L’unità del tavolo del centrodestra “infranta”? (fotomontaggio di Filippo Davoli)
di Federica Nardi
«A nome di tutti i componenti del “tavolo” naturalmente senza Lega». Inizia così la nota congiunta del centrodestra maceratese (Forza Italia, Città viva, Fratelli d’Italia, Nuovo Cdu, comitato Anna Menghi, Idea Macerata) a qualche ora dall’annuncio di stamattina del Carroccio che ha lanciato la candidatura di Andrea Marchiori a sindaco chiedendo agli alleati di pensarci su.
Da sinistra Gianluigi Bianchini, Andrea Marchiori, Francesco Luciani, Anna Menghi, Maurizio Mosca, Deborah Pantana, Mattia Orioli, Riccardo Sacchi e Paolo Renna
«La coalizione di centro destra prende favorevolmente atto che sono state formalizzate le proposte e le disponibilità per la candidatura a sindaco. La Lega ha espresso la propria proposta con generosità, così come hanno fatto il nuovo Cdu e Fratelli d’Italia e come si è proposta di fare anche Forza Italia. Si confida che, nella ricchezza delle proposte si possa, entro il minor tempo possibile, addivenire alla miglior sintesi di uomini e programmi, nell’esclusivo interesse del bene di Macerata e nel rispetto delle sensibilità di tutte le forze e le intelligenze del centro destra». Insomma, un giro di parole che non dice quasi niente ma rivela il malcontento per il balzo in avanti della Lega rispetto al tavolo che da oltre un anno ha tentato di produrre un nome unico per tutta la coalizione. Al momento quindi sembrerebbe essere tornati alla situazione del 2015, con il centrodestra sull’orlo di una divisione che potrebbe significare più candidature parallele. Al di fuori della nota nessuno vuole commentare.
Sandro Parcaroli oggi alla conferenza stampa della Lega
Ieri sera, durante l’ultima riunione del tavolo, i candidati sul piatto erano principalmente tre, gli stessi da settimane. Oltre a Marchiori per la Lega, Francesca D’Alessandro portata da Fratelli d’Italia e Mattia Orioli per il Nuovo Cdu. Il nome su cui sta lavorando Forza Italia potrebbe essere Riccardo Sacchi. Sandro Parcaroli, padre di Medstore, poteva essere oltre che l’unica novità anche il nome decisivo per unire le forze, ma è apparso oggi durante la conferenza stampa di presentazione di Marchiori, infrangendo le speranze del resto della coalizione su una sua candidatura alle comunali. Oggi il senatore Paolo Arrigoni, durante la presentazione della candidatura di Marchiori, ha chiesto agli alleati di prendere qualche giorno per riflettere sulla “proposta”: «lasciamo il tempo di riflettere con l’auspicio che condividano il nostro progetto». La nota di questa sera del resto del centrodestra lascia sicuramente aperta la porta, anche se l’impressione è che il salto avanti della Lega possa aver fatto rifiorire una serie di personalismi a malapena sopiti in queste settimane e nell’ultimo anno, speso nel tentativo di restare uniti all’interno del centrodestra.
Ricotta: «Marchiori imposto da fuori io scelto da 2.800 maceratesi»
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La Lega in parole povere ha detto alle varie componenti del centro destra: “o mangiate questa minestra o saltate dalla finestra”.
Ora conta solo quali compensazioni mette sul piatto la Lega. È una fase interessante, vediamo come va a finire.
Preparate i popcorn…
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Comunicato che non comunica nulla, in perfetto politichese astruso.
Insomma si cercava la quadra sul nome, cercando di essere tutti concordi, ma qualcuno è scattato verso il traguardo, sospinto da personaggi che, con Macerata, non ci entrano nulla: copione già visto.
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Già 5 anni fa, mentre il centrodestra discuteva, ci fu una fuga in avanti della Pantana, fuga che spezzò gli avversari in 3 correnti garantendo (nel disinteresse generale votò poco più che il 50% degli aventi diritto) una vittoria di RoMao Tze Dong de Macerata…
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Stavolta Marchiori si è, in parte, coperto le spalle ma il risultato rischia di essere lo stesso.
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Però stavolta la coalizione è DESTRA-centro, ed è in parte una grossa novità.
I moderati di centrodestra stavolta rischiano di contare come il 2 di coppe quando briscola è denari.
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Un azzardo potrebbe essere “forzare la mano” riproponendo Mosca (o la D’Alessadro), o provare a sostenere Sacchi, assai più moderato di Marchiori…
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Per i prossimi 3 mesi sarà gustoso vedere cosa accadrà
Giochetti meschini. Si discute sul candidato sindaco, di cui nessun maceratese ne conosce il valore, al punto che si tira fuori dal cilindro il nome di uno che neanche è di Macerata. Perchè non discutere sul programma? In modo da sapere come la pensano i vari candidati’ Perchè non sono i candidati ad essere interessanti, ma il programma è quello che deve convincere i maceratesi. De candidato del centrosinistra si sa tutto, in quanto è stato presente sulla scena da qualche anno. Esiste, invece, un programma comune da le varie anime del centrodestra? Non, non esiste. Senza il programma ci rimane solo un pupazzo su cui discutere se può attirare o meno i voti. Che delusione questo centrodestra… L’unica cosa certa – forse – è quella che la Lega può portare più voti di altri. Ma i maceratesi vogliono un programma, sostenuto poi dai simboli. I simboli, da soli, non dicono nulla. Meno che meno le sceneggiate.
@Gianfranco Cerasi
Quali sarebbero i cosiddetti “moderati” della destra?
Anche io, esperto nell’analisi ermetica, in letteratura, mi sono esercitato per comprendere quel testo che l’ottimo articolista ha citato. Non venendone immediatamente a capo, ho ripreso il saggio più importante in materia, “Varianti e altra linguistica” e anche “Altri esercizi di scrittura” del grande critico Gianfranco Contini. Mi scuso con chi mi legge, ma è importante che io parta con questa metafora. Bene. Contini dimostra ( filologicamente)che un testo come quello apparso è pieno di varianti e, quindi, non corrisponde al vero. E’ come se voi che mi leggete aveste in casa l’ Infinito ( in autografo)di Leopardi comprese le varianti che il grande autore e deste alla stampa solo l’incipit: ” sempre caro mi fu quest’ermo colle” Che significa. Perchè il testo non è articolato? Non appare la siepe, il vento, l’infino silenzio, la voce delle stagioni. Ma chi ha scritto?
Nelle realtà locali si dovrebbe parlare più delle persone e meno dei partiti. Sarebbe quindi intelligente fare valutazioni sui profili di ognuno dei papabili.
@ Valenti
Ci sono molti nomi, nel centro-destra, che sono più moderati della DESTRA-centro rappresentata dalla Lega.
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Penso a all’amico Mosca o all’amica D’Alessandro (sebbene, in quello che dovrebbe essere suo partito, non mancano rigurgiti di estrema destra).
L’amico Sacchi è sicuramente più moderato.
Anche l’amico Ricotta potrebbe tranquillamente rappresentare i moderati del centrodestra, e non è detto che già non li rappresenti 🙂 🙂