Maceratese, che anno quello del centenario:
trionfi memorabili e delusioni cocenti
in un tourbillon di allenatori, dirigenti e giocatori

IL BILANCIO del 2022 biancorosso, 365 giorni in cui i tifosi non si sono di certo annoiati. Dal record di vittorie consecutive coinciso con la rimonta sul Chiesanuova e la promozione in Eccellenza al pessimo girone d'andata sinora condotto nel massimo campionato regionale, passando per gli stravolgimenti in panchina, i tanti protagonisti in campo che si sono avvicendati, il via vai di direttori sportivi

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La Maceratese festeggia la vittoria del campionato di Promozione

di Mauro Giustozzi

Si chiude l’anno del Centenario della Maceratese, segnato da momenti esaltanti come la cavalcata vincente verso l’Eccellenza con record di successi e trionfo finale, abbinati a delusioni cocenti come il pessimo girone di andata del torneo in corso, colpi di scena a ripetizione tra cambi di allenatori, dirigenti e giocatori, lutti che hanno colpito il mondo biancorosso segnatamente legati alla scomparsa di Pino Brizi prima e Antonio Gabban poi. Insomma in 365 giorni si è condensato molto di quello che il glorioso club cittadino ha vissuto nella sua lunga storia sportiva. Nel bene e nel male. Un anno vissuto comunque intensamente dai tifosi della Rata che non si può dire certo che si siano annoiati.

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Mister Sauro Trillini

Il 2022 inizia con la squadra affidata da poche settimane a Sauro Trillini che fatica a restare agganciata alla zona playoff dopo aver iniziato la stagione per conquistare la promozione diretta in Eccellenza. Gli innesti che arrivano dal mercato, Dieme in testa, contribuiscono ad irrobustire l’organico ma la vera svolta arriva il 19 marzo in occasione dell’exploit esterno di Treia dove la Maceratese, in inferiorità numerica, sconfigge l’Aurora 3-1 e dà la svolta al proprio campionato. Da lì parte una striscia positiva di 11 vittorie consecutive (nuovo record assoluto nella storia del club) che, complice il calo della battistrada Chiesanuova, fa scalare la classifica ai biancorossi che il 4 giugno, alla penultima partita del torneo, ultima all’Helvia Recina, sconfiggono per 5-2 la Palmense e sorpassano il Chiesanuova conquistando a novanta minuti dalla fine il primato solitario.

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I tifosi della Maceratese contro il Monturano Campiglione

Serve l’ultimo sforzo per sancire il salto in Eccellenza nella sfida contro il Monturano-Campiglione che si disputerà al ‘Ferranti’ di Porto Sant’Elpidio dove c’è l’esodo di massa di una ritrovata tifoseria che in 800 unità invade il piccolo stadio adriatico. Non c’è partita, la Rata asfalta i calzaturieri già nel primo tempo con una doppietta del bomber Tittarelli e gol di Massini e parte la festa per la promozione tanta attesa e per certi versi insperata visto l’andamento della prima parte della stagione. Con tanto di passerella in Comune dove la società viene premiata dall’amministrazione comunale.

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Due nomi per uno stadio: Helvia Recina-Pino Brizi

Nella settimana che porta alla decisiva sfida col Monturano un grave lutto colpisce però i colori biancorossi: si spegne il 9 giugno Pino Brizi, simbolo della Maceratese con cui aveva mosso i primi passi calcistici in Serie C per farvi ritorno poi a fine carriera e successivamente allenando in diverse epoche il club, e bandiera della Fiorentina di cui era stato capitano e con cui aveva disputato quasi 400 partite tra Serie A e varie competizioni nazionali e internazionali.

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Mister Guido Di Fabio e il ds Giuseppe Sfredda durante il raduno all’Helvia Recina, il giorno prima dell’addio

Il successo del campionato viene però festeggiato e assaporato poco dalla tifoseria in quanto nel giro di poche settimane la società decide di smantellare la squadra denominata degli ‘Inarrestabili’ che aveva conquistato l’Eccellenza con gli addii prima del diesse Conti che tornerà a Montefano e subito dopo anche di mister Sauro Trillini. Il presidente Alberto Crocioni ed i suoi collaboratori puntano tutto sul ritorno di Guido Di Fabio in panchina e di Giuseppe Sfredda come nuovo direttore sportivo. Che vengono presentati a stampa e tifosi nei primi giorni di luglio, in vista della costruzione della nuova squadra e inizio a fine di quel mese della preparazione. Nasce così una nuova Maceratese, un po’ come avvenne all’epoca della presidentessa Tardella, con la mancata conferma degli ‘Invincibili’ e di mister Magi in Serie C. Ma i colpi di scena sono appena all’inizio. Perché il giorno dopo quello del raduno e inizio allenamenti all’Helvia Recina sia Di Fabio che Sfredda sbattono la porta in maniera fragorosa e polemica in dissidio con la società e abbandonano la Maceratese.

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Il presidente Alberto Crocioni

Il caos è totale, la tifoseria incredula e arrabbiata, i dirigenti si trovano a dover affrontare un’emergenza inattesa ed alla fine l’unica soluzione percorribile che resta per tappare il buco e riconquistare la piazza è quella di richiamare in panchina Sauro Trillini affiancato da Michele Bacchi come dirigente. Certo è che di questa confusione alla fine ne risente la costruzione della nuova squadra, fatta inizialmente dal duo Di Fabio-Sfredda, proseguita dalla società ed integrata poi dal ritorno di mister Trillini.

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La Curva Just

Gli echi della vittoria del campionato di Promozione accompagnano comunque la Rata verso la nuova stagione che viene segnata anche dal riavvicinamento della tifoseria ultras, con la riapertura dopo cinque anni di assenza (ultima gara con curva aperta fu Maceratese-Teramo del 22 aprile 2017) dei tifosi in quel settore della Curva Just che sarà la nota più lieta di questa seconda parte dell’anno. Ma pure dal primo appuntamento legato ai festeggiamenti per il centenario della Maceratese che si apre con la mostra organizzata dai tifosi in collaborazione con la società e l’amministrazione comunale che mette a disposizione gli Antichi Forni e patrocina l’evento, allestendo una suggestiva mostra fotografica con vessilli e cimeli di un secolo di storia.

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Le vecchie glorie all’Helvia Recina

Per l’esordio in campionato dell’11 settembre contro l’Atletico Gallo (che resterà l’unica vittoria casalinga in Eccellenza della Rata finora) la società organizza anche la sfilata delle vecchie glorie biancorosse allo stadio, un appuntamento a cui partecipano una settantina di ex calciatori e dirigenti della Maceratese che effettuano un giro di campo omaggiati dagli applausi degli sportivi presenti. Tra questi c’è anche Antonio Gabban, indimenticato portiere della Maceratese che per 254 partite aveva difeso la porta biancorossa segnando diverse epoche del club nei dieci anni compresi tra il 1978-87 in cui era stato l’indiscusso numero uno della squadra. E’ una delle sue ultime uscite pubbliche, perché il 23 settembre, ad appena 65 anni, Gabban si spegne nella sua casa di Parma con il dolore e lo sconforto dei tanti maceratesi che lo avevano conosciuto ed apprezzato per le doti umane oltre che quelle tecniche.

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Peppino Amadio

Il campionato della Maceratese è avaro però di gioie, contraddistinto da un cammino deludente che conduce la squadra in zona playout: tourbillon di calciatori che arrivano e vanno via, la società che richiama il diesse Sfredda per tentare di arginare la caduta in zona retrocessione, fino alla decisione presa il 6 novembre, dopo la terza sconfitta consecutiva casalinga di esonerare Sauro Trillini che paga per tutti il caos societario originatosi subito dopo la vittoria dello scorso campionato. Al suo posto al ‘capezzale’ della Rata viene chiamato Peppino Amadio, allenatore che ha il compito di portare in acque sicure la traballante barca biancorossa che chiude il girone di andata al 12esimo posto con 17 punti frutto di uno score di 4 successi (3 esterni), 6 sconfitte e 5 pareggi con soli 14 gol segnati a fronte dei 17 incassati. Bugaro e Tortelli con 3 gol a testa i più prolifici della squadra.

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La festa per il Centenario

In attesa della rivoluzione dell’organico oramai evento tradizionale del mercato invernale che vedrà lasciare la Maceratese 8 calciatori ed arrivarne 5 in vista della ripresa, tutta in salita, del girone di ritorno che ripartirà l’8 gennaio sul campo dell’Atletico Gallo. Da segnalare come dicembre segni anche il completamento degli eventi legati al Centenario della Maceratese con un convegno organizzato dagli Amici della Rata e dall’Università di Macerata sul tema di squadra e città come sono cambiato in questi cento anni e dall’appuntamento voluto dalla Curva Just di una reunion di tutti i gruppi del tifo organizzato che hanno vissuto una parte degli anni che vanno dal 1922 al 2022 attraversati dai colori biancorossi.

 

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