di Enrico Maria Scattolini
UN PASSO INDIETRO, doveroso (+) e fastidioso insieme (-).
DOVEROSO (+) perché diverse sollecitazioni dai social rendono necessaria l’attualizzazione ai giorni d’oggi dello status legale dell’ex vertice della Maceratese di tardelliana genesi.
FASTIDIOSO (-) per il rischio di essere frainteso ed anche per il fatto di trovarmi costretto a rimettere il dito nella piaga di un passato certamente non remoto ma ormai assorbito dall’oblio (—).
ANCHE DI CHI (-) avrebbe dovuto attivarsi con una tempestiva azione di recupero del salvabile per non cancellare quasi un secolo di storia del calcio biancorosso.
IL RIFERIMENTO ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE (-) è naturalmente del tutto casuale.
IL MESSAGGIO FILTRATO DAGLI ACCADIMENTI della scorsa estate ed ormai consolidato è il seguente (-): al salvataggio della Rata – valore cittadino, come più volte verbalmente enfatizzato dall’avvocato Carancini – è stato preferito quello della dottoressa Tardella.
“VUOLSI COSI’ colà dove si puote ciò che si vuole…..”
OLTRE ALLA LIBERAZIONE DAI DEBITI, l’ex patron della Maceratese avrebbe così ottenuto un’interessante contropartita in denaro e la remissione delle querele a suo tempo presentate dagli iniziali acquirenti del suo club.
LA REALTA’ è diversa (-).
INTANTO (-) per l’assenza di un’entità superiore in grado di decidere in tal senso (potevo quindi risparmiami l’irriguardosa citazione del Sommo Poeta).
E POI PER LE SOTTOELENCATE precisazioni tecnico-giuridiche (-) che tenterò di delucidare.
TITOLO inutilmente posto all’incasso dalla Tardella alla sua maturazione (-).
SONO INVECE RIMASTE IN ESSERE le due denunce a carico della suddetta. Che l’accusano di gravi reati societari.
UNA PERSONALE DI FILIPPO SPALLETTA e l’altra della stessa Maceratese/Società, firmata dall’allora amministratore della Srl.
(B)- E’ COMUNE CONVINZIONE (-) che quest’ultima sia stata ritirata a fine giugno scorso da Liotti. All’atto dell’accordo con cui, da parte sua, l’ex numero uno biancorosso rinunciava a qualsiasi suo diritto (evizione) sulle quote della Maceratese nel frattempo cedute all’imprenditore di Napoli da Spalletta.
IN EFFETTI LA TRANSAZIONE fu formalizzata. Però con la clausola che sarebbe stata valida solo se la Rata fosse rimasta in terza divisione (+). Cioè fra i professionisti.
CONDITIO SINE QUA NON ovviamente pretesa dalla Tardella, per la quale il biancorosso evidentemente significava qualcosa (+).
AL CONTRARIO DI LIOTTI. Come i fatti avrebbero per il seguito ampiamente dimostrato (-).
FAVORITI DALLA SCARSA ATTENZIONE di chi – sia pure nei dovuti limiti di riservatezza – avrebbe dovuto controllarlo per il semplice motivo che stava gestendo il tanto conclamato “valore cittadino” (-).
(C)-CONCLUSIONE: ambedue le querele sono in piedi.
QUESTO ESCLUDE (+) che ci siano stati salvataggi.
SARA’ DUNQUE LA MAGISTRATURA (+) a chiudere definitivamente il… quinquennio tardelliano.
CONSIGLIEREI DI RINVIARE a quel giorno eventuali, ulteriori considerazioni (=polemiche).
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Ah ah ah ah ah
La risata di Ferramondo, sarà mica contagiosa?
LA SCOMPARSA DELLA RATA E LA RUBRICA DI SCATTOLINI
E’ da poco ricorsa la “Commemorazione dei defunti” ed è giusto ricordare la Rata, società calcistica scomparsa la scorsa estate all’età di 96 anni. Scattolini, suo “storico cantore”, aveva annunciato (come ragione vorrebbe, essendo venuto meno l’oggetto) la sospensione della rubrica settimanale su CM. Così si intende quando ci si congeda e si ringrazia la redazione, prospettando un rifugio nel “porto sicuro” della finanza. Macchè la settimana successiva Scattolini era di nuovo a pubblicare, lamentando la domenica in casa senza stadio. In tal modo ha continuato fino ad ora, senza mantenere però un giorno fisso (la rubrica “fluttua”, come la moneta). Gli argomenti – privo della gara da commentare – vanno dall’amarcord alle prospettive della Rata. In tale ambito l’acquisizione del titolo sportivo di Helvia Recina (squadra di Villa Potenza, di cui Scattolini è divenuto tifoso) o Sangiustese. Dimenticando che la scorsa estate la Rata non è riuscita ad iscriversi nemmeno alla Terza Categoria! Ci si chiede se l’ex “cantore biancorosso” la tirerà avanti fino a primavera e con quali argomenti!? Nella “risorta” rubrica vi sono anche “topiche” notevoli, come l’esaltazione (con campionati appena all’inizio) di ex tecnici della Rata, transitati sul “taumaturgico” terreno dell’Helvia Recina. Sappiamo tutti che fine ha fatto Giunti a Perugia, messo alla porta ad un quarto di campionato dopo 5 sconfitte di fila (6 flop nelle ultime 7 gare). Tra queste le debacle interne con la Pro Vercelli (1-5) ultima in classifica ed il Cesena (0-3) del tecnico “maceratese” Castori. Giunti ha dovuto lasciare una squadra costruita per disputare i playoff e scivolata in zona retrocessione, tra la contestazione dei tifosi (“andate a lavorare!”), senza sapere dove potrà ricominciare. Stesso destino sembra attendere Bucchi a Sassuolo (2 sole vittorie, a fronte di 7 sconfitte). La squadra neroverde, allestita per conquistare l’Europa, non ha ancora vinto in casa (2 pareggi e 3 sconfitte) e vede il fondo della classifica. Dopo la batosta al Foro Italico, pardon all’Olimpico di Roma (1-6) con la Lazio, l’esonero di Bucchi sembrava certo, ma si è salvato andando a vincere a casa della “fragile” Spal. Successivamente il tecnico ex Rata è riprecipitato cedendo in casa – e salvando la panchina a Del Neri – con l’Udinese. Dopo la sconfitta di Napoli (1-3), domani il Sassuolo riceve il Milan: vi sono due panchine in pericolo, quelle di Bucchi e Montella, vediamo chi la farà franca. Insomma niente male per due tecnici che il competente Scattolini aveva definito “attrezzati per le serie maggiori”! Non c’è da aspettarsi che l’attento cronista torni sui suoi giudizi quantomeno “affrettati”. Tra le tante che abbiamo letto nella rubrica, una previsione potrebbe rivelarsi azzeccata. Che la prossima stagione i “pistacoppi” si trovino ad assistere all’Helvia Recina alle partite del Matelica, promosso in Serie C senza campo. Si della squadra i cui confronti con la Rata, in quarta serie, non erano proprio alla “camomilla”. Ciò vorrà dire che la “Rata-Piccione” (corrispondente all’Ascoli-Picchio) non si sarà costituita e l’anno sabbatito diventato definitivo.
Bene Caporaletti,mi fa piacere -come ho sottolineato altre volte-che lei continui a leggere “Somma Algebrica”.Per altro in buona compagnia.
Nonostante la ritenga obsoleta.Però sbaglia a giudicarla incoerente,perchè lei ricorderà certamente che quest’estate io informai che il decesso della Maceratese mi avrebbe ovviamente impedito di continuare a collegare la mia rubrica alle “dirette” delle partite dell’ex squadra biancorossa.
Un dettaglio che evidentemente le è sfuggito, nonostante la sua puntualità e precisione di bibliotecario.
Ah,dimenticavo:consiglierò a Bucchi una toccatina agli zebedei dopo i suoi cortesi auspici di cui sopra. Saluti.
SCATTOLINI PELLEGRINO DEL “TERRITORIO DEL NULLA”
Scattolini è troppo ottimista (come d’altra parte per le future sorti della sua amata Rata) nell’annoverarmi tra i “fedeli lettori” della sua rubrica. Come si sarà notato non la seguo più assiduamente come un tempo e – dal mio commento traspare chiaramente – non intendo seguire oltre Scattolini nel vago “territorio del nulla”. Rispetto ad una società, la Rata, deceduta la scorsa estate, che per il futuro non mostra alcun segno di “rinascita”. Avrebbe fatto meglio, Scattolini, a mantenere i buoni propositi estivi, svaniti nel giro di pochi giorni. Ricordiamo tutti di aver letto, su questo quotidiano-online, sue dichiarazioni esplicite: “il mio ultimo pezzo”, “spero di trovare in futuro momenti di collaborazione con il direttore di CM”, altro che “dettagli”. Riguardo ai “cortesi auspici”, che Scattolini mi attribuisce di aver riservato al tecnico del Sassuolo Bucchi, si tratta di sue considerazioni a “ruota libera”. La mia è soltanto un’analisi dei fatti (è noto che la panchina di Bucchi è da settimane a rischio), corredata da cifre esplicative. Come quella riferita alla “avventura” di Giunti a Perugia (su cui Scattolini, nonostante i “lusinghieri giudizi” iniziali, ovviamente non si esprime. L’ex “cantore della Rata”, in conclusione, avrebbe fatto meglio a dare seguito all’intuizione estiva di “rinuncia” alla sua rubrica. A questo punto – considerata la penuria di commenti su CM – egli corre il rischio che la sua nota settimanale sia sottoposta al giudizio del “Grande Capo Estiqaatsi”. Saluti, Scattolini, la lascio al suo zapping domenicale di tifoso biancorosso disoccupato.
(Rilegga con maggiore attenzione quello che ho scritto a suo tempo).Accetto comunque il rischio da lei paventato….con la presunzione che lei continuerà a seguirmi.Se non altro per non tradire la sua indole di menagramo sfigato.
non tradire la sua vocazione di menagramo sfigato.
Ah ah ah ah ah, lo dicevo io, ah ah ah ah.
@ MICUCCI
Chi come me conosce il pugilato (Scattolini stranamente si è formato un’immagine “edulcorata”) “sente”, ha la percezione precisa di quando l’avversario “accusa” i colpi. A quel punto, sta alla generosità del più forte “salvare” il pugile in difficoltà, evitando di “affondare” i colpi e risparmiandogli l’umiliazione di finire al tappeto. E dire che il weekend calcistico offrirebbe più di un motivo per “darci dentro” e chiudere il match! Dalla terza sconfitta di fila del Sassuolo di Bucchi – sta seguendo le orme del collega ex Rata Giunti a Perugia – che i “cortesi auspici” per l’esonero (nel prossimo turno contro il “fanalino” Benevento?) se li costruisce da solo. Al pareggio a San Siro del “mio” Torino (dopo essere stato in vantaggio) con l’Inter di Scattolini, che punta alla conquista dello scudetto (sic!). Ma, con tutta probabilità ci troviamo di fronte ad un soggetto con talmente tanto coraggio (espresso solo sulla tastiera dell computer) che – semmai si trovasse su un ring – all’annuncio: “fuori i secondi” scapperebbe via a “gambe levate”!
Caporaletti,io la chiuderei con un “non contest”.
Saluti( con immutata simpatia).
Non c’è niente da fare, l’ho già detto e lo ripeto, è la pagina di CM che preferisco. I commenti sono dei piccoli capolavori.