Un tentativo della Maceratese
di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)
Terzo ko consecutivo in casa della Maceratese che perde lo spareggio playout col Castelfidardo e sprofonda sempre di più in classifica.
Tortelli in azione
Sconfitta pesantissima in uno scontro diretto per la salvezza che, a questo punto, diventa l’obiettivo principale della stagione e non sarà facile da raggiungere con questo andazzo. Uno scivolone che fa tremare anche la panchina di mister Trillini che, già traballante, potrebbe saltare nelle prossime ore a fronte non solo della sconfitta ma di una prestazione generale della squadra inguardabile. Castelfidardo al quarto risultato utile consecutivo apparsa più squadra, calciatori sempre in anticipo sui biancorossi che raramente hanno vinto un contrasto.
La Curva Just
Squadra contestata da metà secondo tempo dalla Curva Just con cori all’indirizzo di giocatori, tecnico e società ma anche dalla tribuna tanto disappunto per l’ennesima prova grigia offerta dalla Rata. Una Maceratese deludente nell’approccio alla sfida che ha giocato senza logica tattica e soprattutto senza quella determinazione necessaria per affrontare una sfida salvezza così importante. Di gioco neppure a parlarne, ma sono mancate anche le giocate dei singoli per poter risolvere situazioni a proprio favore. Mentre il Castelfidardo, dopo un primo tempo giocato sulla difensiva, una volta che ha capito di poter far male alla Maceratese, ad inizio ripresa ha realizzato la sua rete. Pochi a salvarsi nella Rata, in parte Tortelli e Massei molto generosi nel loro impegno.
Sante Rossetti, 1000 presenze in carriera come massaggiatore
E’ una Maceratese che accusa la pesante assenza di Casimirri in difesa (dovrebbe tornare disponibile sin dalla prossima gara dopo l’infortunio rimediato a Montefano) rilevato nel ruolo da Marino, oltre a quelle dei centrocampisti Pucci e De Marzo e degli under Carpani e Cantarini ma ritrova la disponibilità da titolare di Loviso, già impiegato una settimana fa. Giornata particolare per il massaggiatore biancorosso Sante Rossetti che taglia il traguardo delle mille panchine nella sua carriera sportiva iniziata nel lontano 1988 in questo ruolo. Castelfidardo, come la Rata in zona playout, ma in serie positiva, reduce da tre pareggi consecutivi mentre la Rata non vince all’Helvia Recina dall’11 settembre quando regolò l’Atletico Gallo per 2-1. In palio punti importantissimi in chiave salvezza per le due squadre. In tribuna appeso dai tifosi uno striscione con scritto “Roberto e Bernardo presenti” per ricordare Bernardino Fina e Roberto Agostinelli recentemente scomparsi. Aperto per la prima volta in campionato anche il settore di gradinata ospiti per ospitare i fidardensi.
Lo striscione in ricordo di Bernardino Fina e Roberto Agostinelli
Rata in campo col tradizionale 4-3-3 mentre gli ospiti si schierano con un più guardingo 4-4-2. Avvio di marca biancorossa, con la squadra di Trillini che prova a cingere di assedio quella biancoverde ma senza avere quella rapidità necessaria per infilare la munita retroguardia anconetana. Così nel primo quarto d’ora tanto possesso palla ma zero tiri verso la porta di David. Il primo pericolo vero per il Castello arriva al 20’ grazie ad una verticalizzazione di Massei in area per Diop, l’attaccante seppur decentrato va al tiro ma trova un David reattivo che coi pugni respinge. Passano tre minuti e sugli sviluppi di un calcio di punizione calciato da Loviso palla nell’area avversaria per il colpo di testa di Strano che termina alto. Gara che però non decolla, molti i passaggi sbagliati e gioco spezzettato da continui fischi arbitrali per i ripetuti contatti tra i giocatori. Castelfidardo capace di guadagnare una serie di calci di punizione da fuori area che però non sfrutta pericolosamente verso la porta di Santarelli, come al 37’ quando Crescenzi ci prova ma la sua conclusione è rimpallata dalla barriera. Tempo che si chiude con un calcio di punizione di Ruiz, propiziato da un errore di Toscanella anche ammonito, che finisce alto sulla traversa di Santarelli. Rata molto deludente al cospetto di un Castelfidardo assai guardingo che però nell’ultimo quarto d’ora si è affacciato con più convinzione nella metà campo biancorossa pur senza mai impensierire Santarelli.
Ripresa che inizia con un brivido per la difesa biancorossa: corta respinta, sfera che arriva a Ristovski che ciabatta la conclusione che si spegne di poco a lato del palo alla destra di Santarelli. E’ il preludio al vantaggio ospite firmato al 9’ sempre dal numero dieci ospite che conclude una bella azione d’attacco dei fidardensi con un tiro che impatta il palo e finisce in fondo al sacco. Maceratese che accusa il colpo mentre il Castello è ringalluzzito dal vantaggio e moltiplica le forze. Tardano anche i correttivi dalla panchina ad un assetto di squadra che aveva mostrato limiti già nel primo tempo. Al 20’ dentro Rivamar e Mosca per Cirulli e Papa non pervenuti. Biancorossi che confusamente provano a portarsi verso l’area di rigore avversaria mentre il Castello fa muro a difesa del vantaggio. Maceratese incapace di effettuare tiri verso la porta avversaria nell’ultima mezzora di gara a testimonianza della pochezza della prestazione effettuata in una partita così importante e determinante per il proseguo del campionato.
Il tabellino:
MACERATESE (4-3-3): Santarelli 6; Tortelli 6, Marino 6 (dal 38’ s.t. Mancini s.v.), Strano 6, Toscanella 4,5; Massei 6 (dal 28’ s.t. Massini 5,5), Loviso 4, Bugaro 5; Cirulli 4 (dal 20’ s.t Rivamar 5), Diop 5,5, Papa 4 (dal 20’ s.t. Mosca 5). (Marani, Morandi, Bernacchini, Pierluigi, Battezzati). All. Trillini 4.
CASTELFIDARDO (4-4-2): David 6; Coppi 6, Fabiani 6, Ruiz 6,5, Fermani 6; Crescenzi 6, Francesconi 6, Guella 6 (dal 50’ s.t. Bandanera s.v.), Ristovski 7; Achaval 6 (dal 38’ s.t. Cesca s.v.), Cognigni 5,5. (Magini, Strologo, Capitani, Gatto, Suarato, Selita, Braconi). All. Giuliodori 6,5.
TERNA ARBITRALE: Paoloni di Ascoli 6 (assistenti Aureli di San Benedetto e Bilò di Ancona).
RETE: Ristovski al 9’ s.t.
NOTE: spettatori 400 circa. Ammoniti: Loviso, Toscanella, Fermani, Crescenzi, Ristovski. Angoli 6-1. Recupero: 1’ (p.t), 5’ (s.t.).
I tifosi del Castelfidardo
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