Pino Brizi
di Luca Patrassi
«Contitolare lo stadio Helvia Recina a Giuseppe “Pino” Brizi, il calciatore maceratese più forte e vincente di sempre»: è la proposta avanzata oggi, con la presentazione di un ordine del giorno da discutere in Consiglio comunale, dal consigliere del Partito Democratico Andrea Perticarari. «Lo stadio Helvia Recina – scrive in premessa l’esponente Dem – è la principale struttura sportiva del Comune di Macerata, nonché struttura che ospita le partite casalinghe della Maceratese e di altre società sportive calcistiche del territorio».
Pino Brizi con la maglia della Fiorentina
Poi il racconto dell’avventura calcistica del campione maceratese: «Giuseppe Brizi, nasce a Macerata il 19 marzo 1942, frequenta sin da giovanissimo l’oratorio Salesiano diretto da Don Ubaldo Paciaroni e lì inizia a dare i primi calci nella squadra della Robur dove l’indimenticato don Ubaldo Paciaroni gli regalerà il primo paio di scarpini da calcio. Nel novembre del 1959 passa alla Maceratese direttamente dalla Robur. L’occasione propizia nasce il giorno in cui per la partita di allenamento del giovedì, l’allora tecnico della Maceratese, chiama alcuni giovani di altre squadre per completare i ranghi. La buona prestazione espressa spinge il tecnico della Maceratese, il piemontese Valeriano Ottino, a perfezionare il passaggio alla prima squadra. Nello stesso anno, infatti, esordisce in serie C disputando il girone di ritorno.
Pino Brizi nella serata dei 90 anni della Fiorentina
Nel 1961 approda alla Fiorentina ove dopo aver percorso tutta la trafila delle squadre giovanili e della squadra delle riserve nel campionato, esordisce il 10.03.1963 in Serie A contro la Spal, esordio che corona con il primo gol della sua carriera giocando da mediano sotto la sapiente guida di Ferruccio Valcareggi. Nella stagione 1968-69 vince il campionato di Serie A proprio con la Fiorentina di cui nel 1974 diventa capitano. Il 1976 è l’anno dell’addio alla Fiorentina e del ritorno quindi alla Maceratese, suo primo amore indimenticato, squadra nella quale conclude la sua carriera da calciatore nel 1977. Inizia così la sua carriera da allenatore, dapprima al Tolentino e poi alla Maceratese guidandola in serie D fino al raggiungimento della serie C2 (1979-1980) e classificandosi l’anno successivo al terzo posto, ai tempi dei famosi Pagliari e Morbiducci.
Dopo una parentesi nel Lanciano e nella Fermana, torna quindi alla guida della Maceratese nella stagione 1983-84 ed in quella 1996-97. Nel corso degli anni, spinto dal sul amore incondizionato per il mondo del calcio e del territorio allena altre squadre della provincia come quelle di Cingoli, Filottrano e Tolentino per poi ricoprire la carica di responsabile del Settore giovanile della Maceratese con la quale, oltre ad individuare talenti che hanno raggiunto la prima squadra, vince il torneo Allievi Nazionali a Catania. Assume quindi in seguito l’incarico di Team Manager della A.C. Nuova Maceratese, quando alla guida tecnica della prima squadra vi era Sauro Trillini per poi ritirarsi dagli incarichi in prima persona del mondo del calcio sino alla sua prematura scomparsa il 9 giugno scorso».
Andrea Periticarari, consigliere del Pd
Il palmares: «Nell’arco di circa 15 anni ha disputato più di quattrocento partite ufficiali, di cui 280 nei soli campionati di serie A, ed oltre ad aver vinto 1 scudetto (1968-1969), 2 Coppa Italia (1965-1966, 1974-1975), 1 coppa delle Alpi, 1 Mitropa Cup (1966), 1 coppa delle Fiere, 1 coppa Rattan, 1 coppa di Lega Italo Inglese (1975) ed infine ha collezionato una presenza con la maglia della Nazionale, nella classifica di tutti i tempi dei calciatori della Fiorentina che hanno fatto registrare il maggior numero di presenze in partite ufficiali Giuseppe Brizi si colloca al secondo posto con 389 partite dietro a Giancarlo Antognoni con 429 partite ufficiali». L’iniziativa di Perticarari si chiude con l’invito all’Amministrazione Comunale «ad intraprendere le iniziative amministrative atte a contitolare lo stadio Comunale Helvia Recina a Giuseppe Brizi».
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Magari accadesse, x una volta sia la destra che ha la maggioranza sia la sinistra che si trova all’opposizione di votare insieme al cambiamento del nome del nostro stadio in memoria di un ex giocatore della RATA.
pur apprezzando il gesto di Perticarari, sono contrario al cambio di nome del nostro stadio dove non c’è solo la Maceratese.
Perché non intitolarlo alla Civitanovese, visto che l’unico motivo d’attrazione di ambedue gli stadi, anche quello al mare è il derby? Certo sempre che si riesca ad avere uno stessa categoria vista la tendenza da qualche decennio a frequentarne di diverse viste le caratteristiche da oratorio di ambedue le squadre.
Luciano Ferraccio, solitamente non rispondo ai commenti, ma vorrei chiarire la cosa: la mia proposta non è quella di cambiare il nome, ma di contitolare lo stadio a Brizi. L’Helvia Recina è casa di tante altre attività sportive parimenti importanti al calcio ed ovviamente tutte debbono avere stessa dignità ed attenzione da parte dell’Amministrazione. Brizi prima che calciatore è stato uomo di sport e portatore di tutti quei valori e principi comuni a chiunque svolga un’attività sportiva. Grazie comunque per aver evidenziato la cosa.
Certamente Giuseppe Brizi è un esempio per tutti i giovani di qualsiasi disciplina sportiva. Pertanto è giusto titolare l’impianto sportivo più rappresentativo maceratese Helvia Recina ad un personaggio di tale spessore tecnico e morale.