenti:troppo poco per buttar giù dalla Torre l’Imperatore.
15.000 letture stop.Il televoto non condanna l’Imperatore.