L’incontro alla Terrazza dei Popoli
«E’ stata soprattutto l’occasione per ribadire ancora una volta il concetto fondamentale che sta alla base della sfida democratica che Strada Comune ha intrapreso: quello di incarnare l’unica alternativa credibile e concreta ai sistemi di potere che hanno paralizzato la città in questi anni e di restituirla realmente a tutti coloro che ogni giorno la vivono». Con queste parole la lista guidata dal candidato sindaco Alberto Cicarè descrive l’assemblea pubblica, aperta a sostenitori e simpatizzanti, che si è tenuta martedì sera alla Terrazza dei Popoli di Macerata.
Alberto Cicarè
Cicarè ha anche accolto l’invito al confronto lanciato dal vescovo Nazzareno Marconi a tutti i candidati sindaci (leggi l’articolo) e pertanto nei prossimi giorni si recherà dal capo della Diocesi per «presentare l’idea di città che il nostro progetto – spiega – ambisce a realizzare e le tante proposte concrete che abbiamo per la città». Tornando all’incontro dell’altra sera, «è stata un’occasione per condividere il coraggioso percorso di cambiamento della città intrapreso un anno fa – aggiunge Strada Comune – per esporre il programma costruito nel tempo confrontandosi con i pezzi della Macerata migliore che ambiamo a rappresentare: è proprio dal confronto con le varie realtà e soggettività che animano la nostra città che è nata la scelta di far incarnare lo spirito del progetto ad Alberto Cicarè, da sempre impegnato nelle battaglie a favore della mobilità sostenibile e uno dei simboli della Macerata migliore. Ma è stata anche un’occasione per far conoscere anche altri interpreti del progetto, tra cui Irene Giachetta, Stefano Casulli e Rebecca Marconi che si sono alternati durante la sera, spiegando pezzi del programma che ci impegniamo con il sostegno di tutti a realizzare: un programma nato dal basso e che si caratterizza per l’appunto per la sua realizzabilità e la concretezza. Si è parlato di idee concrete per migliorare il commercio, rendere di nuovo attrattivo e vivibile il centro cittadino, sviluppare una mobilità sostenibile e per recuperare e restituire alla fruibilità di tutti i tanti spazi della città ad ogni inutilizzati».
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anche il Vescovo, se le interessava tanto, poteva venire all’assemblea pubblica!
Dicessero chiaramente che vogliono che Macerata diventi un’enclave della Santa Sede. I comizi diventeranno prediche e come cabine elettorali si useranno i confessionali.
Anche l’Amico del popolo si è adegusto, immediatamente, all’aria che tira.
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Proprio come i soldi, anche i voti, non hanno odore e visto che ogni voto è un voto buono anche Jean-Paul Alberto Marat ha indossato, subito, i pantaloncini ginnici ed anche lui (dopo un triplo salto indietro carpiato) si è prontamente lanciato in una genuflessione fino a toccare i gomiti a terra…
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Mala tempora currunt..