Al centro Sandro Parcaroli, a destra Mattia Orioli
«Il rispetto reciproco, la difesa degli ultimi e via dicendo sono istanze tipiche della vera sinistra, ma ad oggi senza dubbio sembrano largamente disattese da questo Pd maceratese, il quale da tempo con toni di arroganza e sprezzante cattiveria attacca senza mezzi termini i competitor politici con paragoni e accostamenti privi di una correttezza morale oltre che certamente umana». A dirlo Mattia Orioli (Ncdu), in riferimento alle critiche ricevute dal candidato di centrodestra Sandro Parcaroli dagli avversari di centrosinistra e in particolare dal candidato sindaco Narciso Ricotta e dall’assessore regionale Angelo Sciapichetti.
«Prima con Ricotta, che definisce “nani” i suoi avversari politici, e poi con Sciapichetti, che tramite social network rincara la dose e rafforza la strategia denigratoria dell’avversario sul piano personale e umano, lasciando intendere Parcaroli come una persona avente bisogno “d’insegnanti di sostegno” – dice Orioli -. Ebbene con i termini “nani” e “insegnanti di sostegno” si vuole utilizzare l’handicap come offesa politica e su questo richiamo l’attenzione e prendere le distanze, ritenendo alquanto preoccupante la bassezza e la deriva di tale linguaggio, non rispettoso di tutte quelle persone che invece hanno veramente bisogno e lavorano nel mondo del sostegno, alle quali si deve profondo rispetto, e questo attacco così immorale e disumano nasconde e fa emergere istintivamente la ferocia, la rabbia e la cattiveria di coloro che pur di mantenere il potere sono pronti ad abiurare con leggerezza le proprie stesse radici e ragioni politiche. Sembra evidente come il Pd Maceratese abbia paura di perdere “l’osso” – prosegue Orioli – e già perché Macerata è ridotta all’osso proprio da costoro che ininterrottamente da trent’anni amministrano la città, oramai ferma, immobile e di fatto morta rispetto alle altre realtà di capoluogo di provincia o delle città costiere, ove gli ultimi vengono spesso dimenticati da spot blasonati di una neosinistra di sistema, ben lontana dal popolo da ciò che fu la sinistra della prima repubblica, dimostrandosi invece molto più attaccata a tutto quel mondo radica chic, che di fatto se ne frega delle piccole attività commerciali che chiudono, o a tutti quei lavoratori costretti a spostarsi dalla città, perché come notorio è difficile se non impossibile fare impresa a Macerata».+
Orioli invita «tutti i moderati a prendere le distanze da questi toni lontani dal nostro Dna cristiano, democratico e popolare. E allo stesso tempo invito gli elettori di sinistra a riflettere sul Pd, se sia o no ancora un partito espressione della sinistra popolare o sia invece come sostengo il partito “sistema”, rappresentanza plastica del centro di potere e d’interessi arroccato su se stesso e non aperto alle ragioni della gente e della città.
Per questo motivo oggi appare del tutto evidente proprio dagli attacchi subiti, come la figura di Sandro Parcaroli faccia tanto paura al Pd ed al suo entourage, proprio perché Sandro, non è parte di questo sistema, ma espressione di quel mondo della società civile, che parte dal basso, dalla gente, e la sua storia d’imprenditore, fatta di sacrifici e successi dimostra le caratteristiche dell’uomo del fare».
Orioli conclude: «Il 20 e 21 settembre non sarà solo il classico scontro tra centro destra e centro sinistra a Macerata ma sarà qualcosa di più profondo, perché Parcaroli è l’alternativa al sistema e per questo ha fatto scattare la rabbia sotterranea del Pd maceratese che ne è l’emblema, manifestandosi con le bassezze suddette, lontane dal bene della città e dai valori che essa rappresenta. Per questo non solo tutto il centrodestra unito è con Sandro, ma anche tutti coloro che vorranno liberare Macerata da questo sistema, affinché sia liberata non contro qualcuno mediante uno scontro personale come vorrebbe il Pd maceratese, appiattendo le reali questioni politiche amministrative, e buttandola sul piano personale, ma contro qualcosa cioè il sistema stesso che il Pd Maceratese rappresenta su tutto il territorio».
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Come Totò nel film ‘Tototruffa 62’ voleva vendere insieme ad uno splendido Nino Taranto Fontana di Trevi, così il citato duo voleva vendere la linea elettrica della linea ferroviaria Civitanova-Fabriano, linea di esclusiva competenza delle Ferrovie dello Stato.
Non è Parcaroli che fa paura ma l’eventuale spostamento verso Lega Salvini che nel suo “Sotto il vestito coppe, salumi, prosciutti e adesso anche formaggio annusato” che cosa avrebbe di meglio da offrire? Parcaroli per decidere che cosa sarà di Macerata a modo suo, dovrebbe un minuto dopo essere stato eletto comunicare di passare ad una qualsiasi sua lista di appoggio e di non ritenere più Lega Salvini che naturalmente ringrazierà per l’aiuto dato, come movimento in grado di suggerire o meglio ordinare le sue scelte. Ecco così potrebbe dimostrare di essere uomo del fare: il suo e non quello della piramidale Lega Salvini e Lega Lombarda se si chiama ancora così. Poi se da imprenditore autonomo vuole diventare sottoposto leghista salviniano a tempo determinato, faccia pure.Ma prima deve vincere!!
Polemica veramente sterile, al solo scopo di nascondere una inadeguatezza del percorso politico della destra maceratese.
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Dalla “cabina di regia” si è lanciata la polemica (ripresa da alcuni esponeti della destra sui social) e, cone è nata, domani sarà già nel dimenticatoio: però abbiamo guagagnato un altro giorno -SENZA PROGRAMMA- e siamo arrivati al 17 agosto.
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È possibile usare la libertà del voto DISGIUNTO alle prossime elezioni comunali
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Sicuramente il percorso politico del centrodestra maceratese verso le prossime elezioni è stato a dir poco stentato, volendo usare un eufemismo. Il famoso “tavolo”, riunitosi a vuoto per mesi, si è rivelato inutile e comunque improduttivo.
Adesso però le cose sono profondamente cambiate: la sia pur tardiva candidatura di Sandro Parcaroli (che avrebbe potuto scegliere la più riposante e meglio remunerata, in prospettiva di vittoria, candidatura in regione) ha infatti sparigliato le carte e riaperto completamente la partita.
In primo luogo Parcaroli, persona e imprenditore stimatissimo in città, lontano da qualsiasi casta politica, ha compiuto il miracolo di riunire il centrodestra (cosa che sino a 2 mesi fa sembrava impossibile) e di riunirlo su un nome forte in un’alleanza che questa volta può essere seriamente vincente.
In secondo luogo, la sua candidatura si è mostrata sin da subito in grado di intercettare quell’elettorato di centrodestra che nelle precedenti elezioni comunali era senza patria, rappresentato, per così dire, da forze politiche litigiose, divise e con la candidatura allora di maggior peso del tutto inadeguata.
Certo, Sandro Parcaroli allo stato attuale appare come un alieno, è meno “preparato” dei politici che calcano la scena da 25 anni, ancora non ha imparato a memoria il compitino del programma elettorale (che Carancini nel 2010 e nel 2015 recitava a meraviglia, salvo poi non rispettarlo, introducendovi anche le porcherie del Park Sì, della Nuova Via Trento e delle piscine fantasma), ma è umile, riconosce i propri attuali limiti e comunque imparerà presto (anche a gestire le forze politiche che compongono la sua coalizione), proprio per l’elasticità mentale che gli garantisce la sua lunga esperienza imprenditoriale.
Per questi motivi l’alleanza di centrosinistra, avvolta nella consueta e odiosa spocchia di presunta superiorità politica e addirittura morale (proprio loro, che nel decennio di Carancini hanno brillato per passiva sottomissione al Sindaco – al quale hanno vigliaccamente consentito anche le peggiori schifezze – e per omertà politica), attacca e insulta pesantemente e con volgarità Sandro Parcaroli.
La verità è che il buon Narciso sente per la prima volta e molto da vicino il fiato sul collo, e allora dal suo campo fioccano le contumelie, delle quali qualcuno dovrebbe assolutamente vergognarsi. Ma sono, con tutta evidenza, insulti che denotano solo una grande paura.
Nani o giganti in quanto condizioni non sono da considerare offese,anche nel gergo politico oramai questi sostantivi vengono usati costantemente per quantificare lo spessore politico dei candidati in generale,il Bommarito ha usato il termine duello tra giganti riferendosi allo scontro in REgione tra Carancini e Pantana cosi come Ricotta parlava di nani(come molto spesso faccio io stesso)riferendosi al basso profilo politico(visti i risultati ottenuti nel passato decennio)dei vari esponenti del cdx che non sono riusciti nemmeno a trovare un candidato tra loro da doversi affidare ad un Cavalier Servente.Quindi una polemica sterilissima per sviare gli elettori dalla mancanza di un progetto serio da proporgli.Per quanto riguarda l’insegnante di sostegno lo stesso Parcaroli poteva evitare quella figura di m…a di affidarsi al Capitano!Capitano!Mio capitano!E sarebbe una bella immagine,ma io quel giorno ho pensato a Rocki tumefatto che cercava la sua Adriana.Solo che lui sembrava suonato ancor prima di cominciare-