di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)
La Maceratese va in bianco contro il Marina, confermando le sue grandi difficoltà nel giocare in casa rispetto a quanto accade invece in trasferta. Non è bastato rievocare lo spirito quando nacque il club indossando le maglie del Centenario per sfatare quello che sta sempre più diventando un tabù che rischia di zavorrare la squadra di Amadio nelle sabbie mobili dei playout. A fare festa sono solamente i tifosi sugli spalti che onorano il centenario della società. Non fa altrettanto la Maceratese che sciorina ancora una deludente prestazione casalinga al cospetto di un modesto Marina che non è apparso mai in affanno.
La squadra di Amadio ha giocato con lanci lunghi dal centrocampo che sono stati preda della munita difesa arancione, non cercando mai il gioco a terra per creare problemi agli avversari. E così raramente si sono visti tiri dei biancorossi verso la porta di Barzanti. Ancora una prova grigia casalinga per la Maceratese che ha mostrato limiti di manovra imbarazzanti e anche una vis agonistica non all’altezza di una sfida così importante per ottenere punti pesanti per allontanarsi dalla zona playout. Il Marina ha così potuto controllare l’inerzia della partita senza correre rischi e, anzi, nel secondo tempo ha pure effettuato alcune ripartenze che hanno tenuto desta l’attenzione dlela retroguardia di casa.
Un’azione di gioco (Maceratese in maglia blu)
Nella settimana che porta a festeggiare la data del 21 dicembre, quando cento anni fa nel 1922 dall’unione di quattro società cittadine nasceva la SS Maceratese, la società che ha già adottato sulle maglie della squadra in questo torneo di Eccellenza il logo celebrativo del centenario, in occasione di quest’ultima sfida interna dell’anno contro il Marina ha realizzato le storiche maglie azzurre con i calzettoni biancorossi che rievocano gli esordi del club nel calcio con cui si schiera in campo.
Tifosi che hanno voluto festeggiare questo storico traguardo e che si sono ritrovati già alle 14 al bar Due Fonti per poi trasferirsi in corteo allo stadio, andando ad occupare la ‘Curva Just’ nella quale tra gli altri campeggia anche la foto di Fabrizio Giustozzi a cui è intitolato questo settore, con tanto scritta ‘Il leone ruggisce con noi!’. Spettacolare la scenografia offerta della Curva Just che espone una ventina di striscioni che rappresentano tanti gruppi di tifoseria della Maceratese dalla ‘Brigata manicomio’ ad ‘Armata’, ‘Nucleo storico’, ‘Boys’, ‘II Generazione’ e tanti altri con uno striscione che riabbraccia tutti quelli che sono stati esposti con su scritto ‘Per il decoro del calcio e il buon nome di Macerata’. E prima del via al centro della curva è stato innalzato uno striscione enorme con due giocatori nelle maglie storiche del club che si danno la mano e si scambiano gagliardetti.
E tanti cori (Rata Alè, Forza Rata i più gettonati) e canti che hanno accompagnata il pre gara e tutto l’incontro. Perché la festa, però, sia completa, la squadra di mister Amadio è però chiamata a sfatare il tabù Helvia Recina, stadio di casa dove la Rata non vince dall’11 settembre prima di campionato contro l’Atletico Gallo. Esattamente 98 giorni senza successi interni per i biancorossi. Reduce dal successo col fanalino di coda Porto Sant’Elpidio la Maceratese è chiamata a ripetersi con un’altra tra le più modeste squadre del girone, il Marina appena 5 punti finora accumulati in classifica. Giorni di calciomercato e rivoluzione nell’assetto della Maceratese con il club biancorosso che ha svincolato cinque calciatori in settimana: si tratta degli under argentini Rivamar, Battezzati e Paoli, il centrocampista Bernacchini e l’attaccante Papa che si aggiungono ai tagli già effettuati con Loviso, De Marzo, e Diop.
Mister Peppino Amadio
Oltre all’arrivo del difensore Nicolosi (squalificato però per la gara odierna) nel mirino ci sono i centrocampisti Pagliari, D’Ercole e Misin. Rata priva per l’occasione anche di Marino che sconta un turno di squalifica, con mister Amadio costretto a rimescolare le carte, torna titolare il portiere under Santarelli, mantenendo però l’assetto tattico delle ultime uscite. Nelle fila ospiti c’è l’ex Brugiapaglia. Avvio di gara equilibrato, senza grossi acuti e sotto ritmo con la Maceratese che fatica a prendere in mano le redini del gioco. Un paio di tiri velleitari di Massini e Massei che però non inquadrano la porta arancione accade solo questi nei primi venti minuti. A metà primo tempo da segnalare solamente la necessità di accendere l’impianto di illuminazione per l’oscurità che piomba sullo stadio.
Nella Maceratese manca un giocatore che detti gioco e ritmo, così le azioni si sviluppano principalmente su spunti personali e non su una manovra organizzata. Così per il Marina non ci sono particolari difficoltà ad arginare le iniziative avversarie nella propria metà campo. Bisogna attendere il 34’ per registrare la prima palla gol per la squadra di Amadio: Pucci riceve palla appena dentro l’area e sferra un diagonale che passa in mezzo a tanti giocatori e sul quale il portiere si salva di piedi in corner. Poco dopo ancora un’incursione di Massei la cui conclusione però finisce lontana da pali della porta anconetana. Al 36’ i biancorossi perdono palla nella propria metà campo, Sbarbati ne approfitta, punta l’area e poi va ad un tiro potente ma alto. Si chiude un primo tempo in cui i giocatori della Maceratese non sono stati all’altezza delle storiche maglie indossate per l’occasione. Inizio ripresa e già al 4’ buona occasione con calcio di punizione fischiato al limite dell’area del Marina ma la conclusione di De Iulis è imprecisa e fuori dallo specchio della porta. Rata che prova ad accelerare i tempi del suo gioco che resta però impreciso e confuso nella manovra d’attacco. Gara che però non decolla con la Maceratese che più che per i meriti del Marina viene frenata dai suo tanti errori che commette in ogni zona del campo. Tanto che il Marina prende coraggio e al 25’ tiro potente in diagonale di Sbarbati che chiama Santarelli alla respinta a pugni. Al 45’ l’ultimo squillo di un noioso secondo tempo con un tiro di Cantarini che pizzica la parte alta della traversa con sfera che finisce poi fuori.
MACERATESE – MARINA 0-0
MACERATESE (4-3-3): Santarelli 6; Iulitti 6, Casimirri 6, Strano 6, Massini 5,5; Tortelli 5, Massei 5,5, Pucci 6 (dal 29’ s.t. Cantarini 6); Mosca 5,5 (dal 37’ s.t. Mancini s.v.), De Iulis 5, Cirulli 5. (Marani, Troscè, Carpano, Gentilucci, Morandi, Farroni, Pierluigi, Bernacchini). All. Amadio 5.
MARINA CALCIO (4-3-3): Barzanti 6; Pedini 5 (dal 35’ s.t. Cucinella s.v.), Carloni 6,5, Giovagnoli 6,5, Maiorano 6; Gagliardi 6, Candolfi 5,5, Testoni 6 (dal 19’ s.t. Catalani 6); Nacciarriti 6 (dal 31’ s.t. Gabrielli s.v.), Sbarbati 6,5 (dal 36’ s.t. Pierandrei s.v.), Brugiapaglia 6. (Mancini, Droghini, Omenetti, Piermattei, Frulla). All. Fenucci 6.
ARBITRO: Petrone di Ancona 5,5 (assistenti Giannelli di Pesaro e Morganti di Ascoli).
NOTE: spettatori 400 circa. Ammoniti: Giovagnoli, Massini, Gagliardi. Angoli 3-1. Recupero: 1’ (p.t), 3’ (s.t.).
Non in casa contro la penultima in classifica la Maceratese non ha fatto tre passaggi in fila, un tiro in porta nel primo tempo, zero tiri in porta nel secondo (una palla ha scheggiato la faccia alta della traversa). Avessero sudato come la curva, sarebbe finita 4-0...
Filippo Ciccarelli la rivoluzione ha portato parecchi frutti!! Direttore top
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Lo spettacolo, quello vero, è stato offerto dalla curva Just. In campo si sono sommate due miserie: quella del Marina (squadra imbarazzante) e quella, se possibile ancor più imbarazzante, della Maceratese. Giuro di aver visto gare amatoriali con giocatori migliori e, soprattutto, più intelligenti. Già, l’intelligenza. Perché (forse qualcuno non lo sa) si possono avere ottimi piedi ma se si è poco intelligenti nel calcio non si fa strada. Nella fattispecie: se sei sufficientemente intelligente da capire che con le palle lunghe e alte sbatti contro un avversario che la sola cosa che sa fare è proprio quella, dovresti cercare di giocare con la palla a terra. Non a caso l’unica occasione da gol è arrivata proprio così. Il fatto di non avere in rosa un solo giocatore in grado di impostare il gioco può essere un alibi se hai di fronte una squadra minimamente dotata, non contro questa miseria calcistica che ha raccolto fino ad oggi la miseria di punti che merita. Dopo un primo tempo come quello visto oggi mi aspettavo una strigliata anche da parte del mister, mi aspettavo un atteggiamento diverso. Invece il nulla assoluto. Anche nel secondo tempo la squadra ha giocato con lo stesso copione: palle lunghe e pedalare verso un attacco che non c’è (a proposito: chi è il numero 11?) e che, in ogni caso, non avrebbe le caratteristiche per sfruttarle. Intanto Tittarelli continua a segnare.
Bellissime le maglie del centenario ma nessuno in questo momento è degno di indossarle: chi va in campo, chi va in panchina e anche chi va in tribuna.
Datele a chi va in curva, piuttosto. Loro sì che lo meritano. Gli altri indossino tutti le divise celesti della gestione Spalletta. In ricordo di Spalletta ovviamente, non certo di chi ogni domenica lottò per salvare la squadra sul campo e ci riuscì contro tutto e contro tutti.
Complimenti a chi ha smantellato la squadra prima di questa partita, non si poteva aspettare domani eh….
Bisognerebbe richiamare urgentemente a BICE.