Da sinistra in alto: Narciso Ricotta, Andrea Marchiori, Fabrizio Ciarapica e Roberto Cherubini durante le rispettive dirette Facebook
di Luca Patrassi
Ai tempi del coronavirus come si riconosce un politico? Basta leggere le prime parole dei post. Se il post parte con un “non voglio far polemica in questo momento”, allora sei alla pagina giusta. Un piccolo sforzo e, dopo quell’inizio, arriva il “ma” che ti fa capire che sei in territorio politico, il protagonista è pronto ad aprirsi e a confidarti cosa non va in questo drammatico momento rispetto al fare dell’antagonista politico.
La diretta Facebook di Ricotta della settimana scorsa
Il premier Conte ha rinviato di mesi la data del prossimo appuntamento elettorale spazzando via le poche certezze degli aspiranti candidati. Si tratta di riorganizzarsi e di ricalibrare le mosse in funzione dell’autunno/inverno prossimo, la stagione elettorale. Non è facile e i primi movimenti denotano una qualche incertezza sulla strategia da seguire. Il candidato del centrosinistra Narciso Ricotta è in corsa, più o meno ufficialmente, da quasi un anno. E’ l’uomo dei lavori pubblici, delle strade e dei marciapiedi: anche in questi giorni l’Albo pretorio è disseminato di delibere e di ordinanze che raccontano di sistemazioni di strade in città. Non bisogna pensare male e sospettare che, prima delle supposte elezioni, Ricotta avesse programmato un semestre di opere per arrivare con gli asfalti tirati a lucido per il giorno del voto. Non è così, la speranza è che anche nei prossimi mesi ci siano ancora strade da asfaltare e soprattutto soldi per farlo. Se con le strade occorreranno tempi lunghi per riorganizzarsi, con i social il riscontro è immediato: Ricotta ha lanciato le dirette streaming per parlare con i cittadini da sindaco in pectore. Prossima diretta domani, si può anche chiedere sulla sua pagina Facebook di essere preavvisati in tempo utile per assistere all’evento.
Il videomessaggio di Marchiori con felpa “salviana”
Se il governatore della Lega del Veneto Zaia vola in Cina per acquistare ventilatori, non topi vivi, per attrezzare gli ospedali Covid, il candidato sindaco della Lega di Macerata Andrea Marchiori fa un videomessaggio ai maceratesi con regolamentare felpa salviniana. Solo che la felpa è quella dell’Aeronautica, sicuramente un brand celebre in fatto di abbigliamento ma a Macerata l’Aeronautica, intesa come forza militare, ha sbaraccato alcune decine di anni fa. Insomma in fatto di voli, rispetto a Zaia, Marchiori è un po’ in ritardo e paga per ora dazio al fatto di essersi trovato ad affrontare il fuoco amico di diverse componenti del centrodestra. Colpito forse, ma non abbattuto. «Molto dipende da noi perché Macerata torni alla vita di sempre, noi della Lega faremo la nostra parte», dice nel video messaggio in felpa Marchiori che conclude con «un abbraccio e un consiglio, restiamo a casa».
Cherubini presenta le proposte per Macerata, questo il video pubblicato su Facebook
Social anche la campagna del pentastellato Roberto Cherubini che incassa pure qualche sostegno “vecchio stamp0”, tipo quello dell’ex questore Giorgio Iacobone che è il fondatore e presidente emerito dell’associazione Insieme in Sicurezza il cui presidente attuale è quel Romeo Renis che, assicurano, sta preparando una lista a sostegno del centrosinistra di Ricotta. Approcci opposti per i maceratesi aspiranti candidati governatori delle Marche. Soft ed ecumenico il messaggio di Francesco Acquaroli, candidato governatore per ora indicato da FdI, che non ha toccato altri temi se non quello del virus e solo per lanciare appelli solidali: «Credo che, finalmente, si sia fatta la scelta più giusta. Rallentarci per rallentare i contagi e, nel frattempo, cercare di riorganizzare e attrezzare le strutture per garantire l’accoglienza agli ammalati di Covid-19 che necessitano di cure. Ora serve intervenire subito per mitigare i risvolti economici perché, invece, le scadenze fiscali ed economiche da sole non rallentano. Gli italiani ce la faranno».
Ciarapica durante una diretta Facebook
Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova, più volte ricevuto da Salvini e candidato governatore sostenuto per ora da una lista civica, è anche lui solidale ma allo scontro non rinuncia: «Pur nelle emergenze, pur nella disponibilità e nella totale collaborazione nel salvare vite umane, torno a ribadire che i fatti inauditi vanno denunciati così come certe scorrettezze fatte passare per atti di solidarietà. L’ultima notizia appresa, sempre leggendo i giornali, è quella dell’apertura di due sportelli di consulenza psicologica targati Pd dentro i Covid Hospital di Camerino e Civitanova». Se la Lega vola su Macerata, l’ex candidato sindaco dei civici di Macerata Insieme David Miliozzi propone un obiettivo stellare per il centrosinistra dopo il coronavirus: «Un Rinascimento locale, solidale e civile». Se questa è la partenza, tra sei mesi cosa dovremo attenderci? Forse l’immunità elettorale di gregge, ammesso che non sia già un patrimonio acquisito.
Penso che questi possano aspettare e a fine mandato, il Comune si possa commissariare.
Caro Luca il problema principale in questo momento è il coronavirus ed è su questo che tutti, maggioranza e minoranza, debbono essere concentrati. Prima le vite umane e la salute. Superato questo si riapriranno i giochi ed ai cittadini la voce per cantare e suonare. Nel frattempo chiediamo a tutti , politici e non politici, di essere seri e di evitare di mettere in moto stupide, sciocche e dannose polemiche. Apprezzo, da sempre, la tua fine ed intelligente ironia.
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Luca, c’è un errore nel tuo articolo: il buon Narciso è in campagna elettorale non da un anno, ma è da ben cinque anni che ce la sta mettendo tutta per farci morire democristiani.
Morire democristiani? E che volete che Macerata diventi la Stalingrado delle Marche? È già l’Ateneo delle Marche e della Porchetta nonché la fucina delle nuove sperimentazioni non tanto sulle rivisitazioni o nuove proposte culinarie ma soprattutto sulla scelta dei nomi con cui vengono chiamate le mangiatoie che stanno prendendo il posto dei tanti negozi che chiudono. E se vi lamentate che Macerata è sempre deserta, sarà perché questi laboratori culinari sono sempre pieni. Di certo se devo mangiarmi un piatto di tagliatelle con la papera visto che ha chiuso pure Ezio, non vado di certo in quegli asfittici locali dai nomi che tutto mi fanno venire in mente meno che prelibati manicaretti.. Vodka e salumi con caviale Beluga se esiste ancora e tre feste dell”Unita all’anno e magari morirete socialisti. Ricotta sembra simpatico, Carancini “ Fate vobis”, e accontentavi!!. Marchiori dovrebbe approfittare del più che probabile rinvio delle elezioni e poi dalla televisione accanto, sento che qualcuno invoca l’esercitò per chi va ancora a spasso e quindi chissà quando si voterà? Farebbe in tempo a redimersi se ha cominciato a capire che Berlusconi, quatto quatto probabilmente riprenderà quota visto che qualcuno finirà su Focus nel seguitissimo programma “ Indagine ad alta quota”. Cacci subito a pedate il celtico e non prima che abbia restituito i soldi finora usati per pagargli papperie ed alberghi, con foglio di via da parte della Questura per cinque anni perché trovato senza validi motivi in strada, senza fissa dimora e senza soldi (suoi). Vada allo Sferisterio, conduca la Filarmonica Marchigiana e relativo coro con un programma che preveda “ Fratelli d’Italia” e “ Forza Italia “ (completamente abolito ” Va o pensiero sull’ali dorate..”), in collegamento video con il Berlusconi. Non faccia più il nome del “ capitone “ma una veloce confessione da Ricotta nella speranza che lo assolvi e via di nuovo nella mischia. Cherubini? E che gli vuoi dire? Lui rappresenta i 5stelle e io non ho capito chi e come ha fatto a mangiarseli ma mi sembra che se si è fatto qualcosa a favore di chi qualche problema a tirare avanti ce l’aveva e tolto qualche miserabile furbetto, sono loro che l’hanno fatto. Ha il suo programma, fattibile, concreto, sostenibile come si dice adesso anche se non sono mai sicuro che abbia sempre lo stesso significato, comunque candidato più che accettabile soprattutto in solitudine sennò assisteremo alla cottura e divoramento del “Cherubini allo spiedo con salsa di fior di latte molto scremato” A me i 5stelle danno l’impressione che quello che vogliono fare cercano di farlo mentre chi non fa e non risolve niente è chi va dicendo in giro “Prima gli italiani”. Primo, non sai quali sarebbero i primi, secondo che cosa effettivamente sia stato fatto per gli italiani dopo anni che echeggia questo slogan. Non n’è dato proprio di saperlo. Ma questa è un’altra storia. Le Regionali. Acquaroli che doveva essere il candidato del centro destra anche se non capisco perché ci devo mettere sto centro quando è di destra che stiamo parlando e che se è vero che le ideologie sono scomparse, è vero solo per metà: la sinistra è defunta già da un pezzo e solo qualche Zombie cerca ancora di tenerne vivo solo il nome, ma la destra no, quella c’è e si sta rafforzando. Inutile fare spiritosaggini su chi li vede. Berlusconi che vedeva comunisti dappertutto faceva ridere ma era il primo a sapere che la cosa divertiva e non era vera, vedere la destra non diverte, anche perché molti non sanno che cosa sia ma pensano che appartenervi renda forti, sicuri e chissà che altro. Comunque Acquaroli a cui per motivi che ben poco hanno a che fare con la politica, Salvini non dà il via, fa benissimo a continuare per la sua strada, ha sicuramente idee ben precise in testa e con la Meloni ne avranno già parlato e avranno fatto un programma che spero non sia solo di occupazione come quello che vorrebbero fare i celtici padani che anzi a loro preferisco un bel ritorno al Papato e i marchigiani potranno ritornare a fare i gabellieri a Roma e poi vediamo se ci sono gli evasori. Che se le mettano loro le corna in testa, d’osso e biforcute, costretti a bere solo acqua del Monviso o vino proveniente dalla valle del Reno, nemmeno quella tedesca ma quella che sta sotto Comacchio, quindi sempre allungato con st’acqua sacra del Po’. Però a vederlo bene , il viso gonfio del “capitone “ mi sa che ben altre acque sante beve e mi va venire in mente una filastrocca: “Rosso vivo è il peperone,rosso il viso del beone;. Ed infine Ciarapica. Com’è che più o meno dicono a Porto Recanati? ” E lassa nnà !”.
Ancora non ci ha pensato nessuno ma, tranquilli elettori, che la pochezza umana avrà il sopravvento.
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Aspettando che il solito indossi il camice di infermiere o medico (ha indossato praticamente di tutto, meno le felpe del carcerato e del becchino) assisteremo alla parata dei politici locali…
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Superata la paura del contagio (cioè aspetteranno che la curva scenda a livelli “accettabili”, oppure si muoveranno dopo essere stati vaccinati) i nostri candidati, ballerine, puffi, mezze tacche e bimbominchia locale si rifaranno vedere in giro, magari con qualche azione di aiuto alla popolazione…
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Quando il pericolo andrà scemando li rivedremo pomposi parlare del Sistema Sanitario Nazionale, di come loro hanno idee e progetti per la comunità.
Di come, se solo avessimo seguito il loro dire, si sarebbe fatto di più e meglio.
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Eccheggierà nelle valli il grido “restiamo umani” e magari qualcuno riuscirà a dimostrare di essere sempre stato in prima linea, la dove la battaglia era più pericolosa…
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Questa emergenza ha dimostrato, al di la di ogni ragionevole dubbio, che buona parte della nostra classe politica, a tutti i livelli, andrebbe buttata sul cestino della spazzatura
@Giuseppe Bommarito
Dice che Ricotta i maceratesi li farà “morire democristiani”?
Eppure, negli anni Ottanta io lo ricordo, da studente liceale, agguerrito militante dell’FGCI (la Federazione Giovanile Comunista Italiana); salvo l’immediato salto della quaglia alla DC subito dopo la fine delle superiori.
Comunque, già l’idea di qualcuno che voglia essere preavvisato per assistere a una sua diretta Facebook è abbastanza comica.
Per il resto, speriamo che l’emergenza che stiamo vivendo spazzi via questa genia di politici (nel senso che i cittadini li prendano a fischi e pernacchie).
Anche se temo che le cose andranno come dice @Gianfranco Cerasi.
Essere democristiani non è di per sé un’onta. Basti pensare ad Aldo Moro, uno dei fondatori della Democrazia Cristiana nonché suo rappresentante alla Costituente. Non bisogna fare, come si suol dire, di ogni erba un fascio.