Fratelli d’Italia frena sulle primarie:
«Trovare subito intesa senza attardarci»

MACERATA 2020 - Il partito di Giorgia Meloni non raccoglie la proposta di Forza Italia (appoggiata anche da altri della coalizione): «Strumenti ora difficilmente praticabili». Sacchi (FI) è in attesa del quadro complessivo: «Lavorerò fino all'ultimo giorno per arrivare a un candidato unico»

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Paolo Renna e Francesca D’Alessandro

 

«Trovare subito intese e accordi senza attardarci su strumenti che potevano essere validi tempo fa, ma che ora sono difficilmente praticabili». Tradotto: no alle primarie del centrodestra per scegliere il candidato sindaco di Macerata. A dirlo Fratelli d’Italia che risponde così, almeno per il momento, all’invito di Forza Italia che è tornata a proporle dopo un primo tentativo fatto già a novembre scorso del coordinatore provinciale Riccardo Sacchi.

C’è chi però si è già sbilanciato in favore delle primarie, come Mattia Orioli (Nuovo cdu), Deborah Pantana (Idea Macerata) e Gianluca Micucci Cecchi (che sta lavorando a una lista civica di centrodestra). Dalla Lega, che ha candidato già Andrea Marchiori, non è arrivata nessuna reazione. Oggi Pantana aveva annoverato Francesca D’Alessandro tra le favorevoli alle primarie di centrodestra ma Fratelli d’Italia chiarisce la posizione e frena l’idea della forza alleata. Anche se al piatto delle primarie il partito di Giorgia Meloni avrebbe potuto portare proprio D’Alessandro, gli imperativi ora sono «responsabilità e serietà. Ed è l’invito che facciamo a tutti gli alleati – dicono nella nota -. L’obiettivo è completare in tempi rapidi la costruzione di un progetto alternativo al centrosinistra che ha malgovernato da vent’anni la nostra città e dobbiamo farlo proseguendo nel percorso e nel dialogo intavolato da tempo, raggiungendo una condivisione piena delle proposte e delle scelte. Questo meritano i cittadini maceratesi e questo ci chiedono. Chiarendo il pensiero espresso da Fratelli d’Italia, questa è l’unica strada che dobbiamo percorrere. Trovare subito intese e accordi senza attardarci su strumenti che potevano essere validi tempo fa, ma che ora sono difficilmente praticabili. Dobbiamo concentrarci nel raggiungimento dell’unità di intenti e di un programma comune, valido e serio che abbia come unico scopo il bene e il futuro di Macerata».

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Riccardo Sacchi

Riccardo Sacchi nel frattempo resta in attesa delle reazioni della coalizione, a partire dalla Lega, in modo da avere un quadro chiaro della situazione. Sicuramente a pesare è sempre il nodo regionali, dove la Lega deve ancora dare l’ok ufficiale al già lanciato candidato di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli.

Sacchi oggi in radio ha ricordato la candidatura di Marchiori «è stata vissuta come un’imposizione». Al tavolo la Lega «ha partecipato poco e male e quando è venuta a partecipare ha imposto, mettendoci di fronte al fatto compiuto. Non è una contrarietà alla persona – sottolinea Sacchi, che indugia sulle preferenze prese da Marchiori ai tempi di Forza Italia (52) -, ma non mi sembra che questa candidatura abbia raccolto grandi consensi. La mia è solo una proposta di democrazia e confronto. Dico alla Lega e all’amico Andrea, non abbiate paura di confrontarvi con la città e con gli alleati». Tra l’altro non è peregrina l’ipotesi che le elezioni slittino in autunno a causa dell’emergenza Coronavirus che ha già costretto al rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari. Il tavolo “unito” del centrodestra prenderà strade ulteriormente divise con un fiorire di candidature? Non è dato saperlo. Per adesso, almeno in Forza Italia, «l’indicazione è di provare fino all’ultimo momento a formare una coalizione con Lega, Fratelli d’Italia e civici. Sono per il centrodestra, sono un uomo di partito e mi rimetto alle scelte del mio partito che mi ha detto di lavorare fino all’ultimo giorno per arrivare a un candidato unico». L’allungarsi dei tempi potrebbe giocare a favore di chi vuole le primarie, essendoci più margine per organizzarle.

(Fe. Nar.)

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