di Luca Patrassi
Il candidato sindaco del centrodestra Sandro Parcaroli ha presentato questa sera, nell’ormai consueta location del cortile del suo ristorante Vere Italie, la lista civica “Sandro Parcaroli Sindaco”. Lo ha fatto con grande grinta e sottolineando con forza un concetto: «Macerata merita una classe dirigente nuova e capace, emancipata dalla solite logiche clientelari. Sembra impossibile, ma lo è finché non viene fatto, ed allora facciamolo». Presenti i candidati consiglieri ed anche un pubblico di curiosi, Parcaroli ha illustrato la situazione: «Questa serata segna il passaggio da una fase della campagna elettorale ad un’altra. Come sapete e come ho tante volte detto, nella mia vita di imprenditore la squadra ha contato più di qualunque altra cosa; la squadra fa sempre la differenza, in ogni impresa».
«Dopo oltre 20 anni di governo della sinistra occorre dare a Macerata un governo nuovo, fatto di persone capaci di dare una sterzata coraggiosa al destino della città – ha proseguito Parcaroli -. Non è solo la competizione elettorale, ma una questione di rispetto verso il passato e di responsabilità verso il futuro, di riguardo verso coloro che c’hanno affidato la città, ma anche e soprattutto di amore verso i nostri figli, ai quali la lasceremo un giorno. Macerata non merita la decadenza a cui certe scelte politiche delle ultime amministrazioni l’hanno condannata. È importante che ritrovi la sua identità di città capoluogo di provincia, vero punto di riferimento per il suo territorio». «In queste settimane ho potuto conoscere a fondo la città, parlare con chi la vive ogni giorno, fare riflessioni su ciò che è importante per il suo futuro. Ne è derivata una mia idea del progetto al quale insieme dovremo lavorare per la sua rinascita – ha aggiunto il candidato sindaco -. Il tempo a disposizione per la rinascita della città non è moltissimo, ma con l’apporto di tutti sarà abbastanza per cambiare la storia di questa città, spazzando via il passato e aprendo le porte a quel futuro che vogliamo. Da oggi e fino al giorno delle elezioni occorrerà unire le nostre forze e farle convergere verso un unico obiettivo: dare a Macerata un governo nuovo, capace di traghettarla in un’era di prosperità e crescita sociale. L’obiettivo è chiaro, occorre ora darsi un metodo, per fare in modo che ogni azione sia finalizzata a raggiungerlo, evitando inutili sprechi di energie. È evidente che in questa competizione ogni singolo voto potrà decretare la nostra vittoria o la nostra sconfitta, pertanto è fondamentale che ciascuno dia il massimo, parlando con le persone e vivendo ogni momento come se fosse il più prezioso per la riuscita finale».
Un riferimento all’avversario di centrosinistra: «Scardinare un sistema di potere che sta in piedi da oltre 20 anni non è facile. Chi detiene il potere non lo lascia andare e lotta per mantenerlo, anche a costo di screditare l’avversario – ha continuato Parcaroli rivolgendosi ai candidati della sua lista -. È quello che sta accadendo a me e che forse accadrà nelle prossime settimane a voi. Siate resilienti e ricordatevi sempre l’insegnamento del Mahatma Gandhi: “prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”. Molti ci combatteranno, perché rappresentiamo la fine del loro potere. Non arrendetevi e traete forza dalla squadra. Io sono con voi. Qualunque cosa accada». «Ognuno di voi è portatore di un’esperienza, professionale e di vita, che in questa impresa sarà quanto mai preziosa. Macerata merita una classe dirigente moderna, emancipata dalle solite logiche clientelari. Macerata ha bisogno di persone capaci di rimboccarsi le maniche e lavorare tenacemente per il suo futuro. Macerata ha bisogno del nostro impegno, del nostro entusiasmo, della nostra azione decisa al servizio della città – ha concluso Parcaroli -. Quella che ci attende è una grande impresa, vivetela fino in fondo. Sono convinto che il meglio, per questa nostra città, possa ancora venire, se ci impegniamo insieme a realizzarlo».
A presentare i singoli candidati consiglieri è stato il capolista Gianluca Micucci Cecchi che ha sottolineato i motivi dell’impegno: « Siamo partiti un anno fa, con l’obiettivo di costruire una lista civica. Due le condizioni che ponevamo: un programma condiviso dal centrodestra e un candidato sindaco gradito da tutti. Così è stato grazie a Sandro Parcaroli. Il motivo principale è quello di offrire il nostro contributo, mettere a disposizione il tempo, la professionalità e certamente anche i sogni. Senza i sogni non si va da nessuna parte, i sogno però vanno anche realizzati. Ci siamo mossi in tempi strettissimi, il risultato ottenuto con questa lista ci porta a dire che abbiamo fatto un miracolo».
(foto di Fabio Falcioni)
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CANDIDATI LISTA “SANDRO PARCAROLI SINDACO”
Gianluca Micucci Cecchi (capolista) nasce a Lugano. Residente a Urbisaglia vive a Macerata. Avvocato, è stato vice sindaco e assessore al turismo, alla sanità e alla cultura a Urbisaglia. È stato anche componente AMAT. È stato presidente del Rotary Club di Macerata e dell’Università per tutte le età. Dal 2019 è consigliere dell’Ordine degli avvocati di Macerata.
Roberta Angelelli, nasce a Macerata e vive nel capoluogo, nel quartiere Corneto. Iscritta all’Ordine degli Ingegneri dal 1997 lavora in una azienda manifatturiera leader nel mondo dell’arredamento di alta gamma con il ruolo di manager di dipartimento aziendale.
Paolo Appignanesi è residente a Cingoli e domiciliato a Macerata. Medico chirurgo in pensione – ha studiato anche in America, nel Texas – è stato per 20 anni primario del reparto di Chirurgia prima all’ospedale di Tolentino e poi in quello di Macerata. Dal 2002, per 15 anni, ha lavorato nella casa di cura privata “Marchetti” del capoluogo.
Andrea Beccacece, residente a Villa Potenza, è stato libero professionista come geometra e attualmente è dipendente presso il Comune di Castelfidardo. Dal 2005 al 2010 è stato consigliere comunale del Comune di Macerata con il partito dell’Udc.
Alberto Bigelli è nato a Macerata e vive nel quartiere di Colleverde. È un grafico designer e ha lavorato presso la città meneghina fino al 1997 quando è tornato a Macerata. Ha fondato la Graphik nel 1977 e dal 2019 è in pensione.
Alessandro Bini è un giovane studente di economia e vive a Macerata, nel quartiere di Villa Potenza. Ha collaborato con la Clementoni e dal 2013 è arbitro. È un grande appassionato di politica.
Alessandro Giuseppe Campogiani è nato a Loreto e vive a Macerata, nel quartiere delle Vergini. È un studente di farmacia presso l’Università di Camerino ed è appassionato di politica; vorrebbe permettere ai giovani laureati maceratesi di poter trovare un’occupazione nella propria città natale.
Chiara Capone nasce a Treia ma vive a Macerata nel quartiere Pace. Impegnata nell’ambito sociale e civile – la sua tesi di laurea “Donne, Politica, Istituzioni” ha ottenuto anche il patrocinio del Ministero – attualmente è impiegata contabile.
Paola Cassese nasce a Macerata ed è residente in contrada Pieve. Dal 1986 al 2001 è stata informatrice bancaria per quattro istituti di credito e dal 2002 al 2013 è stata responsabile vendite di una concessionaria auto per la Provincia di Macerata; al momento è una lavoratrice autonoma.
Katuscia Cassetta, manager, risiede a Macerata nel centro storico. Si occupa principalmente di sviluppo, organizzazione e comunicazione di progetti culturali ed è fondatrice, insieme ad altri, della Società Cooperativa San Giuseppe.
Cristina Cingolani, responsabile dermocosmetica in farmacia, è nata a Macerata ed è residente nel quartiere Santa Croce. È membro del consiglio direttivo delle associazioni culturali “Rianimazione” e “Dialoghi” della Parrocchia dell’Immacolata.
Sabrina De Padova nasce a Manfredonia e risiede a Macerata nel quartiere di Santa Croce. Dal 1994 è insegnante di educazione fisica e sostegno presso le scuole pubbliche di Marche e Lombardia. Nel 2015 è stata candidata per il consiglio comunale di Macerata nella lista del candidato Maurizio Mosca.
Andrea Foresi, nato a Macerata e residente a Collevario, è un operaio specializzato e per questioni personali è molto sensibile al tema della disabilità e dell’inclusione delle categorie più deboli e fragili.
Mauro Grelloni, nato a Fiuminata e residente a Macerata nel quartiere Corneto, è un medico pediatra specializzato in neonatologia e patologia neonatale. Dal 2002 è anche allenatore di calcio a cinque.
Silvano Iommi, laureato a Firenze, è un architetto in pensione e vive da sempre a Macerata, nel quartiere Santa Lucia. Dal 1985 al 1997 è stato presidente dell’Ordine degli architetti della Provincia di Macerata e dal 1998 al 1999 assessore all’urbanistica del Comune di Macerata.
Eleonora Lamberti è nata a Macerata ed è una residente del centro storico. È dottore commercialista iscritto all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Macerata e Camerino dal 2017; è revisore legale dei conti iscritto dal 2018.
Romina Leombruni è nata a Macerata ed è residente nel quartiere Le Tre Vie (via Panfilo). È dottore commercialista iscritta all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Macerata e Camerino dal 2005.
Rodolfo Marcelletti, geologo, è nato a Macerata ed è residente a Santa Croce. Esercita la libera professione da 30 anni ed è esperto nel settore delle energie rinnovabili e dell’ambiente. È presidente dell’ASD pescatori maceratesi.
Erika Mariniello è nata a Vimercate e risiede a Macerata, nel centro storico. Dal 2011 è iscritta all’Ordine dei Giornalisti delle Marche, elenco professionisti, e dal 2016 è collaboratrice, autrice e conduttrice di “Week End” il programma in onda su Marcopolo.
Giovanna Matteucci è nata e risiede a Treia dove è stata consigliere comunale. È avvocato iscritto al Foro di Macerata dal 2012 ed è un mediatore civile e commerciale. È iscritta all’organismo di mediazione della Camera di Commercio delle Marche dal 2012.
Riccardo Menichelli è nato a Macerata e risiede nel quartiere Pace. Attualmente frequenta un corso professionale per parrucchieri a Piediripa e lavora in una parrucchieria.
Patrizia Pagnanelli è nata a Macerata e risiede nel quartiere Cavour-Due Fonti. È impiegata amministrativa presso l’azienda Pa.Bo.
Fabrizio Paolella è nato a Macerata ed è residente in via Pace. È da anni segretario della sezione comunale della Federazione italiana della caccia ed è impiegato in un negozio di abbigliamento.
Moreno Paolucci è nato a Macerata ed è residente nel quartiere di Piediripa. È un perito agrario e libero professionista operante nel settore agricolo.
Daniela Pellegrini è nata a Fabriano e residente a Macerata nel quartiere Cavour-Due Fonti. Ha lavorato presso gli uffici finanziari dell’Agenzia delle Entrate e, come libero professionista, lavora al momento presso la propria azienda.
Stefania Pisello è nata a Macerata ed è residente a Sforzacosta. È ragioniere e impiegato amministrativo dal 1997.
Stefano Settimi è nato a Macerata dove risiede nel quartiere Colleverde. Entra nella Polizia nel 1995 e dopo quattro anni va a ricoprire il ruolo di operatore scorte e sicurezza antiterrorismo a Milano e nel 2007 approda agli uffici investigativi della Digos presso la Questura di Ancona. Nel 2013 ha ricoperto il ruolo di investigatore alla DIA di Milano occupandosi di infiltrazioni mafiose per la manifestazione EXPO 2015.
Andrea Spalletti è nato a Macerata ed è residente nel quartiere di Colleverde. Dal 1984 esercita la professione di odontoiatra e al momento lavora in studi a Macerata e a Fermo. È membro Rotary dal settembre 2019.
Alceo Taruschio è nato ad Appignano ed è residente a Macerata nel quartiere Vergini. È titolare di un bar-gelateria ed è docente presso la Confartigianato per i corsi di rilascio di autorizzazioni per l’apertura di locali pubblici.
Roberto Torresi è nato a Macerata ed è residente nel quartiere di Sforzacosta. È titolare di una impresa di pulizia, derattizzazione e sanificazione.
Ilenia Vitali è nata a Macerata ed è residente nel quartiere Pace. È impiegata amministrativa nel settore del commercio e dell’artigianato.
Ogni volta ne scomoda uno di filosofo... Tutta farina del suo sacco insomma
Che stupidaggine! Vi combattono perché siete in campagna elettorale. Forse che Parcaroli non sta combattendo? Con armi appena un po' più sofisticate, ma sempre armi sono. Su, su, andiamo alla sostanza che le citazioni dopo un po' annoiano. Un bel match pubblico in cui sia vietato ricevere suggerimenti da casa, usare Wikipedia e cellulare. Si veda chi è pronto davvero e sa affrontare l'imprevisto perché, ad occhio e croce, di questi tempi, quella sarà la virtù vincente del bravo sindaco.
Sembra più uomini e donne che una lista civica. Di esperienza amministrativa ben poca, ma d’altronde sono lo specchio del capolista.
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In queste settimane ha avuto modo di conoscere la città ed i suoi abitanti, i problemi, le richieste, le aspettative, i sogni, ecc ecc ecc…
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In queste settimane ha avuto modo di conoscere Macerata.
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In queste settimane ha avuto modo…
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Quindi fino a un mese fa -di Macerata- conosceva poco, presumibilmente niente.
Quindi si candida ad amministrare una città a lui praticamente sconosciuta…
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Nonostante il ristorante in pieno centro (oddio quanta pubblicità, di riflesso, in queste settimane) e nonostante la sua attività siano nel territorio cittadino si evince, da quello che dice, che fino ad un mese fa della città e delle sue problematiche NON ne sapeva praticamente nulla.
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Quindi si candida a “straniero della provvidenza”
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Per le citazioni, le massime, le battute di spirito, basta andare sul web e si trovano, per ogni occasione, e fare bella figura anche se del citato si sa poco o nulla..
Allora Cerasi dobbiamo tenerci la Ricottina ammuffita?
Citato da un candidato sindaco sostenuto dal più retrogrado fascistume di Macerata e dal partito del pistolero razzista, Gandhi si starà rivoltando nella tomba.
“In queste settimane ho potuto conoscere a fondo la città, parlare con chi la vive ogni giorno, fare riflessioni su ciò che è importante per il suo futuro. Ne è derivata una MIA idea del progetto al quale dovremo lavorare ora per la sua rinascita”. Solo un demiurgo poteva improvvisare tanto progetto in un battibaleno, servendosi anche del pensiero di Gandhi per avvalorarlo. È vero che anche Piano ha impiegato poche settimane per progettare il grande ponte su Genova. Ma era il suo mestiere..Ora la riflessione sta ai maceratesi.
Speriamo che si verifichi questa fine del centro-sinistra.
Chi teme di più di perdere l’osso del potere è il Grande Vecchio, che da decenni maneggia gli appetiti di Macerata, sia dell’estrema Destra che della Sinistra. Molti esponenti di grido, pure i puri della Destra, facevano anticamera da lui per associarsi nelle cordate di affari, o per ricevere voti elettorali. Con lui e con le sue cordate, e infine con i “cattocomunisti”, che sono la peggiore alchimia del momento (hanno due padroni: Cristo e Mammona, ma le proposte di legge e gli atti politici sono di Mammona), sono avvenute le cose brutte di Macerata, gli affari falliti, i soldi buttati al vento, le cose utili non fatte: Macerata si era così bloccata e stava morendo. Gianfranco Cerasi certe cose dovrebbe saperle. Ma finge di non saperle: infatti non ci dice quale amministrazione avrebbe voluto e con chi. Però, da come scrive sembra che non gli piaccia Parcaroli… Evidentemente gli piacciono di più i “compagni” che hanno tradito i lavoratori e le persone povere, la piccola industria e l’artigianato, eccetera, tutte cose che ormai il centrodestra cavalca… Prima di Parcaroli il centrodestra era spaccato, senza un candidato che piacesse a tutti. Si stava formando un centrodestra vittima sacrificale perchè l’andazzo decennale continuasse. Con Parcaroli le aspirazioni di tutti sono saltate: per alcuni è stato un lassativo; per altri dirgli di no significava scoprire i giochi e perdere la faccia. Però, ai più Parcaroli è stato un toccasana.
Magari è la Madonna che vorrà riprendersi la sua Città e forse Sandro Parcaroli è l’uomo del destino… divino. Però, i Maceratesi devono meritarlo. A patto che il loro cuore non sia a maggioranza marcio… Perciò, se così fosse, vanno bene i “cattocomunisti”
@ Rapanelli
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Sembra che tu faccia apposta a fingere di non capire.
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Sono settimane che auspico un voto DISGIUNTO, va da se -quindi- che la mia candidata consigliere non apparterrà allo stesso schieramento del candidato sindaco.
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Ho anche chiesto (ma tutti i candidati evidentemente non hanno letto, o non ritengono meritevole di risposta) che ci facciano sapere PRIMA, del voto del I turno, chi saranno gli assessori (perché se gli assessori alazano zero il sindaco può anche essere bravissimo, ma la squadra è inadeguata).
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Ho chiesto anche (sempre senza risposta) di sapere come gli aspiranti sindaci si schierano sul referendum
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Ed ho, infine, chiesto (ma qui sotto sotto ci sono da spartire assessorati e poltone e quindi tutti zitti) se “gli esclusi” dal ballottaggio lascieranno libertà di voto, oppure se per un assessorato si schiereranno.
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Che poi Bianconiglio, ogni volta che apre bocca, sembra dimostrarsi inadeguato non è colpa mia.
Ricordo sempre che, prima della tlefonata, diceva di non avere tempo e sosteneva Marchiori.
Marchiori che, dopo la telefoanta, è stato “esautorato”…
Parcaroli non finisce mai di stupirmi!Ripete(si vede che sta studiando) il mantra politico che gli viene inculcato(Hyde)dopo aver appassionato la platea con la sua leggerezza(Dott.Jeckil).Il brutto è che i suoi sogni non competono al ruolo che cerca di conquistare e forse i voti arriveranno per le crociate che lo riguardano!
Corrige:che non lo riguardano!
In effetti, all’inizio nessuno dava un soldo di fiducia a Gandhi, ma alla fine il Mahatma è riuscito a liberare l’India dalla colonizzazione del Regno Unito.
Qui, a Macerata, ovviamente, voliamo molto più bassi e non c’è la potenza coloniale britannica da mandare a casa. Però da oltre 20 anni in città spadroneggia – e sarebbe cosa buona e giusta mandarlo a casa – un sistema di governo ambiguo, poco trasparente, clientelare e asfissiante (che poi sarebbe la famigerata “Nuova Storia” di Carancini): se non sei nelle grazie di chi siede nel Palazzo, per te è tutto molto più difficile, se non proprio impossibile. E credo che questa considerazione non sia una mera opinione personale, ma sia condivisa da molti, anche per diretta esperienza personale.
Ricotta avrebbe avuto molte possibilità in più se coraggiosamente avesse preso le distanze, nei fatti e a tempo debito, da Carancini, di cui, invece, ha consapevolmente scelto di essere l’erede designato, il delfino. Più volte, ma sempre inutilmente, l’ho invitato a farlo. Per cui oggi tutto il peso delle schifezze caranciniane grava sulle sue spalle e non potrà non affossarlo e tagliargli le gambe.
Sandro Parcaroli è sicuramente inesperto, politicamente è un marziano, ha dietro di sè alcune forze politiche e alcuni personaggi che nemmeno a me piaciono, però è un uomo buono e intelligente, è un imprenditore che ha mostrato di saperci fare e può incarnare la speranza di un cambiamento, di un rinnovamento, dopo un ventennio tristemente monocromatico che ha visto regredire Macerata da ogni punto di vista, sino a far perdere alla nostra città persino la qualifica sostanziale di capoluogo della provincia, ormai passata a Civitanova. E non credo che sarà facile per nessuno mettere sotto il mahatma Parcaroli e pretendere di gestirlo, di comandarlo: se così fosse, non sarebbe arrivato dove è arrivato.
https://www.youtube.com/watch?v=Nb1FjE56fXM
no one you see is smarter than he
Per l’avv. Bommarito. Secondo me senza l’appoggio del sindaco uscente l’avv. Ricotta sarebbe ridotto al rango di un candidato qualunque, privo quindi delle chances che invece ha.
Stefano Valenti, vada a rileggersi un po’ di storia e guardi la realtà senza paraocchi. Il “fascistume” dietro a Parcaroli lo vedete solo Lei e i “sinistrati” che, a corto di argomenti, sanno solo urlare “arrivano i fascisti”.
Per seguire la sua grossolana interpretazione dei fatti, vorrei ricordarle che il buon Gandhi fece una trionfale visita in Italia ai tempi del Duce, per il quale espresse molti elogi, anche una volta tornato in India. Quindi tra Parcaroli e Gandhi il fascista, secondo i Suoi parametri, sarebbe proprio il secondo.
Alla solita compagnia di giro (Cerasi, Ardiccioni, Poloni) ormai è inutile anche replicare, vista l’assenza di contenuti nel merito. Certo è che hanno proprio paura.
“Mussolini è un enigma per me. Molte delle riforme che ha fatto mi attirano. Sembra aver fatto molto per i contadini. In verità, il guanto di ferro c’è. Ma poiché la forza (la violenza) è la base della società occidentale, le riforme di Mussolini sono degne di uno studio imparziale. La sua attenzione per i poveri, la sua opposizione alla superurbanizzazione, il suo sforzo per attuare una coordinazione tra il capitale e il lavoro, mi sembrano richiedere un’attenzione speciale. […] Il mio dubbio fondamentale riguarda il fatto che queste riforme sono attuate mediante la costrizione. Ma accade anche nelle istituzioni democratiche. Ciò che mi colpisce è che, dietro l’implacabilità di Mussolini, c’è il disegno di servire il proprio popolo. Anche dietro i suoi discorsi enfatici c’è un nocciolo di sincerità e di amore appassionato per il suo popolo. Mi sembra anche che la massa degli italiani ami il governo di ferro di Mussolini.”
(da una lettera di Gandhi al giornalista scrittore Rolland del dicembre 1931).
Purtroppo il sig.Coltorti dovrebbe trovarmi un commento in cui io ho dato del fascista a qualcuno prima di tirarmi in mezzo alla sua melma visto che usa termini come sinistrati al pari di altri che usano il pidioti o cattocomunista verso chi non la pensa come loro.Vede io critico il Parcaroli proprio sui contenuti molto onirici fino ad oggi in quanto chi dovrebbe avere delle idee è proprio chi si candida alla guida della città e non io che sono un elettore.Per quanto riguarda la paura non so come la pensiate in merito voi di cdx,ma a me che vinca Ricotta o Parcaroli non cambierà di molto la mia vita in quanto un Sindaco non influisce più di tanto nelle mie occupazioni primarie a meno che come sosteneva qualcuno non ci siano delle liste di proscrizione .Forse avete delle aspettative enormi o forse vi siete lasciati troppo condizionare da chi racconta una città che non esiste.Forse avete più paura voi che il vostro Steve non riesca nell’impresa di liberarvi!Da cosa poi non l’ho ancora capito.
@Renato Coltorti il fascistume non lo vede perché, evidentemente, ha gli occhi bendati di nero e ce li ha sempre avuti.
Ce li ha talmente bendati di nero che vorrebbe darci a bere che Gandhi fosse un estimatore di Mussolini: cosa ridicola per chiunque abbia un’idea, seppure vaga, delle idee di Gandhi; cioè, ridicola per tutti, tranne che per Renato Coltorti. E non rispondente al vero.
Certo, con Traini non può neanche provarci: che Traini sia stato candidato per la Lega è un dato di fatto incontestabile.
Gandhi non era affatto un estimatore né di Mussolini, né del fascismo: al contrario. E come avrebbe potuto esserlo? Qualunque cosa si possa pensare di Gandhi, egli era un fautore della non violenza, della democrazia e delle tolleranza: l’esatto opposto del fascismo, che propugnava il razzismo, esaltava la violenza e faceva assassinare i suoi oppositori. La visita di Gandhi a Roma fu un errore, causato dalla sua filosofia e dalla sua scarsa conoscenza delle cose italiane; un errore dal quale il suo amico Rolland cercò di dissuaderlo, rimpiangendo, in seguito, di non essersi imposto.
Del resto, anche nel 1931 il fascismo cercò di annettersi Gandhi: il “Giornale d’Italia” s’inventò un’intervista a Gandhi che egli non aveva mai rilasciato.
Niente di nuovo sotto il sole.
http://www.radioradicale.it/scheda/422590/la-giornata-mondiale-della-nonviolenza-gandhi-mussolini-e-il-vaticano-ricostruzione
https://www.sundayguardianlive.com/opinion/mussolini-used-tagore-gandhi
https://www.ibtimes.com/mussolini-gandhi-strange-bedfellows-214200
http://www.satyagrahafoundation.org/the-mahatma-il-duce-and-the-crucifix-gandhis-brief-encounter-with-mussolini-and-its-consequences/
@Cerasi ..
“Quindi fino a un mese fa -di Macerata- conosceva poco, presumibilmente niente.
Quindi si candida ad amministrare una città a lui praticamente sconosciuta…”
Quindi da ottimo manager raccoglie tutti i dati e studia la strategia vincente.
Certo che raccogliere tutti i dati relativi alle cose tenute nascoste dalle passate amministrazioni è un’ardua impresa in cui in buona parte ci sta riuscendo L’avv. Bommarito che coraggiosamente scopre sempre più altarini e ciaffosi affari.
Comunque se solo riuscisse a mettere in atto una strategia vincente per rimediare alla discutibile amministrazione passata sarebbe un’ottima cosa.
Parcaroli, coraggio i maceratesi che come te “..fino a un mese fa -di Macerata- conosceva poco, presumibilmente niente..” sperano che Macerata possa ritornare ad eseere amministrata in maniera chiara ed efficente.
Valenti: proprio non Le riesce di leggere e capire. Io non ho mai detto che Gandhi era estimatore di Mussolini o che fosse fascista. Ma che applicando il Suo rozzo metodo di analisi, Tra Parcaroli e Gandhi il fascista risulta il secondo.
La citazione della lettera di Gandhi è esatta ed ognuno può trarne la sua valutazione.
Tira in ballo Traini che non c’entra nulla (tipico di chi non sa o non può argomentare).
Da giudizi su di me senza neanche conoscermi.
Mi sembra che la Sua prosa incarni perfettamente lo steoreotipo di fascista rosso. Parcaroli può solo essere contento di non avere la Sua approvazione e povero Narciso Ricotta se è sostenuto da chi ragione come Lei.
Gandhi, Mussolini, Stalin, ma se che c…o state a parlare? Siamo nell’era del Covid con tutti i nostri problemi , lasciamo stare ste favole
Solo per ricordare che alcune vicende hanno avuto esiti diversi da quelli pronosticati dall’Avvocato,vedi la malaurbanistica maceratese o il diverbio Corte dei conti e Revisori,o il perchè si è arrivati a quella soluzione per il Park Si.Ma cosi parlò Zaratustra e ……………tutti felici e contenti!
Eh sì, adesso revisionate pure Gandhi, da giovane balilla tutto “libretto e moschetto fascista perfetto” a gerarca “col Duce fino alla morte” ad anziano rivoluzionario con il motto ” Credere
..e tutta la trafila. Toh, mettetici pure questa che male non ci sta:“[A Mussolini] Se fossi stato un italiano, sono sicuro che avrei dato la mia entusiastica adesione alla Vostra vittoriosa lotta contro gli appetiti e le passione bestiali del leninismo… L’Italia ci ha offerto l’antidoto necessario al veleno russo. D’ora in poi nessuna grande nazione sarà priva dei mezzi decisivi per proteggersi contro la crescita del cancro bolscevico.” La frase è di Winston Churchill che voleva lasciare morire di fame Gandhi in carcere, probabilmente all’oscuro della simpatia dell’anziano ardito per Mussolini. Si fa ancora in tempo ad andare al mare per cercare una bella insolazione.
Anche Gandhi prendeva tanto sole ed era pure pelato…
– In una lettera aperta al parlamento di Natal, nel 1893, Gandhi scrisse: “Ho avuto l’ardire di sottolineare che sia gli inglesi che gli indiani provengono dalla stessa stirpe, chiamata indo-ariana. Una credenza generale sembra prevalere nella Colonia secondo la quale gli indiani sono un soltanto un po’ meglio, o addirittura uguali, ai selvaggi e cioè ai nativi dell’Africa. I bambini crescono con questo pensiero, e il risultato è che gli indiani sono trascinati in basso nella stessa posizione dei primitivi ‘kaffiri'”.
– Durante un discorso a Mumbai, nel 1896, Gandhi disse che gli europei di Natal volevano “degradarci al livello dei primitivi la cui unica occupazione è la caccia, e la cui unica ambizione è possedere un certo numero di mucche per comperarci una moglie e poi passare il resto della vita nell’indolenza e nella nudità”.
https://www.huffingtonpost.it/2015/09/30/gandhi-razzista-libro_n_8221348.html
@Renato Coltorti
Cos’è che trovi difficile da capire?
Che Gandhi, con la destra, soprattutto quella fascioleghista italiana di oggi, non ha niente a che vedere?
Che la destra farebbe bene a lasciarlo stare perché i valori di Gandhi sono l’antitesi delle sue posizioni?
Non c’è niente di rozzo in questo ragionamento. Certo, se si hanno simpatie fasciste ci si contorce e ci si arrampica sugli specchi, come fai tu (e come fece anche la vedova di Mussolini, che s’inventò di sana pianta un inesistente invito di Mussolini a Gandhi a Villa Torlonia). Si riciccia la banalità di sempre: Mussolini avrebbe fatto anche cose buone (soprattutto in ambito sociale, nientemeno) e questo l’avrebbero riconosciuto anche personaggi insospettabili, tranne la cattiva sinistra italiana.
Certo che la citazione della lettera è autentica, caro il mio nostalgico. E chi l’ha mai contestato? Ma la estrapoli dal contesto: non conteneva un giudizio politico e non era il frutto di un’analisi politica, fu scritta quando Gandhi non conosceva la realtà italiana; all’epoca Gandhi aveva ben altro di cui occuparsi. Gandhi non trasse, da quella visita, un’impressione favorevole di Mussolini: ne rimase sconcertato e gli era chiaro che fosse un tiranno (cosa che ai fascistoidi come te non è chiara, o forse sì, ed è per questo che vi piace). Gandhi era già un avversario dichiarato del regime fascista poco tempo dopo.
L’errore di Gandhi di dare giudizi su una situazione che non capiva (càpita anche ai grandi); fu quello di fidarsi dei fascisti, della buona fede altrui: la sua filosofia era quella, di cercare sempre il bene negli altri, mentre quella dei fascisti è quella di imporsi con la violenza e con l’assassinio, vantandosene pure.
E’ sempre stato così e così sarà sempre.
@Franco Pavoni forse crede di “épater les bourgeois” sparacchiando citazioni estrapolate dal loro contesto.
Lo rimando agli articoli e alle interviste che ho linkato, soprattutto a quella del professor Sofri (Gianni, non Adriano).
Legga, studi e ascolti.
PS Per Coltorti.
Io “fascista rosso”? Detto da te, “fascista nero”, la cosa importa poco.
Io, però, non sono mai andato in giro a sparare a nessuno.
A differenza di Traini.
Del Traini leghista e candidato leghista.
@ Franceschetti
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Che l’avvocato Bommarito, da anni, sia impegnato ad accendere una coscienza sociale a Macerata è fuori da ogni dubbio.
Bommarito, appunto, che NON è candidato.
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Se mi candido a Sindaco e non ho la più pallida idea di come è la città forse era meglio che mi candidavo ad altro.
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@ Coltorti
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Anche Churchill, per un periodo (in chiave prettamente politica, non certo umana o di identità di ideali), vedeva di buon occhio Mussolini, ma questo non ha certo impedito all’Inghilterra di combattere i nazifascisti.
Che adesso Gandhi fosse un “estimatore” del mascellone significa riscrivere la Storia; di questo passo ci direte che cristo è morto di freddo…
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@ Bommarito
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L’ardito accostamento Gandhi/Bianconiglio è una di quelle favolette da raccontare sotto l’albero a natale, ma è appunto una favoletta.
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Non fingiamo sempre di dimenticare, che prima della famosa telefonata, “il candidato” ebbe a dire che NON aveva tempo e che supportava Marchiori.
Poi, stile idi di marzo, lo ha politicamente pugnalato.
Già solo per questo motivo sarebbe invotabile