Sfredda detta la linea: «Squadra incompleta.
Fino ad ora tanta confusione
E’ il momento di fare chiarezza»

ECCELLENZA - Il direttore sportivo si ripresenta. Su quanto avvenuto ad inizio stagione: «Non c'erano i presupposti per andare avanti. Nel frattempo ci sono state delle situazioni che mi hanno fatto riavvicinare. Sono tornato per mia volontà, non perché è andato via Vissani». Su Trillini: «Ci siamo subito capiti al volo, c'è sintonia». Sulla rosa: «Fino a dicembre nessuno andrà via. Siamo tutti in discussione, andranno presi giocatori con caratteristiche diverse da quelli che ci sono oggi»

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Giuseppe Sfredda

di Michele Carbonari

«Sono tornato a Macerata per fare quello per cui sono stato chiamato fin dall’inizio: ovvero il direttore sportivo e costruire la squadra, non a comandare. La figura di Enzo Vissani non ha influito, sarei tornato anche con lui. Con Alberto Crocioni ci sono sempre stati buoni rapporti, ci sentivamo sempre. Gli ho fatto capire che non lascio le cose a metà».

Con queste parole Giuseppe Sfredda si “ripresenta” ai tifosi della Maceratese. Di ieri, infatti, l’annuncio del ritorno del direttore sportivo (leggi l’articolo), avvenuto a pochi giorni di distanza dall’uscita di scena del direttore generale Enzo Vissani. Sfredda era approdato in biancorosso ad inizio stagione e aveva portato con se mister Guido Di Fabio, chiamato al posto di Sauro Trillini nonostante la vittoria del precedente campionato. Incomprensioni nate durante la preparazione avevano portato alla separazione dei due e la nuova chiamata a Trillini, attuale tecnico biancorosso.

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Guido Di Fabio con il ds Giuseppe Sfredda ad inizio preparazione

«In quel momento le cose non erano chiare e quindi con Di Fabio abbiamo deciso di andarcene. Non c’erano i presupposti per andare avanti – spiega Sfredda -. Nel frattempo ci sono state delle situazioni che mi hanno fatto riavvicinare. Sono tornato per mia volontà, non perché è andato via Vissani. Voglio far bene, per me è una grande opportunità. Ringrazio la società per la fiducia. Basta con le polemiche, rispettiamo la piazza».

Ieri Giuseppe Sfredda era presente all’allenamento e ha avuto modo di confrontarsi sia con l’attuale tecnico che con i calciatori. «Ho parlato con Sauro Trillini. Ci siamo subito capiti al volo, c’è sintonia. Lui è un uomo di calcio, sia da giocatore che come allenatore. Io sono un passionale e voglio fare le cose fatte bene. La collaborazione con Sauro Trillini sarà al 150%, per il bene della società, dei giocatori e della piazza.

Non ho mai pensato di mettermi in contrasto con Trillini, con cui non ho mai litigato. Dico solo che nel calcio bisogna fare delle scelte. Il mio ruolo di direttore sportivo comporta delle scelte da fare, al di la delle persone. Il calcio è questo, bisogna avere coraggio di fare le scelte, non è semplice. Ecco perché le società scelgono i ds. Altrimenti c’è confusione, come avvenuto fino ad adesso. Ora è arrivato il momento di far chiarezza su tutto, zero alibi».

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Sfredda con Massimo Loviso

Il campo ha anche mostrato i limiti tecnici della Maceratese, la cui classifica recita solo quattro punti raccolti in cinque giornate di Eccellenza. «Da adesso a dicembre non si toccherà nessuno. Certo è che siamo tutti in discussione, normale che sia così. È una volontà della società, che interverrà, se serve, solo a livello comportamentale. Altrimenti non verrà allontanato nessuno. Poi ovvio, è chiaro che questa squadra è incompleta.

Andranno presi giocatori con caratteristiche diverse da quelli che ci sono oggi. Ma non perché i calciatori tesserati non sono all’altezza. Questa è una rosa che ha qualità, ma mancano certi elementi. Basti pensare alla questione degli under. La Maceratese non può essere vincolata, deve avere una scelta di giovani funzionali a questa rosa. Inizierò ad andare a vedere la Juniores di mister Ruani, se i nostri non saranno pronti mi guarderò intorno. Qualcosa ho già individuato, ma prima cerco “in casa”. Oggi la differenza la fanno gli under, specialmente ora che ne sono obbligatori tre, bisogna lavorare lì».

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I tifosi della Maceratese

Il campionato è iniziato da poco e alla Maceratese non sono preclusi obiettivi importanti. «Oggi non dobbiamo guardare alla classifica, ma alla prestazione. Cercare di stare attenti. Bisogna dare tutto per far si che l’episodio negativo venga a favore nostro. Basta un episodio per svoltare. Dobbiamo essere convinti dei nostri mezzi, sacrificarsi. Il problema siamo noi, dobbiamo avere più tranquillità.

Ad esempio, ho detto ai ragazzi che oggi anche una mosca ci può far male, ma magari fra un mese ci mangiamo un leone. La Maceratese non può fare un campionato anonimo, non può proseguire seguendo questo avvio di stagione. Deve vincere e programmare un campionato tranquillo, se possibile dar spazio ai giovani. Ma oggi dobbiamo guardare la realtà, oggi siamo qui e abbiamo l’handicap di ri-partire con tre partite in meno rispetto alle altre».

Nell’anno del centenario e della riapertura della Curva Just Sfredda vuole mandare un messaggio al pubblico biancorosso. «Alla piazza dico di sostenere ancora questi ragazzi perché se lo meritano, certo che anche loro dovranno fare qualcosa per invertire la rotta. Poi è giusto che anche il tifoso critichi, dato che ci mette passione, cuore, anima e anche soldi. Ma questa piazza merita altre prestazioni, poi i risultati sono una conseguenza».

 

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