di Enrico Maria Scattolini
SAREBBE DOVUTO ESSERE POCO PIU’ D’UNA FORMALITA’ l’aggiudicazione (+) del patrimonio genetico della fallita Maceratese agli “Amici della Rata”.
CONVINZIONE GENERALE era infatti che l’istante fosse soltanto la suddetta Associazione (+), essendo venute meno nel frattempo le motivazioni del “Gruppo Canil/Mosca” e restando, dal canto suo, l’Amministrazione comunale in stand by, in attesa della conclusione della procedura per ricevere dal club del presidente Giovanni Orlandi i ricordi biancorossi. In forza della precedente determinazione assembleare.
IN REALTA’ tutto ciò si è puntualmente verificato (+), ma con qualche sorpresa nel durante e nelle ore successive all’accadimento.
CHE INTANTO HA ASSUNTO L’ARTICOLAZIONE DI UN’ASTA COMPETITIVA, dal momento che, all’offerta degli “Amici della Rata”, si è aggiunta (+) quella di un legale di Matelica: in rappresentanza di un nominativo terzo, rimasto misterioso.
PRESENZA CHE NON HA AVUTO INCIDENZA SULL’ESITO perché non sostenuta da rilanci sull’importo base di 4mila euro, a differenza del competitor, ma che pur tuttavia ritengo positiva (+) per la dimostrazione di una qualche manifestazione di riguardo per il bistrattato calcio nostrano.
AL MOMENTO è però azzardato sbilanciarsi in previsioni (-). Si vedrà.
INVECE RESTA AL CENTRO DELL’ATTENZIONE DELLA TIFOSERIA LOCALE (+) la notizia l’altro ieri lanciata dalla pagina Facebook seguitissima dai sostenitori biancorossi, “La Sportiva”.
SECONDO LA QUALE (-) un asset importante sarebbe escluso dal suddetto pacchetto di simboli “pistacoppi” acquistato dagli “Amici della Rata”.
SI TRATTEREBBE DEL MARCHIO, che non farebbe parte (-) della massa attiva della procedura concorsuale in capo alla Maceratese. Non essendo di sua proprietà, ma della signora Patrizia Casalini, prossima all’imprenditore bresciano Ruggeri.
NOTO IN CITTA’ per i suoi tentativi, dello scorso anno, di collaborare all’acquisto della società biancorossa prima del suo default.
INTENZIONI ANCORA NON SEPPELLITE, da quanto mi è sembrato di capire, ieri sera, nel corso di una cortese intervista telefonica con il medesimo (nonostante attualmente sia il vice presidente del Rezzato Calcio, una ambiziosa società lombarda che punta dritto alla promozione fra i professionisti).
MA SOPRATTUTTO IL MIO INTERLOCUTORE mi ha confermato l’acquisizione del marchio biancorosso, da parte appunto della signora Casalini. Operazione che sarebbe stata conclusa, a suo tempo, con Liotti (ultimo amministratore della Rata).
LA RELATIVA VISURA CAMERALE LO CONFERMA, per la precisione in data 14/02/2018.
IL SUCCESSIVO 01/06/2018 il documento riporta però un’altra segnalazione, questa volta a carico di Patrizia Casalini.
CONSEGUENZA DI UN PROVVEDIMENTO EMESSO dal Tribunale di Macerata, nella persona della dottoressa Tiziana Tinessa (giudice delegato), con cui viene ordinata la trascrizione della sentenza di fallimento della Maceratese sull’asset in oggetto.
QUESTO RENDE INEFFICACI tutti gli atti precedenti.
ALTAMENTE PROFESSIONALE QUINDI il comportamento del dottor Alessandro Benigni, curatore della procedura, ed assolutamente regolare il totale acquisto dei trascorsi della Maceratese in capo agli “Amici della Rata”.
MI AUGURO CHE D’ORA IN POI si parli soltanto del calcio giocato dall’ “HR Maceratese” di Crocioni(+).
CON QUESTA SPERANZA, me ne vado in montagna.
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Ciao Enrico, mi meraviglio dell’assenza totale dei soliti, talvolta aspri, commenti alla tua rubrica “Somma Algebrica”. Evidentemente i “criticoni” ti hanno preceduto sulla via delle vacanze. Ti auguro buone ferie. Saluti
In effetti questo silenzio sorprende anche me.Ma si sa che le buone notizie hanno poco apeal,soprattutto per chi trova gusto solo nella critica. Ciao Gabriele