Enrico Maria Scattolini
di Enrico Maria Scattolini
ALL’“AGHETONI” DI FABRIANO la Maceratese ha…smentito se stessa (+).
HA DISPUTATO UNA SUPERBA RIPRESA (+++) con il rapido recupero dello svantaggio provocato dal gol dei padroni di casa, subito dopo il ritorno in campo dagli spogliatoi, realizzato nella loro unica azione pericolosa del match (Di Nicola); raddoppiato un attimo dopo e messo al sicuro la vittoria nel finale.
L’ESATTO CONTRARIO di quanto verificatosi nei precedenti impegni, sempre caratterizzati (-) da sofferte flessioni nella seconda frazione di gioco.
PROBABILMENTE GENEROSA la concessione del calcio di rigore, poi magistralmente concretizzato in gol da Bugaro (+).
VA PERO’ RILEVATO, per correttezza d’informazione, che fondati sospetti di fuorigioco erano emersi nell’azione della rete di Di Nicola (-).
GLI ERRORI ARBITRALI si sono quindi compensati, come spesso accade nel calcio (-).
MA NULLA HANNO TOLTO ai meriti dei biancorossi (+).
CHE HANNO SCARICATO L’ADRENALINA del loro stressante lavoro sul campo con un affettuoso abbraccio conclusivo con la Curva Just (+).
I tifosi della Maceratese a Fabriano
ANCORA UNA VOLTA SPLENDIDA per l’affluenza all’“Aghetoni” e per l’incessante sostegno ai suoi giocatori.
TONICITA’ ATLETICA E CARATTERE (+) sono stati i fattori del successo.
IN PARTICOLARE LA TENUTA PSICOLOGICA (+) si è rivelata fondamentale.
ED ANCHE SOSPRENDENTE, insieme alla condizione fisica, dopo le carenze (-) evidenziate dalle precedenti valutazioni.
NE AVEVO DISCUSSO L’ALTRO IERI CON SFREDDA, in un’intervista televisiva.
LUI, CON APPREZZABILE FRANCHEZZA (+), aveva cortesemente criticato la mia affermazione, scritta nella “Somma Algebrica” della scorsa settimana, di “…una Maceratese senza anima” nella partita vinta la domenica precedente, all’Helvia Recina, dall’Atletico Ascoli.
PUNTUALIZZANDO che l’anima alla Rata non mancava (+), ma era sovente soffocata da cedimenti di concentrazione.
RICONOSCO CHE IL COMPORTAMENTO DEI BIANCOROSSI A FABRIANO gli ha dato ragione (+).
IL LORO SPIRITO AGONISTICO (+) ha colpito anche Farsi, l’allenatore del Fabriano Cerreto. Sicuramente si attendeva un’avversaria di tutt’altra specie.
Il rigore di Bugaro
NON VANNO PERO’ DIMENTICATI i valori tecnici (+) delle contendenti.
CON NETTA PREVALENZA della squadra di Trillini (+) su un Fabriano Cerreto probabilmente sopravvalutato dalla classifica di questi primi turni di campionato, oppure nella circostanza arrendevole di fronte alla superiorità degli ospiti.
IN TUTTI I SETTORI (+): pertanto anche a centrocampo. Che pure era rabberciato per le concomitanti assenze di Loviso e De Marzo.
A MIO PARERE, il triangolo Massei, Tortelli e Pucci, talvolta supportato dai ripiegamenti di Rivamar, ha surclassato l’omologo reparto opposto, coprendo la difesa soprattutto con Tortelli ed alimentando continui rifornimenti all’attacco con Massei.
NON A CASO, MOSCA HA AVUTO DIVERSE PALLE-GOL (+). Una l’ha scagliata contro un palo della porta fabrianese, un’altra l’ha sbagliata, la terza è stata decisiva per la concessione del penalty che ha prodotto il prezioso, (quasi) immediato pareggio della Rata.
BENE ANCHE LA DIFESA (+). Ha concesso una sola occasione al Fabriano Cerreto. Convenientemente sfruttata da Di Nicola.
L’UNICO A CREARE QUALCHE PENSIERO A SANTARELLI è stato Pagliari (+), utilizzato da Farsi nell’ultimo quarto d’ora.
E’ IL FIGLIO DI GIOVANNI PAGLIARI: non gli assomiglia fisicamente. I suoi slalom nell’area biancorossa e la sua eleganza nei movimenti mi hanno ricordato il padre. Indimenticabile di suo (+++).
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Dopo la vittoria di ieri, bisognerebbe continuare con le vittorie in questo modo si risale la classica che e’ ancora e’ precaria.