Giovanni Orlandi, presidente di Amici della Rata
di Luca Patrassi
I primi cento anni sono prossimi al termine, la Maceratese veleggia in qualche modo verso un approdo e i tifosi guardano al futuro dopo aver conosciuto un glorioso passato. Giovanni Orlandi, imprenditore, titolare della Agrotecnica di Piediripa, è il dinamico presidente della associazione Amici della Rata. «Questo centenario è partito con un ampio coinvolgimento della tifoseria, è stata fatta una bellissima mostra con i cimeli e con i ricordi, con la curva Just ha mostrato la passione per questi colori, ha messo insieme bellissime foto, è andato avanti con una una conviviale post-partita a cura della Maceratese e la nostra associazione ha voluto fare un qualcosa che potesse collegare le vicende sportive della Maceratese con la storia della città degli ultimi cento anni anche in un ambito d’eccellenza, quello dell’Università che sicuramente rappresenta la prima impresa della città, Nell’ovale simbolo della Maceratese ci sono due quarti del simbolo della città ed anche questo testimonia l’unione tra la società di calcio e la città. Ci sono stati diversi messaggi lanciati all’interno dell’incontro svoltosi in Ateneo, quelli per il futuro: dopo cento anni, che sono un traguardo importante, bisogna pensare al futuro che è anche legato al logo societario. Il logo e i simboli sono di proprietà del Comune e dunque qualsiasi amministrazione comunale si avvicenderà in città dovrà conservare come bene inalienabile questo asset che è stato donato dagli Amici della Rata, dovrà anche valorizzarlo. A loro sta il compito della valorizzazione di questi colori. Il festeggiamento del centenario è andato avanti con la splendida coreografia curata dalla curva Jast che dimostra una volta di più la passione che la città nutre per il calcio».
La coreografia della Curva Just per il centenario
Cento anni sono passati, come ripartire per costruire il futuro? Serve spendere quattro milioni per lo stadio? «Rifacciamo lo stadio, ma facciamo in modo – è auspicio del presidente di Amici della Rata – che questo stadio sia teatro di qualcosa di più importante, io torno sul ruolo dell’amministrazione comunale. Di concreto oggi non c’è nulla, ma bisogna lavorarci, l’amministrazione ha anche questo tra i propri compiti».
La proposta di Giovanni Orlandi: «Posso aggiungere che è anche opportuno trovare uno spazio a questo famoso ovale, a questi colori: uno spazio che può essere arricchito da cimeli vari, dalle foto. La parola museo è forse troppo importante, direi un luogo che ospiti la nostra memoria, le nostre radici. Non ci si deve fermare ai proclami, ma bisogna andare avanti. Non so se la proposta di public company ( 60% società e 40% altre forze) lanciata dall’ex viceministro dell’Economia ed ora presidente dell’Istao Mario Baldassarri sia semplice da realizzare, è comunque un’idea». Infine un auspicio per il campionato dei biancorossi: «Sarebbe forse sufficiente arrivare quarti».
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Un nuovo stadio in questo momento e’ pura utopia cerchiamo di ristrutturare quello che abbiamo prima possibile sarebbe già tanto.