Alberto Crocioni, presidente dell’Helvia Recina, con Maurizio Mosca
di Mauro Giustozzi
Più che un incarico esplorativo una pausa di riflessione. Quella che si prende il presidente dell’Helvia Recina, Alberto Crocioni, prima di rispondere positivamente alla richiesta del Comune di prendersi sulle sue spalle la responsabilità di diventare la nuova Maceratese (o HR Maceratese o come si chiamerà) nella stagione calcistica 2018-19. Al termine di un’altra giornata in cui si sono rincorse voci di ogni genere in città, dal ritorno di fiamma in extremis per la Sangiustese di Tosoni che per prima provò in modo velleitario a ridare vita al calcio biancorosso, ad un ennesimo incontro tra Mosca e Canil, fino al contatto avuto tra il sindaco Carancini e il presidente dell’Helvia Recina, Alberto Crocioni. Per la verità in questi giorni le occasioni di incontro tra il numero uno dell’Helvia Recina e il primo cittadino sono state varie e di vario genere: non sempre legate al calcio, ma anche al calcio giovanile visto che proprio nelle prossime ore si disputeranno le finali del Torneo Velox allo stadio Della Vittoria. Così, tra una parola e l’altra, ecco l’affondo di Carancini con la proposta a Crocioni di caricarsi sulle spalle la responsabilità della rinascita del calcio cittadino.
«Devo dire che sono rimasto sorpreso ed ho chiesto tempo –esordisce il presidente dell’Helvia Recina- perché fino a ieri lo scenario sembrava molto diverso da quello che si prospetterebbe. Io stesso mi stavo concentrando sull’organizzazione della nuova stagione sotto le insegne dell’Helvia Recina perché si è parlato a lungo della soluzione Canil e Matelica a Macerata e pensavo che si andasse in quella direzione. Con Carancini ci sentiamo non dico quotidianamente ma quasi per molti motivi, non ultimo l’organizzazione delle finali del Velox. Quindi niente di clamoroso che parli col sindaco. Certo questa accelerazione della situazione mi ha spiazzato e mi sono preso alcuni giorni di riflessione prima di decidere e dare una risposta. La disponibilità c’è sempre stata, però passare in un attimo da essere Helvia Recina a Maceratese o come si chiamerà la nuova prima squadra del capoluogo, capirete, non è che si può fare a cuor leggero».
In effetti la dirigenza dell’Helvia Recina ha mostrato sempre disponibilità verso questa trasformazione. A patto, però, che nel prendersi gli onori, gli oneri fossero in qualche maniera suddivisi con altri appassionati di calcio che economicamente potessero irrobustire la compagine societaria che attualmente c’è. E che anche la città accettasse di buon grado questa trasformazione di un club che nel prossimo campionato militerà in Promozione. Campionato dilettanti sì, ma nel quale giocheranno anche altre nobili decadute del football marchigiano come Anconitana e Civitanovese. «Capisco che tra i tifosi c’è tanta attesa dopo questo anno trascorso e che la città vuole ripartire dopo un anno particolare –sottolinea Crocioni-. Però è necessario che abbia qualche giorno di tempo per decidere assieme ai miei collaboratori il da farsi. E’ una situazione inaspettata sulla quale sono necessari approfondimenti ed una riflessione».
Un Crocioni che insomma chiede una vicinanza ed un supporto finanziario al suo impegno. E allora perché magari non immaginare di affiancare al presidente dell’Helvia Recina tutti coloro che in queste settimane si sono spesi per far rinascere la Rata. Ad esempio Mauro Canil e Momo Mosca ed il suo gruppo. Del resto lo stesso Crocioni ci conferma come avrebbe visto molto positivamente l’operazione di una squadra che giocasse la serie C allo stadio Helvia Recina. «Noi siamo un club di Promozione – sottolinea il presidente- e ci muoviamo in ambiti certamente diversi da quelli di cui si è letto e parlato in questi giorni in città. Da sempre la politica della nostra società è quella di creare sinergie con tutti coloro che operano in questo ambito. Non ultimo ricordo che collaborammo anche con la Maceratese della Tardella. Abbiamo e manteniamo buoni rapporti con tutti e sono certo che se si fosse creata questa opportunità la collaborazione sarebbe stata possibile. Per quanto riguarda il futuro io ho un metodo di gestione della società che ha portato sempre a risultati positivi e mi muoverò su quel cammino. La questione delle risorse è importante e bisogna saper ponderare bene anche quelli che sono i limiti, restando con i piedi ben piantati a terra». Insomma un Crocioni che mostra disponibilità ad un futuro biancorosso se però sarà supportato adeguatamente dalla città.
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Società seria con alla guida un presidente che con grandi sacrifici mantiene una squadra in promozione, un settore giovanile di alto livello ed una organizzazione efficace,con altre forze economiche si potrebbe tornare in serie più consone x il calcio maceratese.Ben venga
HELVIA RECINA (mc). E questo è proprio un regalone. Io fossi Crocioni è da un pezzo che vi avrei mandato a ****. Serie A, serie B, Serie C e non c’avete nemmeno un disegno di squadra, solo l’inno. Ma di che parlate? E poi Carancini, che c’entra quando si parla di sport? Finché lo fa da cittadino comune, molto fuori dal comune, insomma non in comune cioè da sindaco ( scusate ma Carancini non è personaggio comune anche se fuori dal comune crede sempre di stare in comune.. mannaggia ci sto ricascando, lo lascio perdere ) visto che possiede anche una sciarpetta con cui andava alle partite della Maceratese, ma finito lì, sennò andiamo a cercare ciò che con una mano ha tolto ( La Lube ) e con l’altra non ha dato (le piscine ). Crocioni, pensaci bene che questi due cose uguali non le dicono, forse simili anzi verosimili diciamo con pochissima approssimazione fino a quando una nuova e veramente eccezionale idea rimette tutto in gioco. Non il gioco del pallone, beninteso, ma quello delle chiacchiere.
Crocioni eccellente uomo e stimato dirigente con un settore giovanile ben organizzato, ma a Macerata simo alle solite, il Gattopardo insegna:CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE !
Meglio tardi che mai.
Magari fosse vero!
Adesso pero’ non rompiamo il giocattolo con voli pindarici. L’helvia recina esiste, è di Macerata, ha ottime strutture, un ampio e qualificato settore giovanile e la prima squadra è già in promozione.
Se vuole dare una mano va benissimo Mosca, ma Canil ed il suo progetto (se esiste ancora) che c’entra?
Il più grande errore che si può fare è quello di stravolgere una società che sta dando prova di serietà e solidità, cercando di andare a comandare a casa di altri.
Un Canil difficilmente accetterebbe di aiutare l’helvia recina, o come eventualmente si chiamerà, senza avere voce in capitolo sulle scelte, del resto il suo progetto non prevedeva una prima squadra diversa dalla sua.
Un suo coinvolgimento, a questo punto, non ce lo vedo e non avrebbe senso.
Crocioni, a mio modesto modo di vedere, se l’affare andasse in porto, nella prima fase chiamiamola di “risalita”, avrebbe bisogno di un maggior numero di validi dirigenti, qualche finanziatore in più e soprattutto di più tifosi al seguito.
Vincendo solo due campionati Macerata sarebbe nuovamente in serie D, non sarebbe male.
Nobilitiamo il prossimo campionato di promozione con un bel derby? E magari vissuto testa a testa tra Citanò e Macerata, che importa la categoria, tanto più che i dilettanti non se po’ fa’ ne voi e ne noi