Narciso Ricotta con la squadra di Italia Viva-Psi-Demos
di Federica Nardi (foto di Fabio Falcioni)
Italia viva, Partito socialista italiano e Demos: tre anime per un’unica lista in appoggio al candidato di centrosinistra Narciso Ricotta. Oggi a Macerata, nella sede elettorale di corso Cairoli, le presentazioni ufficiali dei candidati, formalizzati sabato mattina.
Da sinistra Antonello De Lucia, Narciso Ricotta, Francesco Mantella e Tiziano Patrassi (già candidato nel 2000 con Meschini)
Un risultato, ricorda uno dei capolista, il consigliere uscente Ulderico Orazi «non scontato. Dato che Italia Viva è un partito nato 10 mesi fa: «Ci auguriamo che questa lista sia quella fondamentale per farti diventare sindaco», ha detto a Ricotta. Al tavolo oltre al candidato sindaco anche Antonello De Lucia, coordinatore provinciale di Italia Viva, Francesco Mantella (Psi) e, arrivata poco dopo l’inizio, la civitanovese Natalia Conestà, coordinatrice provinciale di Democrazia solidale.
Antonello De Lucia
«Siamo contenti dell’alleanza e abbiamo lavorato tanto per raggiungere questo accordo – ha spiegato De Lucia -. Siamo tra i pochi che portano avanti una politica di stampo riformista ed europeista. Sentiamo forte la responsabilità per la competizione elettorale che ci aspetta, sia a livello comunale che regionale. Macerata è simbolica anche a livello nazionale. Sappiamo in che modo i fari siano stati puntati sulla nostra città. È stato speculato pesantemente sugli eventi che abbiamo vissuto e che anche oggi ci portiamo dietro. La nostra lista è eterogenea per rappresentare parti di città importanti. Studenti, professionisti, avvocati, tutte persone competenti».
Candidate e candidati hanno poi preso la parola a turno. Tra di loro anche l’altro capolista, Enrico Marcolini: «Questa è una lista normale che cerca di rappresentare i sentimenti di questa città. Questa è una lista dove ci sono italiani e stranieri e che crede nella multiculturalità. Il nostro obiettivo è il futuro di questa città».
Tra le anime socialiste della lista l’avvocato Federico Valori: «Mi sono candidato per due motivi – spiega il noto legale -. Il primo è che Macerata da alcuni anni è diventata un paradigma nazionale. Le forze della destra hanno iniziato una campagna oscena e violenta per ribaltare i principi liberal democratici. Quindi è giusto candidarsi e combattere. E poi perché questa volta c’è un candidato sindaco adeguato all’ascolto. Capace di intendere e interpretare il volere degli altri. Prima questo non c’era».
A destra Mariem Zotouni
Tra le candidate anche Mariem Zotouni: «Rappresento comunità musulmana e anche altre minoranze religiose. Vorrei distruggere lo stereotipo delle donne musulmane sottomesse e senza obiettivi, perché non è reale».
Maria Cristina Pucci sintetizza un po’ l’umore di molti dei presenti: «Sarebbe un incubo veder vincere la destra».
Natalia Conestà e Antonello De Lucia
Natalia Conestà, coordinatrice provinciale di Democrazia solidale, fa l’esempio di Civitanova, dove «ora non vediamo l’ora di cambiare dopo il centrodestra. Bisogna essere oculati per non creare il clima di odio. Ho tre figli adottivi che sentono che il clima è cambiato, me lo dicono tutti i giorni. Per questo sono con voi».
Narciso Ricotta e Francesco Mantella
Francesco Mantella (Psi) spiega che la «scelta di tornare in campo con il simbolo dei socialisti non era scontata. La decisione è stata presa quando la candidatura di Narciso è stata ufficializzata. Conosco Narciso dal liceo. Non credo che il nuovo o chi non ha mai fatto politica sia la scelta migliore. Bisogna affidarsi a chi ha esperienza amministrativa, a persone serie e capaci. E Narciso merita di essere incaricato di questa responsabilità. E non per l’anzianità di servizio ma perché ha dimostrato negli anni di essere un ragazzo preparato, umile e capace di far dialogare una serie di anime della sinistra. E si vede dalle liste. L’imprenditore che non ha problemi economici non può essere il soggetto che meglio rappresenta il bisogno delle persone. Non basta andare in piazza ed elencare i problemi per poi essere in grado di risolverli. Si deve dire cosa si può fare e cosa no perché la gente non può essere presa in giro. Dopodiché Macerata ha grandissime potenzialità e Narciso è la persona che più di ogni altro candidato oggi riuscirà a tessere i migliori rapporti per migliorare la potenzialità della città. Merita grande fiducia perché sa ripagare con grande attenzione e serietà le richieste che gli vengono fatte. Bisogna stare attenti quando si vota il sindaco perché deve essere anche in grado di governare gli uffici che sono sempre ambienti molto scivolosi per tutti».
Infine ha preso la parola il candidato sindaco, Narciso Ricotta, che non ha risparmiato stoccate agli avversari. Senza mai nominarlo, Ricotta ha preso evidentemente di mira il candidato di centrodestra Sandro Parcaroli: «Non ci si candida a prescindere e poi si fa il programma. Ci si candida per portare avanti un progetto. E’ la base della democrazia. La candidatura è a servizio di un progetto e i sogni non si improvvisano, si realizzano con competenza e capacità sennò diventano degli incubi. Dieci anni fa i temi erano diversi, basta sfogliare i programmi. La città aveva altri problemi, era un’altra Macerata. Il nostro è un progetto nuovo perché la città è cambiata e ha bisogno di un nuovo progetto e noi siamo capaci di governare questo cambiamento. Le mascherine che indossiamo oggi ci ricordano che il tema del futuro è la sostenibilità ambientale e umana. L’obiettivo del sindaco e far star bene i propri cittadini. La qualità della vita». E a tal proposito Ricotta ha prefissato l’obiettivo di portare Macerata nella top ten (leggi l’articolo).
Giovanni Scoccianti e Ulderico Orazi
Prosegue Ricotta, criticando la campagna elettorale degli altri candidati: «Il centro è pieno di turisti e i competitor dicono che la città è morta. Abbiamo fatto Musicultura, l’opera, non certo per qualche mecenate ma per una collaborazione forte del Comune su questi progetti strategici con investimenti molto consistenti. Per fare campagna elettorale vanno usate le proprie idee. Ma se ci si nega al confronto con i cittadini siamo in un’idea sbagliata della democrazia – conclude, riferendosi sempre a Parcaroli -. Per il tempo di campagna elettorale che rimane faremo sempre quello che abbiamo fatto: confrontarci con i cittadini».
Nella lista Italia Viva, Demos e Psi sono candidati: Enrico Marcolini, Ulderico Orazi (due capolista in ordine alfabetico), Gemma Alfonsi, Claudio Baleani, Michele Brando, Mauro Caferri, Roserita Calistri detta Rosy, Zoila Campos, Nicoletta Cella, Riccardo Cogliandro, Ferdinando De Stephanis detto Nando, Roberta Dignani, Fernando Froldi, Daniela Ilie, Luca Mantella, Monica Martarelli, Samuele Menchi, Tiziano Patrassi, Maria Cristina Pucci, Jessica Seghetta, Lorenzo Sopranzi, Giacomo Stefoni, Federico Valori, Mariem Zotouni.
Mamma mia quanta prosopopea!!! Mamma mia quanto siete dotti !!! Ve la cantate e ve la suonate ...fate tutto da soli ...La paura fa Novanta!!!!
Loriana Pieroni ma possibile che sentiamo solo dire che i candidati del centro sinistra hanno paura? Altri argomenti ne avete? Io nella vita avrei paura di ben altro non di un candidato avversario in una corsa elettorale. Il candidato del centro destra lancia frecciatine tutti i giorni e noi rispondiamo! Si chiama campagna elettorale, si può?
Sonia de Gaetano beh ...la Campagna elettorale fa paura !!! Poi questa ...ancora più paura !
Cominciate a preparare le valigie e lasciare commissioni, incarichi, consulenze, gettoni ecc...
Portare avanti una campagna elettorale stile salviniano, con post ed esternazioni a senso unico, sfuggendo al confronto con gli altri candidati. Se poi dall'altra parte si risponde alle tante illazioni, tutti pronti a fare i sapientoni a senso unico. Concordo pienamente con lei Avvocato Ricotta.
Di certo un candidato improvvisato, ma con esperienza, sicuramente non inadeguato e messo lì per caso come Parcaroli che come si vede nel suo unico confronto pubblico, ha mostrato i grandi limiti come conoscenza della città, delle sue problematiche e di come si affrontano
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Assessore Ricotta prima di scalare le classifiche nazionali e prima di sfatare gli stereotipi sulle donne mussulmane, ci parla di Via Trento? Ci parla del mutuo che stiamo pagando da anni per le piscine annunciate da 10 anni e che non ci sono? Ci parla di Valleverde ci dice con chi ha parlato del suo progetto a Corridonia in cosa consiste e a che punto è? Ci parla delle strade di collegamento alla grande viabilità mai realizzate? Ci parla circa il motivo per cui in questa meravigliosa, verde e sostenibile città la gente scappa e se ne va a vivere altrove e si sono persi migliaia di residenti in questi ultimi 5 anni? Ci parla della gestione dell’immigrazione e della sicurezza fino agli inizi del 2018 con i noti fatti accaduti?
Il candidato sindaco avv. Ricotta ‘sa ripagare le richieste che gli vengono fatte’: ma che significa precisamente?
Non me ne voglia Ricotta né nessuno dei tanti suoi sostenitori , ma basta con questo refrain che il solo candidato di sinistra abbia tutte le carte in regola per fare il prossimo sindaco in dispregio a tutti gli altri!Anche perché, tutto è, tranne espressione di democratici voler tenere il monopolio e non lasciare ad altri l’alternanza amministrativa.
Aperta parentesi.
Mi sono letta sul sito del Comune di Macerata la storia di tutti i suoi sindaci dall’Unità d’Italia in poi, ed ho visto che sono stati pochi, pochissimi, tutti quelli che hanno finito il loro mandato.Alcuni addirittura hanno governato aluni mesi solo. Tanto che, Macerata conta dal 1861 in poi, ben 18 commissari prefettizi, contro 4 o 8 di altre importanti città italiane del centro Italia. E quindi ho potuto vedere anche, che Giorgio Meschini e Romano Carancini, sono stati i due sindaci di più lunga durata.Il che vuol dire, che uno nato a Macerata nel 2000 ed oggi ha 20 anni, non conosce altro che questa Macerata. Così anche quelli che hanno 25 e 30 anni. Chiusa parentesi.
Questo ritornello di Ricotta ormai somiglia troppo a quello di Bennato…è una ditta specializzata, fai un contratto e vedrai che non ti pentirai. Dacci tutta la tua fiducia e noi faremo di te un divo da hit parade!
Ma da quando serve una specializzazione pluriannuale per candidarsi a sindaco di un Comune? Che il Comune è forse una ditta privata o pubblica dove serve esperienza e presentare il curriculum vitae per aspirare a rivestire la poltrona di primo cittadino ?
@Tamara Moroni carissima, tante volte ci siamo trovati d’accordo. Oggi invece mi dissocio: io, per esempio, che pure nel mio ambito qualche competenza l’ho maturata, non mi presenterei mai per fare il sindaco. So anche che non corro nessun pericolo, grazie a Dio. E tuttavia mi rendo conto perfettamente che non ne avrei le capacità; che, in altri termini, non è la mia vocazione. Ognuno deve fare quello che sa fare. Anche in politica.
Filippo Davoli.Puoi non essere d’accordo, e pazienza, ma hai capito benissimo quello che ho detto e sintetizzo : non è necessaria una lunga stagionatura nel sistema politico per poter fare il sindaco. E aggiungo adesso, che non è necessaria neanche a garanzia per farlo bene. Questo in generale, sempre. E comunque a priori nessuno può sapere se un candidato si rivelerà o meno un sindaco capace. Ognuno prima punta sul suo cavallo, certo, poi chi lo può sapere? Che Narciso Ricotta faccia leva su quello che lui pensa sia un suo punto di forza,come una sorta di priorità acquisita sul campo, per sbaragliare la concorrenza meno o per niente esperta di politica, fa benissimo dal canto suo. Ma siccome ogni medaglia ha il suo rovescio, per opposti motivi, i suoi avversari puntano tutto sul loro handicap di gioco per sconfiggere quel certo nepotismo che affligge il sistema politico quando da lungo tempo non c’è un ricambio al potere.E in questo, involontariamente, il candidato di centrosinistra dà loro un assist non da poco quando insiste sui fatti, perché parlare di fatti evoca anche il non fatto, il fatto poco, il fatto male, etc.e dà così modo agli avversari di presentargli il conto. La partita aperta è tutta qui: tra chi può vantare di aver fatto, e perciò solo ricevere il premio, e chi alla sua prima prova, di saper fare per vincere il premio. Non c’è altro per me, a parte lo schieramento politico che divide i vari competitor; cioè, almeno per me, Filippo, non è assolutamente in discussione la caratura di nessuno dei singoli candidati. Il finale però, certo non sarà lo stesso se a vincere sarà l’uno o l’altro. Da una parte si prospetta una continuità col passato di cui Ricotta ne è il volto, dall’altra una soluzione di continuità che porterebbe facce nuove e un’aria nuova. Naturalmente, con tutte le incognite di chi lascia la via vecchia per la nuova. Un caro saluto.
Scusa Filippo, ma Carancini, quando è stato eletto la prima volta nel 2010, era già consigliere comunale da 10 anni, era molto esperto delle principali questioni cittadine, nonchè dei giochetti e dei trucchetti della politica, e conosceva a menadito il programma della sua coalizione. Eppure, e tu stesso hai più volte concordato con me, si è rivelato, tra il 2010 e il 2020, il peggior sindaco di Macerata dal dopoguerra in poi.
Ha fatto così male che il PD, che fa tutte le cose a rovescio, adesso lo ha candidato pure al consiglio regionale (il che – se ancora ne occorreva una – è la prova provata del malgoverno caranciniano).
Questo per dire che il disastro maceratese degli ultimi anni deriva proprio dai sapientoni e dai grandi scienziati della politica targati PD (come oggi si presenta il buon Narciso), grandi esperti di politica e di amministrazione locale.
Sai che ti dico, Filippo? Che peggio di loro, dei piddini e dei loro sodali, non sarà possibile fare, e ben venga quindi, dopo tanto tempo, un cambiamento, anche se affidato ad un candidato che adesso mostra poca esperienza, ma che in breve e con uno staff all’altezza – trattandosi di persona che nella vita ha dimostrato intelligenza, capacità e buon senso – potrà maneggiare bene le vicende cittadine.
Se poi, tra 5 anni, l’esito del cambiamento sarà stato negativo, allora i cittadini torneranno all’antico e daranno un’altra chanche al centrosinistra, che adesso sinceramente non la merita. Merita solo di andare a casa.
Tanto rispetto per i compagni socialisti e renziani. Nessuna stima per Renzi, pronto a vendersi tutto per un po’ di potere, penoso il suo agire politico dopo il referendum del 2016 (che appoggiai). La mia opinione è che occorra un’alternanza al governo della città, per combattere il sistema clientelare insediato a Macerata da 50 anni. Quanto alla competenza, stendiamo un velo pietoso sull’attuale amministrazione, di cui l’avv. Ricotta è il legittimo erede.