di Alessandra Pierini (video Gabriele Censi, foto Fabio Falcioni)
Recuperare il rapporto con la città e renderla accessibile è la priorità di David Miliozzi (Macerata Insieme), verde pubblico e i cammini urbani la prima cosa da realizzare secondo Stefania Monteverde (Macerata bene comune), punta sulla sicurezza urbana Luciano Pantanetti (Città di tutti) mentre innovazione e modernità sono all’apice della lista delle cose da fare per Narciso Ricotta (Pd). Risposte che svelano l’approccio diverso all’amministrazione dei quattro candidati alle primarie del centrosinistra.
Tra loro c’è chi da domenica prossima (se almeno uno di loro supererà il 30% dei voti) correrà per essere primo cittadino del capoluogo. Questo pomeriggio si sono confrontati, per l’ultima volta prima del voto di domenica. Lo hanno fatto al Caffè Venanzetti, attualmente chiuso ma aperto dalla gestione per l’occasione. Un simbolo, scelto da Cronache Maceratesi, per dare un messaggio di rilancio e di speranza per il centro storico, cuore della città che oggettivamente sta soffrendo. Dal rilancio alla viabilità, dal ruolo di città capoluogo ai progetti per lo sport, passando attraverso l’analisi del centrodestra e le frazioni, tanti sono stati i temi affrontati.
Tra i candidati nessuna new entry del panorama politico locale: Stefania Monteverde è attualmente vicesindaco dell’amministrazione Carancini, Narciso Ricotta è l’assessore ai Lavori pubblici, Luciano Pantanetti è il presidente del Consiglio e David Miliozzi, pur cercando di tenersi prudentemente ai margini, siede ancora tra i banchi consiliari della maggioranza («che però con questo sindaco il ruolo di quello che dovrebbe essere l’organo di controllo non ha peso»). Il confronto è stata l’occasione per conoscerli meglio, ma soprattutto per capire come modificheranno la loro visione della città e il loro approccio politico laddove dovessero vincere.
E che cosa proprio non rifarebbero tra ciò che ha fatto il sindaco Carancini?«Avrei interrotto molto prima il contratto delle piscine» ha detto Narciso Ricotta. Così anche Luciano Pantanetti «anche se possiamo dirlo col senno di poi» precisa. Fa fatica a trovare una risposta Stefania Monteverde che alla fine decide per la scarsa partecipazione. La mancanza di ascolto «di cui io stesso sono stato vittima più volte» ha detto David Miliozzi.
E chi sceglierebbero come vice sindaco tra gli altri candidati? Tutte le risposte nel video.
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Se l’assessore ai lavori pubblici dice che avrebbe interrotto prima, il pasticciaccio brutto delle piscine, allora ci sarebbe da chiedersi perché, nonostante eventuali dubbi, non abbia pressato di più il Sindaco..
O meglio non abbia prima preso le distanze da questa brutta storia che, da almeno 2 o 3 (e forse molto di piu) anni, tutti avevano capito (anche i più distratti ed anche i dormienti in via Pancalducci) che a Fontescodella quelle piscine non avrebbero mai visto la luce…
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Per il resto mi sembra il solito piccolo cabotaggio e sofisticati giri di parole, per dire tutto e il contrario di tutto (o, visto da un altro verso non dire nulla).
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Le microscopiche risibili (e politicamente eteree) prese di distanza dalla politica del Sindaco uscente (eccezion fatta per Miliozzi) confermano che 3 su 4 sono legati, mani e piedi, a questa amministrazione uscente e quindi NESSUN “nuovo corso” bisogna aspettarsi
Se di poker si tratta i quattro politici sono rivali tra loro. Un po’ come i politici dell’altro schieramento, più o meno.
Caro Iacoboni, saranno rivali, ma in effetti stanno facendo il gioco delle parti, presentando ognuno un aspetto dell’insieme. In modo che l’elettorato venga soddisfatto. Mentre, invece, l’altro schieramento dibattono sulle poltrone.
Per Rapanelli. Insomma gli uomini del PD si sono ispirati ad Henry Ford, il quale pare che avesse pronunciato la famosa frase:
“Any customer can have a Ford T painted any colour that he wants so long as it is black”, ovvero:
“Ogni cliente può ottenere una Ford T colorata di qualunque colore desideri, purché SIA NERO”.
In questo caso il colore è rosso, ma questo in realtà è un giallo!
Il livello è quello che è. Fatto sta che a Macerata le persone che potrebbero prendere in mano le redini della situazione, anche fra i “notabili”, hanno deciso da tempo di disinteressarsi della cosa pubblica. Queste primarie, da cui, dato che il fronte opposto è allo sbando, potrebbe uscire il nome del prossimo sindaco, sono una vera occasione mancata. Tutti i candidati sono in continuità con l’amministrazione precedente, che in dieci anni ha ridotto orgogliosamente il centro storico a un deserto: e intendo dire TUTTI E QUATTRO. E ognuno di loro avrà il suo bravo posticino nella prossima amministrazione. Avanti così.