di Matteo Zallocco e Federica Nardi
Sandro Parcaroli candidato del centrodestra a Macerata. È questa l’ipotesi che da ieri sera agita il centrodestra e affascina qualche esponente della coalizione che ha fatto capire di avere un “Maradona” che metterebbe davvero tutti d’accordo. Da parte di Parcaroli negli ultimi giorni ci sarebbe stata un’apertura ma deve sciogliere le riserve e oggi ha preferito tenere a distanza le domande su una sua possibile candidatura. Resta in silenzio anche la Lega che ha sempre avuto un candidato pronto: il consigliere comunale Andrea Marchiori, seppur ostacolato da alcuni alleati.
Imprenditore lungimirante del territorio, neo vice presidente di Confindustria, mecenate dello Sferisterio, Parcaroli poco più di due settimane fa, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Med Store a Piediripa, aveva elencato durante un’intervista a Cm diverse idee di rilancio di città e territorio (anche se l’idea di fare il sindaco non sembrava nelle sue mire). La sua proposta agli amministratori vecchi e nuovi: «Serve una squadra che vuole bene a Macerata e alle Marche e che ascolti i cittadini». Il centrodestra potrebbe aver visto in lui il capitano di quella squadra.
Smentisce invece le voci che parlano di una sua candidatura Pierfrancesco Castiglioni, nome che è stato fatto circolare da qualcuno del tavolo di centrodestra: «Non è così – spiega il preside del Liceo Scientifico – Non ho avuto contatti con nessuno del tavolo. Non so nulla e penso sia venuto fuori da qualcuno che ha secondi scopi».
Va ricordato che Macerata è un pezzo di un puzzle molto più ampio e che supera i confini regionali. Le trattative nel centrodestra infatti sono in primis quelle tra i leader nazionali e in particolare tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che sta cercando in tutti i modi di far rispettare i patti presi con Fratelli d’Italia in Puglia (soprattutto) e nelle Marche. Secondo qualcuno Salvini potrebbe svelare il candidato alle regionali durante la sua visita a Pesaro giovedì sera (il che spiegherebbe anche perché a livello cittadino è stato indicato venerdì come “giorno della verità” sul candidato sindaco). Secondo altri la tattica regionale sarà quella di aspettare di vedere cosa farà il centrosinistra e non far uscire il nome prima degli avversari. Ma dal tavolo nazionale non si sa ancora niente. Meloni sostiene Francesco Acquaroli, poi c’è Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova che ha riunito sindaci e imprenditori e sarebbe il nome gradito a Salvini. Ma non è chiaro se ci sia addirittura un terzo nome in ballo, si parla di un imprenditore.
Massimo Pizzichini, Antonio Pettinari e Luca Marconi
Intanto l’Udc ha sciolto le riserve: correrà con il centrodestra anche alle comunali di Macerata. La decisione, presa a livello nazionale, è stata comunicata da Antonio Saccone, commissario regionale, ieri sera durante una riunione che si è svolta in città.
La decisione ovviamente riguarda anche le elezioni regionali sulle quali però Saccone si era già espresso con un sostegno a Franceso Acquaroli (leggi l’articolo), candidato unitario del centrodestra almeno fino a nuovo ordine dell’asse Matteo Salvini-Giorgia Meloni. A scanso di equivoci, Pettinari qualche giorno dopo era apparso alla cena di Paolo Mattei a Villa Gigli (quella dove arrivò la telefonata di Salvini – leggi l’articolo), dove si lavora invece alla candidatura di Ciarapica.
Marco Caldarelli, assessore al Bilancio
La scelta di correre con il centrodestra, a livello locale, comunque porta a due conseguenze immediate. La prima: decadrebbe il piano dell’Udc (concreto fino a ieri) di candidare a sindaco Marco Caldarelli, attuale assessore al Bilancio nella giunta di centrosinistra. L’Udc potrebbe entrare quindi a far parte del tavolo del centrodestra, con Caldarelli capolista a sostegno del candidato unitario. Luca Marconi, consigliere regionale e capogruppo Udc, spiega che «Saccone ha indicato che il simbolo verrà dato solo con alleanze di centrodestra». Marconi aggiunge sulla situazione cittadina che «mentre il centrosinistra ha la grande capacità di comprendere il valore del centro, il centrodestra dovrebbe apprezzare maggiormente questa dimensione».
Ivano Tacconi
La seconda conseguenza immediata ha a che fare con Ivano Tacconi, decano del Consiglio comunale di Macerata che aveva già detto tempo fa che non avrebbe accettato di allearsi con il centrodestra maceratese. Al momento Tacconi si dice “amareggiato” e difficilmente seguirà il dettame di Saccone, a costo di abbandonare lo schieramento a cui è legato da anni di impegno politico.
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Verissimo, soprattutto la fine.
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il CAOS prolifera!
Sognare Parcaroli è un tantino esagerato, tuttavia perché non si può candidare se ha gli skills adatti?
In attesa di conoscere le determinazioni di Parcaroli, una cosa è per adesso certa: una parte ben individuabile dell’azzoppato e disastrato tavolo sta lavorando assiduamente per colpire e delegittimare Maurizio Mosca, ricorrendo senza pudore a bugie e a notizie inventate di sana pianta (si veda la vicenda Castiglioni).
Ciò dimostra due cose.
La prima è che unità in questo fantomatico tavolo non c’era e tanto meno c’è adesso.
La seconda è che questa componente del fantomatico tavolo, quella che spudoratamente sta attaccando Mosca e sta dilapidando un vantaggio che sino ad un paio di mesi fa era enorme, quella stessa componente che porta sulle proprie spalle la responsabilità della vittoria di Carancini nel 2015, sta facendo di tutto, ma proprio di tutto, per far comprendere ai maceratesi che, alla fine del giro, potrebbe essere meglio votare Narciso Ricotta piuttosto che affidare la città ad un centrodestra così sgangherato.